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Recovery: l'impostazione del Governo
(Regioni.it 4055 - 26/04/2021) “Se rispettiamo la tabella di marcia siamo nelle condizioni di cogliere l'obiettivo” di ottenere i primi fondi del Recovery a luglio. "La figura e il prestigio di Draghi ci aiutano, ma non cancellano da soli i pregiudizi anti-italiani radicati negli anni e i limiti strutturali del Paese. È un mix, i pregiudizi vanno respinti e i problemi vanno affrontati” afferma il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.
La cultura “darà un grande contributo alla ripresa del Paese”, spiega il ministro Dario Franceschini.
Il Pnrr presentato al Parlamento destina alla cultura 6,675 miliardi di euro,: “si mira ad incrementare il livello di attrattività del sistema culturale e turistico del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture, materiali e immateriali".
Si tratta di 4,275 miliardi di euro a cui si sommano nel Fondo Complementare gli investimenti del Piano Strategico Grandi attrattori culturali, per 1,460 miliardi per 14 interventi. Tra gli obiettivi c’è anche il cinema e il rilancio di Cinecittà.
E’ previsto anche un "Piano Nazionale Borghi" per valorizzare il nostro grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni; la protezione e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale, scambio di conoscenze sul patrimonio rurale e il paesaggio; presenti anche programmi per valorizzare parchi e giardini e per la sicurezza sismica: Recovery Art Conservation Project 800 milioni di euro.
Il ministro per la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, evidenzia che “per la prima volta ci sono davvero le basi per una riunificazione sociale ed economica del Paese”.
“L'intervento che metteremo in campo con il Pnrr è più potente di quello realizzato dalla Cassa del Mezzogiorno. Dal 1951 al 1961 furono attivati l'equivalente di 150 miliardi in 10 anni, noi ne liberiamo 82 in cinque anni. Se verranno usati secondo i progetti e i tempi previsti per la prima volta si avvierà la convergenza tra il Sud e il Nord del Paese perché il Pil del Sud crescerà nei prossimi 5 anni del 24% contro una media nazionale del 16”.
“Dall'Europa sono in arrivo circa 200 miliardi – spiega Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico - per stimolare gli investimenti e la competitività del Paese in molteplici campi", "investimenti che devono essere accompagnati da riforme che devono migliorare il contesto" in cui si svolge l'attività economica "in modo da rendere meno onerosa l'attività d'impresa" e ridurre il "gap" che separa l'Italia da altri Paesi.
Per Giorgetti attraverso le risorse del recovery fund occorre che l'Italia "diventi la meta preferita non solo di turisti ma anche di tanti investitori". Il Pnrr “è pronto con tantissimi progetti per dare ossigeno al sistema in ambiti cruciali”.
"Se investiamo in digitale e ambiente nei prossimi anni creeremo più lavoro e adesso abbiamo i fondi che arrivano dal piano straordinario del Recovery Fund europeo”, dichiara il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “questi oltre 200 miliardi di euro li porteremo all'interno della nostra economia" investendo in tecnologie, sanità e "anche nella transizione ecologica che significa superbonus al 110%”.
Paolo Gentiloni, Commissario UE agli affari economici, dichiara in merito all’attuazione del Recovery: “abbiamo un problema che conosciamo benissimo, abbiamo un problema che un piano ben congegnato con obiettivi ambiziosi per ridisegnare l'economia ha bisogno di essere attuato e ha bisogno di un collegamento con procedure difficili e faticose. Uno dei compiti che il governo avrà davanti è semplificare le procedure e rendere possibile l'attuazione, sarebbe una responsabilità enorme se un'occasione come questa non venisse raccolta per un accumulo di ritardi”.
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( gs / 26.04.21 )
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