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Vaccinazioni aumentano: Consiglio di Stato, legittimo obbligo a personale sanitario
(Regioni.it 4165 - 20/10/2021) Il presidente del Consiglio Mario Draghi spiega che “in Italia la campagna vaccinale procede più spedita della media Ue: a oggi l'86% sopra i 12 anni almeno una dose e l'81% è completamente vaccinata. Di questo voglio ringraziare tutti i cittadini che hanno scelto di vaccinarsi, in particolare i giovani e giovanissimi, e chi ha deciso di farlo nelle scorse settimane dopo aver superato le proprie esitazioni”.
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa evidenzia che “c'è un aumento anche per le prime dosi, credo che arrivare al 90% dei vaccinabili sia obiettivo raggiungibile in poche settimane e sicuramente entro fine anno" così potremmo ritornare appieno alla normalità”.
E il commissario all’emergenza Figliuolo chiede di agevolare le farmacie affinché “possano continuare a effettuare i tamponi antigenici rapidi oltre gli orari di servizio e nelle giornate di chiusura" e possano eseguire i tamponi "anche nei casi in cui i soggetti non si siano prenotati".
"Sui tamponi voglio ricordare – afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza - che il commissario Figliuolo ha stipulato un'intesa importante con le farmacie del nostro Paese, che voglio ringraziare per il lavoro straordinario che stanno facendo proprio in queste settimane", e “questa intesa ha consentito di calmierare il costo dei tamponi.
Voglio anche ricordare che il vaccino è gratuito e disponibile per tutti. In questo momento con un test molecolare si ha già la possibilità di avere un Green pass per 72 ore, mentre con un test antigenico è di 48 ore”.
“L'auspicio del Governo – aggiunge Speranza - è che la percentuale dei vaccinati possa ancora continuare a crescere”.
Per il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, l’obiettivo “è la massima copertura vaccinale per mantenere al minimo la circolazione del virus
SarsCoV2. Siamo in una fase positiva per il controllo della circolazione, e l'obiettivo è convivere con questo virus. Per farlo al meglio dobbiamo aumentare la copertura vaccinale, soprattutto nelle fasce di popolazione più fragili e avanti negli anni, riducendo gli effetti gravi della malattia e il carico per i servizi sanitari”.
"Nel Lazio – annuncia l'assessore della regione Lazio alla Sanità, Alessio D'Amato - il 91% della popolazione adulta ha completato il percorso di vaccinazione, mentre la popolazione dai 12 anni in su è completamente vaccinata all'85%, un risultato eccellente tra i più alti in Europa”.
Prosegue inoltre la campagna delle terze dosi per gli over 60: “per tutti coloro che intendono prenotare la terza dose anti Covid devono essere trascorsi 180 giorni dall'ultima dose di vaccino”.
Mentre Luigi Icardi, assessore alla Sanità della regione Piemonte evidenzia di vare già “dato indicazioni alle aziende sanitarie e alle strutture private, che operano in convenzione con il sistema sanitario regionale, per la predisposizione di programmi di sorveglianza sugli operatori sanitari, che prevedono screening e tamponi con scadenza prestabilita in valutazione del rischio di esposizione al contagio. Questo vale anche per i volontari”.
Per il Consiglio di Stato (sentenza n. 7045/2021: sez. III, 20 ottobre 2021, n. 7045 – Pres. Frattini, Est. Noccelli) è legittimo l'obbligo vaccinale per il personale sanitario, confermando l'obbligo vaccinale contro il virus Sars- CoV-2, così come previsto per il personale sanitario dall'art. 4 del d.l. n. 44 del 2021: “Da un punto di vista strettamente giuridico, ha affermato la Sezione che in fase emergenziale, di fronte al bisogno pressante, drammatico, indifferibile di tutelare la salute pubblica contro il dilagare del contagio, il principio di precauzione, che trova applicazione anche in ambito sanitario, opera in modo inverso rispetto all’ordinario e, per così dire, controintuitivo, perché richiede al decisore pubblico di consentire o, addirittura, imporre l’utilizzo di terapie che, pur sulla base di dati non completi … assicurino più benefici che rischi, in quanto il potenziale rischio di un evento avverso per un singolo individuo, con l’utilizzo di quel farmaco, è di gran lunga inferiore del reale nocumento per una intera società, senza l’utilizzo di quel farmaco”.
( gs / 20.10.21 )
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