Sommario
Documento della Conferenza delle Regioni del 10 settembre
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I mercati finanziari al servizio della crescita economica: contributo per l'indagine conoscitiva
Testo inviato recentemente al Presidente della commissione Finanze della Camera
(Regioni.it 3994 - 29/01/2021) La Commissione Finanze della Camera ha promosso un’indagine conoscitiva sui mercati finanziari al servizio della crescita economica,. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato il 10 settembre 2020 un contributo elaborato al riguardo. Il documento era stato predisposto in previsione di un'audizione presso la Commissione parlamentare che poi non si è più potuta tenere. Per questo motivo il documento è stato poi trasmesso recentemente dal presidente Stefano Bonaccini a Luigi Marattin, Presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati.
Si riporta di seguito il testo del documento (senza l'allegato), pubblicato integralmente nella sezione rapporti istituzionali del sito della Conferenza delle Regioni.
Contributo per l'indagine conoscitiva sui mercati finanziari al servizio della crescita economica della Commissione Finanze della Camera dei Deputati
Anche a seguito della vicenda della pandemia e dei decreti di rilevanza economica che si sono succeduti, lo scenario degli strumenti finanziari risulta in continua evoluzione. Le Regioni pongono in evidenza la necessità che il credito e la finanza possano supportare lo sviluppo (o almeno la resilienza) dei territori, raggiungendo in particolare le piccole e medie imprese e le micro imprese.
Da questo punto di vista si evidenzia una duplice necessità: da un lato, rendere più efficienti i canali tradizionali di accesso al credito, che sono quelli maggiormente utilizzati e graditi dalle imprese minori, ma al tempo stesso, anch’essi sempre più selettivi; dall’altro, promuovere l’innovazione finanziaria anche per le piccole imprese e per lo sviluppo locale.
Nonostante le opportunità degli strumenti di finanza alternativa (minibond, crowdfunding, equity) soprattutto le MPMI esprimono un preferenziale ricorso al finanziamento bancario il cui accesso a causa delle regole sempre più stringenti di Basilea 3 ed anche delle fusioni tra le banche (soprattutto le grandi) continua ad essere difficile.
In questo contesto, lo strumento della garanzia al credito rimane uno strumento indispensabile. Negli ultimi provvedimenti, il ruolo del Fondo Centrale di Garanzia è stato fortemente potenziato e agevolato. Tuttavia, se non integrato dall’attività dei confidi presenti nei diversi contesti regionali e locali, si rischia che lo strumento di garanzia rimanga esclusivamente al servizio degli istituti bancari, mentre verrebbe a mancare la funzione facilitativa e di accompagnamento che solo strutture presenti e attive sul territorio possono garantire.
E’ per questo che si conferma l’importante ruolo di intermediazione finanziaria dei confidi attraverso la concessione della garanzia e, in determinate circostanze, anche del credito diretto.
La situazione in cui oggi vivono i confidi è pertanto, alquanto articolata e mutevole, a seguito del contesto economico, degli aggiornamenti normativi nazionali (abrogazione della lettera r) e internazionali (Basilea 3), nonché dei processi di trasformazione del settore creditizio che negli ultimi anni ha fortemente spinto verso la concentrazione.
Numerosi sono i temi che si pongono:
1) Patrimonializzazione;
2) Incremento Fondi di copertura di secondo grado;
3) Reale proporzionalità delle normative di vigilanza;
4) Funding;
5) Coordinamento degli interventi pubblici;
6) Concorrenza con l’offerta del Fondo Centrale di Garanzia.
L’emendamento relativo alla patrimonializzazione dei Confidi è stato approvato ed ora siamo in attesa del vaglio da parte dei competenti organi della UE: questo rappresenta un passo molto importante in quanto l’aumentato patrimonio consentirà lo sviluppo dell’attività dei Confidi e quindi l’assunzione di maggiori rischi.
Per quanto riguarda il credito diretto, con l’aumento della soglia del limite delle attività residuali i Confidi potranno svolgere un ruolo importante nella concessione del credito diretto raggiungendo anche quelle aziende che per le “grandi” banche presentano sempre meno appeal divenendo i veri “intermediari di territorio” con le competenze e la professionalità di un soggetto vigilato dalla Banca d’Italia.
Per questo diventa strategico per un sistema economico fortemente costituito dalle MPMI che le istituzioni prevedano strumenti, da rifinanziare annualmente, attraverso cui i confidi possano gestire anche l’erogazione dei finanziamenti diretti.
A questo potrebbe contribuire un intervento strutturato da parte della Cassa Depositi e Prestiti su cui potrebbero convergere iniziative dei governi regionali. Considerato il lento tiraggio dei Fondi Antiusura si può anche valutare la destinazione di una quota alla erogazione dei crediti diretti.
Per promuovere forme più innovative di finanziamento che combinino in modo flessibile strumenti creditizi e finanziari, sarebbe importante la costituzione di fondi al cui patrimonio potranno contribuire sia le Regioni che altre istituzioni o soggetti privati. I soggetti gestori potranno utilizzare le disponibilità per finanziare l’erogazione di credito diretto, tramite i Confidi, o utilizzare le risorse come equity consentendo l’ingresso temporaneo nel capitale delle imprese al fine di capitalizzare le stesse permettendo loro di cogliere opportunità sia sui mercati domestici sia su quelli internazionali. Le imprese finanziatrici avranno il vantaggio del rendimento legato sia ai tassi di interesse del credito diretto sia al ritorno degli investimenti di equity. A tali revenues si potrebbero aggiungere benefici fiscali in virtù della volontà di aver destinato vantaggi al territorio di elezione.
Nel breve periodo è comunque importante riprendere il funzionamento delle sezioni speciali messe in campo dalle Regioni e riservate, in alcuni casi, all’azione di controgaranzia a favore dei Confidi e integrare l’attività del Fondo con strumenti misti attivati dalle Regioni che consentono di mettere a disposizione finanza per le imprese e contributi a fondo perduto.
Si segnala infine il ruolo importante che le Regioni intendono svolgere attraverso i fondi comunitari per la creazione di Fondi Rotativi e Fondi di Garanzia a sostegno degli investimenti delle imprese.
A tal fine si segnala il lavoro svolto dal Tavolo Tecnico per gli strumenti finanziari promosso dall’Agenzia per la Coesione Territoriale (allegato).
Roma, 10 settembre 2020
Link al documento integrale della Conferenza delle Regioni del 10 settembre: Contributo per l'indagine conoscitiva sui mercati finanziari al servizio della crescita economica della Commissione Finanze della Camera dei Deputati
Link al documento integrale della Conferenza delle Regioni del 10 settembre: Contributo per l'indagine conoscitiva sui mercati finanziari al servizio della crescita economica della Commissione Finanze della Camera dei Deputati
( red / 29.01.21 )
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