Sommario
+T
-T
La bioeconomia in Europa: presentato il 7° rapporto
Fedriga: su PNRR fondamentale fare squadra come sistema Paese
(Regioni.it 4101 - 30/06/2021) Per quanto riguarda il Recovery Fund e gli investimenti che ci saranno nei prossimi anni "è fondamentale fare sistema come Paese"". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Friuli Venezia, Massimiliano Fedriga, nel corso di un collegamento online con l'evento di presentazione del 7° Rapporto sulla bioeconomia in Europa.
"Nella carica che rivesto di presidente della Conferenza delle Regioni, farò parte della cabina di regia nazionale sul Pnrr e su questo è fondamentale fare squadra come Paese e riuscire, in un momento difficile come quello della post-pandemia, a recuperare i gap strategici a livello internazionale"" ha sottolineato Fedriga. "Penso che questa possa essere l'opportunità per far ritrovare al Paese un piano a livello internazionale che deve essere assolutamente tra i primi perché abbiamo le capacità, come quelle di ricerca, e dobbiamo riuscire a svilupparle al massimo con le opportunità degli investimenti che ci saranno da qui ai prossimi anni" ha concluso.
"Nel campo della ricerca il Friuli Venezia Giulia è una delle Regioni più avanzate a livello nazionale e anzi, secondo la Commissione Europea, siamo l'unica Regione a livello italiano fortemente innovatrice sul Report del 2019", ha sottolineato il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, nel corso del collegamento. "Noi ci crediamo particolarmente come sistema regionale e non a caso gli asset di sviluppo del Friuli Venezia Giulia vanno in due principali ambiti: quello della logistica, pensiamo ai porti, agli interporti e alle vie ferroviarie e a quello dell'innovazione e della ricerca" ha aggiunto Fedriga. "Proprio nell'area di Porto Vecchio, con importantissimi investimenti gia' programmati, la nostra intenzione e' di creare un ambito legato alla ricerca e alla formazione che possa essere attrattivo non solo a livello nazionale ma a livello europeo".
"Al G20 di agosto racconteremo come sistema regionale le opportunità di investimento nella nostra regione legate" al settore della ricerca, "soprattutto nella chimica biobased nella quale il Friuli Venezia Giulia è ai primi posti in Italia". Ad annunciarlo è lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
Nel 2020 la Bioeconomia in Italia, intesa come sistema che utilizza le risorse biologiche, inclusi gli scarti, come input per la produzione di beni ed energia, ha generato un output pari a 317 miliardi di euro, occupando poco meno di due milioni di persone. Il dato emerge dal settimo Rapporto sulla bioeconmomia presentato da Intesa Sanpaolo assieme ad Assobiotec - Federchimica e al Cluster Spring. Dopo aver chiuso il 2019 con un incremento dell'1,4%, nel 2020 la Bioeconomia ha perso nel complesso il 6,5% del valore della produzione, un calo inferiore rispetto a quanto segnato dall'intera economia (-8,8%): il peso della Bioeconomia in termini di produzione e' pertanto salito al 10,2% rispetto al 10% del 2019 e al 9,9% del
2018. In tutti i paesi europei il valore della Bioeconomia, che comprende molte attivita' essenziali, ha registrato un calo meno rilevante rispetto al totale dell'economia, evidenziando una maggiore resilienza allo shock pandemico.
Il potenziale di sviluppo della Bioeconomia in ottica circolare e' elevato nel nostro paese e diffuso lungo tutto il territorio nazionale. Le stime originali del valore aggiunto della Bioeconomia nelle regioni italiane, realizzate in collaborazione con SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, evidenziano un ruolo particolare della Bioeconomia nelle regioni del Nord-Est e del Mezzogiorno, con un peso della Bioeconomia sul valore aggiunto regionale dell'8,2% e 6,7% rispettivamente (anno 2018). Sotto la media italiana (6,4%) invece il peso della Bioeconomia nel Nord-Ovest (5,3%) e nel Centro (5,7%).
Basilicata e Trentino-Alto Adige, con un'incidenza del 9,3%, si posizionano ai primi posti per valore aggiunto della Bioeconomia sul totale. Seguono Toscana, Veneto ed Emilia-Romagna, con un peso compreso tra l'8% e l'8,7%. Le specificita' del tessuto produttivo delle diverse regioni italiane si rispecchiano anche nell'interesse verso le nuove frontiere della chimica bio-based, attivita' che fatica a essere colta attraverso le sole statistiche ufficiali vista la sua trasversalita' e innovativita'. La mappatura, realizzata con il supporto del Cluster Spring attraverso una pluralita' di fonti, mette in luce un sistema dinamico e complesso, con piu' di 830 soggetti, dalle 84 Universita' e centri di Ricerca (pubblici e privati) alle circa 730 imprese (con piu' di 500 start-up), a cui si affiancano altre istituzioni e associazioni con ruolo di supporto e promozione.
Pnrr, Fedriga: fondamentale fare sistema come Paese
Ricerca, Fedriga: Fvg è una delle Regioni più avanzate
== BIOECONOMIA IN ITALIA VALE 317 MLD E HA 2 MLN OCCUPATI ==
"Al G20 di agosto racconteremo come sistema regionale le opportunità di investimento nella nostra regione legate" al settore della ricerca, "soprattutto nella chimica biobased nella quale il Friuli Venezia Giulia è ai primi posti in Italia". Ad annunciarlo è lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
Nel 2020 la Bioeconomia in Italia, intesa come sistema che utilizza le risorse biologiche, inclusi gli scarti, come input per la produzione di beni ed energia, ha generato un output pari a 317 miliardi di euro, occupando poco meno di due milioni di persone. Il dato emerge dal settimo Rapporto sulla bioeconmomia presentato da Intesa Sanpaolo assieme ad Assobiotec - Federchimica e al Cluster Spring. Dopo aver chiuso il 2019 con un incremento dell'1,4%, nel 2020 la Bioeconomia ha perso nel complesso il 6,5% del valore della produzione, un calo inferiore rispetto a quanto segnato dall'intera economia (-8,8%): il peso della Bioeconomia in termini di produzione e' pertanto salito al 10,2% rispetto al 10% del 2019 e al 9,9% del
2018. In tutti i paesi europei il valore della Bioeconomia, che comprende molte attivita' essenziali, ha registrato un calo meno rilevante rispetto al totale dell'economia, evidenziando una maggiore resilienza allo shock pandemico.
Il potenziale di sviluppo della Bioeconomia in ottica circolare e' elevato nel nostro paese e diffuso lungo tutto il territorio nazionale. Le stime originali del valore aggiunto della Bioeconomia nelle regioni italiane, realizzate in collaborazione con SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, evidenziano un ruolo particolare della Bioeconomia nelle regioni del Nord-Est e del Mezzogiorno, con un peso della Bioeconomia sul valore aggiunto regionale dell'8,2% e 6,7% rispettivamente (anno 2018). Sotto la media italiana (6,4%) invece il peso della Bioeconomia nel Nord-Ovest (5,3%) e nel Centro (5,7%).
Basilicata e Trentino-Alto Adige, con un'incidenza del 9,3%, si posizionano ai primi posti per valore aggiunto della Bioeconomia sul totale. Seguono Toscana, Veneto ed Emilia-Romagna, con un peso compreso tra l'8% e l'8,7%. Le specificita' del tessuto produttivo delle diverse regioni italiane si rispecchiano anche nell'interesse verso le nuove frontiere della chimica bio-based, attivita' che fatica a essere colta attraverso le sole statistiche ufficiali vista la sua trasversalita' e innovativita'. La mappatura, realizzata con il supporto del Cluster Spring attraverso una pluralita' di fonti, mette in luce un sistema dinamico e complesso, con piu' di 830 soggetti, dalle 84 Universita' e centri di Ricerca (pubblici e privati) alle circa 730 imprese (con piu' di 500 start-up), a cui si affiancano altre istituzioni e associazioni con ruolo di supporto e promozione.
Pnrr, Fedriga: fondamentale fare sistema come Paese
Ricerca, Fedriga: Fvg è una delle Regioni più avanzate
== BIOECONOMIA IN ITALIA VALE 317 MLD E HA 2 MLN OCCUPATI ==
( red / 30.06.21 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03