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Vaccinazioni: discussione aperta su terza dose e obbligo
(Regioni.it 4133 - 03/09/2021) Sì di Draghi alla terza dose e all'obbligo di vaccino se c’è il parere favorevole di Ema e Aifa. Sì del presidente del Consiglio anche all’estensione green pass: "faremo una cabina di regia ma la direzione è quella”.
Per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, sentire “il presidente Draghi così duro nei confronti dei no vax e così possibilista sull' obbligo vaccinale e terza dose dimostra che le idee sono chiare, che lo Stato c'è. Ed è quello che vogliono i cittadini. Le decisioni nette sono anche in grado di risolvere i legittimi dubbi di chi ancora è indeciso”.
“Non voglio ideologizzare l'obbligo vaccinale. – afferma Massimiliano Fedriga, presidente della regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni - Oggi esiste l'obbligo vaccinale per i sanitari, purtroppo non siamo riusciti a vaccinarli tutti". E "il nostro scopo non è licenziare le persone ma vaccinarle. Sono convinto che la battaglia la si vince se le istituzioni si alleano ai cittadini. Se bastasse l'obbligo per far vaccinare tutti, tutti saremmo favorevoli, ma ho paura che così non sia. Forse è meglio accompagnare le persone e spiegare la verità scientifica”.
"La storia ci dice - aggiunge Fontana - che le grandi malattie sociali sono state abbattute grazie alle vaccinazioni. I numeri oggi ci dicono che da quando abbiamo vaccinato, sono crollati i numeri più gravi, che sono quelli dei decessi e dei ricoveri nelle terapie intensive e negli ospedali, quindi faccio fatica a capire la logica di chi si oppone. I fatti stanno dimostrando che anche se il vaccino è stato fatto in poco tempo, funziona, quindi non ci sono motivazioni per sostenere il contrario".
Sull'obbligo vaccinale interviene anche il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana: "decidera' il governo, noi non possiamo decidere minimamente, quindi il presidente Draghi sapra' cosa deve fare”, e aggiunge: “non e' che io mi sia espresso contro: meglio che la gente si convinca, e' chiaro che il convincimento comporta una maggiore predisposizione, una maggiore serenita' nell'affrontare la vaccinazione”.
Sull'ipotesi di obbligo vaccinale il presidente del Veneto Luca Zaia, dichiara: "immagino, ma non ho elementi, che il primo step sul quale si ragionerà sarà quello di alcune categorie professionali".
“Non commento – aggiunge Zaia - l'eventuale obbligo, bisognerà vedere come sarà strutturato. Del resto abbiamo già 11 vaccini che in via teorica sono obbligatori, perché c'è sempre qualcuno che non vuol farseli. Noi veneti siamo l'unica comunità che in 10 anni ha gestito l'accesso volontario ai vaccini, e non obbligatorio. A livello internazionale non mi risulta che ci sia un Paese dove è obbligatoria la vaccinazione contro il Covid. Il dibattito è segno dei tempi: arrivare all'obbligatorietà è una sconfitta sociale per un Paese, vuol dire che non c'è una presa di coscienza. Noi abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo cercando di gestire la campagna nell'ambito della volontarietà, e ci siamo riusciti, perché è giusto provare a far qualcosa che sia rispettosa delle opinioni di tutti”.
Infine Giorgio Palù, presidente dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e membro del Cts (Comitato tecnico scientifico), afferma che per i soggetti a rischio, come immunodepressi e anziani "c'è bisogno assolutamente della terza dose" di vaccino anti-Covid. Per i bambini fino ai 12 anni invece bisogna attendere gli studi in corso e poi valutare rischi e benefici, anche se "queste sono decisioni di sanità pubblica. Prevenire è sempre meglio che curare e in questi casi è addirittura giustificato agire anche prima che le agenzie regolatorie si esprimano”.
"La storia ci dice - aggiunge Fontana - che le grandi malattie sociali sono state abbattute grazie alle vaccinazioni. I numeri oggi ci dicono che da quando abbiamo vaccinato, sono crollati i numeri più gravi, che sono quelli dei decessi e dei ricoveri nelle terapie intensive e negli ospedali, quindi faccio fatica a capire la logica di chi si oppone. I fatti stanno dimostrando che anche se il vaccino è stato fatto in poco tempo, funziona, quindi non ci sono motivazioni per sostenere il contrario".
Sull'obbligo vaccinale interviene anche il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana: "decidera' il governo, noi non possiamo decidere minimamente, quindi il presidente Draghi sapra' cosa deve fare”, e aggiunge: “non e' che io mi sia espresso contro: meglio che la gente si convinca, e' chiaro che il convincimento comporta una maggiore predisposizione, una maggiore serenita' nell'affrontare la vaccinazione”.
Sull'ipotesi di obbligo vaccinale il presidente del Veneto Luca Zaia, dichiara: "immagino, ma non ho elementi, che il primo step sul quale si ragionerà sarà quello di alcune categorie professionali".
“Non commento – aggiunge Zaia - l'eventuale obbligo, bisognerà vedere come sarà strutturato. Del resto abbiamo già 11 vaccini che in via teorica sono obbligatori, perché c'è sempre qualcuno che non vuol farseli. Noi veneti siamo l'unica comunità che in 10 anni ha gestito l'accesso volontario ai vaccini, e non obbligatorio. A livello internazionale non mi risulta che ci sia un Paese dove è obbligatoria la vaccinazione contro il Covid. Il dibattito è segno dei tempi: arrivare all'obbligatorietà è una sconfitta sociale per un Paese, vuol dire che non c'è una presa di coscienza. Noi abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo cercando di gestire la campagna nell'ambito della volontarietà, e ci siamo riusciti, perché è giusto provare a far qualcosa che sia rispettosa delle opinioni di tutti”.
Infine Giorgio Palù, presidente dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e membro del Cts (Comitato tecnico scientifico), afferma che per i soggetti a rischio, come immunodepressi e anziani "c'è bisogno assolutamente della terza dose" di vaccino anti-Covid. Per i bambini fino ai 12 anni invece bisogna attendere gli studi in corso e poi valutare rischi e benefici, anche se "queste sono decisioni di sanità pubblica. Prevenire è sempre meglio che curare e in questi casi è addirittura giustificato agire anche prima che le agenzie regolatorie si esprimano”.
( gs / 03.09.21 )
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