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Conte si dimette, slitta vertice con Regioni ed enti locali sul PNRR
Recovery Plan: ieri dibattito in Conferenza delle Regioni
(Regioni.it 3991 - 26/01/2021) Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio nel pomeriggio di domani, mercoledì 27 gennaio.
Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, dopo aver sentito il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, e i presidenti di Anci e Upi, Antonio Decaro e Michele de Pascale, ha sconvocato la riunione prevista per oggi pomeriggio alle 16 sul Recovery plan (cfr. Regioni.it n. 3989) a cui avrebbe dovuto partecipare anche il Presidente del Consiglio Conte.
Per il Ministro Boccia, comunque tutte le attività di coordinamento relative all'emergenza Covid-19 tra Regioni, Comuni e Province restano in corso e senza alcuna interruzione.
Nella giornata di ieri la Conferenza delle Regioni ha discusso (anche in previsione dell'incontro con il Presidente del Consiglio poi saltato) su temi e procedure che dovranno caratterizzare il Recovery plan italiano.
"Il tema dei temi, ancora non risolto, posto da tutte le Regioni al Governo, è il ruolo che le stesse devono ricoprire in questo percorso": lo ha sottolineato la presidente umbra, Donatella Tesei, parlando del Ricovery Plan nell'Assemblea legislativa regionale. Riferendosi proprio alla riunione di ieri, la Presidente - coordinatrice della Commissione Affari Internazionali ed Europei della Conferenza delle Regioni- ha sottolineato che "c'è una condivisione all'unanimità sulla ormai non più rinviabile determinazione da parte dell'Esecutivo sul ruolo che devono avere Regioni ed enti locali in questo piano strategico unico ma anche pericoloso se non affrontato con i mezzi giusti". "Dopo mesi di lavoro - ha detto Tesei - il Governo ha chiesto a tutte le Regioni, senza una interlocuzione diretta che pure avevamo chiesto ben due volte come Conferenza, un semplice compendio di tutti i progetti disponibili che rispondessero ai criteri delle sei 'missioni' previste dall'Europa e fatte proprie dal Governo nazionale".
Poco prina della riunione i Presidenti delle Regioni del Mezzogiorno si sono incontrati online per una condivisione di temi relativi al Recovery Fund. All'incontro hanno partecipato il Presidente della Sicilia Nello Musumeci, della Campania Vincenzo De Luca, della Puglia Michele Emiliano, della Calabria Antonino Spirlì, dell'Abruzzo Marco Marsilio, del Molise Donato Toma.
Per il Presidente della Puglia Michele Emiliano, occorre "costruire un criterio con il quale dare garanzia alle altre Regioni d’Italia e all'Unione europea di essere in grado di spendere bene i fondi per progetti strategici che sono nell'interesse di tutti. Perché o il Sud si carica della responsabilità dell'Italia per quello che gli compete, per quello che noi possiamo fare, o è evidente che noi non usciremo dai luoghi comuni sul Mezzogiorno”..
Il Presidente del Consiglio Conte ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto - 26.01.2021 Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, dopo aver sentito il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, e i presidenti di Anci e Upi, Antonio Decaro e Michele de Pascale, ha sconvocato la riunione prevista per oggi pomeriggio alle 16 sul Recovery plan (cfr. Regioni.it n. 3989) a cui avrebbe dovuto partecipare anche il Presidente del Consiglio Conte.
Per il Ministro Boccia, comunque tutte le attività di coordinamento relative all'emergenza Covid-19 tra Regioni, Comuni e Province restano in corso e senza alcuna interruzione.
Nella giornata di ieri la Conferenza delle Regioni ha discusso (anche in previsione dell'incontro con il Presidente del Consiglio poi saltato) su temi e procedure che dovranno caratterizzare il Recovery plan italiano.
"Il tema dei temi, ancora non risolto, posto da tutte le Regioni al Governo, è il ruolo che le stesse devono ricoprire in questo percorso": lo ha sottolineato la presidente umbra, Donatella Tesei, parlando del Ricovery Plan nell'Assemblea legislativa regionale. Riferendosi proprio alla riunione di ieri, la Presidente - coordinatrice della Commissione Affari Internazionali ed Europei della Conferenza delle Regioni- ha sottolineato che "c'è una condivisione all'unanimità sulla ormai non più rinviabile determinazione da parte dell'Esecutivo sul ruolo che devono avere Regioni ed enti locali in questo piano strategico unico ma anche pericoloso se non affrontato con i mezzi giusti". "Dopo mesi di lavoro - ha detto Tesei - il Governo ha chiesto a tutte le Regioni, senza una interlocuzione diretta che pure avevamo chiesto ben due volte come Conferenza, un semplice compendio di tutti i progetti disponibili che rispondessero ai criteri delle sei 'missioni' previste dall'Europa e fatte proprie dal Governo nazionale".
Poco prina della riunione i Presidenti delle Regioni del Mezzogiorno si sono incontrati online per una condivisione di temi relativi al Recovery Fund. All'incontro hanno partecipato il Presidente della Sicilia Nello Musumeci, della Campania Vincenzo De Luca, della Puglia Michele Emiliano, della Calabria Antonino Spirlì, dell'Abruzzo Marco Marsilio, del Molise Donato Toma.
Per il Presidente della Puglia Michele Emiliano, occorre "costruire un criterio con il quale dare garanzia alle altre Regioni d’Italia e all'Unione europea di essere in grado di spendere bene i fondi per progetti strategici che sono nell'interesse di tutti. Perché o il Sud si carica della responsabilità dell'Italia per quello che gli compete, per quello che noi possiamo fare, o è evidente che noi non usciremo dai luoghi comuni sul Mezzogiorno”..
“Io vorrei - ha argomentato il presidente pugliese - che la Conferenza delle Regioni fosse la sede nella quale le Regioni del Sud, in maniera unitaria, presentassero, per la condivisione con le altre regioni italiane, le proprie proposte di utilizzo delle risorse del Recovery. Proposte che devono prediligere progetti il cui beneficio ricada su tutto il sistema meridionale. Sia in materia Infrastrutturale e logistico, quanto in materia sociale ed economica".
Davanti abbiamo "una ipotesi di rivoluzione nel modo di essere del Mezzogiorno" e "Noi ci stiamo a questa ipotesi, a condizione che questo impegno venga preso collettivamente, sia controllabile da parte di ciascuna delle Regioni del Sud e sia controllabile e valutabile anche dalle altre Regioni. È indiscutibile che per struttura economica ogni euro investito nel Mezzogiorno determina la messa in movimento anche delle economie del Nord".
Secondo il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, "L'opportunità offerta dal Recovery Fund non deve diventare un terreno di scontro tra Nord e Sud, ma l'occasione per raggiungere in maniera condivisa due obiettivi: il rilancio delle Regioni, in particolare quelle settentrionali in quanto area del Paese più colpita dal Covid, e il recupero del gap infrastrutturale del Meridione". Come ha spiegato Fedriga, lo stanziamento di Bruxelles è mirato in primo luogo a rimettere in moto lo sviluppo economico dei territori che hanno subito in maniera più pesante la pandemia. "In quest'ottica - ha concluso il Presidente del Friuli Venezia Giulia - le legittime necessità di tutte le Regioni devono trovare una sintesi, dimostrando quella coesione necessaria a rendere autorevoli e credibili le proposte".
Per il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì "C'e' la necessita' di suddividere in modo equo le quote relative agli interventi, tenendo in considerazione il fatto che le regioni del Mezzogiorno hanno urgenze che non rimangono all'interno dei loro confini, ma riguardano l'organizzazione dell'intero continente, dal momento che si tratta di progetti strategici che interessano l'Europa, come, ad esempio, il Ponte sullo Stretto". Durante l'incontro, i presidenti delle Regioni meridionali hanno anche parlato del raddoppio della linea ferroviaria Reggio Calabria-Bari e dell'alta velocita' Reggio Calabria-Salerno, "due progetti - commenta Spirli' - che, insieme, consentirebbero la libera circolazione, in chiave moderna, delle persone in Europa". Attenzione anche sul porto di Gioia Tauro, il porto piu' importante del Mediterraneo e tra i piu' strategici d'Europa".
Costituire una "commissione permanente" sul Recovery Plan, da insediare come commissione speciale nell'ambito del consiglio regionale, per la nascita di "una cabina ristretta di dialogo con cui affrontare di volta in volta i vari temi". E' la proposta presentata al consiglio regionale della Liguria dal Presidente Giovanni Toti nel corso della discussione sul Recovery Plan. "Il Recovery - ricorda Toti - è un gigantesco piano che vale circa due volte il vecchio piano Marshall con cui ripartì l'Italia e che credo debba essere il più condiviso possibile con le forze politiche, sociali ed economiche del Paese. Al momento la situazione politica del governo e anche i ritardi accumulati sul Recovery non ci consentono di conoscere nel dettaglio quali saranno gli indirizzi governativi, europei e del Parlamento italiano". Ma "Avere una commissione del consiglio regionale che monitora e segue tutto quello che riguarda il Recovery nella nostra regione - aggiunge il Presidente ligure - credo sia lo strumento più opportuno per garantire condivisione ed efficacia. "Al momento - ha concluso Toti - non sappiamo come verranno utilizzati i fondi del Recovery: se verranno delegati alle Regioni o se gestirà tutto il governo centrale attraverso bandi condivisi, quindi è difficile entrare nel merito. Sicuramente alcune cose positive già ci sono: la grande diga del porto di Genova, il raddoppio della ferrovia del ponente, gli investimenti sulla mobilità sostenibile del Comune di Genova, opere importanti già finanziate da cui si può partire".
A fare da cornice al dibattiton in cvorso la dichiarazione del commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, che ha ribadito il richiamo ad assicurare "la qualità" dei piani nazionali di ripresa e resilienza. E nel corso di un collegamento con i sindacati europei, ha anche rimarcato la rilevanza della loro "dimensione sociale". E proprio su questo aspetto ha avvertito che confronto con le organizzazioni dei lavoratori, le parti sociali e più in generale tutte le parti coinvolte "è cruciale". Ma "non è ancora soddisfacente", ha detto. Questo coinvolgimento è necessario, ha concluso Gentiloni, se vogliamo che gli Stati membri siano in grado di attuare le riforme.Davanti abbiamo "una ipotesi di rivoluzione nel modo di essere del Mezzogiorno" e "Noi ci stiamo a questa ipotesi, a condizione che questo impegno venga preso collettivamente, sia controllabile da parte di ciascuna delle Regioni del Sud e sia controllabile e valutabile anche dalle altre Regioni. È indiscutibile che per struttura economica ogni euro investito nel Mezzogiorno determina la messa in movimento anche delle economie del Nord".
Secondo il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, "L'opportunità offerta dal Recovery Fund non deve diventare un terreno di scontro tra Nord e Sud, ma l'occasione per raggiungere in maniera condivisa due obiettivi: il rilancio delle Regioni, in particolare quelle settentrionali in quanto area del Paese più colpita dal Covid, e il recupero del gap infrastrutturale del Meridione". Come ha spiegato Fedriga, lo stanziamento di Bruxelles è mirato in primo luogo a rimettere in moto lo sviluppo economico dei territori che hanno subito in maniera più pesante la pandemia. "In quest'ottica - ha concluso il Presidente del Friuli Venezia Giulia - le legittime necessità di tutte le Regioni devono trovare una sintesi, dimostrando quella coesione necessaria a rendere autorevoli e credibili le proposte".
Per il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì "C'e' la necessita' di suddividere in modo equo le quote relative agli interventi, tenendo in considerazione il fatto che le regioni del Mezzogiorno hanno urgenze che non rimangono all'interno dei loro confini, ma riguardano l'organizzazione dell'intero continente, dal momento che si tratta di progetti strategici che interessano l'Europa, come, ad esempio, il Ponte sullo Stretto". Durante l'incontro, i presidenti delle Regioni meridionali hanno anche parlato del raddoppio della linea ferroviaria Reggio Calabria-Bari e dell'alta velocita' Reggio Calabria-Salerno, "due progetti - commenta Spirli' - che, insieme, consentirebbero la libera circolazione, in chiave moderna, delle persone in Europa". Attenzione anche sul porto di Gioia Tauro, il porto piu' importante del Mediterraneo e tra i piu' strategici d'Europa".
Costituire una "commissione permanente" sul Recovery Plan, da insediare come commissione speciale nell'ambito del consiglio regionale, per la nascita di "una cabina ristretta di dialogo con cui affrontare di volta in volta i vari temi". E' la proposta presentata al consiglio regionale della Liguria dal Presidente Giovanni Toti nel corso della discussione sul Recovery Plan. "Il Recovery - ricorda Toti - è un gigantesco piano che vale circa due volte il vecchio piano Marshall con cui ripartì l'Italia e che credo debba essere il più condiviso possibile con le forze politiche, sociali ed economiche del Paese. Al momento la situazione politica del governo e anche i ritardi accumulati sul Recovery non ci consentono di conoscere nel dettaglio quali saranno gli indirizzi governativi, europei e del Parlamento italiano". Ma "Avere una commissione del consiglio regionale che monitora e segue tutto quello che riguarda il Recovery nella nostra regione - aggiunge il Presidente ligure - credo sia lo strumento più opportuno per garantire condivisione ed efficacia. "Al momento - ha concluso Toti - non sappiamo come verranno utilizzati i fondi del Recovery: se verranno delegati alle Regioni o se gestirà tutto il governo centrale attraverso bandi condivisi, quindi è difficile entrare nel merito. Sicuramente alcune cose positive già ci sono: la grande diga del porto di Genova, il raddoppio della ferrovia del ponente, gli investimenti sulla mobilità sostenibile del Comune di Genova, opere importanti già finanziate da cui si può partire".
Governo:salta riunione con regioni e enti locali su Recovery
Recovery: Tesei, va risolto il tema del ruolo delle Regioni
Recovery:governatori Sud rafforzano posizione unitaria
Recovery, il richiamo di Gentiloni: coinvolgere le parti sociali
[Puglia] RECOVERY FUND, EMILIANO: “UN COORDINAMENTO DELLE REGIONI DEL SUD, NON PER BATTERE CASSA MA PER OFFRIRE GARANZIE A TUTTO IL PAESE”
[Friuli Venezia Giulia] Recovery Fund: Fedriga, necessaria sintesi tra Nord e Sud
[Calabria] Recovery plan, Spirlì: «Da presidenti del Sud proposte per un'equa distribuzione dei fondi»
[Liguria] RECOVERY PLAN, REGIONE LIGURIA, PRESIDENTE TOTI: UNA COMMISSIONE AD HOC DEL CONSIGLIO REGIONALE CON CUI AFFRONTARE TUTTI I TEMI.
( red / 26.01.21 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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