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Lavoro e formazione: confronto positivo fra il Ministro Orlando e gli Assessori delle Regioni
(Regioni.it 4045 - 12/04/2021) Proseguire nel piano di potenziamento dei centri per l’impiego, confronto sull’assegno di ricollocazione, promuovere patti territoriali per la formazione. Questi i temi del secondo incontro che nella giornata dell' 8 aprile le Assessore e gli Assessori al lavoro delle Regioni e delle Province autonome hanno avuto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando.
Un incontro che ha confermato un clima di collaborazione e dialogo e che è stato convocato dal Ministro Orlando con l'obiettivo di proseguire il confronto sulle politiche attive e sulle questioni più urgenti che necessitano di un approccio condiviso tra i livelli interistituzionali, per una risoluzione efficace e tempestiva.
La prima questione riguarda la prosecuzione del piano di potenziamento dei Centri per l'Impiego. Il Ministro e gli assessori hanno condiviso che per poter affrontare la difficile situazione occupazionale e sociale è indispensabile in primo luogo rafforzare le strutture pubbliche dei Centri per l'Impiego, quali punti di riferimento territoriali fondamentali. L'obiettivo comune è quindi quello di superare eventuali ritardi e criticità, procedendo rapidamente con l'assunzione delle nuove operatrici e dei nuovi operatori e completando il rafforzamento infrastrutturale e tecnologico.
La seconda questione concerne l’assegno di ricollocazione. Il Ministro Orlando ha accolto positivamente i contributi offerti dagli assessori regionali rispetto ad una governance condivisa tra Stato e Regioni, che veda, nell’ambito di una cornice nazionale, una gestione regionale degli interventi in coerenza con le caratteristiche e i fabbisogni territoriali. A tal proposito, il Ministro ha annunciato la costituzione di un tavolo tecnico con Regioni e Province autonome finalizzato a definire la struttura dell’assegno di Ricollocazione e il suo funzionamento operativo, armonizzando la necessaria cornice nazionale alle prassi sviluppate dalle Regioni nell’ambito delle loro competenze in materia di politiche attive e di formazione professionale.
Il terzo tema affrontato è stato quello dei patti territoriali per la formazione. In parallelo alla realizzazione del Piano di potenziamento dei Centri per l'Impiego e al varo del nuovo assegno di ricollocazione, il Ministro del Lavoro ha proposto alle assessore e agli assessori regionali di collaborare alla promozione di patti territoriali per il miglioramento del livello delle competenze, la riqualificazione della forza lavoro e il contrasto al mismatch tra domanda e offerta di lavoro, con un modello di governance che valorizzi la funzione di indirizzo e coordinamento dello Stato e rispetti la competenza esclusiva delle Regioni in materia di formazione.
“Abbiamo trovato un interlocutore molto attento e disponibile nel Ministro Orlando”, afferma l’Assessora Alessandra Nardini, coordinatrice della Commissione Istruzione, Formazione e Lavoro della Conferenza delle Regioni. “Il Ministro ha confermato grande attenzione al ruolo delle Regioni in materia di politiche del lavoro e della formazione. Infatti”, conclude Nardini, “ha preso in carico tutte le istanze proposte dalla nostra Commissione e ha definito un concreto percorso politico e tecnico per il conseguimento degli obiettivi comuni. Siamo usciti dal confronto molto fiduciosi”.
Ll’Assessore regionale al lavoro del Veneto, Elena Donazzan, che ha partecipato all’incontro dei rappresentanti delle Regioni con il Ministro Andrea Orlando dedicato anche al tema del fondo da 500 milioni di euro destinato nella legge di bilancio a politiche attive per il lavoro, ovvero a quella parte di formazione destinata ai lavoratori a rischio o nell’accompagnamento al lavoro dei disoccupati, ha detto che “E’ stato un incontro dagli spunti positivi, il Ministro Orlando ha letto il documento che le Regioni avevano elaborato ancora per il ministro Catalfo dove sono contenuti una serie di spunti di sintesi che chiamano in causa le competenze delle Regioni in tema di formazione e politiche attive, il ruolo delle Regione di governo della domanda-offerta di lavoro nei territori (ogni territorio ha fabbisogni differenti e strutture diverse). Stiamo parlando di un documento che propone una posizione unanime delle Regioni, al quale il Veneto ha contribuito”. E sulla base di quel documento il Ministro ha proposto incontri bilaterali. “I territori dell’Italia sono diversi, come lo sono i sistemi e, quindi, ben vengano gli incontri bilaterali – ha evidenziato l’Assessora del Veneto al lavoro. Il Veneto ha un sistema di piena collaborazione tra servizi pubblici e privati per il lavoro, i centri per l’impiego operano in stretta collaborazione con i servizi privati e ciò ha portato, ad esempio, al pieno successo del programma Garanzia Giovani”. Tema principale è stato quello delle risorse. “500 milioni sono una cifra importante: c’è urgenza di usare presto e bene queste risorse per programmare adeguatamente le nostre attività – ha precisato ancora Donazzan, - ho proposto al Ministro di lavorare per stralci. Queste risorse attribuite per stralci alle Regioni possono servire a responsabilizzare le Regioni stesse, per fare in modo che si possano programmare le azioni da mettere in atto, tenendo conto che l’urgenza è ridurre il tempo in cui lavoratori sono senza lavoro e lavorare per filiere produttive e fabbisogni professionali”. L’assessore ha parlato dei disoccupati, molti di questi sfiduciati da un anno di incertezze, da imprese in difficoltà e asfittiche, da interi settori del terziario completamente dimenticati come nello specifico i lavoratori della ristorazione, dell’accoglienza, dello spettacolo, della cultura e dello sport che non sono ricompresi negli ammortizzatori sociali né compresi nelle politiche del lavoro strutturate. “Esistono comparti dove la richiesta di lavoro continua a crescere, ma dove c’è bisogno di aggiornamento veloce delle competenze – ha sottolineato Donazzan - mentre ci sono altri settori per cui non possiamo perdere le competenze acquisite, come ad esempio quello della moda; ci sono poi altri settori sovradimensionati, poco qualificati, come accade nel mondo del turismo per i lavoratori del sommerso, come quelli ciclici, che non sono stati riconosciuti da nessuno degli ammortizzatori sociali e da nessuno dei decreti sostegni. Lavoratori per i quali abbiamo chiesto che il Governo intervenga”.
“Al Ministro ho detto chiaramente che l’Abruzzo ha intenzione di privilegiare la formazione nelle proprie politiche attive – ha spiegato l’assessore della Regione Pietro Quaresimale -, venendo in questo modo incontro alle richieste che il Governo ha fatto alle Regioni. La nostra politica attiva ha sempre guardato con attenzione alla formazione sia dei giovani in cerca di prima occupazione sia dei lavoratori che necessitavano di una riconversione professionale all’interno di crisi industriali. In qualche occasione abbiamo messo l’accento anche sulla contribuzione legata all’assunzione di personale, di certo in entrambi i casi siamo venuti incontro alle esigenze delle imprese”. Nell’incontro con il Ministro Orlando, Quaresimale ha chiesto una maggiore fluidità delle procedure legate all’erogazione della Cassa integrazione. “L’ho fatto presente al Ministro raccogliendo il grido di dolore degli imprenditori sui tempi troppo lunghi di erogazione dei trattamenti. Su questo fronte è necessario un cambio di passo in grado di dare risposte convincenti a lavoratori e imprese”.
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Ll’Assessore regionale al lavoro del Veneto, Elena Donazzan, che ha partecipato all’incontro dei rappresentanti delle Regioni con il Ministro Andrea Orlando dedicato anche al tema del fondo da 500 milioni di euro destinato nella legge di bilancio a politiche attive per il lavoro, ovvero a quella parte di formazione destinata ai lavoratori a rischio o nell’accompagnamento al lavoro dei disoccupati, ha detto che “E’ stato un incontro dagli spunti positivi, il Ministro Orlando ha letto il documento che le Regioni avevano elaborato ancora per il ministro Catalfo dove sono contenuti una serie di spunti di sintesi che chiamano in causa le competenze delle Regioni in tema di formazione e politiche attive, il ruolo delle Regione di governo della domanda-offerta di lavoro nei territori (ogni territorio ha fabbisogni differenti e strutture diverse). Stiamo parlando di un documento che propone una posizione unanime delle Regioni, al quale il Veneto ha contribuito”. E sulla base di quel documento il Ministro ha proposto incontri bilaterali. “I territori dell’Italia sono diversi, come lo sono i sistemi e, quindi, ben vengano gli incontri bilaterali – ha evidenziato l’Assessora del Veneto al lavoro. Il Veneto ha un sistema di piena collaborazione tra servizi pubblici e privati per il lavoro, i centri per l’impiego operano in stretta collaborazione con i servizi privati e ciò ha portato, ad esempio, al pieno successo del programma Garanzia Giovani”. Tema principale è stato quello delle risorse. “500 milioni sono una cifra importante: c’è urgenza di usare presto e bene queste risorse per programmare adeguatamente le nostre attività – ha precisato ancora Donazzan, - ho proposto al Ministro di lavorare per stralci. Queste risorse attribuite per stralci alle Regioni possono servire a responsabilizzare le Regioni stesse, per fare in modo che si possano programmare le azioni da mettere in atto, tenendo conto che l’urgenza è ridurre il tempo in cui lavoratori sono senza lavoro e lavorare per filiere produttive e fabbisogni professionali”. L’assessore ha parlato dei disoccupati, molti di questi sfiduciati da un anno di incertezze, da imprese in difficoltà e asfittiche, da interi settori del terziario completamente dimenticati come nello specifico i lavoratori della ristorazione, dell’accoglienza, dello spettacolo, della cultura e dello sport che non sono ricompresi negli ammortizzatori sociali né compresi nelle politiche del lavoro strutturate. “Esistono comparti dove la richiesta di lavoro continua a crescere, ma dove c’è bisogno di aggiornamento veloce delle competenze – ha sottolineato Donazzan - mentre ci sono altri settori per cui non possiamo perdere le competenze acquisite, come ad esempio quello della moda; ci sono poi altri settori sovradimensionati, poco qualificati, come accade nel mondo del turismo per i lavoratori del sommerso, come quelli ciclici, che non sono stati riconosciuti da nessuno degli ammortizzatori sociali e da nessuno dei decreti sostegni. Lavoratori per i quali abbiamo chiesto che il Governo intervenga”.
“Al Ministro ho detto chiaramente che l’Abruzzo ha intenzione di privilegiare la formazione nelle proprie politiche attive – ha spiegato l’assessore della Regione Pietro Quaresimale -, venendo in questo modo incontro alle richieste che il Governo ha fatto alle Regioni. La nostra politica attiva ha sempre guardato con attenzione alla formazione sia dei giovani in cerca di prima occupazione sia dei lavoratori che necessitavano di una riconversione professionale all’interno di crisi industriali. In qualche occasione abbiamo messo l’accento anche sulla contribuzione legata all’assunzione di personale, di certo in entrambi i casi siamo venuti incontro alle esigenze delle imprese”. Nell’incontro con il Ministro Orlando, Quaresimale ha chiesto una maggiore fluidità delle procedure legate all’erogazione della Cassa integrazione. “L’ho fatto presente al Ministro raccogliendo il grido di dolore degli imprenditori sui tempi troppo lunghi di erogazione dei trattamenti. Su questo fronte è necessario un cambio di passo in grado di dare risposte convincenti a lavoratori e imprese”.
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( red / 12.04.21 )
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