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Condizione studentesca e precariato nella ricerca universitaria: audizione Conferenza delle Regioni
(fermo immagine dalla webtv del Senato)
(Regioni.it 4063 - 05/05/2021) Si è tenuta ieri. 4 maggio, un'audizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (convocata dalla 7° Commissione del Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla condizione studentesca nelle università e il precariato nella ricerca universitaria) rappresentata da Alessandra Nardini (assessora della Regione Toscana e coordinatrice della Commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni) che ha anche lasciato agli atti un articolato documento.
In apertura Nardini ha sottolineato come “gli interventi del PNRR previsti nella missione 4 ‘Istruzione e Ricerca’ siano pienamente condivisibili e vadano nella giusta direzione, ma ancor prima di avviare i processi di riforma da questo previsti, serve un potenziamento radicale degli organici universitari dedicati alla ricerca e alla didattica, necessario per rendere il sistema universitario italiano più idoneo a svolgere il ruolo di formazione delle nuove generazioni”.
“Il livello di istruzione terziaria – ha poi proseguito Nardini - nel nostro paese resta ancora drammaticamente basso. Basti considerare che a fronte di una crescita nella domanda di formazione universitaria e della necessità di ridurre il gap in termini di popolazione laureata rispetto agli altri paesi sviluppati il personale di ricerca e i docenti universitari si sono ridotti nell’arco degli ultimi 15 anni di circa un quarto del totale e circa il 70% dei professori di I e II fascia ha oltre 50 anni”.
E se si pensa ad un piano di rilancio ed espansione del sistema universitario per incrementare la dotazione del personale di ricerca ai livelli necessari “dovremmo – ha spiegato Nardini - da un lato necessariamente prevedere una fase transitoria, che attivi specifici percorsi di stabilizzazione rivolti agli attuali precari dell'università , valutando la possibile stabilizzazione secondo criteri di merito oggettivi, dall’altro attivare selezioni per nuove posizioni di ricercatore riattivando così il processo di ricambio generazionale interrotto dal blocco del turn-over e dalla riforma della Legge 240/2010”.
Temi - quelli toccati dalla coordinatrice della Commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni - che vanno inquadrati anche nel contesto generale delle iscrizioni alle università: “proprio la crescita del numero degli iscritti e la riduzione del corpo docente in molti casi si sono tradotte in una crescente difficoltà mantenere attivi alcuni corsi e nella impossibilità di attivare di nuovi”.
Quanto poi alla mobilità, “la quota di studenti residenti che decidono di iscriversi in atenei diversi dalla regione di residenza è particolarmente elevata nelle regioni del Sud e questi flussi da un lato contribuiscono a mettere sotto pressione le università delle regioni più attrattive, dall’altro drenano capitale umano dalle regioni del Sud”.
Altro tema rilevante toccato dall’assessora Nardini è quello delle politiche per il diritto allo studio universitario: “grazie all'aumento del FIS (Fondo Integrativo Statale), e grazie all’impegno crescente delle regioni – ha rimarcato Nardini - è stato possibile erogare la borsa di studio pressoché al 100% degli studenti idonei”.
In conclusione l’assessora ha poi ricordato l’esigenza di “riattivare il tavolo per la definizione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni) per meglio definire importi e qualità dei benefici da erogare agli studenti”, la necessità di “aumentare i contingenti dei corsi ad accesso programmato” e l’urgenza di “finanziare la realizzazione di nuovi investimenti in edilizia universitaria”.
Link al documento approvato dalla Conferenza delle Regioni del 21 aprile
Link al documento approvato dalla Conferenza delle Regioni del 21 aprile
( red / 05.05.21 )
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