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Campagna vaccinale: la battaglia delle Regioni, alla vigilia della riclassificazione in zone
(Regioni.it 3977 - 08/01/2021) "La terza ondata rischia di arrivare presto, quando ancora la seconda non ha affatto esaurito la sua forza. Dobbiamo prestare massima attenzione alle prossime due settimane: solo dopo la metà di gennaio capiremo gli effetti del decreto Natale sul contenimento dell'epidemia". Lo dice Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, sul Corriere delle Sera. "stanno crescendo, seppur lentamente, i ricoveri con sintomi, i posti letto occupati in terapia intensiva e gli attualmente positivi sono arrivati a 571mila".
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio. Passano in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.
In queste ore prosegue però lo sforzo delle strutture sanitarie e delle Regoni per portare avanti la campagna vaccinale. "Si diceva che a fine anno avremmo avuto l'immunita' di gregge, io penso che potremmo averla parecchi mesi prima e noi come Emilia-Romagna vogliamo essere pronti a fare uno sforzo straordinario perché se oggi facciamo 50-60 mila vaccini alla settimana, noi dobbiamo essere in grado da marzo di triplicare questo numero". Cosi' il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini intervenendo a Mattino Cinque. Da marzo "vogliamo triplicare" il numero di vaccinazioni fatte ogni settimana. Il 7 gennaio "abbiamo superato i 10.000 vaccini in una giornata- sottolinea Bonaccini- questa mattina siamo gia' a 200". Quindi "stiamo facendo bene- afferma il presidente- ma questa e' la prima fase per operatori sanitari e residenze anziani. Sara' da marzo la vera sfida".
"Vogliamo essere pronti - prosegue Bonaccini - a fare uno sforzo straordinario. Se oggi facciamo 50-60.000 vaccini alla settimana, dobbiamo essere in grado di triplicare da marzo in poi questo numero". Per poterlo fare, pero', occorre "essere veloci e organizzatirimarca il presidente- ho detto ai direttori generali delle aziende sanitarie di tenerci pronti anche per le aperture notturne, se serve, nella seconda fase". E' chiaro pero' che "serve un numero di vaccini adeguato- avverte Bonaccini- perche' e' nel flusso di trasferimento e distribuzione che puo' andare al meglio la macchina, che pero' sta cominciando a oliare veramente alla grande".
In queste ore prosegue però lo sforzo delle strutture sanitarie e delle Regoni per portare avanti la campagna vaccinale. "Si diceva che a fine anno avremmo avuto l'immunita' di gregge, io penso che potremmo averla parecchi mesi prima e noi come Emilia-Romagna vogliamo essere pronti a fare uno sforzo straordinario perché se oggi facciamo 50-60 mila vaccini alla settimana, noi dobbiamo essere in grado da marzo di triplicare questo numero". Cosi' il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini intervenendo a Mattino Cinque. Da marzo "vogliamo triplicare" il numero di vaccinazioni fatte ogni settimana. Il 7 gennaio "abbiamo superato i 10.000 vaccini in una giornata- sottolinea Bonaccini- questa mattina siamo gia' a 200". Quindi "stiamo facendo bene- afferma il presidente- ma questa e' la prima fase per operatori sanitari e residenze anziani. Sara' da marzo la vera sfida".
"Vogliamo essere pronti - prosegue Bonaccini - a fare uno sforzo straordinario. Se oggi facciamo 50-60.000 vaccini alla settimana, dobbiamo essere in grado di triplicare da marzo in poi questo numero". Per poterlo fare, pero', occorre "essere veloci e organizzatirimarca il presidente- ho detto ai direttori generali delle aziende sanitarie di tenerci pronti anche per le aperture notturne, se serve, nella seconda fase". E' chiaro pero' che "serve un numero di vaccini adeguato- avverte Bonaccini- perche' e' nel flusso di trasferimento e distribuzione che puo' andare al meglio la macchina, che pero' sta cominciando a oliare veramente alla grande".
"Penso che questo Paese deve coinvolgere, quindi anche la mia Regione, i medici base perché sono fondamentali per ampliare la platea di chi potra' vaccinare e per permetterci di avere un numero sempre superiore di luoghi dove poterlo fare". Intanto "ci aspettiamo l'aiuto di personale aggiunto", aggiunge il presidente. "Le Regioni - spiega - l'avevano chiesto al Governo e il commissario Arcuri ha fatto un bando. Pochi giorni fa abbiamo fatto un incontro tra regioni, Governo e commissario. E' stata stabilita una tabella che dovra' nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, far arrivare personale aggiuntivo in aiuto".
Scendono i positivi da Covid in Toscana. Se ieri la Regione ne ha registrati 667, oggi i nuovi casi sono "sono 452 su 7.563 tamponi molecolari e 5.608 test rapidi effettuati", ha comunicato il Presidente della Toscana, Eugenio Giani, su Facebook. Che nello stesso post sottolinea: "Siamo la prima regione in Italia per numero di vaccini fatti sulle dosi consegnate, un grande risultato di tutto il nostro sistema sanitario". Secondo il portale web, inaugurato ieri, le dosi somministrate sono oltre 31.600, di cui quasi 6.000 nelle rsa.
"L'obiettivo che abbiamo è di avere 4,2 milioni di cittadini campani vaccinati", spiega il Presidente della Campania Vincenzo De Luca intervenuto a margine di una visita all'Ospedale del mare di Napoli dopo la voragine che si e' aperta nel parcheggio della struttura. "Se facciamo 20mila vaccinazioni al giorno, arriviamo a luglio con la prima somministrazione fatta, poi servira' la seconda. Parliamo - ha detto il presidente della Regione - di 8,4 milioni di somministrazioni. È uno sforzo gigantesco". Per De Luca occorre una "organizzazione rigorosa, straordinaria e senza distrazioni. Se Dio vorra', e senza incidenti di percorso, mi auguro che possiamo arrivare all'obiettivo entro l'anno facendo 20mila vaccini al giorno". Il Presdente della Campania ha fatto sapere di aver chiesto ieri, nel corso di un incontro con tutti i direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere della Campania, che ci sia un "raddoppio del numero di vaccini somministrati".
"Oggi è una giornata importante perché conosceremo la fascia in cui le Marche saranno collocate da lunedi prossimo. Intanto vorrei condividere con voi una soddisfazione: nella classifica di ieri sera del Ministero della Salute la Regione Marche risulta al quarto posto per i vaccini somministrati con il 50,8%, ben 8 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale del 42,2%" Così il presidente della Regione Francesco Acquaroli su facebook. "In Italia ieri abbiamo avuto davanti solo Veneto, Toscana e Lazio - aggiunge -, a testimonianza di come il nostro piano regionale vaccini sia entrato a pieno regime". "Non dobbiamo abbassare la guardia - sottolinea il governatore - ma ringrazio di questo risultato significativo l'assessore (alla sanità Filippo Saltamartini, ndr), i dirigenti e tutti gli operatori sanitari, che stanno garantendo il massimo impegno per la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini marchigiani".
"La prossima settimana dovremmo essere in zona gialla". Cosi' il presidente Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a seguito della bozza del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanita' che ha fornito una media di 0,91 di Rt settimanale. Fedriga, intervistato dall'emittente regionale "Telequattro" in merito alla campagna di vaccinazione, ha spiegato: "La nostra Sanita' si è organizzata per salvaguardare il 30% delle dosi dei vaccini nelle prime tre settimane per fare un magazzino nel caso in cui la Pfizer mandasse in ritardo i vaccini per la seconda dose. Ci auguriamo che sia un eccesso di zelo. Al momento la nostra Regione somministra tra i 1500 e i 2000 vaccini al giorno ma, con un'ampia disponibilita' dei vaccini e del personale, la campagna - ha concluso - diventerebbe attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7".
Massimiliano Fedriga spiega che "Con il decreto del Governo che ha permesso di superare i problemi legati al consenso informato possiamo finalmente avviare la vasta e sistematica operazione di vaccinazione degli ospiti delle strutture per anziani che consentirà di mettere al sicuro quella fascia della popolazione che ha subito in modo più drammatico gli effetti della pandemia. Il nostro obiettivo è quindi quello di entrare nell'arco delle prossime settimane in modo capillare in tutte le case di riposo del Friuli Venezia Giulia e di vaccinarne nel minor tempo possibile tutti gli ospiti. Per riuscirci, oltre allo sforzo che il sistema sanitario sta compiendo, serve la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti e mi auguro che il personale aggiuntivo previsto dal Governo arrivi in tempi brevi. Oltre ai vaccini servono infatti i medici e gli infermieri per somministrarli". "La vaccinazione - prosegue Fedriga - è un passaggio fondamentale nella battaglia contro il Covid-19, quindi la Regione vuole imprimere una forte accelerazione alla campagna vaccinale per tutelare sia gli operatori socio sanitari, i quali ogni giorno si trovano in prima linea per curare gli ammalati, sia gli anziani, che sono i soggetti più a rischio". Toccando il tema della scuola ha spiegato che, "pur conoscendo le difficoltà che stanno avendo gli studenti, terminare il quadrimestre con la didattica a distanza è una scelta di responsabilità, che è stata accolta favorevolmente dalla maggior parte del mondo scolastico. Chiedere il ritorno alle lezioni in presenza è legittimo, ma è necessario avere ancora un po' di pazienza per tutelare la salute dei ragazzi, dei docenti e delle loro famiglie. Il Covid è ancora molto diffuso in Friuli Venezia Giulia e non possiamo permetterci passi falsi: riaprire le scuole per poi doverle richiudere subito dopo sarebbe un danno ancora più grave".
"Sono arrivate 49mila dosi di vaccino e ne abbiamo già somministrate un quarto , il 24,70% circa diecimila dosi"". A dirlo il presidente del Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa covid presso la Protezione Civile a Marghera. ""Inizieremo dalle prossime forniture - ha proseguito - ad accantonare dosi di vaccini che non faremo subito perché ci serviranno per i richiami, accantoniamo per far si che rimangano poco in magazzino ed essere subito pronti per i richiami"", ha concluso.
Massimiliano Fedriga spiega che "Con il decreto del Governo che ha permesso di superare i problemi legati al consenso informato possiamo finalmente avviare la vasta e sistematica operazione di vaccinazione degli ospiti delle strutture per anziani che consentirà di mettere al sicuro quella fascia della popolazione che ha subito in modo più drammatico gli effetti della pandemia. Il nostro obiettivo è quindi quello di entrare nell'arco delle prossime settimane in modo capillare in tutte le case di riposo del Friuli Venezia Giulia e di vaccinarne nel minor tempo possibile tutti gli ospiti. Per riuscirci, oltre allo sforzo che il sistema sanitario sta compiendo, serve la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti e mi auguro che il personale aggiuntivo previsto dal Governo arrivi in tempi brevi. Oltre ai vaccini servono infatti i medici e gli infermieri per somministrarli". "La vaccinazione - prosegue Fedriga - è un passaggio fondamentale nella battaglia contro il Covid-19, quindi la Regione vuole imprimere una forte accelerazione alla campagna vaccinale per tutelare sia gli operatori socio sanitari, i quali ogni giorno si trovano in prima linea per curare gli ammalati, sia gli anziani, che sono i soggetti più a rischio". Toccando il tema della scuola ha spiegato che, "pur conoscendo le difficoltà che stanno avendo gli studenti, terminare il quadrimestre con la didattica a distanza è una scelta di responsabilità, che è stata accolta favorevolmente dalla maggior parte del mondo scolastico. Chiedere il ritorno alle lezioni in presenza è legittimo, ma è necessario avere ancora un po' di pazienza per tutelare la salute dei ragazzi, dei docenti e delle loro famiglie. Il Covid è ancora molto diffuso in Friuli Venezia Giulia e non possiamo permetterci passi falsi: riaprire le scuole per poi doverle richiudere subito dopo sarebbe un danno ancora più grave".
"Sono arrivate 49mila dosi di vaccino e ne abbiamo già somministrate un quarto , il 24,70% circa diecimila dosi"". A dirlo il presidente del Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa covid presso la Protezione Civile a Marghera. ""Inizieremo dalle prossime forniture - ha proseguito - ad accantonare dosi di vaccini che non faremo subito perché ci serviranno per i richiami, accantoniamo per far si che rimangano poco in magazzino ed essere subito pronti per i richiami"", ha concluso.
Nel frattempo i medici di famiglia assicurano che aiuteranno nella campagna di vaccinazione anti-Covid in Lombardia. E' stato siglato questa mattina infatti l'accordo tra la Regione e le principali organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale (Fimmg e Snami). Il loro impegno, che sarà su base volontaria, partirà "non appena sarà disponibile il vaccino di Moderna e l'obiettivo è di arrivare a vaccinare entro fine ottobre circa 5 milioni di Lombardia", precisa all'Ansa Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale).
Buine notizie dall'Europa:"Con questi due vaccini autorizzati" contro il Covid-19 - Pfizer-BioNTech e Moderna - "ci siamo già assicurati una quantità di dosi che ci permette di vaccinare 380 milioni di europei, sono oltre l'80% della popolazione, e altri vaccini seguiranno nelle settimane e mesi a venire", ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L'Unione europea ha firmato contratti con sei produttori di vaccini in totale: Pfizer-BioNTech, la svedese-britannica AstraZeneca, l'americana Johnson & Johnson, il duo franco-britannico Sanofi-GSK, la tedesca CureVac e l'americana Moderna. E' ancora in trattativa una intesa con l'americana Novavax. Solo due vaccini, quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna - hanno ricevuto il via libera e sono attualmente autorizzati dall'Ue.
Buine notizie dall'Europa:"Con questi due vaccini autorizzati" contro il Covid-19 - Pfizer-BioNTech e Moderna - "ci siamo già assicurati una quantità di dosi che ci permette di vaccinare 380 milioni di europei, sono oltre l'80% della popolazione, e altri vaccini seguiranno nelle settimane e mesi a venire", ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L'Unione europea ha firmato contratti con sei produttori di vaccini in totale: Pfizer-BioNTech, la svedese-britannica AstraZeneca, l'americana Johnson & Johnson, il duo franco-britannico Sanofi-GSK, la tedesca CureVac e l'americana Moderna. E' ancora in trattativa una intesa con l'americana Novavax. Solo due vaccini, quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna - hanno ricevuto il via libera e sono attualmente autorizzati dall'Ue.
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( red / 08.01.21 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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