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Regioni.it

n. 4077 - martedì 25 maggio 2021

Sommario
- Consiglio Ue: bene accordo su certificato covid, aumentano vaccinazioni
- PNRR: verso un Decreto sulla Govenance
- Trasporto pubblico locale: vertice Governo-Regioni-enti locali in vista del nuovo anno scolastico
- “Work-life balance”: interesse e partecipazione al 1° Dialogo Strutturato di #madebycitizen4cohesion
- Pandemia: turismo e vaccinazioni in vacanza
- Recovery: ai giovani va consegnato un futuro adeguato

Documento della Conferenza delle Regioni del 28 aprile

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PNRR: verso un Decreto sulla Govenance

(Regioni.it 4077 - 25/05/2021) In attesa che si conoscano nel dettaglio le norme del Decreto che regolamenterà la "govenance" dell'attuazione del PNRR (vedi anche "Regioni.it" di ieri), mentre alcuni ministeri hanno avviato i previsti tavoli bilaterali con le Regioni, il ministro della  Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo alla  presentazione del Rapporto sull'attivita' del 2020 di Gse, ha sottolineato che  "Il ministero dell'Ambiente sino ad ora ha  avuto budget abbastanza limitati: circa 1,5 miliardi, in gran parte  spese fisse. Adesso con il Pnrr si tratta di spendere circa 16  miliardi l'anno con la modalita' di grandi progetti internazionali.  Stiamo passando da una grossa Pmi a una multinazionale quotata come  gestione del flusso di cassa annuale". "E' come spendere 40 milioni al giorno", ha aggiunto, "un qualcosa  che richiede per la pianificazione e controllo uno sforzo enorme". Ma  questo riguarda anche tutto l'intero sistema paese, infatti,  "l'Italia dovra' spendere ogni giorno 100 milioni per mantenere la  promessa del progetto che abbiamo fatto. Questa è una necessità del  nostro sistema su cui si sta lavorando molto a livello di governance  e organizzazione, il tutto va fatto in fretta".
Il Governo è comunque al lavoro per definire i decreti Semplificazioni e Governance, indispensabili per  mettere a terra il Recovery Plan stabilito nel Pnrr. Per la gestione  del Piano si va verso una cabina di regia centralizzata a Palazzo  Chigi con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, come fulcro che, di volta in volta, a seconda delle riforme e delle misure da attuare,  si allargherà ai vari e singoli ministri competenti, ed  eventualmente ai rappresentanti degli enti locali. Questa sarebbe  l'idea di fondo illustrata ieri durante la cabina di regia. Al  ministero dell'Economia, seconod quanto anticipato dalle agenzie di stampa, sarà affidato il compito del  monitoraggio finanziario e dei rapporti costanti con la Commissione  europea.
Poi, come specifica lo stesso testo del Pnrr, le  singole amministrazioni e gli enti locali saranno direttamente  responsabili dell'attuazione delle varie misure che compongono il Piano. Il decreto Semplificazioni  invece conterra' tutta una serie di disposizioni che vanno  dall'ambiente, ai trasporti, al fisco, agli appalti. Una cabina di  regia sul testo dovrebbe tenersi tra domani e dopodomani.
Sulla necessità di un coinvolgimemto puntuale dei territori e nello specifico delle istituzioni regionali, la Conferenza delle Regioni si era espressa a più riprese prima ancora per il PNRR fosse definitivamente varato dal Consiglio dei Ministri. Da ultimo con un documento presentatato in occasione dell'informativa sul Piano che è stata resa il 28 aprile in Conferenza Unificata.
Di seiguito si riporta la posizione illustrata in quell'occasione.
Informativa sul Pnrr
Le Regioni e le Province autonome esprimono apprezzamento per il lavoro condotto dal Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali che ha portato alle recenti informative, rese in Conferenza Unificata, da parte dei Ministri titolari delle misure contenute nel PNRR, rilevando comunque la necessità di procedere, in tempi rapidi - e in ogni caso prima delle fasi di attuazione del Piano - ad un approfondito confronto, complessivo e settoriale, con il Governo per condividere gli obiettivi e le declinazioni delle priorità contenute nel PNRR, definire gli spazi di complementarietà tra la programmazione e l’attuazione del Piano e la programmazione e l’attuazione dei fondi strutturali e di investimento europei per il ciclo 2021-2027, con una particolare attenzione alla coesione territoriale e al Mezzogiorno.
Ciò in quanto il Piano è stato elaborato senza procedere ad un opportuno confronto di merito con le stesse che avrebbe assicurato un allineamento e una coerenza anche con le programmazioni regionali, nonché il rispetto effettivo del partenariato istituzionale, così come avvenuto in alcune realtà europee, ad esempio tedesca, ceca, belga, nelle quali le autonomie territoriali hanno partecipato attivamente alla stesura e all’implementazione del Piano nazionale.
Apprezziamo particolarmente l’attenzione che il Presidente del Consiglio ha evidenziato nel suo intervento alle Camere al fondamentale ruolo che le Regioni e le Autonomie locali dovranno svolgere per l’attuazione del Piano e per le necessarie sinergie da attivare sui territori per massimizzarne l’efficacia. Di questa particolare sensibilità vogliamo ringraziarlo e confermare la nostra massima collaborazione.
Le Regioni e le Province autonome chiedono che tali considerazioni, fatte proprie dal Presidente del Consiglio, trovino un’immediata concretizzazione e che si avvii una nuova fase che individui le Regioni protagoniste per la parte di propria competenza nella realizzazione del Piano.
A tal fine, le Regioni e le Province autonome chiedono al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali di farsi garante della fase attuativa del Piano e di istituire, presso il suo Dicastero, tavoli di confronto settoriali di livello tecnico-operativo sulle sei Missioni prioritarie d’intervento definite nel PNRR, per poter conoscere in concreto quali saranno le progettualità che il Governo intende mettere in campo sui territori per ogni missione.
Al riguardo, sarebbe necessario che a tale processo di confronto partecipassero, oltre al Ministero degli Affari regionali, i rappresentanti dei competenti Ministeri di settore, il Ministero dell’Economia e Finanze e almeno tre rappresentanti della Conferenza delle Regioni.
Questa prima disamina consentirà di riportare a tutte le Regioni la base progettuale di riferimento per le ricadute territoriali recuperando su ciascuna progettualità la posizione delle singole Regioni o Province autonome.
Successivamente, sarebbe opportuno prevedere dei tavoli di confronto con le singole realtà regionali, nei quali le amministrazioni nazionali competenti, le Regioni e i rappresentanti del partenariato istituzionale potranno definire le priorità, i tempi e le modalità di attuazione del PNRR e il rapporto di complementarietà con gli interventi della programmazione europea 2021-2027.
La  Presidenza del Consiglio dei Ministri – MEF nella presentazione del PNRR del 24 aprile scorso ha riconosciuto agli enti locali e territoriali un ruolo nell’attuazione Piano per la realizzazione degli investimenti e delle riforme entro i tempi concordati e per la verifica della regolarità ed efficacia della gestione delle risorse: le Regioni e le Province autonome si propongono come ‘hub” degli investimenti in qualità di soggetti attuatori, in particolare, a livello di province e comuni, per tutti gli investimenti pubblici così da rispettare i tempi e gli obiettivi imposti dal programma europeo Recovery and Resilience Facility richiesti dall’Europa.
Le Regioni e le Province autonome credono che, nelle politiche di propria competenza e in quelle di competenza concorrente, possano svolgere sicuramente il ruolo di regia nella programmazione secondo le effettive esigenze dei singoli territori, necessaria per integrare i progetti del PNRR con le strategie di sviluppo dei territori medesimi, le linee di intervento già in essere e la gestione dei fondi comunitari (non solo riferiti alla crisi Covid) nella fase in cui:
- é prevista la chiusura della programmazione 2014/2020;
- é in corso l’avvio della nuova programmazione 2021/2027;
- è necessaria coerenza con gli altri strumenti, come ad esempio Garanzia Giovani, PON SPAO, etc.;
- è necessaria complementarietà con altri programmi, come ad esempio il SURE;
- é richiesta coerenza con i Piani di sviluppo regionali in essere;
- é necessario il raccordo con gli obiettivi Agenda 2030 e in particolare con il programma Green New Deal;
- è necessario il coordinamento con il nuovo Fondo complementare al PNRR per finanziare tutti i progetti ritenuti validi.
La sinergia e il dialogo fra le istituzioni e le altre forze del Paese devono essere continui e costanti al fine di coordinare pienamente tutti gli interventi, pertanto la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiede di poter ottenere una rappresentanza diretta nella cabina di regia che si occuperà dell'implementazione del PNRR, con almeno 2 rappresentanti, oltreché di partecipare in modo permanente al Comitato interministeriale per la transizione ecologica.
Del resto negli altri Stati europei con caratteristiche regionali o federali dei sistemi giuridici, l’attività di coordinamento e monitoraggio è svolta dall’amministrazione centrale con: ad esempio, il raccordo dei Presidenti Regionali in Spagna; un accordo di partenariato in Francia; il coordinamento degli Stati Federali per i progetti che riguardano la competenza dei Lander in Germania; il decentramento agli enti pubblici competenti degli investimenti, coordinati a livello tecnico e di gestione da una task force in Portogallo.
PRIORITÀ DI INTERVENTO DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome già in occasione dell’Audizione in parlamento sul PNRR nello scorso autunno, ha rappresentato alcune priorità di intervento condivise che ben si integrano con i progetti delle Missioni del PNRR, ovviamente preservando gli equilibri dei bilanci delle Regioni e Province autonome.
Il PNRR ha evidenziato che “La Commissione Europea ha aperto tre procedure di infrazione per l'inquinamento atmosferico contro l'Italia per particolato e ossidi di azoto. Nel 2017, 31 aree in 11 regioni italiane hanno superato i valori limite giornalieri di particolato PM10. L'inquinamento nelle aree urbane rimane elevato e il 3,3 per cento della popolazione italiana vive in aree in cui i limiti europei di inquinamento sono superati. In un’analisi europea sulla maggiore mortalità causata dall’esposizione a polveri sottili e biossido di azoto, tra le prime 30 posizioni ci sono 19 città del Nord Italia, con Brescia e Bergamo in cima alla classifica. L'inquinamento del suolo e delle acque è molto elevato, soprattutto nella Pianura Padana. La Pianura Padana è anche una delle zone più critiche per la presenza di ossidi di azoto e ammoniaca in atmosfera a causa delle intense emissioni di diverse attività antropiche, comprese quelle agricole”.
Si tratta di prevedere specifiche misure finalizzate a superare le predette infrazioni. A mero titolo esemplificativo, a seguito della sentenza del 10 novembre 2020 della Corte di Giustizia europea, che ha accertato che lo Stato italiano è venuto meno agli obblighi imposti dalla Direttiva 2008/50/CE per avere superato, in maniera sistematica e continuativa, dal 2008 al 2017, i valori limite giornaliero e annuale fissati per il PM10, oltreché per non avere adottato misure appropriate per garantire il rispetto di tali valori limite il cui superamento è tuttora in corso, la Conferenza ha segnalato la necessità di intervenire con adeguate misure per garantire alla Commissione europea un completo insieme di interventi in ottemperanza alla sentenza e ha presentato emendamenti fin dalla legge di bilancio 2021 ed ai provvedimenti successivi, al fine di reperire le risorse per gli interventi necessari all’adempimento della Direttiva europea.
La presentazione in CDM del PNRR ha messo in luce il ruolo rilevante di regioni ed enti locali come responsabili della realizzazione di una quota significativa degli investimenti previsti dal Piano pari a  87,4 mld di euro su un totale di investimenti (PNRR e Fondo complementare) previsti in 222,1 mld di euro: risulta inimmaginabile che rispetto a questa imponente previsione di investimenti non siano recuperate le risorse per far fronte con interventi concreti, sicuramente etichettabili come “green”, all’infrazione comunitaria la cui sanzione pecuniaria forfettaria si stima nell’ordine compreso tra 1,5 e 2,3 miliardi di euro che rappresenta lo 0,9% delle disponibilità finanziarie del Piano.
(estratto: presentazione al CDM del PNRR – MEF, 24 aprile 2020)
D’altro canto, stante l’importante ruolo degli enti territoriali, si tratta di condividere al più presto i singoli progetti sottostanti a ciascuna “missione” e definire i soggetti attuatori per poter rispettare i tempi di impegno del 70% delle risorse entro il 2023 (circa 61 mld) e il 100% entro il 2026 così come previsto dall’UE, nonché di affrontare in maniera strutturata e risolutiva le tre sfide trasversali relative alla parità di genere, alla inclusione giovanile ed ai divari territoriali.
Si tratta, altresì, di condividere la gestione dei flussi finanziari dei singoli progetti che nelle autonomie speciali assume una particolare specificità in base alle disposizioni dei singoli Statuti.
Roma, 28 aprile 2021

Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 28 aprile: Informativa sul Pnrr

Link all'atto della Conferenza Unificata del 28 aprile: Informativa sul PNRR

 
Recovery: Cingolani, Mite dovra' spendere 16 mld l'anno

POLICY MEMO/ SEMPLIFICAZIONI-GOVERNANCE PNRR, JOHANSSON E SOGIN


( red / 25.05.21 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
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Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
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