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Piano vaccini: dalle Regioni appelli per semplificazione e certezza dosi
(Regioni.it 4019 - 05/03/2021) "Serve una legge che semplifichi la gigantesca burocrazia che rallenta il piano vaccini in Italia". La chiede il presidente della Regione Liguria e Vicepresidente della Confrenza delle Regioni, Giovanni Toti ,stamani via Facebook, al termine della prima riunione con il nuovo commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo e il nuovo capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio (con i ministri gelmini e Speranza). "Ho chiesto loro di semplificare il più possibile le procedure di vaccinazione per rendere più snello, rapido e chiaro per i cittadini il piano di vaccinazione - spiega Toti -. E' una buona notizia che l'Agenzia del Farmaco stia valutando la possibilità di estendere l'uso dei vaccini AstraZeneca anche a chi ha più di 65 anni, in modo da poter accelerare ulteriormente la protezione delle categorie più esposte. Occorre accorciare i tempi per il consenso informato, per l'anamnesi, occorre dare la possibilità di vaccinare a tante categorie che sarebbero in grado di farlo".
Nella riunione è stato confermato che l'arrivo dei vaccini a marzo sarà importante, almeno pari a gennaio e febbraio". Lo ha annunciato il Presidente del Veneto, Luca Zaia: "Dobbiamo quindi attrezzarci per campagne vaccinali importanti e bisognerà anche tenere presente che in Israele si vaccina ovunque"
"Il ministro Speranza ha dato una bella notizia: avevamo invocato la possibilità che si valuti la vaccinazione per gli over 65 con AstraZeneca, il ministro ha attivato la misura", avremo una possibilità in più di vaccinare un target che finora potevamo vaccinare solo con Pfizer e Moderna".
Il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha riferito al vertice Governo-Enti locali che la sua Regione sta somministrando molte dosi a persone che non risiedono in Piemonte, ma che vi lavorano. "Credo capiti a molte regioni del Nord", spiega Cirio interpellato a proposito dall'Ansa. Il Piemonte "lo sta facendo volentieri, perché si tratta di persone che operano sul territorio", sottolinea il governatore, chiedendo però di tenerne conto nella distribuzione delle dosi. A questo proposito, nei prossimi giorni il Piemonte fornirà al generale Figliuolo l'elenco "preciso e dettagliato" delle persone residenti fuori regione che sono state vaccinate in Piemonte. ''In Piemonte abbiamo operativi oltre 130 punti vaccinali, siamo abbondantemente sopra l'80% delle dosi somministrate, quindi siamo tra le regioni che vaccinano di più e siamo la prima regione d'Italia nel rapporto tra persone vaccinate e residenti. L'Italia però va ancora piano, quindi abbiamo bisogno di incrementare allargando il più possibile ai medici di medicina generale e ai laboratori privati, operazione che stiano facendo di concerto con il nuovo commissario Figliuolo''.
Il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in collegamento in videoconferenza assieme al Vicepresidente Riccardo Riccardi, punta sulla necessità di certezza delle dosi dei vaccini e dei tempi ma anche ampliamento dei professionisti che possono vaccinare. "Il piano vaccinale allo stato attuale - ha riferito il Presidente - presenta un'applicazione diversa Regione per Regione, anche a seguito dell'utilizzo del vaccino Astrazeneca che copre la categoria dei servizi essenziali quindi saltando l'area della vulnerabilità a cui sono dedicati solo Pzifer e Moderna". Fedriga ha poi sollevato il problema della mancanza di professionisti che possono inoculare i vaccini: "Va ampliata la possibilità di estendere l'autorizzazione alla somministrazione anche ad altre categorie, penso ai farmacisti ma non solo". Un altro punto trattato da Fedriga ha riguardato la posizione geografica del Friuli Venezia Giulia e il rischio di contagio. "Confiniamo con Austria e Slovenia, due confini con forte contagio e rilevanti mutazioni. Noi non transitiamo in quelle aree ma da quelle zone si muovono per arrivare da noi e questo ci preoccupa". Fedriga ha ribadito, poi, l'importanza di vaccinare i più fragili e si è detto d'accordo sul fondo di solidarietà proposto, una sorta di scorta di vaccini per i territori che possono essere in difficolta', ma "la riserva - ha detto - deve essere indicata in base al target che ci assegnate".
"La questione su cui si sta a mio giudizio ben impostando la riunione è la centralità dei vaccini", e "le notizie che ci sono state date all'inizio della riunione sono positive". Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, intervenendo a 'Che giorno è' su Radio1, a proposito della riunione sul piano vaccini anti-Covid. "Finora - ha spiegato Giani - noi abbiamo discusso molto sulle restrizioni, sui limiti, zona rossa, zona arancione, zona gialla: è importante, ma è altresì importante che in Italia costruiamo questo argine alla diffusione del virus attraverso l'incremento della vaccinazione. Le notizie che ci sono state date all'inizio della riunione sono positive. Danno la percezione di un impegno del governo Draghi proprio ai livelli europei - conclude -, e poi di rapida capacità di distribuzione dei vaccini, perché le regioni possano non tenerli in frigorifero ma appena arrivano subito somministrarli".
Il presidente della Campania Vincenzo De Luca - secondo quanto riportato dalle agenzie - ha richiamato al vertice sui vaccini la necessità di riequilibrare entro fine marzo la fornitura di dosi in base alla popolazione residente. Il Presidente ha ricordato un accordo in tal senso siglato dalla Conferenza delle Regioni nei mesi scorsi.
"Ho avuto modo di ricordare al ministro dell'istruzione, al ministro della salute e al ministro per gli affari regionali e le autonomie che nessuno di noi vuole chiudere la scuola. La scuola intesa come istituzione. L'istruzione va difesa sempre e comunque. Ma la scuola non è l'aula! Le aule non possono essere considerate il luogo più sicuro del pianeta. Come tutti i luoghi, anche le aule scolastiche possono trasformarsi in luoghi di contagio". Lo scrive su Facebook il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì .
"Abbiamo appena approvato in Giunta l'accordo con i medici di medicina generale per procedere con la somministrazione dei vaccini anti-Covid della popolazione, a domicilio e negli studi medici"". Lo annuncia su facebook il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ricordando che nelle Marche "oltre alla vaccinazione per il comparto degli operatori socio-sanitari, gli ospiti delle Rsa e gli over 80, sono iniziate le somministrazioni anche per il personale scolastico e delle università, le forze dell'ordine e il settore della sicurezza, e la categoria dei pazienti più fragili, con patologie, in carico al servizio sanitario regionale. E' importante - sottolinea - ricordare che l'andamento del piano vaccinale dipende soprattutto dalla disponibilità di dosi che viene inviata alle Regioni dallo Stato centrale".
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( red / 05.03.21 )
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