Sommario
(fermo immagine della videoconferenza)
In audizione la relazione del Vicepresidente della Campania, Fulvio Bonavitacola (Coordinatore della Commissione Infrastrutture e Trasporti della Conferenza delle Regioni)
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Trasporto pubblico locale e interporti: ieri audizione della Conferenza delle Regioni
Regioni Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria rispondono oggi alle critriche del Presidente del Consiglio
(Regioni.it 3939 - 29/10/2020) La riduzione della domanda di trasporto nelle ore di punta, le risorse straordinarie per la copertura dei mancati introiti delle aziende e le criticità riguardo ai controlli delle misure di sicurezze.
Sono le questioni avanzate da Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Campania e coordinatore della Commissione Infrastrutture e Trasporti della Conferenza delle Regioni, durante l’audizione (in videoconferenza) dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome presso la Commissione Trasporti della Camera, sullo stato del trasporto pubblico locale con riferimento all’emergenza sanitaria, e nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante “Legge quadro in materia di interporti” che si è tenuta il 28 ottobre.
Durante l’audizione sono intervenuti anche la vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti – che ha anche illustrato un documento della Conferenza delle Regioni in materia di interporti - e gli Assessori Giovanni Berrino (Regione Liguria), Guido Castelli (Regione Marche), Quintino Pallante (Regione Molise), Giorgio Todde (Regione Sardegna), Claudia Maria Terzi (Regione Lombardia) e Domenica Catalfamo (Calabria).
“Il Decreto Rilancio – ha ricordato Bonavitacola - ha istituito un fondo straordinario con una dotazione iniziale pari a 500 milioni, da destinare ai mancati ricavi e al finanziamento degli oneri derivanti dal rimborso dei titoli di viaggio non utilizzati. Il Decreto 104/2020 stanzia ulteriori 400 milioni di euro. Dunque un totale di 900 milioni di euro, che pur andando incontro alle richieste delle Regioni non è però sufficiente per una copertura integrale dei mancati ricavi.
La crisi causata dal Covid-19 – ha proseguito il Vicepresidente della Campania - ha determinato la necessità di riorganizzare i servizi di trasporto in maniera coerente con le esigenze di tutela della salute e di massimo contenimento del rischio di contagio. Tuttavia, come più volte rappresentato, la riduzione del load factor e l’obbligo di rispettare il distanziamento interpersonale di un metro, hanno determinato un grave deficit di servizi, con gravissimi effetti sull’ordinata ripresa dell’anno scolastico e con rilevanti ripercussioni negative sulla vita quotidiana delle persone e delle famiglie.
Due gli aspetti principali da considerare e affrontare: la rimodulazione della domanda di trasporto e gli oneri finanziari derivanti dall’adozione delle misure di prevenzione e protezione e dalla riorganizzazione dei servizi di TPL.
Riguardo al primo tema come Regioni – ha spiegato Bonavitacola - abbiamo evidenziato più volte la necessità di adottare misure nazionali sinergiche, che coinvolgano tutte le parti interessate, per ridurre in modo significativo i picchi di utilizzo del trasporto pubblico e i conseguenti sovraffollamenti dei mezzi e delle stazioni di accesso, puntando in particolare su differenziazione oraria delle scuole, didattica a distanza, prolungamento dello smart working anche nel settore privato.
E più volte abbiamo sollecitato un coordinamento a livello nazionale delle autorità scolastiche, viste le norme vigenti in materia di autonomia scolastica, in relazione agli orari di inizio e fine lezioni.
Il controllo della domanda di trasporto è tanto più importante se si considera il fatto che, anche in presenza di risorse aggiuntive, la possibilità di potenziare e incrementare i servizi non è illimitata.
Oggi si pone con forza – ha concluso Bonavitacola - l’esigenza di affrontare in modo congiunto Governo-Regioni alcune questioni di fondo e fra queste:
a) la riduzione della domanda di trasporto nelle ore di punta: lo smart working è insufficiente e il coordinamento delle autonomie scolastiche non c’è stato;
b) le risorse del Fondo straordinario, pari attualmente a 900 milioni, non coprono tutti i mancati introiti delle aziende, ivi compresi i rimborsi per i titoli di viaggio non usufruiti;
c) le criticità riguardati i controlli sul rispetto dei criteri di riempimento, dell’uso delle mascherine, dei criteri di distanziamento di un metro in tutte le stazioni di metro e autobus”.
Oggi si registra invece una posizione degli Assessori ai trasporti delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria che hanno risposto alle dichiarazioni del ministro Paola De Micheli e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che hanno croiticato le Regioni per nonb aver utioizzato tutti ifondi disponibili per il trasportoi pubblico locale. "Al Governo abbiamo più volte ribadito che i finanziamenti statali destinati al trasporto pubblico locale per l'emergenza sanitaria (500+400 milioni) non sono sufficienti per far fronte al potenziamento dei servizi e alla riduzione dei ricavi delle aziende di Tpl. Sorprende dunque che il ministro De Micheli sostenga di non aver ricevuto dalle Regioni richieste di risorse aggiuntive: la nostra posizione è stata portata all'attenzione dell'Esecutivo nazionale in tutte le sedi utili comprese le riunioni formali, non ultima quello dello scorso 30 agosto, fermo restando che le Regioni chiedono al Governo di affrontare seriamente il tema del Tpl da fine marzo".Lo ha detto oggi l'assessore regionale alle Infrastrutture del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, assieme agli assessori regionali di Lombardia (Claudia Maria Terzi), Veneto (Elisa De Berti), Piemonte (Marco Gabusi) e Liguria (Giovanni Berrino). "Sorprende inoltre - hanno aggiunto - che il presidente del Consiglio Conte parli di un mancato pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione delle Regioni per rafforzare il trasporto pubblico: la verità è che le risorse promesse dal Governo per i servizi aggiuntivi non sono ancora arrivate. Infatti, non è ancora stato approvato il decreto attuativo per il riparto dell'anticipazione dei primi 150 milioni sui 300 milioni di risorse stanziate dallo Stato. Per i servizi aggiuntivi, dunque, non è ancora arrivato un euro". "Le azioni per potenziare il trasporto - hanno detto ancora Pizzimenti e gli altri assessori - sono state attivate nelle regioni in assenza di un contributo governativo, che ci auguriamo possa arrivare quanto prima. È gravissimo che il presidente del Consiglio e il ministro competente cerchino di scaricare le proprie responsabilità sulle Regioni. Inizino invece a erogare le risorse annunciate senza le quali - hanno concluso - il sistema Tpl non potrà stare in piedi ancora per molto".
b) le risorse del Fondo straordinario, pari attualmente a 900 milioni, non coprono tutti i mancati introiti delle aziende, ivi compresi i rimborsi per i titoli di viaggio non usufruiti;
c) le criticità riguardati i controlli sul rispetto dei criteri di riempimento, dell’uso delle mascherine, dei criteri di distanziamento di un metro in tutte le stazioni di metro e autobus”.
Oggi si registra invece una posizione degli Assessori ai trasporti delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria che hanno risposto alle dichiarazioni del ministro Paola De Micheli e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che hanno croiticato le Regioni per nonb aver utioizzato tutti ifondi disponibili per il trasportoi pubblico locale. "Al Governo abbiamo più volte ribadito che i finanziamenti statali destinati al trasporto pubblico locale per l'emergenza sanitaria (500+400 milioni) non sono sufficienti per far fronte al potenziamento dei servizi e alla riduzione dei ricavi delle aziende di Tpl. Sorprende dunque che il ministro De Micheli sostenga di non aver ricevuto dalle Regioni richieste di risorse aggiuntive: la nostra posizione è stata portata all'attenzione dell'Esecutivo nazionale in tutte le sedi utili comprese le riunioni formali, non ultima quello dello scorso 30 agosto, fermo restando che le Regioni chiedono al Governo di affrontare seriamente il tema del Tpl da fine marzo".Lo ha detto oggi l'assessore regionale alle Infrastrutture del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, assieme agli assessori regionali di Lombardia (Claudia Maria Terzi), Veneto (Elisa De Berti), Piemonte (Marco Gabusi) e Liguria (Giovanni Berrino). "Sorprende inoltre - hanno aggiunto - che il presidente del Consiglio Conte parli di un mancato pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione delle Regioni per rafforzare il trasporto pubblico: la verità è che le risorse promesse dal Governo per i servizi aggiuntivi non sono ancora arrivate. Infatti, non è ancora stato approvato il decreto attuativo per il riparto dell'anticipazione dei primi 150 milioni sui 300 milioni di risorse stanziate dallo Stato. Per i servizi aggiuntivi, dunque, non è ancora arrivato un euro". "Le azioni per potenziare il trasporto - hanno detto ancora Pizzimenti e gli altri assessori - sono state attivate nelle regioni in assenza di un contributo governativo, che ci auguriamo possa arrivare quanto prima. È gravissimo che il presidente del Consiglio e il ministro competente cerchino di scaricare le proprie responsabilità sulle Regioni. Inizino invece a erogare le risorse annunciate senza le quali - hanno concluso - il sistema Tpl non potrà stare in piedi ancora per molto".
Trasporto pubblico locale: la riduzione della domanda nelle ore di punte e risorse aggiuntive tra le richieste della Conferenza delle Regioni nell'audizione alla Camera
link al video dell'audizione: Webtv della Camera: trasporto pubblico locale e interporti, audizione Conferenza delle Regioni
Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 22 ottobre: Parere sulla proposta di legge “Legge quadro in materia di interporti”, da rappresentare alla Commissione Trasporti della Camera dei deputati in sede di audizione programmata per il 28 ottobre 2020
[Friuli Venezia Giulia] Presa di posizione Fvg assieme altre Regioni del Nord
( red / 29.10.20 )
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