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Recovery fund: impostazione centralistica, senza risposta ruolo Regioni
Tesei: se questa resta l'impostazione del Governo, è un errore
(Regioni.it 3979 - 12/01/2021) "Sul Recovery fund – dichiara Donatella Tesei, presidente della regione Umbria - nonostante le indicazioni del ministro Amendola, non c'è ancora una risposta definitiva sul ruolo delle Regioni, anche per le turbolenze con cui è alle prese l'esecutivo nazionale”.
“Comunque – aggiunge Tesei - si tratta di un'impostazione centralistica”.
Per Tesei “su un totale di 209 miliardi di valore del Recovery fund, solo 82 sono per nuove progettualità, perché 127 miliardi di prestiti sono per opere già previste, per non aumentare il debito pubblico. Le Regioni non dovrebbero avere, attualmente, una quota da gestire autonomamente mentre va ancora capita la dimensione del ruolo regionale sia nella fase programmatoria sia attuativa. Stiamo chiedendo chiarezza al Governo, il presidente Bonaccini ha chiesto un incontro diretto ma ancora non è stato possibile, resta il punto interrogativo sul ruolo delle Regioni. Per ora ciascuna Regione, su richiesta del Governo, ha inviato alla Conferenza solo un compendio di progetti cantierabili di ogni tipo, senza scelte di carattere politico-strategico. La Conferenza delle Regioni ha quindi mandato al Governo solo una serie di importi complessivi sulle sei linee del piano desumibili dagli importi progettuali delle Regioni.
Per Tesei “su un totale di 209 miliardi di valore del Recovery fund, solo 82 sono per nuove progettualità, perché 127 miliardi di prestiti sono per opere già previste, per non aumentare il debito pubblico. Le Regioni non dovrebbero avere, attualmente, una quota da gestire autonomamente mentre va ancora capita la dimensione del ruolo regionale sia nella fase programmatoria sia attuativa. Stiamo chiedendo chiarezza al Governo, il presidente Bonaccini ha chiesto un incontro diretto ma ancora non è stato possibile, resta il punto interrogativo sul ruolo delle Regioni. Per ora ciascuna Regione, su richiesta del Governo, ha inviato alla Conferenza solo un compendio di progetti cantierabili di ogni tipo, senza scelte di carattere politico-strategico. La Conferenza delle Regioni ha quindi mandato al Governo solo una serie di importi complessivi sulle sei linee del piano desumibili dagli importi progettuali delle Regioni.
Non c'è stato alcun confronto politico strategico sui progetti regionali, proprio perché mancano i cardini per impostare questo ragionamento: il ruolo delle Regioni, se programmatorio o solo attuativo, e se siano o meno destinatarie di un quantum di fondi per le esigenze regionali, pur nelle linee strategiche individuate. Se questa resta l'impostazione del Governo, è un errore. Perché condividere con le Regioni e gli enti locali questi progetti consentirebbe non solo di andare verso scelte utili al Paese ma anche di poterle realizzare nei tempi molto stretti previsti per il Recovery. Tutti i presidenti delle Regioni ritengono utile che una parte delle risorse sia loro affidata e poi vi siano progetti in accordo con quanto viene stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni”.
"Il Recovery pan è un esercizio esoterico, non l'hanno visto nemmeno i ministri", dichiara il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti: "per quello che ho letto credo che tutti i partiti voteranno a favore del Recovery ma poi voglio vedere come si attuerà".
"Il Recovery pan è un esercizio esoterico, non l'hanno visto nemmeno i ministri", dichiara il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti: "per quello che ho letto credo che tutti i partiti voteranno a favore del Recovery ma poi voglio vedere come si attuerà".
Recovery plan, Toti: è un esercizio esoterico
++ Recovery: Tesei, c'è un'impostazione centralistica ++
( gs / 12.01.21 )
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