Header
Header
Header
         

Regioni.it

n. 4085 - lunedì 7 giugno 2021

Sommario
- L'unità nazionale sta nella valorizzazione del federalismo: Fedriga, Fugatti, Toti, Emiliano e Donini
- Figliuolo: a settembre vaccinati l’80% degli italiani
- In area bianca sette Regioni
- PNRR: incontro on line dei Presidenti Acquaroli, Giani, Marsilio, Tesei e Zingaretti per lanciare l'Italia dei due mari
- Ristorazione nelle zone bianche: il testo dell'Ordinanza del ministro Speranza
- Agenas: pandemia e monitoraggio terapie intensive

+T -T
L'unità nazionale sta nella valorizzazione del federalismo: Fedriga, Fugatti, Toti, Emiliano e Donini

(Regioni.it 4085 - 07/06/2021) Nell'ultimo periodo dell'emergenza Coronavirus ""penso ci sia stato una capacità d'ascolto maggiore da parte del Governo"". Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, durante un incontro al Festival dell'Economia 2021 di Trento. ""C'è stata una costruzione di dialogo che ha portato a soluzioni migliori per il Paese, non per le Regioni o per il Governo"", ha evidenziato Fedriga. Attraverso questo dialogo si sono trovate soluzioni migliori per il Paese. Voglio ricordare che chi ha affrontato in prima linea la prima ondata del Covid, dove nulla si sapeva, sono stati i sistemi sanitari regionali. Le regioni hanno utilizzato le loro risorse per finanziare la risposta della salute per tutto il paese, mentre uno Stato pensava a comprare i banchi a rotelle o i monopattini le regioni spendevano le loro risorse senza nemmeno poter fare debito". Eppure "C'è stata una narrazione ingenerosa rispetto a quello che abbiamo fatto.
Relativamente alla campagna vaccinale, Fedriga ha dichiarato: "Dalla pandemia si esce insieme, chi ha la titubanza di partecipare alla campagna vaccinale deve farlo perché è una battaglia collettiva". Sulla possibilità di fare una terza dose vaccinale, ha detto Fedriga ai giornalisti a margine dell'incontro, "non abbiamo studi definitivi né su Pfizer né su AstraZeneca ed il dibattito è sicuramente aperto. Però penso che capire quanto dura la copertura e quali sono le indicazioni delle case farmaceutiche che producono sia fondamentale prima di fare un piano di richiami".  Rispetto poi ad una ipotesi per la vaccinazione ai turisti, ha detto Fedriga, "la prima possibilità di lavorare sui giorni per la seconda dose e la seconda possibilità, per i lunghi soggiorni, di farla fare nel territori in cui si soggiorna". Sui vaccini ai turisti stranieri, ha aggiunto Fedriga, "adesso pensiamo ai cittadini italiani e quando ne abbiamo abbastanza per i cittadini italiani pensiamo all'estero".
Quanto al Pnrr - ha spiegato Fedriga - "vogliamo interloquire con il governo perché quei soldi non ci arrivano dal cielo, sono debito puro e che dovremo saldare. Lo sviluppo innescato con quegli investimenti dovrà servire a pagare quel debito e per spendere al meglio serve un'alleanza istituzionale, qui o vinciamo o perdiamo tutti. Le differenziazioni che ci sono nel nostro paese sono una ricchezza, all'interno di un quadro complessivo tracciato dal governo, esigenze diverse hanno bisogno di risposte diverse: questa è la forza dell'autonomia. Faccio un esempio di sanità centralizzata: quella della Calabria, che è gestita dallo Stato, vi sembra un grande modello di efficienza?".
"Io credo che l'unità nazionale sta nella valorizzazione del Federalismo e delle diversità del nostro paese che sono una ricchezza. Il più grande danno sarebbe fare una stessa marmellata in un paese così ricco di cultura e diversità, venire in Italia è come vedere 10 Paesi diversi. Ma dobbiamo trovare la sintesi delle diversità non l'uniformità dell'annullamento delle identità. Sono convinto che la forza politica che rappresento continuerà a battersi", ha aggiunto Fedriga. "Esigenze diverse richiedono soluzioni diverse. Anche se gli obiettivi da raggiungere sono gli stessi le diverse specificita' territoriali devono trovare risposte specifiche: e' questa la forza dell'autonomia. Oggi piu' che mai e' importante che istituzioni centrali e locali lavorino insieme per raggiungere obiettivi comuni perche' il Piano nazionale di ripresa e resilienza e' una partita dalla quale usciremo tutti vincitori oppure tutti sconfitti, non ci saranno vie di mezzo".
Concetti ribaditi dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti "Le Regioni devono essere partecipi del percorso decisionale. Il principio è che i territori che da qui al 2026 dimostreranno di saper spendere le risorse dovranno essere quelli che potranno beneficiare dei soldi non spesi, perché ci saranno sicuramente situazioni in cui non si riuscirà a spenderle tutte. Il problema è riuscire a spenderle e mi darai la quota di risorse di chi non le ha spese. Se una parte va al Mezzogiorno potrei anche essere contrario, perché anche le regioni del Nord hanno avuto difficoltà, ma basta che venga previsto il principio che se non  vengono spese le risorse devono essere redistribuite ai territori che le sanno spendere e che sono magari anche stati svantaggiati", ha aggiunto Fugatti.
"Mi auguro che il percorso sulle autonomie differenziate possa chiudersi in questa legislatura, un passo avanti va fatto. Vorrei che questa legislatura consegnasse almeno l'approvazione di una legge quadro". ha detto la ministra per i Rapporti regionali Mariastella Gelmini.  "Mi impegnerò a trovare un punto di sintesi per la legge quadro sull'autonomia per addivenire alle intese necessarie e provare a verificare gli effetti del federalismo fiscale utilizzando le risorse che il Pnrr mette a disposizione e ciò consente di eliminare ogni alibi, perché la sfida sarà spendere le risorse nei tempi che abbiamo a disposizione", ha aggiunto Gelmini. "Dobbiamo avere il coraggio o di abolire la riforma del federalismo del 2009 oppure di attuarla - ha proseguito Gelmini -  io sono per attuarla. Dobbiamo anche ragionare della perequazione, un passo avanti è stato fatto ma dobbiamo uscire con una attuazione vera di quella riforma e con una perequazione che unisca il Paese". "Abbiamo il dovere di approvare i provvedimenti che consentano al Paese di uscire da questa situazione, ma il Governo non durerà un minuto in più una volta impostate le riforme per affrontare la pandemia e l'emergenza economica".
Seconda la Ministra la "stagione della pandemia è stata caratterizzata dal ritorno dello Stato "ma l'eredita' non e' un nuovo centralismo dello Stato". Ospite al Festival dell'economia di Trento, la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini parla del rapporto tra governo centrale e Regioni. Sul fronte delle vaccinazioni Gelmini individua due fasi: una "in cui sono mancate regole chiare da parte dello Stato e ogni Regione andava per la propria strada" e una successiva in cui "lo Stato ha scelto di individuare in maniera netta le categorie prioritarie da vaccinare" e "abbiamo iniziato tutti a correre nella stessa direzione e nella sostanza oggi abbiamo un numero di vaccinazioni che ha superato le 500mila al giorno. Vuol dire che il sistema sanitario, che si compone di 21 sistemi sanitari regionali, ha funzionato". La lezione, secondo la ministra, non e' "arrivare a uno Stato che fa tutto ma a uno Stato piu' efficiente".  Ed "Il successo del piano vaccinale si è basato sul rispetto rigoroso delle priorità vaccinali che sono state stabilite all'interno delle linee guida. Questa chiarezza di obiettivi ha portato tutte le regioni a correre e noi abbiamo superato le 500.000 inoculazioni al giorno raggiungendo le 600.000. E' chiaro che non siamo in grado in tutte le regioni di garantire il vaccino in vacanza, ma il Governo non ha nulla in contrario, se ci sono Regioni che possono dare in aggiunta questo servizio. L'importante è rispettare le priorità vaccinali mettendo in sicurezza i soggetti fragili, i disabili ed i caregiver".  Infine "Occorre ancora anche - ha aggiunto - una campagna  d'informazione rispetto ad una minoranza di popolazione che ancora non si fida dei vaccini. Vorrei dare un messaggio, e cioè che dobbiamo avere fiducia nella scienza. Ci auguriamo che chi ancora ha qualche perplessità possa superare la paura e vaccinarsi".
"Di principio" le Regioni hanno dato prova di maturita' per una sorta di federalismo di cui si parla da tempo, ma che non si e' mai concretizzato nei fatti in Italia. E' la riflessione che presidente della Liguria, Giovanni Toti condivide con l'AGI: "Le Regioni si sono prese responsabilità importanti durante questa pandemia, anche superiori a quelle costituzionalmente attribuite loro - osserva il governatore - Pensiamo alle linee guida con cui il Paese ha riaperto, alla mediazione con le categorie produttive di fronte ad un certa rigidita' del Cts o della stessa Inail ai tempi della definizione delle prime linee guida, alla capacita' di gestire tutta la somministrazione dei vaccini, che inizialmente sembrava prevista da Roma, ma che poi e' stata totalmente sulle spalle dei sistemi sanitari regionali. In piu' le Regioni non hanno mai messo in discussione i provvedimenti del governo: non c'e' stato ne' un dpcm del precedente governo, ne' un decreto dell'attuale governo impugnato davanti alla Corte costituzionale da nessuno". Toti ha ricordato che "in un anno e mezzo di pandemia, l'unica ordinanza impugnata dal governo e' stata quella della compianta presidente Santelli sui ristoranti in Calabria, eppure ne abbiamo fatte molte centinaia. Vuol dire che c'e' stato un ordine istituzionale abbastanza rigoroso". Non sono mancati momenti di tensione, certo, concorda il Presidente, ma "il dibattito ci puo' sempre essere ed e' giusto che ci sia fra istituzioni del territorio: ho letto moltissimi titoli su 'scontro governo e Regioni' in quella che e' la dialettica normale. Se si prendono i giornali tedeschi, troviamo un'identica dialettica tra i lander e il governo del cancelliere. Ma se andiamo agli atti concreti, quelli che si chiamano 'comportamenti concludenti', non vi e' stato un contenzioso di carattere legale tra Regioni e Stato centrale, neanche una volta". Per Toti, dunque, quella "tra Regioni e governo e' stata una collaborazione virtuosa". Le difficolta' del governo con una partenza complicata sui vaccini per il governatore e' da leggere "soprattutto perche' le case produttrici non consegnavano"; poi "l'arrivo del generale Figliuolo ha fatto coincidere capacita', fortuna, tempi, con un aumento deciso della capacita' di consegna dei vaccini". Ma "i sistemi sanitari regionali si sono operati via via per una cosa che non avevano mai fatto, ovvero una campagna di vaccinazione di massa che nessuno della nostra generazione ha mai organizzato. Direi che, per quanto riguarda la Liguria, la macchina si e' rodata in pochi giorni, ha funzionato con grande precisione, con un sistema di prenotazione molto sofisticato, con gli hub che hanno capacita' di somministrazione importante. I vaccini li hanno somministrati le Regioni: un merito importante va al sistema regionale che ha saputo coinvolgere le farmacie, la sanita' convenzionata".
In questo momento secondo  Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, intervenuto stamattina a Forum in masseria, l'evento di Bruno Vespa a Manduria (Taranto) "Il presidente Draghi ha bisogno di silenzio e di obbedienza. Come nelle forze armate, il bilancio e le proprie osservazioni si presentano solo nei briefing".
"Draghi si sta giocando la faccia - ha dichiarato Emiliano -. Gli ultimi due presidenti del Consiglio, anche Conte, si meritano questo sostegno e le Regioni li hanno aiutati molto. La Conferenza delle Regioni e' una specie di miracolo perche' tutte le decisioni le prendiamo all'unanimita'". "Figliuolo e' molto bravo, io mi sono trovato molto bene - ha poi aggiunto Emiliano -. Ci ha riconosciuto che la Puglia e' una delle regioni che meglio ha gestito la fase delle vaccinazioni e da quel momento non ha piu' parlato nessuno".
Se il nostro servizio sanitario ha raggiunto molti obiettivi e anche ora sta procedendo rapidamente ad una campagna vaccinale di massa che non ha precedenti, il merito non è solo dello Stato, come non è solo delle Regioni, il merito è di un’efficace collaborazione istituzionale. Quindi se le criticità emerse nel corso della pandemia avessero fatto emergere pensieri di centralizzazione della sanità, meglio rinunciarci. Ha le idee molto chiare Raffaele Donini, neo Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e assessore regionale alle Politiche per la salute della Emilia Romagna, sull’ipotesi di riformare il Titolo V; nonostante si dica aperto ad ogni processo riformatore quando si parla di gestione della sanità, la sua idea è che la bilancia non possa pendere da una sola parte. Inun'intervista a tutto tondo - rilasciata a Quotidiano Sanità - ha toccato molti temi: dalla campagna vaccinale, al Recovery plan (dove anche su questo tema rivendica un coinvolgimento attivo delle Regioni) fino al Patto per la salute sul quale, ha detto, bisognerà riaprire il confronto anche alla luce delle esperienze maturate durante la pandemia. E per il futuro si è detto convinto che, sempre sul solco delle esperienze maturate in questi mesi, bisognerà puntare su una sinergia forte fra farmacisti e medici di base, valorizzando la loro professionalità e sfruttando appieno il loro rapporto capillare con l’utenza. "La lezione fondamentale della pandemia - ha spiegato fra l'altro - è che nella gestione di una fase emergenziale lo Stato non può fare a meno delle Regioni e queste ultime non possono fare a meno dello Stato. La strada obbligata nell’interesse prioritario dei cittadini è quella della costante e leale collaborazione istituzionale, anche andando al di là delle rigidità delle competenze. Personalmente sono aperto ad ogni processo riformatore, ma non vorrei che qualcuno potesse pensare di utilizzare le difficoltà che la diffusione del virus ha sicuramente comportato per centralizzare la sanità. Se qualcuno pensa di poter dettare regole da Roma sull’organizzazione del servizio sanitario regionale, non troverebbero la contrarietà di Donini o di Bonaccini, ma dell’intera collettività emiliano-romagnola. Poi mi permetta un’ulteriore riflessione: se il nostro servizio sanitario è fra i primi in Europa e se per molti studi rappresenta un modello ci sarà pure qualche merito delle Regioni o della maggior parte di esse. Ed ancora, se oggi stiamo procedendo rapidamente in una campagna vaccinale di massa che non ha precedenti, il merito non è solo dello Stato, come non è solo delle Regioni. Il merito è di un’efficace collaborazione istituzionale. E forse - ha concluso Donini - è questo il terreno su cui dovrebbe cimentarsi ogni intento riformatore".


Covid:Fedriga, si esce insieme chi non l'ha fatto si vaccini

FEDRIGA "DIVERSITÀ TERRITORIALI SONO RICCHEZZA DELL'ITALIA"

Gelmini, sì vaccini in vacanza ma tutela categorie a rischio

Covid: Fedriga, Regioni sono state sempre in prima linea

Covid: Gelmini, eredita' pandemia non e' centralismo dello Stato

Covid: Fedriga, Stato pensava a banchi, Regioni a emergenza

Recovery: Fugatti, Regioni partecipino a percorso decisioni

++ Gelmini, fatte riforme Governo non durerà un minuto in più ++

Fedriga, l'unità nazionale sta in valorizzazione federalismo

Covid, Fedriga: c'è stata maggiore capacità ascolto del Governo

Gelmini, vorrei legge quadro autonomie entro la legislatura

Governo: Emiliano, Draghi ha bisogno di silenzio e obbedienza

[Friuli Venezia Giulia] Economia: Fedriga, diversità territoriali sono ricchezza dell'Italia

mercoledì 2 giugno 2021 - [Quotidiano Sanità] Il dopo pandemia. “La strada non è centralizzare la sanità ma rafforzare la collaborazione tra Stato e Regioni”. Intervista al neo Coordinatore della Commissione Salute Raffaele Donini



( red / 07.06.21 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03

Conferenza Stato-Regioni
Conferenza Stato-Regioni

Conferenza delle Regioni e Province autonome
Conferenza delle Regioni

Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Enti locali)
Conferenza Unificata



Go To Top