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Pandemia: proposte per risolvere problema trasporti e scuola
(Regioni.it 3929 - 15/10/2020) “La mia idea è di prepararsi, dato che le linee guida prevedono la didattica mista, affinchè nei momenti di maggiore difficoltà per sovraffollamento nei plessi scolastici o nei mezzi di trasporto, ci sia un piano che preveda la didattica a distanza”, ribadisce il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Zaia ha quindi precisato di non avere intenzione di togliere gli studenti dalle classi ma di prevedere, ad esempio, “che una classe possa svolgere didattica a distanza un giorno la settimana”.
Il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, afferma che “siamo un Paese in cui, per evitare di infettare i bambini sul pullman, non li mandiamo a scuola invece di mettere un pullman in più. Io credo invece che questa debba essere l'ultima scelta”.
“In estate, insieme al presidente Bonaccini, - aggiunge Cirio - abbiamo detto al governo di raddoppiare i pullman per il trasporto scolastico, ma purtroppo il nostro appello non è stato ascoltato per mettere i pullman bisognava pagarli e, quindi, tra i vari roboanti stanziamenti milionari ce ne doveva essere uno per raddoppiarli. Adesso ci troviamo nella scelta obbligata di ragionare sulla chiusura degli ultimi anni delle scuole”.
Per il presidente della regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, “se vogliamo ridurre l'affollamento dei mezzi pubblici a parita' di offerta, e' chiaro che dobbiamo diminuire gli spostamenti dei lavoratori o degli studenti. Siccome si sta incentivando lo smart working nelle amministrazioni pubbliche e nelle aziende, forse anche le scuole potrebbe applicare un modello di didattica a distanza a rotazione”.
“E' una delle molte proposte sul tavolo per uscire dal circolo vizioso che ci vede prendere misure che impattano sempre sulle stesse categorie, come bar, ristoranti e certi tipi di artigiani- rileva Toti - la proposta, che credo il ministero dell'Istruzione potrebbe prendere in considerazione, non e' quella di far stare a casa i ragazzi per l'intero ciclo scolastico, facendogli perdere socialita' e possibilita' di istruzione, ma una rotazione per i piu' grandi, tre giorni in classe e due con la didattica a distanza, alternati tra le varie classi”.
Il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: “in Emilia-Romagna non ci sono piu' autobus da mettere in strada per ridurre il carico di studenti che vanno e tornano da scuola”.
“La capienza all'80% dei mezzi pubblici, che nelle ore di punta si fa fatica a gestire e controllare- spiega Bonaccini - e' legata al fatto di dover mandare a scuola e far tornare a casa i ragazzi per chi non puo' permettersi di portarceli”.
Il problema e' l'entrata e l'uscita da scuola allo stesso orario, quindi “se la curva aumenta e ci fosse la necessita' di prendere ulteriori provvedimenti, piuttosto che lasciare a casa i ragazzi, visto che la gran parte dei cittadini ci chiede ci continuare la scuola in presenza, sarebbe meglio se si dilatassero gli orari su tutta la giornata, quindi mattino e pomeriggio”.
“La decisione spetta al Governo, - precisa Bonaccini - magari provando a condividerla con le Regioni”.
Scuola: Zaia, 'prepararsi in caso di difficoltà' 'prevedere un giorno a settimana di didattica a distanza'
Covid: Cirio, Regioni inascoltate su trasporto scolastico
SCUOLA. BONACCINI: ANCHE AL POMERIGGIO PER EVITARE CALCA SUI BUS "E' MEGLIO DELLA DIDATTICA A DISTANZA, IN EMILIA-R. BUS FINITI"
Per il presidente della regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, “se vogliamo ridurre l'affollamento dei mezzi pubblici a parita' di offerta, e' chiaro che dobbiamo diminuire gli spostamenti dei lavoratori o degli studenti. Siccome si sta incentivando lo smart working nelle amministrazioni pubbliche e nelle aziende, forse anche le scuole potrebbe applicare un modello di didattica a distanza a rotazione”.
“E' una delle molte proposte sul tavolo per uscire dal circolo vizioso che ci vede prendere misure che impattano sempre sulle stesse categorie, come bar, ristoranti e certi tipi di artigiani- rileva Toti - la proposta, che credo il ministero dell'Istruzione potrebbe prendere in considerazione, non e' quella di far stare a casa i ragazzi per l'intero ciclo scolastico, facendogli perdere socialita' e possibilita' di istruzione, ma una rotazione per i piu' grandi, tre giorni in classe e due con la didattica a distanza, alternati tra le varie classi”.
Il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: “in Emilia-Romagna non ci sono piu' autobus da mettere in strada per ridurre il carico di studenti che vanno e tornano da scuola”.
“La capienza all'80% dei mezzi pubblici, che nelle ore di punta si fa fatica a gestire e controllare- spiega Bonaccini - e' legata al fatto di dover mandare a scuola e far tornare a casa i ragazzi per chi non puo' permettersi di portarceli”.
Il problema e' l'entrata e l'uscita da scuola allo stesso orario, quindi “se la curva aumenta e ci fosse la necessita' di prendere ulteriori provvedimenti, piuttosto che lasciare a casa i ragazzi, visto che la gran parte dei cittadini ci chiede ci continuare la scuola in presenza, sarebbe meglio se si dilatassero gli orari su tutta la giornata, quindi mattino e pomeriggio”.
“La decisione spetta al Governo, - precisa Bonaccini - magari provando a condividerla con le Regioni”.
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( gs / 15.10.20 )
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