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Pnrr: altri 10 miliardi nel 2022
(Regioni.it 4180 - 11/11/2021) Il Piano nazionale di ripresa e resilienza permette di rafforzare la manovra del Governo con una dotazione di altri 10 miliardi nel 2022. Si tratta di fondi messi subito a disposizione per attuare i progetti del Pnrr.
La dotazione del fondo, istituito dalla legge di bilancio del 2021, sale quindi di circa 10 miliardi nel 2022 (50,307 miliardi rispetto ai 40,307 miliardi inizialmente previsti). Le risorse subito disponibili aumentano anche nel 2023 dai 44,573 miliardi già previsti a 53,623 miliardi.
E’ un aumento introdotto nell'ultima bozza della manovra con il Fondo rotativo per l'attuazione del Next Generation Eu-Italia, che anticipa i contributi che nel tempo arriveranno dalla Unione europea alle verifiche dell'andamento del piano.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sottolinea l’importanza dell’attuazione del Pnrr, come “una straordinaria occasione di riforme e investimenti”, evidenziando che “il successo del Piano è nelle vostre mani”, quindi “c'è bisogno di cooperazione tra tutti i livelli dell'amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione”.
"Abbiamo già approvato 159 progetti di rigenerazione urbana – spiega Draghi - su cui investiamo 2,8 miliardi. Ben oltre il 40% è destinato a interventi nel Mezzogiorno".
"Per riqualificare l'edilizia residenziale pubblica, - aggiunge Draghi - rendere i quartieri delle città più inclusivi e migliorare la qualità delle abitazioni, abbiamo ripartito 2 miliardi tra le Regioni, che adesso dovranno indire i bandi per i Comuni. Abbiamo già avviato il potenziamento del trasporto extraurbano, con 600 milioni che sono stati suddivisi tra le Regioni per rinnovare la flotta degli autobus. Abbiamo assegnato 700 milioni ai soggetti gestori regionali per rendere
più funzionali le stazioni ferroviarie nel Mezzogiorno e riqualificare le aree in cui si trovano. Nel complesso, sono stati già ripartiti tra gli enti territoriali 21,6 miliardi per interventi infrastrutturali”.
Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari economici, esprime preoccupazione sulla difficoltà di esecuzione dei piani europei e su eventuali rischi per il nostro Paese, ma comunque “resta il fatto che il governo sta agendo con grande determinazione, con un sostegno parlamentare notevole".
Il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi evidenzia “la possibilità di avere per la prima volta, dopo tanti anni, un robusto investimento in scuola ed educazione. Per quanto riguarda la sola scuola, senza università e ricerca, sono 18,5 miliardi del Pnrr a cui dobbiamo aggiungere anche i fondi strutturali, che abbiamo rinegoziato, che sono passati da 2,7 miliardi a 3,8 miliardi, più Fsc che finora non c'era stato per l'istruzione”.
Mentre l'assessore alla sanità della regione Lazio, Alessio D'Amato, sottolinea l’importanza di introdurre nuove norme sulla privacy, a rischio è in particolare la digitalizzazione: “Senza nuove regole sulla privacy fallisce la stratificazione del rischio per i bisogni di salute, compromettendo lo sforzo che si sta facendo per utilizzare al meglio i fondi del PNRR, potenziando la sanità del territorio. Oggi il Lazio ha un dettaglio della stratificazione del rischio della sua popolazione molto avanzato ed è un problema grande quello rappresentato dal divieto imposto dal Garante della Privacy che ha aperto una procedura nei confronti di Lazio, Puglia, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto e Provincia Autonoma di Bolzano, nell'ambito dell'elaborazione di metodologie predittive dell'evoluzione del fabbisogno di salute”.
Per D’Amato “o c'è un salto di qualità alla ricerca di un nuovo equilibrio, oppure la digitalizzazione del Servizio sanitario non farà passi in avanti verso quella medicina di iniziativa e la presa in carico dei cronici, che rappresenta oltre la metà dei costi della sanità”.
Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, chiede attenzione all’amministrazione regionale in ordine alle molteplici scadenze di fine anno, per evitare qualsiasi forma di disimpegno di risorse che potrebbe arrecare danni all'Amministrazione, "soprattutto alla luce di impegni giuridicamente vincolanti, nonché a garantire tutti gli 'oneri' assunti con il Governo e con la Commissione europea".
"Non possiamo permetterci il lusso di perdere alcuna risorsa", ribadisce Occhiuto, che solecita anche che "venga garantita un'adeguata presenza a tutti i tavoli in sede tecnica istituiti nelle diverse amministrazioni centrali, con particolare riguardo alla Conferenza Stato-Regioni", e che "vengano successivamente inoltrati alla presidenza report puntuali sui vari dossier esaminati".
( gs / 11.11.21 )
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