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Regioni.it

n. 3979 - martedì 12 gennaio 2021

Sommario
- Emergenza Covid-19: Vaccini, Regioni a tempo di record
- PNRR: inviata la bozza del testo ai ministri, convocato per stasera il CdM
- Sport invernali: data certa per apertura e assicurare ristori
- Iss su vaccinazioni: priorità a regioni con più abitanti sopra 80 anni
- Recovery fund: impostazione centralistica, senza risposta ruolo Regioni
- Risorse per il servizio sanitario nazionale 2020, modificata l'intesa del 31 marzo

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PNRR: inviata la bozza del testo ai ministri, convocato per stasera il CdM

I fondi per la salute arrivano a 19,72 mld

(Regioni.it 3979 - 12/01/2021) Il "Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approderà stasera in Consiglio dei Ministri (la convocazione è prevista per le ore 21.30, a Palazzo Chigi)nonostante i "venti di crisi".
Secondo le bozze finora circolate il PNRR si articola in 6 Missioni, che a loro volta raggruppano 16 Componenti funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del governo. Le Componenti si articolano in 47 Linee di intervento per progetti omogenei e coerenti". La bozza è stta inviata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai ministri e ai partiti della maggioranza. "I singoli Progetti di investimento -è spiegato- sono stati selezionati secondo criteri volti a concentrare gli interventi su quelli trasformativi, a maggiore impatto sull'economia e sul lavoro. A tali criteri è stata orientata anche l'individuazione e la definizione sia dei 'progetti in essere' che dei 'nuovi progetti'. Per ogni Missione sono indicate le riforme necessarie a una più efficace realizzazione, collegate all'attuazione di una o più Componenti". "Le sei Missioni del PNRR rappresentano aree 'tematiche' strutturali di intervento: Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; Salute".
Pubblica amministrazione, giustizia, fisco, lavoro. Sono questi i titoli delle riforme strutturali su cui punta il Recovery plan, per consentire all'Italia di tornare a correre. "Uno dei lasciti più preziosi del PNRR - si legge nella bozza inviata in serata ai ministri - deve essere l'aumento permanente dell'efficienza della Pubblica Amministrazione e della sua capacità di decidere e mettere a punto progetti innovativi, accompagnandoli dalla selezione e progettazione fino alla realizzazione finale". Dunque "le riforme che accompagnano l'Italia sul sentiero della ripresa e della resilienza". "Le linee di intervento e le politiche da attuare con il Piano sono accompagnate da riforme di contesto che, in sintonia con le Raccomandazioni al Paese da parte dell'Unione, mirano a rafforzare l'ambiente imprenditoriale, a ridurre gli oneri burocratici e a rimuovere i vincoli che hanno rallentato la realizzazione degli investimenti o ridotto la loro produttività. Le linee di intervento e le politiche da attuare con il Piano sono accompagnate da riforme di contesto che, in sintonia con le Raccomandazioni al Paese da parte dell'Unione, mirano a rafforzare l'ambiente imprenditoriale, a ridurre gli oneri burocratici e a rimuovere i vincoli che hanno rallentato la realizzazione degli investimenti o ridotto la loro produttività", si legge nel testo. "Gli ostacoli agli investimenti nel Paese risiedono anche nella complessità e nella lentezza della Giustizia. Quest'ultimo aspetto mina la competitività delle imprese e la propensione a investire nel Paese: impone azioni decise per aumentare la trasparenza e la prevedibilità dei procedimenti civili e penali in termini di durata. Pur se diminuita, la durata infatti è ancora eccessiva e dovrà essere ridotta con interventi di riforma processuale e ordinamentale. A ciò si dovrà accompagnare il potenziamento delle risorse umane e delle dotazioni strumentali e tecnologiche dell'intero sistema giudiziario".
E ancora, "un altro tassello necessario per accompagnare le misure del PNRR è costituito dalla riforma di alcune componenti del sistema tributario italiano, in particolare l'Irpef, per renderlo più equo, semplice ed efficiente. Il Governo è già intervenuto, da ultimo con la Legge di Bilancio 2021, per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro. Il passo successivo sarà una revisione complessiva dell'imposta sul reddito delle persone fisiche nel segno dell'equità e della progressività, accompagnata da una costante azione di lotta all'evasione e incentivazione della tax compliance". "La riforma sarà finalizzata ad una riduzione delle aliquote effettive sui redditi da lavoro, dipendente ed autonomo, in particolare per i contribuenti con reddito basso e medio-basso, in modo da aumentare il tasso di occupazione, ridurre il lavoro sommerso e incentivare l'occupazione delle donne e dei giovani. Unita alla revisione del sistema della fiscalità ambientale e dei Sussidi Ambientalmente Dannosi, e all'introduzione dell'assegno universale, la riforma renderà il sistema fiscale italiano più in linea con gli obiettivi indicati nelle Country specific recommendations rivolte alla nostro paese dall'Unione Europea". "Continuerà infine il processo di digitalizzazione delle certificazioni tributarie - fatture elettroniche e ''scontrini'' telematici - accompagnato da iniziative di gamification e di servizi ai contribuenti che favoriscono da un lato la compliance spontanea e dall' altro la capacità di controllo dell'amministrazione finanziaria".
Infine, "affinché il PNRR possa dispiegare i suoi effetti in termini di maggiore occupazione, esso sarà affiancato da un impegno costante per migliorare il mercato del lavoro in termini di maggiore equità. L'obiettivo è tutelare i lavoratori vulnerabili anche attraverso la riforma degli ammortizzatori sociali, promuovere nuove politiche attive del lavoro per accompagnare la transizione ecologica e digitale, garantire una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro per assicurare un'esistenza libera e dignitosa". "Per migliorare la performance del Paese in termini di produttività del lavoro si dovrà agire su vari fronti, con una attenzione particolare alla formazione lungo tutto l'arco della vita. Quanto alla promozione della concorrenza, il Piano sostiene la transizione digitale e l'innovazione del sistema produttivo attraverso stimoli agli investimenti in tecnologie all'avanguardia e 4.0, ricerca, sviluppo e innovazione, cybersecurity, nonché attraverso l'ammodernamento e il completamento delle reti ad altissima capacità in fibra ottica, 5G e satellitari, collegate all'utente finale, per assicurare una parità di accesso al mercato in ogni area del Paese".
L'utilizzo delle risorse del Next Generation Eu ammonteranno a 24,9 miliardi di euro per il 2021 e a 34,9 mld per il 2022. Nel 2023 saliranno a 44,7 mld, nel 2024 saranno pari a 40,7 mld, nel 2025 a 33,8 e nel 2026 a 29,6. E' quanto emerge dalla bozza del Pnrr italiano che domani sera sarà all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri.
"Nella nuova versione del Piano, il significativo aumento di risorse relative alla cultura e al turismo non corrisponde solo all'esigenza di sostenere gli ambiti più colpiti dagli effetti del Covid-19, al fine di recuperare il potenziale di crescita. NGEU non è solo un progetto economico e ambientale. È un progetto culturale europeo che qualifica gli obiettivi di sostenibilità dello sviluppo. L'investimento strategico in tutta la catena del valore della cultura e del turismo, è essenziale per diffondere lo sviluppo sostenibile a livello territoriale, per realizzare l'inclusione sociale dei giovani attraverso le industrie culturali e creative e l'attività sportiva e per accompagnare il risanamento delle aree urbane e la ripresa delle aree interne". E' quanto si legge nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha inviato questa sera ai ministri e ai partiti della maggioranza. 
Per il capitolo 'Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura' sono 46,18 i miliardi della nuova bozza del Recovery. Nel dettaglio: digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A. 11,45 mld; digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo 26,73 mld e per turismo e Cultura 8 miliardi.
"Next Generation EU è una svolta europea. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza richiede una svolta italiana, nella programmazione e nell'attuazione degli investimenti, che segni una discontinuità decisiva per lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione e l'innovazione, la riduzione dei divari e delle diseguaglianze". E' quanto si legge nella nuova bozza del Recovery Plan. 
Per il capitolo 'Rivoluzione verde e transizione ecologica' la nuova bozza per Recovery conferma lo 'spicchio' più cospicuo con 68,90 miliardi. Un totale così suddiviso: per 'Impresa Verde ed Economia Circolare' 6,30 mld; per 'Transizione energetica e mobilità locale sostenibile' 18,22 mld; per 'Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici' 29,35 mld; per 'Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica' 15,03.
"La missione di fondo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è di agganciare e governare i driver della crescita del prossimo decennio, coinvolgendo tutti i cittadini e le realtà economiche e sociali in uno sforzo collettivo nazionale, affrontando i nodi strutturali che hanno frenato lo sviluppo italiano per un tempo troppo lungo". E' quanto si legge nella nuova bozza del Recovery Plan.
"Il PNRR, attraverso un approccio integrato e orizzontale, mira all'empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, all'accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno. Tali priorità non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite in tutte le missioni del PNRR". E' quanto si legge nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha inviato questa sera ai ministri e ai partiti della maggioranza, che indica "Donne, giovani e Sud" come "le tre priorità trasversali".
Sono 31,98 i miliardi per il capitolo 'Infrastrutture per una mobilità sostenibile' nella nuova bozza del Recovery. Fondi così suddivisi: per 'Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale' 28,30 mld e per 'Intermodalità e logistica integrata' 3,68 mld.
Il Governo, "sulla base delle linee guida europee per l'attuazione del Piano, presenterà al Parlamento un modello di governance che identifichi la responsabilità della realizzazione del Piano, garantisca il coordinamento con i Ministri competenti a livello nazionale e gli altri livelli di governo, monitori i progressi di avanzamento della spesa". E' quanto viene spiegato all'interno della nuova bozza del Recovery Plan italiano.
Per il capitolo 'Istruzione e ricerca' sono 28,49 i miliardi previsti nella bozza del Recovery. Di questi 16,72 per 'Potenziamento delle competenze e diritto allo studio' e 11,77 per il punto 'Dalla ricerca all'impresa'.
Sono 27,62 i miliardi previsti dalla bozza del Recovery per 'Inclusione e coesione'. Così suddivisi: 12,62 mld per 'Politiche per il Lavoro'; 10,83 mld per 'Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore'; 4,18 per 'Interventi speciali di coesione territoriale'.
Sono confermati nella bozza del Recovery i fondi (già aumentati) per la Salute che arrivano a 19,72 mld. Di questi 7,9 mld vanno per 'Assistenza di prossimità e telemedicina' e 11,82 per 'Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell'assistenza sanitaria'. "La prima componente, 'Assistenza di prossimità e telemedicina', mira a potenziare e riorientare il SSN verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria; a superare la frammentazione e il divario strutturale tra i diversi sistemi sanitari regionali garantendo omogeneità nell'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza - 'LEA'; a potenziare la prevenzione e l'assistenza territoriale, migliorando la capacità di integrare servizi ospedalieri, servizi sanitari locali e servizi sociali". Lo prevede la nuova bozza del Recovery Plan. "Si intende anche sviluppare un modello di sanità pubblica ecologica e un sistema di sorveglianza della sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti, in grado di preservare la salute dei cittadini a partire dalla salute dell'ambiente, mitigando l'impatto dei fattori inquinanti", si legge ancora.
"La missione è divisa in 2 componenti ed è focalizzata su due elementi: il primo è su un cambio di paradigma nell'assistenza sociosanitaria basato sullo sviluppo di una rete territoriale che consenta una vera vicinanza alle persone secondo un percorso integrato che parte dalla 'casa come primo luogo di cura', per arrivare alle 'Case della comunità' e quindi alla rete ospedaliera; il secondo elemento è dato dall'ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del SSN". Lo prevede la nuova bozza del Recovery Plan italiano.
"La seconda componente, 'Innovazione dell'assistenza sanitaria', è finalizzata a promuovere la diffusione di strumenti e attività di telemedicina, a rafforzare i sistemi informativi sanitari e gli strumenti digitali a tutti i livelli del SSN, a partire dalla diffusione ancora limitata e disomogenea della cartella clinica elettronica. Rilevanti investimenti sono quindi destinati all'ammodernamento delle apparecchiature e alla realizzazione di ospedali sicuri, tecnologici e sostenibili". E' quanto si legge nella nuova bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
"Le risorse complessivamente allocate nelle sei missioni del Pnrr sono pari a circa 210 miliardi. Di questi 144,2 miliardi finanziano 'Nuovi progetti', mentre i restanti 65,7 miliardi sono destinati 31 a 'progetti in essere' che riceveranno, grazie alla loro collocazione all'interno del PNRR, una significativa accelerazione dei profili temporali di realizzazione e quindi di spesa". Si legge nella bozza del Recovery.
Tra le riforme che consentiranno all'Italia di tornare a correre è prevista anche quella "delle concessioni statali che garantirà maggiore trasparenza e un corretto equilibrio fra l'interesse pubblico e privato, nonché il costante miglioramento del servizio per gli utenti". E' quanto si legge nella bozza del Recovery plan domani sul tavolo del Consiglio dei ministri.
La terza componente della prima missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura) "mira ad incrementare l'attrattività del sistema turistico e culturale del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, la formazione ed il potenziamento delle strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici e il finanziamento dei progetti dei Comuni per investimenti su luoghi identitari sul proprio territorio (inclusi interventi sul patrimonio artistico-culturale di Roma in occasione del Giubileo)". E' quanto si legge nella bozza inviata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai ministri e ai partiti della maggioranza.
"Gli impatti stimati sulle principali variabili macroeconomiche, da cui si evidenzia in particolare che la crescita del Pil nel 2026, l'anno finale del Piano, risulterebbe più alta di 3 punti percentuali rispetto allo scenario tendenziale di base". Si legge nella bozza del Recovery.
"Gli investimenti del Pnrr - si legge nella bozza - saranno accompagnati da riforme e misure di politica economica che coinvolgeranno numerosi ambiti del tessuto socio-economico. Le azioni di riforma saranno sinergiche e interagiranno con gli investimenti pubblici". "Ad esempio, con riferimento alle tre riforme di contesto individuate nel Piano, Pubblica Amministrazione, Giustizia e Fisco, le simulazioni effettuate con modelli già in uso al Mef indicano che l'impatto sul Pil nel medio periodo (orizzonte a cinque anni) potrebbe essere ampiamente superiore di un punto percentuale". "Una riforma del Lavoro che portasse ad un netto aumento del tasso di partecipazione di tutte le categorie di lavoratori, ad un miglioramento qualitativo delle competenze e a una riduzione delle frizioni presenti nel mercato del lavoro, accrescerebbe il Pil di almeno un ulteriore punto percentuale".
La seconda componente della prima missione del Recovery plan, secondo la bozza inviata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai ministri e ai partiti della maggioranza, "riguarda l'innovazione e la digitalizzazione delle imprese (Transizione 4.0), ivi comprese quelle del comparto editoria e della filiera della stampa, la realizzazione di reti ultraveloci in fibra ottica, 5G ed investimenti per il monitoraggio satellitare. In quest'ottica, gli incentivi fiscali inseriti nel Pnrr sono riservati alle imprese che investono in beni strumentali, materiali ed immateriali, necessari ad un'effettiva trasformazione digitale dei processi produttivi, nonché alle attività di ricerca e sviluppo connesse a questi investimenti".
Il Pnrr può prevedere, in alcuni ambiti (politiche industriali per le filiere strategiche, miglioramento dei servizi turistici e infrastrutture di ricettività, economia circolare, housingsociale), l'utilizzo di strumenti finanziari che consentano di attivare un positivo effetto leva sui fondi di NGEU per facilitare l'ingresso di capitali privati (equity o debito), di altri fondi pubblici o anche di una combinazione di entrambi (blending) a supporto delle iniziative di investimento. Lo indica la nuova bozza del revory plan. In questa prospettiva, l'intervento pubblico può assumere la forma di una garanzia su finanziamenti privati di una copertura della prima perdita oppure di un investimento azionario, con l'obiettivo della realizzazione di specifici progetti. Tale modalità di impiego delle risorse del RRF consente di ottenere un volume complessivo di investimenti pubblico-privati superiore a quello che si avrebbe con il finanziamento diretto da parte del settore pubblico (sovvenzioni, incentivi).
"La presente bozza di Pnrr, rispetto alle versioni preliminari, ha puntato a massimizzare le risorse destinate agli investimenti pubblici, la cui quota ora supera il 70% con conseguente riduzione della quota di incentivi al 21%". E' quanto si legge nel documento aggiornato del recovery plan. Gli investimenti pubblici, rispetto alle misure di incentivazione degli investimenti privati, generano un effetto moltiplicativo sulla produzione e l'occupazione assai più favorevole, superiore a due negli scenari migliori. Impiegando le risorse nazionali della coesione FSC 2021-2027 non ancora programmate, è stato possibile incrementare gli investimenti di circa 20 miliardi per nuovi progetti in settori importanti, che comprendono la rete ferroviaria veloce, la portualità integrata, il trasporto locale sostenibile, la banda larga e il 5G, il ciclo integrale dei rifiuti, l'infrastrutturazione sociale e sanitaria del Mezzogiorno.
Sono 1,25 i miliardi stanziati per 'Infrastrutture digitali e cybersecurity', si legge nella bozza del Recovery. Non sembrerebbe però nominato il Centro nazionale sulla cybersecurity che aveva sollevato le critiche di Iv ma anche del Pd. "Il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), unitamente all'attuazione della Direttiva NIS e delle Misure Minime AGID, garantisce nel tempo un approccio integrato e univoco della Pubblica Amministrazione italiana alla minaccia cibernetica e consentirà di migliorare la capacità di resilienza del sistema paese, anche nel quadro dei lavori del costituendo Centro europeo per lo sviluppo industriale, tecnologico e della ricerca in materia di sicurezza cibernetica. Lo stanziamento totale per questo progetto è di circa 1.250 milioni, di cui circa 50 milioni già stanziati per la realizzazione di un data center del ministero dell'Interno".
L'elevato impatto del Piano nel rilancio degli investimenti pubblici al Sud produce conseguenze positive non solo per l'economia dell'area ma per l'intero Paese. Il grado di interdipendenza economica fra le due aree, infatti, è molto forte. E' quanto viene evidenziato nella nuova bozza del recovery plan. Istituti di ricerca e la stessa Banca d'Italia confermano che investire nel riequilibro territoriale della spesa per investimenti pubblici non solo riattiverebbe il processo di sviluppo del Sud, ma avrebbe effetti positivi sull'intera economia nazionale. Inoltre, tutti i modelli macroeconomici su base regionale evidenziano l'elevato valore del moltiplicatore degli investimenti pubblici nelle regioni meno sviluppate. Un esercizio di simulazione volto a stimare il potenziale effetto sulla crescita e sull'occupazione dell'insieme degli interventi che riguarderanno le regioni del Mezzogiorno nel periodo 2021-2026 è stato effettuato con un modello multiregionale, al fine di cogliere gli effetti reali della manovra non solo sull'intero sistema economico ma anche a livello di singola regione. L'innesto delle misure relative agli investimenti pubblici è stato effettuato in base alla quota di tali investimenti in ciascuna regione. Le simulazioni mostrano che già alla fine del primo triennio del Piano il PIL delle regioni del Mezzogiorno aumenterebbe in misura compresa fra quasi 4 punti percentuali e quasi 6 punti percentuali. Assai significativi sarebbero anche gli impatti occupazionali, che si situerebbero in un intervallo fra i 3 e i 4 punti percentuali.
 Stanziati 4,2 miliardi (di cui 1,1 già stanziati per progetti in essere) per banda larga, 5G e monitoraggio satellitare. E' quanto si legge nel capitolo Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo contenuto nella bozza del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). In questo ambito, si legge, "si prevedono interventi per la riduzione del digital divide favorendo il raggiungimento degli obiettivi europei della Gigabit society. Tra le principali linee di progetto vi sono: il piano Italia 1 Gbit/s che prevede il completamento del progetto Banda ultra larga, con iniziative per il collegamento all'utente finale delle connessioni ultraveloci e la sua estensione alle nelle aree grigie; la copertura in fibra ottica in realtà pubbliche ritenute prioritarie (completamento Piano scuole; piano sedi della sanità; piano fibra per parchi naturali; piano fibra per musei e siti archeologici); fibra per il 5G lungo le vie di comunicazione extra-urbane e diffusione di reti 5G negli impianti sportivi pubblici; interventi per la promozione dei servizi 5G e la safety del 5G".
Inoltre, si legge ancora, "in piena coerenza con le iniziative avviate dall'Unione europea e da numerosi stati membri in un settore in forte espansione a livello globale, nel quadro del Piano straordinario per la space economy si prevede il lancio di una costellazione satellitare per il monitoraggio della Terra (ottico e via radar) ad elevata risoluzione con la relativa realizzazione dell'infrastruttura di terra per il controllo della costellazione e la costituzione di un istituto per il monitoraggio ambientale e di difesa del territorio, tramite sistemi di IA e high speed computing". Previsti poi, si rileva, "interventi in materia di tracciamento (mirror Galileo) e di telecomunicazioni satellitari a bassa latenza per servizi istituzionali e governativi (GovSatCom), attuati anche in partenariato pubblico-privato. E' noto infatti l'apporto che tecnologie e applicazioni spaziali possono fornire nella risoluzione di sfide sociali di diversa natura, incluso il contrasto alla pandemia da Covid19, oltre che il ruolo di propulsione che tale settore può giocare nel processo di rilancio del potenziale di crescita del paese. Potranno trovare spazio all'interno di questa linea di finanziamento anche i progetti dell'Agenzia Spaziale Italiana".
Riforma del processo civile e di quello penale nonchè dell'ordinamento giudiziario. Sono i tre capisaldi della parte del Recovery plan destinata alla giustizia, nella bozza inviata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai ministri e ai partiti della maggioranza. "I progetti di riforma -si legge- sono naturalmente aperti ai contributi che verranno avanzati nel corso dell'iter parlamentare e che si dimostreranno capaci di conseguire, con ancora più efficacia, gli obiettivi di efficientamento della giustizia, di tutela dei diritti di azione e di difesa, e di valorizzazione della professionalità e dell'indipendenza della magistratura". Per l'intervento relativo all'"innovazione organizzativa della giustizia lo stanziamento totale è di 2 miliardi a cui si aggiungono risorse complementari per 1 miliardo e 10 milioni dagli stanziamenti della Legge di Bilancio".
Avanti con l'Alta Velocità al Sud, lungo la direttrice Napoli-Bari che viene conclusa, e con la massima velocizzazione della Salerno-Reggio Calabria, ottimizzando gli interventi. E' uno dei principali interventi previsti dalla nuova bozza del Recovery Plan. Si velocizzerà anche il collegamento diagonale da Salerno a Taranto e la linea Palermo-Catania-Messina. Una particolare attenzione è posta sulle linee regionali al Sud, con interventi di upgrading, elettrificazione e resilienza. Integra il quadro degli interventi infrastrutturali nel mezzogiorno una specifica previsione di un Piano per le stazioni del Sud.
Ritocco a rialzo per il capitolo istruzione e ricerca del Recovery plan. Anche rispetto al documento di sintesi presentato giovedì scorso alle forze di maggioranza, le risorse per questo comparto salgono da 27,91 a 28,49 miliardi. Nel Pnrr si punta, in estrema sintesi, ad aumentare l'offerta di asili nido e servizi per l'infanzia e favorirne una distribuzione equilibrata sul territorio nazionale; ampliare le opportunità di accesso all'istruzione e contrastare l'abbandono scolastico e la povertà educativa; migliorare i risultati e i rendimenti del sistema scolastico; potenziare la formazione e il reclutamento del personale docente; istituire un Fondo per la riduzione dei gap dell'istruzione e per facilitare la diffusione del tempo pieno su tutto il territorio nazionale. E ancora: rafforzare la formazione professionale secondaria e universitaria, l'apprendistato professionalizzante e gli investimenti in formazione terziaria; ridurre lo squilibrio di competenze tra domanda e offerta di lavoro. Nel piano è previsto poi il finanziamento dell'aumento del numero di borse di studio universitarie e la riforma il sistema di esenzione dalle tasse scolastiche a favore di studenti meritevoli e bisognosi. In particolare, si prevede l'estensione della no-tax area a studenti provenienti da famiglie con ISEE inferiore ai 23.500 euro; l'incremento delle borse di studio di 700 euro e il finanziamento delle borse per una quota più ampia di iscritti.
 


( red / 12.01.21 )
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