(Regioni.it 3938 - 28/10/2020) “Il decreto che ha nominato le Regioni enti attuatori del commissario straordinario di Governo anticovid, citato da Ricciardi per criticare i ritardi delle Regioni, è arrivato la prima settimana di ottobre e poi si dice che le regioni sono in ritardo..". Così il presidente della regione Liguria e della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, attacca la presa di posizione del consulente del ministero della Salute nella gestione dell'emergenza coronavirus Walter Ricciardi.

"Senza addossare alcuna responsabilità al mondo della sanità che ha reagito con grande generosità e abnegazione, - afferma Toti - però questo Paese deve darsi delle regole che ci consentano di fare le cose”.

“Oggi non c'e' alcun problema sulle terapie intensive, - spiega Toti - che hanno comunque un tetto invalicabile legato al personale disponibile. Si fanno conteggi sulle terapie intensive che sembrano quelli dei blocchetti del Lego, ma una terapia intensiva vuol dire soprattutto personale specializzato.

Oggi il problema e' riuscire a gestire fenomeni di bassa intensita' di malattia fuori dagli ospedali, altrimenti avremo una massa tale di persone negli ospedali da inibire ogni altro servizio sanitario”.

Per evitare che anche l'Italia come la Francia debba affrontare un nuovo lockdown generalizzato, si augura Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, che “queste regole servano, bastino. Bisogna tutti darsi da fare, chi condivide e chi no, per rispettarle e eliminare le occasioni di contatto non indispensabili”.

E serve, “come il governo sta provando a fare – aggiunge Bonaccini -, un robusto ristoro in tempi molto rapidi per le categorie colpite: ristoratori, baristi, gestori di palestre e impianti sportivi, il mondo della cultura di cui si parla troppo poco, il mondo dei locali da ballo e delle discoteche. Noi come Regione faremo qualcosa anche noi, e poi occorre tanto tracciamento”.

“In tutti i tavoli possibili e immaginabili dirò che i rimborsi devono arrivare, ne va della credibilità di tutte le istituzioni”, dichiara il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani: “tutto questo esula dal potere delle Regioni, ma sarò elemento costante di stimolo e vigilanza perché arrivino i soldi, a partire dalla Conferenza Stato Regioni. Non deve riaccadere quanto accaduto la scorsa primavera con le casse integrazioni”.

Per quanto riguarda i ristori direttamente sul conto, Giani spera che “non ci siano gli ostacoli della burocrazia che spesso si presentano. Da noi in Italia è la prima volta, negli Usa sta funzionando”.
Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, chiede a Palazzo Chigi di aiutare la regione Lombardia a sbloccare risorse disponibili e utili per aumentare la dose 'ristoratrice' anche a livello territoriale: “chiederemo al governo che ci liberino altre risorse di cui noi disponiamo e che hanno altre finalita', destinate agli investimenti ma facenti parte della cassa, e che noi adesso non possiamo destinare ad aiuti”.
"Credo che in un momento drammatico – evidenzia Fontana - come questo potrebbe essere utile che lo Stato con un provvedimento eccezionale ci liberasse e ci lasciasse utilizzare questi fondi”.
Quanto all'iniziativa del Governo annunciata ieri, Fontana sottolinea come dalla regione Lombardia "fin dal primo momento" e' stato chiesto al Governo che venissero previsti dei ristori per chi e' piu' in difficolta', e "come Regione stiamo provvedendo anche noi a stanziare delle risorse per venire incontro alle necessita' delle categorie piu' colpite", quindi Fontana sottolinea che questa è “sicuramente la strada giusta”.
“Cercheremo di dare il massimo aiuto possibile – afferma il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga - ma non credo che questo sia sufficiente. Credo che fondi del Governo e fondi regionali non siano sufficienti a colmare le enormi perdite che avranno gli esercizi commerciali". Per Fedriga "peggio delle perdite c'è l'incertezza che si è creata; questa rischia di togliere la speranza a chi fa impresa e togliere la speranza significa non riuscire a tenere il modello sociale. Per questo uniamoci e diamo risposte”.
Il presidente della regione Basilicata, Vito Bardi, rileva che “purtroppo, le regioni a statuto ordinario, come la Basilicata, possono solo inasprire le norme e non migliorarle. E invece io credo che ci sia la necessità di una mappatura regionale rispetto a provvedimenti che rischiano di aggiungere ulteriore danno a interi comparti produttivi”.

 
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