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Franco: Next Generation Ue passaggio storico
Audizione in Parlamento del ministro dell'Economia
(Regioni.it 4020 - 08/03/2021) "Solo il coinvolgimento del territorio rende possibile selezionare progetti veramente utili ai cittadini". Il Recovery Plan “è certamente una priorità per il governo”, afferma il ministro dell'Economia Daniele Franco in audizione davanti alle commissioni di Camera e Senato, sul “Next Generation Ue”: “è un passaggio storico nella costruzione del bilancio europeo comune”.
Per il Piano si pensa a “due livelli di governance”: 1) una struttura "centrale di coordinamento presso il Mef a presidio e supervisione dell'attuazione del piano"; 2) un' unità di audit indipendente.
"ll Governo - ricorda Franco - ha incardinato la governance del Pnrr presso il Mef con compito di coordinamento e indirizzo. La responsabilita' primaria su progetti e uso delle risorse resta dei singoli ministeri. Il Mef svolgera' un ruolo di coordinamento e dara' pieno sostegno ai singoli ministeri nello sviluppo dei progetti. Insieme al Mef sono coinvolti altri tre ministeri: per l'Innovazione tecnologica per tutti i progetti che riguardano la digitalizzazione; il ministero della Transizione ecologica; il ministero per il Sud e la coesione territoriale per assicurare la coerenza complessiva del piano con la riduzione dei divari territoriali".
Per Franco serve "un dialogo" serrato "e durevole" con il Parlamento: “le risorse Ue”, che “sono 191,5 miliardi, saranno disponibili alla fine dell'estate" con prefinanziamenti al 13% e saranno il modo per "affrontare in modo coordinato" i "problemi strutturali" del Paese.
"In aprile ci sarà una fase molto rapida e concitata – spiega Franco - in cui noi come governo dovremo di nuovo informarvi, poi come questa azione e come il parlamento poi si esprima non mi sentirei di rispondere oggi perché impegna l'intero governo. E' questione su cui il cdm dovrà esprimersi e avere un dialogo, non abbiamo ancora identificato la strategia per questa fase che sarà rapida, veloce. Insieme dobbiamo trovare pragmaticamente una soluzione”.
"Penso che la percentuale del 34%" di risorse del Pnrr per il sud "debba essere perseguita e che anzi occorerrebbe anche andare oltre", e l'orientamento del Governo e' "di confermare le sei missioni del Programma" presenti nella bozza del Pnrr predisposta dal Governo Conte II. "E' necessario rafforzare - aggiunge Franco - alcune parti del piano esistente, prevedendo anche un capitolo che predisponga la governance e tarare i progetti sulle risorse pienamente disponibili. Infine alcuni progetti non sono ancora pienamente delineati e vanno completati".
Franco quindi rileva che nella Nota di aggiornamento al Def "si valuta l'impatto sul Pil del 3%, quindi si dice spendiamo 200 miliardi, abbiamo 60 miliardi di Pil in più”, ma la simulazione del Mef valutava “un impatto stabile sul Pil, cioe' che tutti gli anni abbiamo un Pil piu' alto del 3%" e "non teneva conto di possibili effetti delle riforme: ove si realizzassero e portassero a un sistema economico piu' competitivo la crescita del Pil potrebbe essere piu' elevata”.
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( gs / 08.03.21 )
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