(Regioni.it 4177 - 08/11/2021) “Penso che un errore ci sia stato fin dall'inizio: abbiamo abdicato a parlare ai cittadini”, afferma il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, riferendosi ad una migliore gestione della comunicazione della pandemia: “E' innegabile  che parecchie di queste persone che stanno protestando oggi siano le  stesse che nella prima fase del 2020 erano 'no mask', protestavano  contro le mascherine, poi contro il lockdown, poi contro la  vaccinazione. E' pur vero che dobbiamo parlare ai cittadini, sono convinto che molti di quelli che ancora non si sono vaccinati siano semplicemente dubitosi da un lato e dall'altra abbiano paura di fare  qualcosa che non sia sostenibile da un punto di vista clinico. Ed è corretto che si dia una informazione a questi cittadini. In quelle piazze c'è anche gente che ha paura”.

Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ribadisce che “dobbiamo cercare di andare avanti da un lato con la somministrazione di ulteriori vaccinazioni, anche con la terza dose, e dall'altro proseguire con il minimo di rispetto di quelle regole di base che ci consentono di combattere efficacemente il virus”.

La Lombardia è pronta per l’estensione per la terza dose di vaccino anti-Covid: "quando ci daranno il via libera, noi siamo pronti. Aspettiamo che il Governo ci dica, mi sembra di capire che la scienza si stia indirizzando verso l'opportunità e possibilità di estendere la terza dose a tutte le categorie. Per ora siamo limitati agli over 60, ma credo che si vada in quella direzione”.

Mentre il presidente della regione Sardegna, Christian Solinas evidenzia il problema della carenza dei medici “e di personale del comparto sanitario pubblico (infermieri, tecnici, riabilitazione) è un'emergenza nazionale, non solo sarda. Se è vero infatti che il blocco del turn over deciso dai precedenti governi regionali ha dilatato a dismisura le carenze degli organici negli ospedali e nei servizi territoriali dell'Isola, è vero che anche altri fattori, comuni a tutte le Regioni Italiane, hanno concorso ad accentuare il problema e hanno posto le basi per un aggravamento ulteriore della situazione”. E' una situazione – sottolinea Solinas - che “non ammette più ritardi o omissioni”.

“Non programmiamo la chiusura degli hub per i vaccini, - annuncia il presidente della Toscana, Eugenio Giani - valuteremo giorno per giorno le modalità migliori affinché tutti possano fare il vaccino”.

In Toscana “oggi abbiamo 263 contagi, circa un decimo di quelli che avevamo l'anno scorso, e questo ce la dice lunga su quanto sia importante la vaccinazione. Ma dobbiamo essere consapevoli che il vaccino non può essere tutto perché in Toscana restano fuori dalla vaccinazione 630mila persone: perché hanno meno di 12 anni, o perché hanno patologie che non consentono di fare il vaccino, o perché rientrano tra i quasi 200mila no vax. E tra di loro il virus continua a circolare”.
“Se il governo ci autorizzerà entro febbraio-marzo siamo in grado di mettere in sicurezza dall'87 al 90%  dei cittadini piemontesi con la terza dose che è l'effetto casco", afferma il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio: “Il Piemonte oggi dimostra di essere ancora una delle poche regioni  'green' in Europa, con una situazione di contagi e occupazione dei  posti letto che ci pone in un margine di ampia sicurezza" ha detto  ancora Cirio che ha , poi, osservato "siamo convinti che la terza dose sia il completamento della corazza che vogliano dare a tutti i  cittadini piemontesi"
"Oggi abbiamo ormai l'81% della popolazione over 12 – evidenzia Cirio -  che ha completato  il ciclo vaccinale per questo riteniamo sia il momento di non fermarsi ma ampliare man mano le fasce di vaccinazione per la terza dose”.
Il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo rileva che “l'Italia è tra le nazioni europee e nel mondo messe meglio e credo che il prossimo Natale sarà un buon Natale. Confido ancora, e non smetterò di farlo, che gli indecisi facciano la prima dose. Attualmente siamo a 15-20.000 prime dosi in Italia. Mi accontenterei di proseguire così. Con circa 20.000 dosi al giorno in 2 mesi arriveremo vicino al 90% di cittadini vaccinati”.
Infine il ministro della Salute, Roberto Speranza, annuncia che “medici, infermieri e professionisti sanitari dei Pronto Soccorso affrontano quotidianamente l'emergenza e lavorano sovente in condizioni di stress. Per questo ho proposto che dal prossimo anno venga aggiunta alle loro retribuzioni un'indennità accessoria. Servirà a rendere più forte la prima linea del nostro Servizio Sanitario Nazionale a cui dobbiamo tutti dire Grazie”.