(Regioni.it 3937 - 27/10/2020) Accordo Ue sulla Pac tra i ministri all’Agricoltura, quindi su una politica agricola europea comune. E’ tra l’altro previsto che almeno il 20% della dotazione nazionale degli aiuti diretti dovrà essere dedicata a incentivi per pratiche agronomiche verdi, premiando aiuti diretti agli agricoltori che faranno di più per salvaguardare l'ambiente e combattere i cambiamenti climatici nel quinquennio 2023-2027.

La Pac stanzierà nei prossimi sette anni circa 387 miliardi, sostenendo filiere, regole di commercializzazione e misure anticrisi e sostegno ai territori.

Con il testo approvato “saremo in grado di attuare investimenti e ristrutturazioni nel settore dell'olio di oliva, a beneficio anche dei produttori danneggiati dalla xylella, - spiega il ministro dell'agricoltura, Teresa Bellanova, - così come di continuare a sostenere il settore vitivinicolo, ad esempio finanziando gli impianti di nuovi vigneti”.

Il Ministero delle Politiche Agricole sottolinea che l'intesa “segna un'evoluzione storica dell'impianto tradizionale della politica agricola. Per la prima volta, infatti, i fondi della PAC saranno assegnati in base ai risultati raggiunti anziché al mero rispetto delle norme di conformità”.

L'accordo prevede che ogni Stato Membro presenti un Piano strategico nazionale per la definizione e attuazione di tutti gli interventi, a seguito di un'analisi dei fabbisogni.

Le Regioni, attraverso le proprie Autorità di Gestione, potranno continuare ad attuare gli interventi inerenti lo sviluppo rurale.

Questo ruolo centrale delle Regioni e l’erogazione dei fondi europei ai territori che dimostreranno i buoni risultati raggiunti, gli aiuti diretti a sostegno del reddito degli agricoltori, sono i punti sottolineati dall'assessore all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna, Alessio Mammi: “una buona notizia che sottolinea l'ottimo lavoro fatto a Bruxelles nei giorni scorsi, l'accordo per la Pac tra gli Stati membri ha rimesso al centro e riconosciuto le Regioni come autorità di gestione, per la progettazione e il coordinamento delle azioni e degli interventi che riguardano lo sviluppo rurale”. Per Mammi è “importante che i fondi siano assegnati in base ai risultati raggiunti e non solo in relazione al rispetto delle norme di conformità. Il Covid - rileva Mammi - ha messo in evidenza che i prospettati tagli alla Pac all'orizzonte negli scorsi mesi non sono la scelta corretta”.

La Pac è ancora oggi una delle voci più importanti del bilancio Ue.


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