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(Foto ufficio stampa) La Ministra per le pari opportunità Elena Bonetti al dibattito per la presentazione del memorandum d'intesa "No women no panel, senza donne non se ne parla"
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"No women, no panel": presentato un memorandum d'intesa
Documento per una rappresentazione paritaria ed equilibrata nelle attività di comunicazione
(Regioni.it 4187 - 22/11/2021) Basta con i "manel": convegni, commissioni, comitati, dibattiti, trasmissioni radio-televisive dove solo uomini sono invitati a parlare, dove solo un genere è rappresentato. E' il messaggio lanciato nel corso di dibattito, organizzato in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, nel quale Rai Radio1, con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, ha presentato il Memorandum d'Intesa "No Women No Panel - Senza Donne Non Se Ne Parla" per una rappresentazione paritaria ed equilibrata nelle attività di comunicazione. Molte le istituzioni coinvolte, che hanno aderito contribuendo anche alla stesura del documento, un lavoro di elaborazione che è durato un anno.
"Serve un cambiamento culturale - ha detto nel corso della conferenza stampa la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti -. La unidirezionalità di un messaggio comunicativo che non tenga in conto il necessario dialogo tra la diversità di genere è del tutto inadeguata ad affrontare le sfide della complessità, che si affrontano in un approccio capace di tenere conto della doppia esperienza dell'umanità, che è quella maschile e femminile. Donne e uomini - ha proseguito – hanno competenze che hanno il diritto di essere espresse, lo dico da donna di scienza".
La direttrice del GR Radio Uno Simona Sala ha ricordato le battaglie sul tema portate avanti nel corso del suo mandato. "Andiamo avanti - ha sottolineato - perché questa idea di apertura venga applicata sempre più, in modo tale che ogni volta che si organizza un evento, un convengo, una task force si tenga conto della rappresentanza di genere".
L'iniziativa ha ricevuto l'adesione del Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha inviato per l'occasione una medaglia di grande formato della Presidenza della Repubblica quale premio di rappresentanza.
La direttrice del GR Radio Uno Simona Sala ha ricordato le battaglie sul tema portate avanti nel corso del suo mandato. "Andiamo avanti - ha sottolineato - perché questa idea di apertura venga applicata sempre più, in modo tale che ogni volta che si organizza un evento, un convengo, una task force si tenga conto della rappresentanza di genere".
L'iniziativa ha ricevuto l'adesione del Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha inviato per l'occasione una medaglia di grande formato della Presidenza della Repubblica quale premio di rappresentanza.
"Si è detto per tanto tempo che serve un cambiamento culturale nel nostro Paese ed è bene che chi è animatore della cultura, anche delle regole sociali e comunicative si metta in campo in prima persona. Quindi io sono grata per questa coraggiosa iniziativa che ho voluto sostenere da subito e di cui ho riconosciuto subito l'elemento positivo.
La monotonia di una unidirezionalità anche in un messaggio comunicativo, di una promozione del dibattito pubblico che non tenga conto del necessario dialogo tra le diversità di genere, è una prospettiva miope che promuove un modello culturale e sociale, non solo obsoleto ma inadeguato ad affrontare le sfide della complessità", ha detto la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti.
La monotonia di una unidirezionalità anche in un messaggio comunicativo, di una promozione del dibattito pubblico che non tenga conto del necessario dialogo tra le diversità di genere, è una prospettiva miope che promuove un modello culturale e sociale, non solo obsoleto ma inadeguato ad affrontare le sfide della complessità", ha detto la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti.
"Per tanto tempo si è pensato che le donne dovessero essere escluse perché 'meno portate'". Invece "Lo abbiamo visto durante il Covid: Le prime scoperte le hanno fatto tutte donne – ha sottolineato la ministra - e a noi scienziate questo dato non ha stupito ma non deve stupire più nemmeno il Paese". La ministra ha poi affrontato il tema della leadership femminile: "Il tema importante è poi quello della rappresentanza, della leadership e della governance". Per questo "noi abbiamo voluto con forza promuovere l'assunzione, da parte del nostro Paese, di strategie di monitoraggio del Pnrr per la parità di genere. Per la prima volta il nostro Paese ha definito non solo in un documento - ha spiegato Bonetti - ma una strutturazione organica, anche con la legge di Bilancio, per la definizione di obiettivi chiari e certificabili".
"La nostra intenzione è di non fermarci ma alcuni passi importanti sono stati fatti - ha aggiunto -. Per esempio: nel dl concorrenza abbiamo introdotto per la prima volta nel meccanismo di nomina delle autority, create sulla base di un board che selezionerà il 'panel', verrà introdotto il principio sulla parità di genere" per la selezione "dei candidati. Come nel decreto semplificazione, poi convertito in legge, abbiamo detto che le commissioni di concorsi devono avere la rappresentanza di genere". La ministra ha poi aggiunto: "Come ha detto la presidente von der Leyen servono le donne nei posti apicali, della leadership, non perché le donne siano necessariamente migliori degli uomini, ma perché siamo diverse. Ed è di questa differenza che oggi il nostro sistema europeo, il nostro Paese, ha bisogno, soprattutto in questa fase di ripresa e di ricostruzione di un modello a sociale che sia più resiliente, inclusivo e di benessere per tutte e tutti. La regola è quello del rispetto di un riconoscimento reciproco", ha concluso Bonetti.
"Mi capita spesso di essere l'unica donna" all'interno dei dibattiti "e cerco di capirne le cause e di lavorare perché ci sia una maggiore partecipazione delle donne. Ma questo non solo per una questione di equità e di giustizia. Quando mi chiedono perché è importante che più donne siano presenti all'interno dei dibattiti pubblici e delle istituzioni io rispondo con un'osservazione anche abbastanza semplice e banale: noi rappresentiamo la metà della popolazione, non siamo una minoranza da coinvolgere quando c'è bisogno di parlare di problemi specifici. La popolazione femminile si è qualificata moltissimo negli ultimi anni, in tutti i campi e dovunque ha portato un punto di vista differente e ricco. I dibattiti pubblici di soli uomini sono più poveri, portano un'idea in meno". Lo ha detto ministra per il Sud Mara Carfagna, al dibattito per la presentazione del memorandum d'intesa ".
Per questo "ho voluto dedicare un bando pubblico che stanzia 250 milioni di euro per valorizzazione beni confiscati alla mafia" e darli "contro la violenza delle donne. Il bando sarà pubblicato domani", ha annunciato Carfagna aggiungendo che verrà anche inserita "una premialità per quei comuni che doneranno questi luoghi per destinarli alla protezione delle donne vittime di violenza con i loro bambini". "Quando leggo di donne che sono state uccise da mariti e ex mariti, compagni ed ex compagni che erano stati denunciati per stalking e violenze, leggo di una sconfitta dello Stato - ha ribadito la ministra. Non si può – ha concluso Carfagna - invitare una donna a denunciare e poi lasciarla sola in balia dei propri aguzzini. Bisogna fare di più sulla protezione e soprattutto per le donne che denunciano”.
Per questo "ho voluto dedicare un bando pubblico che stanzia 250 milioni di euro per valorizzazione beni confiscati alla mafia" e darli "contro la violenza delle donne. Il bando sarà pubblicato domani", ha annunciato Carfagna aggiungendo che verrà anche inserita "una premialità per quei comuni che doneranno questi luoghi per destinarli alla protezione delle donne vittime di violenza con i loro bambini". "Quando leggo di donne che sono state uccise da mariti e ex mariti, compagni ed ex compagni che erano stati denunciati per stalking e violenze, leggo di una sconfitta dello Stato - ha ribadito la ministra. Non si può – ha concluso Carfagna - invitare una donna a denunciare e poi lasciarla sola in balia dei propri aguzzini. Bisogna fare di più sulla protezione e soprattutto per le donne che denunciano”.
( red / 22.11.21 )
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