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Legge quadro sulla montagna "in via di concertazione".
Gelmini: urgente dare al Paese un nuovo strumento normativo. Caveri: necessario un confronto serrato con le Regioni
(Regioni.it 4169 - 26/10/2021) "Abbiamo parlato di stategie per il rilancio delle montagne che però non sono presenti solo al Nord, per questo è necessario cucire un abito su misura sui diversi territori montani del Paese, il tutto dentro una logica di sistema": lo ha detto concludendo i lavori di un webinar sulla legge quadro per la montagna il ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini. "Consegnerò a breve una bozza del provvedimento" alle organizzazioni dei territori, tra cui Comuni, Province e Regioni, "per sapere se ci sono eventuali criticità. Sarebbe poi opportuno e utile sapere se ci sono delle idee innovative per l'ambito fiscale", ha auspicato il ministro.
"C'è l'urgenza di dare al Paese un nuovo strumento normativo in grado di attualizzare e massimizzare la capacità dello Stato di supportare i processi di crescita endogeni propri dei territori montani", ha spiegato la ministra per gli Affari regionali e le autonomie. La nuova legge sulla montagna - che stiamo affinando in un rapporto di collaborazione con gli altri Ministeri, con associazioni, studiosi, stakeholders, con l'Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani), con la Conferenza delle Regioni, con l'Anci e con l'Upi - deve rappresentare l'occasione per approfondire i problemi che affliggono i territori montani. Non solo la loro marginalizzazione geografica, che si sostanzia in una esclusione dalle economie di agglomerazione tipiche dei contesti urbani, ma anche e soprattutto la marginalizzazione tecnologica che costituisce un vero elemento di freno per la collocazione di iniziative imprenditoriali nei territori di montagna".
"L'inserimento del disegno di legge sulla Montagna nel processo di formazione della prossima legge di bilancio dello Stato, come indicato dalla Nadef di recente approvazione, costituisce certamente un punto importante di evoluzione nell'approccio alle politiche per la montagna - ha aggiunto -. Siamo convinti che sia giusto procedere in questa direzione e vogliamo cogliere l'opportunità della giornata internazionale per la montagna, il prossimo 11 dicembre, per tirare le fila di tutta questa nostra iniziativa".
L’Assessore all’Istruzione, Università, Politiche giovanili, Affari europei e Partecipate delle Regione Valle d'Aosta, Luciano Caveri, nella sua veste di referente del Coordinamento interregionale sulle politiche della montagna della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha partecipato in videoconferenza al confronto. “Riteniamo necessario - ha detto Caveri nel suo intervento- un confronto serrato con le Regioni, cui spettano molte delle materie che si incrociano con le politiche in favore della montagna. Una nuova legge, che aggiorni la legge del 1994 che votai alla Camera, ci vuole, tenendo conto dei grandi cambiamenti e delle nuove emergenze emerse da allora”. Oggi esiste anche un quadro europeo: l’articolo 174 dei Trattati – ha aggiunto Caveri - riconosce la montagna come zona meritoria di interventi per garantire la coesione territoriale. Nel dibattito italiano resta centrale la perimetrazione della montagna con classificazione chiara dei Comuni, altrimenti troppa montagna, nessuna montagna! Mentre gli interventi devono davvero andare a vantaggio di chi ne ha bisogno. Bisogna garantire i servizi pubblici di interesse generale, comprendere i sovraccosti che gravano sui settori come la sanità, la scuola, i trasporti. Ci vuole una fiscalità di vantaggio e attenzione a temi come il crollo demografico che si aggiunge allo spopolamento e il cambiamento climatico assai pesante sul territorio montano. Bisogna salvaguardare ricchezze a vantaggio dei montanari, come le risorse idroelettriche, preziose anche per l’idrogeno verde che verrà”.
( red / 26.10.21 )
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