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Massima condivisione Governo-Regioni per contrastare pandemia
Tabella ordinanze
(Regioni.it 3921 - 05/10/2020) Il contrasto alla pandemia “richiede la massima condivisione, così come la definizione del piano di ricostruzione nazionale per l'utilizzo dei fondi del Recovery Fund ha bisogno della massima partecipazione possibile, anche dei territori”. Così Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, in un’intervista al quotidiano “La Stampa”.
Per Bonaccini “ricentralizzare le funzioni” non è il modello più efficace, “credo invece si debbano rafforzare le sedi di condivisione, come la Conferenza delle Regioni e le Conferenze istituzionali (Stato-Regioni e Unificata)”. In sanità servono principi comuni e unità d'azione, "soprattutto davanti a una pandemia”.
Rispetto a nuove misure precauzionali più restrittive “l'obbligo delle mascherine all'aperto nelle situazioni in cui non è possibile mantenere il distanziamento c'è già – rileva Bonaccini - dopodiché, nulla in contrario a nuove misure, mirate, per prevenire adesso l'allargamento del contagio”.
In Italia, spiega Bonaccini, “17 milioni di dosi di vaccini anti-influenzali permetteranno una copertura molto maggiore rispetto a quella dello scorso anno, e come Regioni abbiamo rinunciato a una quota delle dosi acquistate per lasciarle alle farmacie e alle categorie non a rischio”.
Inoltre per Bonaccini “sarebbe inspiegabile rinunciare ai 36 miliardi di fondi europei del Mes per la nostra sanità. Potremmo costruire nuovi ospedali, case della salute, medicina del territorio, assumere personale e acquistare strumenti diagnostici e di cura all’avanguardia”.
Bonaccini quindi ribadisce: “Continuo a pensare che un forte impianto unitario, insieme a una flessibile differenziazione regionale, sia il modo piu' efficace per dosare l'intervento su un paese lungo e stretto”.
L'esperienza di questi mesi “ci dice che piu' che una contrapposizione astratta di prerogative paga la cooperazione tra i livelli istituzionali. L'esempio della sanita' e' emblematico: servono principi comuni, livelli essenziali delle prestazioni, o unita' d'azione, soprattutto davanti a una pandemia”.
Infine il Presidente dell'Emilia-Romagna riflette: "Se avessimo avuto una gestione statale della sanita' qui in Emilia-Romagna sarebbe stato sicuramente peggio. I primi ad opporsi ad una centralizzazione sarebbero gli emiliano-romagnoli. Spero si possa uscire da una certa isteria del dibattito per entrare un po' piu' nel merito”.
Giovanni Toti, presidente della regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni precisa: “Siamo certamente un po' più preparati, vediamo tutti un aumento dei contagi ma credo sia in qualche modo connaturato con la riapertura dell'economia e inevitabile. Le regioni hanno agito con equilibrio e giudizio nella gestione covid e fornito un supporto e un dialogo”.
Per Toti l’obbligo di indossare la mascherina ovunque in Italia anche all'aperto “sarebbe un passo indietro francamente inaccettabile”. Secondo il Presidente della Liguria “un provvedimento universale e identico per tutto il Paese senza tenere conto delle varie situazioni sia un passo indietro. Francamente un provvedimento che dovesse in qualche modo colpire i poteri delle Regioni lo riterrei gravemente intollerabile”.
Anche per il presidente della regione Molise, Donato Toma. “annullare la possibilità di una Regione di adattare le regole del Governo al proprio territorio potrebbe rivelarsi una misura sbagliata: ogni Regione ha sue peculiari caratteristiche”.
"La Regione Friuli Venezia Giulia aspetterà il Dpcm del Governo il 7 ottobre, tenendo sotto controllo l'evoluzione della pandemia per capire le misure da mettere in atto. Ad oggi non abbiamo ritenuto necessario adottare obbligo mascherine all'aperto, ma non escludiamo misure che tutelino maggiormente la popolazione della regione, senza chiudere attività produttive, ma non certo prima del 7 ottobre", afferma il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
Sulla possibile riduzione degli orari dei locali, interviene il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Deciderà il governo. Io credo che la stragrande maggioranza dei locali stia dando uno straordinario contributo, ora è necessario che facciano tutti un passo avanti, come il prendere il numero di telefono di almeno un cliente al tavolo o misurare la febbre all'ingresso. Io mi auguro francamente che non si prendano nuovi interventi restrittivi ma dipende dai comportamenti”. Per Zingaretti “la parola d'ordine in questo momento è responsabilità. E scarichiamo la app Immuni che ci rende più sicuri”.
"E' del tutto evidente - dichiara il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca - che senza la responsabilità e l'autodisciplina di ogni cittadino, i problemi sono destinati ad aggravarsi. Ma le azioni che si metteranno in campo nelle prossime ore, anche in relazione a nuove ordinanze nazionali e regionali, serviranno ad isolare e eliminare situazioni di irresponsabilità".
“Io credo che contro il virus dobbiamo fare squadra. Da Nord a Sud”, rileva il presidente della regione Veneto, Luca Zaia. “Tra governatori ci coordiniamo, condividiamo le buone pratiche, perchè non esiste non un libretto di 'uso e manutenzione' sul virus. Ce lo siamo dovuti inventare questo percorso, perchè se aspettavamo gli scienziati, erano quelli che ci dicevano che non serviva usare la mascherina. La mascherina invece – evidenzia Zaia - è essenziale. L'uso della mascherina salva la vita”.
Dalla Pagina Facebook del Presidente Stefano Bonaccini
Bonaccini quindi ribadisce: “Continuo a pensare che un forte impianto unitario, insieme a una flessibile differenziazione regionale, sia il modo piu' efficace per dosare l'intervento su un paese lungo e stretto”.
L'esperienza di questi mesi “ci dice che piu' che una contrapposizione astratta di prerogative paga la cooperazione tra i livelli istituzionali. L'esempio della sanita' e' emblematico: servono principi comuni, livelli essenziali delle prestazioni, o unita' d'azione, soprattutto davanti a una pandemia”.
Infine il Presidente dell'Emilia-Romagna riflette: "Se avessimo avuto una gestione statale della sanita' qui in Emilia-Romagna sarebbe stato sicuramente peggio. I primi ad opporsi ad una centralizzazione sarebbero gli emiliano-romagnoli. Spero si possa uscire da una certa isteria del dibattito per entrare un po' piu' nel merito”.
Giovanni Toti, presidente della regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni precisa: “Siamo certamente un po' più preparati, vediamo tutti un aumento dei contagi ma credo sia in qualche modo connaturato con la riapertura dell'economia e inevitabile. Le regioni hanno agito con equilibrio e giudizio nella gestione covid e fornito un supporto e un dialogo”.
Per Toti l’obbligo di indossare la mascherina ovunque in Italia anche all'aperto “sarebbe un passo indietro francamente inaccettabile”. Secondo il Presidente della Liguria “un provvedimento universale e identico per tutto il Paese senza tenere conto delle varie situazioni sia un passo indietro. Francamente un provvedimento che dovesse in qualche modo colpire i poteri delle Regioni lo riterrei gravemente intollerabile”.
Anche per il presidente della regione Molise, Donato Toma. “annullare la possibilità di una Regione di adattare le regole del Governo al proprio territorio potrebbe rivelarsi una misura sbagliata: ogni Regione ha sue peculiari caratteristiche”.
"La Regione Friuli Venezia Giulia aspetterà il Dpcm del Governo il 7 ottobre, tenendo sotto controllo l'evoluzione della pandemia per capire le misure da mettere in atto. Ad oggi non abbiamo ritenuto necessario adottare obbligo mascherine all'aperto, ma non escludiamo misure che tutelino maggiormente la popolazione della regione, senza chiudere attività produttive, ma non certo prima del 7 ottobre", afferma il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
Sulla possibile riduzione degli orari dei locali, interviene il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Deciderà il governo. Io credo che la stragrande maggioranza dei locali stia dando uno straordinario contributo, ora è necessario che facciano tutti un passo avanti, come il prendere il numero di telefono di almeno un cliente al tavolo o misurare la febbre all'ingresso. Io mi auguro francamente che non si prendano nuovi interventi restrittivi ma dipende dai comportamenti”. Per Zingaretti “la parola d'ordine in questo momento è responsabilità. E scarichiamo la app Immuni che ci rende più sicuri”.
"E' del tutto evidente - dichiara il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca - che senza la responsabilità e l'autodisciplina di ogni cittadino, i problemi sono destinati ad aggravarsi. Ma le azioni che si metteranno in campo nelle prossime ore, anche in relazione a nuove ordinanze nazionali e regionali, serviranno ad isolare e eliminare situazioni di irresponsabilità".
“Io credo che contro il virus dobbiamo fare squadra. Da Nord a Sud”, rileva il presidente della regione Veneto, Luca Zaia. “Tra governatori ci coordiniamo, condividiamo le buone pratiche, perchè non esiste non un libretto di 'uso e manutenzione' sul virus. Ce lo siamo dovuti inventare questo percorso, perchè se aspettavamo gli scienziati, erano quelli che ci dicevano che non serviva usare la mascherina. La mascherina invece – evidenzia Zaia - è essenziale. L'uso della mascherina salva la vita”.
Dalla Pagina Facebook del Presidente Stefano Bonaccini
Coronavirus: Tabella relativa alle leggi e alle ordinanze regionali - aggiornata al 05.10.2020
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( gs / 05.10.20 )
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