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Decreto interventi infrastrutturali: presa d'atto, ma occorre confronto con Regioni sui provvedimenti successivi
(Regioni.it 4027 - 17/03/2021) Il 22 febbraio 2021, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome aveva evidenziato le criticità del metodo seguito per la predisposizione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, recante l'individuazione degli interventi infrastrutturali (ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32), non concertato preliminarmente con le Regioni e le Province autonome, chiedendo con urgenza tavoli tecnici finalizzati a condividere tutte le scelte riguardanti le opere di interesse regionale (cfr. "Regioni.it" n. 4004).
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - anche in considerazione dei successivi approfondimenti - nella seduta dell'11 marzo ha poi preso atto dello schema di Dpcm esaminato nelle competenti sedi parlamentari, ferme restando le singole intese che dovranno essere acquisite sulle opere di rilevanza esclusivamente regionale e locale (articolo 4, comma 1, lett. b, DL 32/19) e il Presidente Stefano Bonaccini ha scritto al ministro delle infrastrutture, Enrico Giovannini, ribadendo la necessità che il Governo si impegni ad assumere iniziative più idonee per garantire l’immediato avvio del confronto sui successivi decreti, da emanare – secondo la citata norma – entro giugno 2021, nel rispetto di alcuni principi-guida:
1. certezza della copertura finanziaria, sia in termini di fonti già esistenti sia di impegni concreti;
2. quadro normativo più dettagliato e preciso in ordine agli effettivi poteri derogatori dei Commissari;
3. individuazione di un commissario che abbia requisiti di raccordo con i territori interessati;
4. adozione, tra i criteri prioritari dell’individuazione delle opere da inserire nei decreti, del principio della coerenza con la programmazione regionale e provinciale;
5. adozione, tra i criteri prioritari dell’individuazione delle opere da inserire nei decreti, di quello della complementarità, fisica e/o funzionale, alle opere già commissariate.
In generale le Regioni hanno ribadito l'esigenza di evitare un uso generale e indiscriminato uso delle figure commissariali oltre quanto effettivamente necessario a consentire la rapida realizzazione degli interventi. L’utilizzo degli organi straordinari deve essere coniugato in modo equilibrato e responsabile con il rilancio delle capacità attuative degli organi ordinari.
Dall'archivio di "Regioni.it":
4 febbraio 2021
Infrastrutture: oggi audizione di rappresentanti della Conferenza delle Regioni
5 febbraio 2021
Dpcm Infrastrutture: Bonavitacola, occorre una reale concertazione con le Regioni
12 febbraio 2021
Interventi infrastrutturali sottoposti a commissariamento: la posizione sullo schema di DPCM
( red / 17.03.21 )
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