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Emergenza Covid-19: Bonaccini bene misure per la sanità, sul Dpcm un parere "condizionato"
Inviate a Conte, Speranza e Boccia le osservazioni e le proposte della Conferenza delle Regioni
"Chiaro che dover chiudere a mezzanotte o alle 21, interrompere all'esterno dei locali il servizio di bevande un qualche danno lo dà. Però dentro un quadro di rialzo della curva epidemiologica che ci deve tutti quanti preoccupare, e, per quanto contenuto, un rialzo dei ricoverati anche in terapia intensiva, credo sia giusto darsi l'obiettivo di alcune misure limitate. Perché non ci possiamo permettere un lockdown generalizzato: sarebbe come passare di colpo da pandemia sanitaria a sociale ed economica". ha spiegato poi il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini al Tgr, a margine della visita della giunta regionale a Ravenna. Il tema del trasporto pubblico locale "in realta' non e' stato affrontato": "Sono stati alcuni presidenti di regione che ieri si sono interrogati sul fatto che se diminuisse la capienza del trasporto pubblico locale, che oggi e' fissata all'80%, si creerebbe un problema non piccolo per trasportare gli stessi studenti da e verso la scuola. Il governo - sottolinea - non ha posto quel tema al centro del Dpcm e non è stato nemmeno affrontato nel confronto tra governo e regioni". "Io sono uno di quelli che pensa che la scuola va fatta in presenza. Seguiamo la curva epidemiologica, vediamo cosa succede, per quanto ci riguarda ci auguriamo sia possibile continuare come si sta facendo oggi". Cosi' Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, rispondendo alle domande dei giornalisti a Ravenna durante il tour della giunta regionale. "Di bus - ha sottolineato - non ce ne sono praticamente piu'. Tutti quelli che ci sono li stiamo attivando". In caso di una diminuzione della capienza dei mezzi del trasporto pubblico, secondo il governatore, "a quel punto o la scuola differenzia gli orari, distribuendoli nell'arco della giornata oppure diventa davvero complicato trasportare gli stessi se il numero deve diminuire. E' in riferimento a quella eventualita' che qualche presidente si e' posto il tema - in merito a un ritorno all'online - per le ultime classi degli istituti superiori, i cui alunni sarebbero piu' autonomi per eta' rispetto ai genitori".
"Per quanto riguarda il tema dei palazzetti dello sport o gli stadi abbiamo ottenuto quelle che erano le nostre ordinanze con deroga". "E quindi: fino a mille persone, nell'uno e nell'altro caso, potranno entrare - ha spiegato Bonaccini al TgR Emilia-Romagna - laddove la capienza lo permette. Ma invece che solo 200 al chiuso si potrà attivare quel 15% della capienza totale che tratta i luoghi allo stesso modo. E' importante per avere un po' di pubblico in piena sicurezza".
Il presidente della Regione Liguria e Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti in merito alla lettera inviata dalla Conferenza delle Regioni al governo sul nuovo Dpcm, ha sottolineato che "Le Regioni, come sempre unite quando riguarda il bene comune, fino all’una di notte hanno discusso il Dpcm con il governo, ma nessuna delle nostre osservazioni è stata recepita e questo non è affatto un bel segnale. Eppure le nostre richieste sono dettate solo dal buon senso. Bene la parte sanitaria che risponde alle nostre richieste e ben vengano le misure per combattere il virus, ma servono interventi per le categorie che ci rimetteranno, rischiando in alcuni casi il fallimento. Servono subito misure economiche di compensazione o ci troveremo di fronte ad un disastro. La nostra già fragile economia non può essere chiusa ulteriormente rispetto a quanto fatto fino adesso. Spero che la lettera della Conferenza delle Regioni al Governo venga recepita al più presto. Fidatevi di chi è sul territorio, altrimenti a cosa servono i confronti se poi le nostre osservazioni non vengono minimamente recepite?”. Il presidente ricorda quindi “alcuni punti su cui abbiamo posto le nostre riflessioni inascoltate. Osservazioni indispensabili per evitare iniquità e penalizzazione delle categorie”. Toti ricorda che serve una clausola di salvaguardia per i matrimoni e che i "nuovi limiti poi non tengono conto dell’ampiezza dei locali ma si basano invece sul tipo di celebrazione: perché a un battesimo sono consentiti fino a 30 invitati e a una festa di compleanno no? Il proprietario che affitta il suo locale per una festa dovrebbe informarsi del motivo per cui si festeggia? Mi pare un controsenso”, osserva. Richiesti, inoltre, maggiori controlli per far rispettare le regole così come è stat ribadita l’esigenza di potenziare il trasporto pubblico locale, un tema su cui “avremmo voluto risposte".
"Spiace che il contributo migliorativo offerto dalla Conferenza delle Regioni non abbia trovato accoglimento nell'ultima stesura del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri: la battaglia contro il coronavirus non può infatti prescindere dall'avvalersi della massima sinergia tra l'Esecutivo e i Territori, riconoscendo a questi ultimi il ruolo di cerniera nelle relazioni con lo Stato e di fedeli interpreti delle esigenze di cittadini e imprese." Questa la posizione del Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, sul Dpcm approvato nella notte. "Ritengo dunque che il testo licenziato dal Governo rappresenti un'occasione persa - afferma Fedriga - sia in termini di relazioni tra istituzioni che, conseguentemente, di capacità di farsi carico delle tante criticità che accompagnano questa nuova delicata fase di convivenza con il Covid-19." "Alla luce della scelta dell'Esecutivo nazionale di rigettare quasi tutte le condizioni dettate dalle Regioni, il parere della Conferenza sul documento approvato - conclude Fedriga - è pertanto negativo."
Anche il Presidente del Veneto, Luca Zaia sottolinea con "dispiacere che le osservazioni delle Regioni non sono state accolte": "Faccio un esempio che può sembrare marginare, quello dei matrimoni noi chiedevamo una misura di salvaguardia ad esempio, chi ha già organizzato il matrimonio per il prossimo sabato e domenica come fa a ridurre di punto in bianco gli invitati?", polemizza il presidente del Veneto che poi dal punto stampa dalla protezione civile di Marghera rilancia: "Ma ben più importante è l'aspetto economico di questo Dpcm: capisco la volontà di salvaguardare la salute dei cittadini, ma dietro ad ogni provvedimento restrittivo ci deve essere un provvedimento economico di sostegno per quelle attività: i sacrifici devono essere remunerati. E faccio, il solito esempio, del mondo delle discoteche: se è un settore che non può riaprire deve essere sostenuto economicamente". E ancora Zaia ribadisce: "E abbiamo una grande preoccupazione per l'aspetto economico".
"Le Regioni hanno presentato un documento correttivo, ma assolutamente collaborativo per modificare in parte quanto previsto da questo Dpcm, che quindi non considero chiuso ma solo una metà del guado". ha spiegato il presidente del Veneto, assicuriamo "tutta la collaborazione possibile: non ci sono divergenze tra Roma e le Regioni ma la differenza è che noi ci troviamo impazienti sull'uscio di casa e Roma no. Però, se ci mettiamo assieme istituzioni regionali e governo riusciamo a fare un grande lavoro", ha concluso.
"Nel leggere, finalmente, il Dpcm, prendo atto con rammarico che non vengono affrontati temi fondamentali come la didattica a distanza per le classi superiori e l'affollamento dei mezzi pubblici, laddove l'inizio delle scuole e la mobilità pubblica si sono rivelati due degli aspetti che più hanno influenzato l'aumento della curva epidemiologica". Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo aver preso atto della versione finale del Dpcm del Governo. "Verifico - aggiunge Fontana - che poco o nulla è stato recepito dal confronto tra i governatori dal quale erano emerse numerose osservazioni e richieste di miglioramento. Il provvedimento adottato dal Governo, nella versione finale, risulta essere confuso, contraddittorio e in molte sue parti inattuabile. Quindi il giudizio, nel suo complesso, non può che essere negativo". "Il Dpcm, arrivato questa mattina mi sembra abbastanza conservativo, mi sembra che non introduca grandissime restrizioni. Sostanzialmente più che il Dpcm è il Dl che impone l'uso delle mascherine la cosa che è più innovativa".
"Io sono convinto che sia importante in questo momento essere coordinati a livello nazionale. Ô una fase molto delicata, la gente vuole rassicurazioni e autorevolezza di fronte a provvedimenti che sono da stato di emergenza. Ô giusto che vi sia un intervento da parte del governo". Lo afferma il Presidente della Toscana Eugenio Giani su La Stampa a proposito del nuovo Dpcm, facendo presente che non sarà "il presidente di Regione che per protagonismo cerca di fare l'ordinanza in più". "Io ascolto molto i cittadini: vogliono uniformità nelle misure e negli interventi - prosegue - sento che è il momento, come istituzioni, di dare l'immagine rassicurante dell'armonia fra di noi. Le persone non vogliono conflitti tra istituzioni. Nel passaggio contingente mi sembra che questi provvedimenti siano equilibrati; dobbiamo anche contemperare le esigenze sanitarie con quelle economiche. Mi pare che le misure vadano in questa direzione".
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( red / 13.10.20 )
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