(Regioni.it 4107 - 08/07/2021) “Il Recovery Fund è una grande occasione che assolutamente non deve essere persa”. Sul Piano di ripresa e resilienza bisogna coinvolgere le Regioni, ribadisce il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, in quanto è "fondamentale che ci sia un coinvolgimento diretto degli enti locali se vogliamo che le scelte che verranno fatte possano essere messe a terra”.

“Come Conferenza delle Regioni – aggiunge Fontana - abbiamo fin dall'inizio chiarito che noi c'eravamo, che ritenevamo fondamentale che le Regioni e tutto il mondo delle autonomie, compresi i Comuni e le Province, potessero fare parte

delle scelte che si riferivano a questa grande opportunità. Abbiamo chiesto di poter partecipare - e ancora in questa occasione lo ribadiamo".

Per la sua buona riuscita del Pnrr c'è la semplificazione: “è necessario rivedere tutte le regole e normative che attengono al rapporto pubblico-privato: siamo fuori dall'attualità, i tempi per mettere a terra un'opera pubblica sono incompatibili con il mondo nel quale noi viviamo e con i tempi del resto d'Europa”.

Il ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, evidenzia che serve un grande gioco di squadra: “una grande sinergia”, “dobbiamo remare tutti nella stessa direzione e trovare all'interno della cabina di regia che abbiamo predisposto, all'interno del decreto sulla governance del Piano, una collaborazione e una comunione di intenti con le Regioni, con i Comuni e con le Province”.

Mentre il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna ribadisce gli investimenti destinati al Mezzogiorno dal Piano di Ripresa italiano: "Per garantire che i bandi effettivamente riservino al Sud una quota non inferiore al 40% - dichiara Mara Carfagna – stiamo lavorando a un sistema di monitoraggio per il rispetto della destinazione territoriale, incardinato presso la segreteria tecnica del Pnrr della presidenza del Consiglio e presso la struttura del MEF, nonché a una norma che "fissi" questo obiettivo. Come chiunque può capire, si tratta di conciliare la reale ed equa distribuzione delle risorse con il rispetto dei tempi e la riduzione del rischio di mancato utilizzo delle risorse da parte delle amministrazioni territoriali”.

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