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Regioni.it

n. 3954 - giovedì 19 novembre 2020

Sommario
- Emergenza Covid-19: oggi confronto Governo-Regioni sui parametri
- Fondi Ue: il Governo lavora al Recovery plan
- 50 anni Regioni a Statuto ordinario: emesso francobollo celebrativo
- Pandemia: la salute pubblica torna priorità
- Sicilia: Armao, aperti termini per voucher Pc e rete Internet
- Rinviate al 23 novembre la Conferenza delle Regioni, la Conferenza Unificata e la Conferenza Stato-Regioni

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Emergenza Covid-19: oggi confronto Governo-Regioni sui parametri

(Regioni.it 3954 - 19/11/2020) Oggi l'atteso confronto fra le Regioni e i ministri Boccia e Speranza sulla questione dei "parametri" per la classificazione delle Regioni nelle diverse fasce necessarie per la gestione dell'emergenza Covid-19.  Nel frattempo si registra però l'intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, all'assemblea dell'Anci: "Io non dico se 21 indicatori sono giusti ma parlare di 5 o 3 è un dibattito scientifico, non può dirlo un'autorità politica. Dovremmo fidarci degli scienziati". Lo dicei. "Il dibattito è aperto. Provo a rassicurare che abbiamo concordato con il ministro Speranza, che Brusaferro e gli esperti li spieghino bene ai presidenti di Regione: nelle prossime ore dovrebbe esserci un incontro a livello di Conferenza delle Regioni. Ci sarà un contraddittorio con Speranza e Brusaferro, vedremo se le richieste delle Regioni hanno una plausibilità scientifica, se si può migliorare il sistema di monitoraggio, però passare da 21 a 5 a 3 indicatori, o dire io ne voglio 10, io ne voglio 8, capite che non ha molto senso".
In ogni caso il governo cercherà di rendere "più chiari e trasparenti" i parametri con cui vengono decisi i 'colori' delle diverse Regioni e le diverse misure anti-Covid ma questo non vuol dire creare confusione:"Quando abbiamo deciso di usare questo sistema di monitoraggio elaborato, sperimentato nell'arco di sei mesi, l'abbiamo ritenuto sufficientemente affidabile per costruire le misure restrittive. Sono d'accordo con Decaro, il sistema deve essere reso chiaro e trasparente". Tuttavia, ha sottolineato Conte, "è complicato rendere trasparenti e chiari questi meccanismi a tutta la popolazione, parliamo di algoritmi, di valutazioni scientifiche. E' complicato rendere semplice un meccanismo complesso e ancorato su presupposti scientifici". Conte ha ricordato che ""all'interno della cabina regia ci sono tre rappresentanti delle regioni che hanno contribuito a elaborare il sistema e ogni volta partecipano alle riunioni. Cercheremo di rendere i parametri chiari e trasparenti ma questo non deve cerare confusione. Una volta che abbiamo reso chiari i parametri succede ed è legittimo che si sviluppa un dibattito scientifico. Ne sento tanti, tutti i giorni che dicono 'no, ma non vanno bene, meglio usarne altri'. La storia della scienza procede anche sulla base di una varietà di opinioni scientifiche. Non possiamo però pensare di creare una confusione tale per cui ciascuno crea i propri parametri. Il nostro metodo è elaborato con l'Iss, il Css, la cabina regia che prevede esperti disegnati anche dalle regioni". E comnunque "Il meccanismo di monitoraggio è tarato anche su base provinciale, è pensabile di poterne dosare l'applicazione differenziando a livello della medesima regione le aree più critiche dalle aree con livello di rischio sensibilmente inferiore e che non meritano una penalizzazione come le altre province. Si può fare, lo abbiamo già previsto nel Dpcm. Occorre una richiesta del presidente della Provincia e il Ministero della Salute può valutare".
Il presidente dell'Anci Antonio Decaro durante l'assemblea dell'Associazione. ha detto" Al governo chiediamo trasparenza sui dati legati ai parametri ai quali si legano le restrizioni. Ventuno parametri che ci indicano il rischio; c'è poi l'indice di contagiosità Rt. Messi insieme si individuano le restrizioni che per semplicità il governo ha individuato con delle colorazioni. A noi questo sta bene, ma i parametri rendiamoli chiari per i cittadini, così si sentiranno responsabilizzati i presidenti delle Regioni, e si responsabilizzano anche i cittadini a rispettare le restrizioni".
Il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia (anch'egli intervenuto all'Assemblea annuale Anci) sottolinea che "Se non ci fosse stata la leale collaborazione improntata su un rapporto quotidiano tra Stato, Regioni, ed enti locali non avremmo gestito la pandemia sul piano sociale, sul piano economico e inevitabilmente sul piano sanitario".
Il Presidente del friuli venzia Giulaia, Massimiliano Fedriga, intervenendo a "Uno Mattina" ricorda e sottoliena che  "Pensiamo unanimemente, tutte le regioni, che sia necessario avere dei parametri" di classificazione delle zone a rischio "che fotografino meglio la situazione dei diversi territori. Delegare tutto ad un algoritmo non porta alle migliori soluzioni possibili per il Paese ed i nostri territori". E "Non c'e' dubbio che meno parametri potrebbero fotografare al meglio la situazione. Decidere sulla vita delle persone, ma anche sulla sicurezza sanitaria, in base allo '0 virgola', rispetto al Rt, partendo appunto da un calcolo aritmetico o da una elaborazione informatica fine a se stessa, pensiamo che non possa dare la migliore risposta", ha spiegato Fedriga, ricordando che le Regioni non hanno chiesto solo una semplificazione dei parametri "ma che ci sia anche una presa di responsabilita' politica nel compiere la scelta finale".  "In questo momento non servono enti o uomini soli al comando". Lo ha detto Fedriga. "In questo momento serve la collaborazione di tutto il Paese e soprattutto un'alleanza tra istituzioni e cittadini. E questa è possibile - ha precisato - solo se si fanno scelte comprensibili ai cittadini. Io penso che la chiave di volta per vincere la pandemia non e' il Dpcm del Governo o l'ordinanza della regione, ma l'impegno - ha proseguito il governatore - che ogni cittadino ci puo' mettere nel proteggersi a vicenda. Questo lo si ottiene, come abbiamo fatto nella prima parte della pandemia, soltanto se c'e' una battaglia condivisa con regole chiare e che siano comprensibili, altrimenti - ha concluso - la battaglia e' persa".
"Quella dello scontro tra regioni e governo sui parametri è una leggenda metropolitana da sfatare. Vorrei ricordare che dal 21 febbraio ad oggi, cioè dall'inizio dell'epidemia le regioni italiane hanno votato tutti i provvedimenti del governo, senza eccezione alcuna". Lo ha sottolineato il Presiudente del Veneto Luca Zaia nel consueto punto stampa alla sede della Protezione civile di Marghera. "Questa volta chiediamo solo chiarimenti sul metodo dei 21 parametri per la decisione sulle fasce di rischio" ha spiegato Zaia alla vigilia dell'incontro di oggi pomeriggio tra le regioni e il governo.  "Oggi - aggiunge - è attesa la sentenza, ma noi abbiamo indicatori che ci fanno ben sperare", rispetto all'atteso responso sulla valutazione dei dati veneti, che determinerà la permanenza nell'area gialla o un eventuale passaggio in area arancione.  "L'ordinanza regionale (che prevede maggiori restrizioni rispetto a quelle previste dall'area gialla, ndr.) andrà in scadenza domenica sera, in base alla decisione che sarà presa a Roma sarà rinnovata lunedi'. Se dovessero metterci in altre aree non servirà perché sarà assorbita ma noi speriamo proprio di non andarci in altre aree", continua Zaia. Per quanto riguarda la richiesta delle Regioni di passare ad un sistema di valutazione a cinque parametri, al posto di quello a 21 parametri attualmente usato, si tratta di "una richiesta tecnica, se chiedete a me il cinque parametri non ve li so dire, sono tecnici", spiega Zaia.
Il trend dell'epidemia in miglioramento, "se fosse, ci potrebbe consentire nelle prossime settimane la chiusura dei primi reparti". Lo ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti in conferenza stampa parlando dei posti letto riservati ai pazienti Covid. "Se cosi' fosse - ha aggiunto il governatore - ci fermeremmo al di sotto dei 1.600 posti letto senza intaccare quella dotazione fino a 2mila che avevamo chiesto come ulteriore sforzo al sistema sanitario regionale".
"La situazione dei dati mi porta a dire che in una quindicina di giorni la Toscana può riallinearsi a zona arancione. Quindi spero che tutta la Toscana possa tornare in quella zona e non solo le province di Siena e Grosseto. Non faccio nessuna forzatura, ma i dati ci dicono che possiamo arrivare a un alleggerimento delle misure". Lo ha detto ai microfoni di Italia 7 il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. "Sulla pandemia - ha aggiunto Giani - avremo una situazione di tranquillità se arriva il vaccino o l'anticorpo monoclonale, ma ciò all'inizio riguarderà solo le persone più a rischio. quindi dovremmo convivere con il Covid fino all'estate e solo dopo potremmo tornare alla Firenze e alla Toscana che conosciamo".
Cauto ottimiso anche in Piemonte: "Il 30 novembre contiamo di uscire dalla zona rossa". Ad annunciarlo Alberto Cirio, presidente della regione Piemonte a "The Breakfast Club" su Radio Capital. "Tornare zona arancione non è una scelta, è un automatismo. Noi abbiamo i numeri per essere in zona arancione. Dobbiamo tenere questi numeri per almeno 14 giorni, fino al 30 novembre. Ora l'Rt è notevolmente sceso, siamo di poco sopra l'1"", ha spiegato Cirio. ""Va bene tornare alla normalità, ma se si trascorre il Natale come il Ferragosto allora non abbiamo capito niente. Riaprire e poi richiudere le attività a me fa paura. Lo stop and go, fermarsi e poi ripartire, fa male: i rischi per l'economia potrebbero essere fatali"", ha ammonito Cirio, che propende per una gradualità nelle riaperture. ""Meglio - ha concluso il Presidente del Piemonte -aperture graduali. Noi in Piemonte siamo l'esempio di come si possa evitare il lockdown totale".


== RECOVERY FUND: CONTE "NO RITARDO ITALIA, SINDACI PROTAGONISTI" ==


++ Recovery: Conte,è sovranismo a rischiare di rallentare ++


Covid, Conte: possibile differenziare misure a livello provinciale


++ Conte,dibattito su numero parametri non ha senso ++


Covid, Conte: ok più chiarezza su parametri ma non confusione


++ Covid: Decaro a governo,serve trasparenza su parametri ++


Rapporto quotidiano e collaborazione tra Stato, Regioni, enti locali


Covid: Fedriga (Fvg), meno parametri per classificare regioni


Covid: Fedriga, non servono enti o uomini soli al comando

COVID. ZAIA: INDICATORI CI FANNO SPERARE VENETO IN AREA GIALLA


CORONAVIRUS: ZAIA, 'NESSUNO SCONTRO CON GOVERNO SU PARAMETRI' =

CORONAVIRUS: TOTI "SE TREND MIGLIORA CHIUSURA PRIMI REPARTI COVID"


**CORONAVIRUS: GIANI, 'IN 15 GIORNI TOSCANA PUO' TORNARE IN ZONA ARANCIONE'** =


Covid, Cirio: Piemonte conta di uscire da zona rossa il 30 novembre

( red / 19.11.20 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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