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Regioni.it

n. 4175 - giovedì 4 novembre 2021

Sommario
- Vaccini: entro Natale fascia 5-11 anni
- Aceto balsamico: le Regioni spronano il Governo, si avvii procedura di contestazione su norma tecnica slovena
- Piano nazionale infanzia e Piano per il contrasto alla violenza maschile contro le donne: via libera in Conferenza Unificata
- Figliuolo: circolare per programmare terza dose
- Musumeci, Solinas: storico riconoscimento insularità in Costituzione
- Trasporto pubblico locale: intesa con Regioni e Enti locali sul riparto di 3,6 mld per le metro, 1,3 mld per l’acquisto di bus ecologici e 836 mln per le ferrovie regionali

Documento della Conferenza delle Regioni del 3 novembre

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Aceto balsamico: le Regioni spronano il Governo, si avvii procedura di contestazione su norma tecnica slovena

(Regioni.it 4175 - 04/11/2021) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome presieduta da Massimiliano Fedriga, nella riunione del 3 novembre, ha approvato un ordine del giorno relativo alla tutela dell’aceto balsamico di Modena Igp. Il documento è stato inviato oggi al ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli.
Come è noto la Repubblica di Slovenia ha notificato alla Commissione Europea (ai sensi della direttiva UE 2015/1535) una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercializzazione di aceti che introduce una nuova denominazione/categoria di aceti (non contemplata né dalle regole comunitarie, né dalla precedente normativa slovena) definita come “aceto balsamico” e riferita ad aceti miscelati con mosto concentrato, ovvero a prodotti aventi gli stessi ingredienti dell’aceto balsamico di Modena IGP, senza tuttavia specificarne limiti compositivi e modalità produttive, come avviene per quest’ultimo.
Il nostro Paese ha già notificato alla Commissione (da aprile) un parere circostanziato chiedendo la modifica dell’art. 14 comma 4 della norma tecnica, unico elemento di incompatibilità con il diritto comunitario, in particolare per l’uso della denominazione “aceto balsamico”. Sulla stessa lunghezza d'onda si sono mossi il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena e l’associazione internazionale Origin che hanno trasmesso alla Commissione delle osservazioni di terzi evidenziando diverse problematiche giuridiche. Il 3 giugno 2021, allo scadere del periodo di standstill previsto dalla procedura, la Slovenia ha risposto al parere italiano negando la fondatezza della denuncia di illegittimità della nuova normativa e rifiutandosi di apportare la modifica richiesta. In assenza di comunicazioni da parte della Commissione Europea, il 31 luglio 2021 la norma slovena è entrata in vigore e, attualmente, il prodotto in questione (un aceto commercializzato con la denominazione “aceto balsamico” in sloveno e in italiano) è già presente sul mercato.
Nel documento approvato ieri la Conferenza delle Regioni sottolinea che tale norma tecnica nega agli operatori economici e ai consumatori dell’Unione le tutele garantite da un Regolamento europeo (art. 13 comma 1 lett. b, c e d e dall’art. 24, comma 2, del Reg. UE n. 1151/12) secondo cui "i nomi registrati sono protetti contro qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione" o da "qualsiasi altra indicazione falsa o ingannevole relativa alla  provenienza, all'origine, alla natura o alle qualità essenziali del prodotto usata sulla confezione o sull'imballaggio, nel materiale pubblicitario o sui documenti relativi al prodotto considerato nonché l'impiego, per il confezionamento, di recipienti che possano indurre in errore sulla sua origine; o da qualsiasi altra pratica che possa indurre in errore il consumatore sulla vera origine del prodotto.
Non solo. Tale norma tecnica "nega e disapplica il principio consolidato derivante dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea secondo cui la valutazione di eventuali casi di evocazione, imitazione e usurpazione di una DOP/IGP è di competenza esclusiva dei giudici nazionali".
L'utilizzo di tale norma tecnica legittimerebbe "l’utilizzo di espressioni in contrasto con quanto stabilito da norme europee in materia di aceti"  (in partivcolare le disposizioni degli articoli 7 e 17 del Reg. CE n. 1169/11 da leggersi in combinato disposto con le regole CEN UNI 13188), "negando le tutele e le garanzie specifiche" che tali norme istituiscono "a favore del consumatore comunitario e il principio generale attraverso cui il diritto comunitario riconosce come priorità dell’Unione la promozione degli interessi dei consumatori e un livello elevato di protezione".
Tale previsione appare poi "in contrasto con i principi che guidano il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri (art. 114 TFUE) costituendo uno strumento di discriminazione arbitraria tra gli operatori economici.
Secondo la Conferenza delle Regioni tale "norma tecnica", per la sua portata e i suoi effetti, "rappresenta il tentativo di evocare la qualità delle produzioni italiane ai soli fini commerciali, attraverso lo sfruttamento della notorietà mondiale acquisita da un prodotto italiano".
Anche "ammettendo la legittimità di questa norma tecnica, la stessa UE disattende il principio cardine delle Indicazioni Geografiche, rappresentato dalla tutela dei consumatori, e rischia così di compromettere la credibilità dell’intero sistema europeo, specie nei confronti dei paesi terzi nell’ambito degli accordi bilaterali, e il reale funzionamento, sia all’interno che all’esterno, del sistema di tutela garantito dal regolamento base come interpretato dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Inoltre, sottolinea la Conferenza delle Regioni, "tale prassi potrebbe essere adottata da tutti gli Stati Membri ed estesa a molte altre denominazioni tutelate".
"La mancata presa di posizione della UE nei confronti della notifica effettuata dalla Slovenia di una norma tecnica nazionale tesa ad introdurre una denominazione che crea una palese e diretta confusione con le denominazioni registrate aceto balsamico di Modena IGP, aceto balsamico tradizionale di Modena DOP e aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia DOP contravviene al dettato dell’art 24 del Reg.1151/12 istitutivo delle Indicazioni Geografiche, secondo il quale gli Stati Membri non possono introdurre denominazioni che creino confusione nel consumatore".
"Occorre tutelare - si legge nel documento delle Regioni - l’impegno economico e di conoscenze profuso dalla filiera interessata e più in generale da tutto il sistema delle produzioni italiane a denominazione di origine e indicazione geografica.
Poiché la procedura ex direttiva UE 2015/1535 non prevede la possibilità di presentare ulteriori contestazioni o ricorsi, "l’unica possibile reazione dell’Italia è l’avvio della procedura di contestazione prevista dall’art. 259 del TFUE".
Dall'insieme delle motivazioni sottolineate nel documento scaturisce "la richiesta al Ministro e al Governo che siano attivate tutte le iniziative possibili per opporsi all’iniziativa della Repubblica di Slovenia", proprio "tramite l’attivazione della procedura di contestazione prevista dall’art. 259 del TFUE che, in prima istanza, si sostanzia in una comunicazione alla Commissione Europea e, in seconda istanza, ad un ricorso diretto alla Corte di Giustizia dell’Unione, rendendosi disponibile a supportare le conseguenti azioni che il governo intenderà promuovere".
"Faremo tutto il possibile per difendere l'Aceto Balsamico di Modena contro qualsiasi indebito attacco che possa in qualche modo pregiudicarlo" andando fino "alla Corte di Giustizia dell'Unione europea" con un ricorso ad hoc. Il sottosegretario Gian Marco Centinaio lo assicura confermando così che una delle eccellenze enogastronomiche dell'Emilia è in pericolo. Il Governo "seguirà con estrema attenzione l'evolversi della questione non escludendo, qualora necessario, un ricorso diretto alla Corte di Giustizia dell'Unione europea", ha quindi garantito il sottosegretario.
“L’Aceto Balsamico di Modena è una specialità che tutto il mondo ci invidia e la cui identità va difesa ad ogni costo contro qualsiasi tentativo di imitazione e/o usurpazione del suo buon nome. Il contenuto del nostro ordine del giorno è diventato azione del Governo, e questa è un’ottima notizia”. 
L’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, commenta positivamente la ferma presa di posizione del governo italiano contro il falso aceto balsamico sloveno, espressa ieri in Commissione alla Camera dal sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, che ha dichiarato, tra l’altro, che l’Italia farà tutto il possibile per difendere il prelibato condimento contro qualsiasi indebito attacco che possa in qualche modo danneggiarlo, ipotizzando un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, se necessario. 
“Non più tardi di una decina di giorni fa- prosegue Mammi- ho presentato alla Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni un ordine del giorno, poi approvato dagli altri colleghi, (e ieri dalla Conferenza delle Regioni, ndr) contro il tentativo della Slovenia di far passare come balsamico qualsiasi tipo di aceto miscelato con mosto concentrato, e, più in generale, a difesa dei nostri prodotti agroalimentari di eccellenza Dop e Igp”. 
“La nostra posizione è chiara -conclude Mammi-: non permetteremo che si compia questo scippo ai danni di uno dei prodotti simbolo della nostra terra. In gioco ci sono gli interessi di migliaia di produttori e, più in generale, la difesa dell’identità del nostro patrimonio agroalimentare. Siamo soddisfatti che anche il governo italiano la pensi come noi e siamo pronti ad affiancarlo in qualsiasi iniziativa che vada in questa direzione”. 




( red / 04.11.21 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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