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Regioni.it 3916 - 28/09/2020) Largamente anticipato, alla fine è arrivato il parere non favorevole del Comitato tecnico scientifico (Cts) su una possibile partecipazione del pubblico agli eventi sportivi, sia pure fortemente contingentata e nel rispetto delle misure di prevenzione.
Sulla base degli attuali indici epidemiologici ed in coerenza con quanto più volte raccomandato, il CTS ha ritenuto che "non esistano al momento le condizioni" per consentire, negli eventi sportivi all'aperto e al chiuso, "ulteriori aperture", precisando però che "resta comunque imprescindibile assicurare - per ogni evento autorizzato dalle norme attualmente in vigore - la prenotazione e la preassegnazione del posto a sedere con seduta fissa, il rigoroso rispetto delle misure di distanziamento fisico di almeno 1 metro, l'igienizzazione delle mani e l'uso delle mascherine".
Poco prima della presa di posizione del CTS , il ministro della Salute Roberto Speranza si era schierato su una linea prudente. "La scuola è una priorità assoluta. Non credo, lo dico con tutto il rispetto e da grande tifoso, che gli stadi abbiano la stessa priorità", dice ammettendo la nostalgia per le partite della Roma da vedere all'Olimpico con il figlio. Linea della massima sicurezza anche dagli esperti. E comunque i dati del ministero della Salute indicano una risalita dei contagi.
Intanto il mondo dello sport, e in particolar modo quello del calcio, è in fibrillazione. Ad oggi il danno per la Serie A derivante dalla pandemia "è superiore ai 500mila milioni di euro, una cifra monstre non solo per la Serie A ma come tutti sanno noi siamo il motore dell'industria calcio che non solo è intrattenimento e sport ma dà lavoro a centinaia di migliaia di persone e questo danno si ripercuote percentualmente sulle serie minori, il danno generale arriva purtroppo fino alle società di prossimità". E' l'allarme lanciato dall'amministratore delegato della Lega di Serie A, Luigi De Siervo, ospite di 'Radio anch'io Sport' su Rai Radio1.
"Invitiamo Governo ad una lettura critica e approfondita dei dati che abbiamo fornito su stadi e palazzetti. Nella maggior parte dei casi aprire al 25% vuol dire ospitare anche poche centinaia di tifosi". Così il Comitato 4.0 - formato da Lega Pro, Lega basket Serie A, Lega pallavolo Serie A femminile, Lega Nazionale Pallacanestro, Lega pallavolo Serie A, Lega Basket femminile, Fidal Runcard - a seguito della decisione del Cts, che blocca il documento della Conferenza delle Regioni sulla partecipazione del pubblico alle manifestazioni sportive. "In Serie A aprire al 25% gli stadi vorrebbe dire mobilitare migliaia di tifosi, ma non esiste solo il calcio e il calcio non è solo la Serie A - prosegue la nota - Il nostro comitato è espressione di uno sport di territorio, con impianti molto più piccoli e numeri ben più contenuti. Chiediamo al Governo di tenere conto di queste diversità, introducendo una differenziazione sugli impianti di capienza inferiore a 10.000 posti, la stragrande maggioranza dei nostri. Certamente, per gli impianti superiori ai 10.000 posti dovrebbe essere introdotto un limite che non vada oltre le 2.500 presenze".
"Se il calcio è stato l'unico sport di squadra a completare i suoi tornei non avendo problemi di contagio, controllando e applicando rigorosamente i protocolli del Comitato tecnico scientifico, vuol dire che è un mondo responsabile. Questo è successo grazie a due fattori: perché abbiamo messo in campo determinazione, perché sappiamo che non possiamo arrenderci all'aggressione di questa pandemia, e rispetto, per la tutela della salute di coloro che ci circondano"". Così si è espresso il presidente della FIGC Gabriele Gravina, intervenuto durante il panel ""Le imprese motore dell'Italia"", in occasione della Giornata Evento organizzata dall'Osservatorio Economico e Sociale "Riparte l'Italia" a Bologna. ""Si parla del calcio in maniera superficiale. Come un mondo di privilegiati, che può essere equiparato al superfluo, ma si dimentica che impatta per l'1,5 percento sul prodotto interno lordo del nostro Paese. È un mondo che lavora su circa 5 miliardi di ricavi. L'impatto del calcio influisce anche su 12 settori merceologici diversi, coinvolgendo un milione e quattrocento mila tesserati - credo sia la prima associazione di raggruppamento per numero di associati -. È un mondo che disputa ogni anno 570 mila gare, che ogni giorno dà vita a 1.600 gare, una partita ogni 55 secondi. Questo è il mondo del calcio. C'è una dimensione fondamentale della socialità, dell'aggregazione, che porta 30 milioni di italiani a seguire in tv le partite"", rivendica. Il presidente della FIGC si è poi espresso riguardo il tema spinoso degli stadi, ultimamente riaperti con capienza limitata a 1.000 spettatori. "Lo stadio è luogo di aggregazione, il Calcio viene visto come azienda atipica, cronicizzata nel tema delle perdite. Noi abbiamo un prodotto che poniamo sul mercato che è l'evento sportivo, ci sono dei mezzi di produzione, come in tutte le aziende, che sono i calciatori, e il consumatore, che è il tifoso. È chiaro che all'interno dello stadio, agorà classico per stare tutti insieme, abbiamo visto che senza pubblico è triste e monco. Un corpo senz'anima. Quindi è fondamentale avere il pubblico, ma sappiamo che la riapertura dovrà avvenire con la massima gradualità e proporzione delle strutture. Ho condiviso con Conte e Speranza di dare priorità a una macroarea della nostra vita che è la scuola. Attendiamo i risultati, sperando che ci sia un rimedio veloce alle criticità espresse in questi primi giorni e che in tempi rapidi ci sia un vaccino che ci metta in sicurezza. L'auspicio è che ci sia una riapertura graduale degli stadi, ma coerente con le norme di sicurezza".
"Il Piemonte è pronto e l'auspicio è che il Governo dia il proprio via libera con il prossimo Dpcm del 7 ottobre". E' quanto emerso oggi dall'incontro tra il presidente della Regione, Alberto Cirio, e l'assessore allo Sport, Fabrizio Ricca, con presidente del Comitato regionale della Figc-Lnd, Christian Mossino. La riunione e' stata convocata per continuare a lavorare insieme alla ripartenza del calcio e di tutte le altre discipline, dilettantistiche, giovanili, incluse le categorie amatoriali. "Con la Regione c'è ormai da settimane un contatto costante - sottolinea Mossino - e oggi ho aggiornato il presidente e assessore sulla situazione difficile che sta vivendo il mondo sportivo, ribadendo le criticità delle tante società. Abbiamo condiviso la necessità di continuare a sollecitare il Governo affinché autorizzi la riapertura al pubblico di tutte le competizioni nell'interesse di tutto il sistema calcistico e sportivo".
Cirio e Ricca, da parte loro, hanno ricordato che il Piemonte era già pronto a riaprire in sicurezza, prima dello stop dato dal Comitato tecnico scientifico nazionale sabato pomeriggio, quando il Governo ha autorizzato la presenza di pubblico solo per la Serie A di calcio. Già durante quell'incontro, sottolineano, il Piemonte aveva sottolineato la necessità di tutelare anche le altre discipline e in generale le diverse categorie di campionato, le realtà dilettantistiche e amatoriali che rappresentano un tessuto sportivo vitale nelle nostre comunità. Per questo aveva proposto di utilizzare dei parametri percentuali tra lo spazio disponibile e il pubblico, sia all'aperto che negli impianti sportivi al chiuso, prevedendo ad esempio un riempimento al 25%. Proposta che la Conferenza delle Regioni ha condiviso nel documento con le linee guida approvato in questi giorni e trasmesso al Governo per l'acquisizione finale.Per questo Cirio e Ricca attendono ora il feedback del Governo, con l'auspicio che il Dpcm del 7 ottobre "recepisca le linee guida delle Regioni e autorizzi una ripartenza piena, nel rispetto naturalmente della sicurezza di tutti gli spettatori e delle regole sanitarie più appropriate da mettere in campo".
In due Regioni si registano poi azioni a sostegno del settore sportivo. In Sardegna oltre 5 milioni e 200 mila euro arriveranno per le società e associazioni sportive dilettantistiche della Sardegna. "Si tratta - ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas - di un prezioso contributo forfettario a fondo perduto per tutte le società e associazioni dilettantistiche della Sardegna, duramente colpite dagli effetti negativi prodotti dall'emergenza epidemiologica Covid-19. Tali associazioni, prosegue il presidente, svolgono una funzione sociale di estrema importanza soprattutto in favore dei nostri giovani, avviandoli a molte discipline e alla percezione di preziosi valori ". Ulteriori 250 mila euro, spiega una nota, sono stati stanziati a favore delle società sportive che militano in campionati di Lega Pro, aventi sempre sede operativa nell'Isola. Nell'ottica della semplificazione dei procedimenti e al fine di assicurare una maggiore celerità nell'erogazione, secondo quanto disposto dalla legge, le somme a favore delle Società e associazioni sportive dilettantistiche con sede operativa in Sardegna verranno erogate per il tramite dei Comitati regionali delle Federazioni o degli Enti di promozione sportiva di appartenenza, le quali provvederanno a distribuire le somme ricevute secondo criteri stabiliti d'intesa con il Comitato dello Sport. (
"La Regione Lazio - ha annunciato la Vice Presidente delle Commissione Sport, Marta Leonori - si conferma a fianco dello sport e dell'associazionismo. E' stato pubblicato, sul sito di LazioCrea, l'elenco dei progetti ammessi e finanziati grazie all'avviso pubblico per il sostegno alle manifestazioni, gli eventi e l'attivita' ordinaria degli operatori sportivi del Lazio. Una misura che, insieme al sostegno ai canoni di locazione degli impianti sportivi, i buoni e i voucher sport, e' stata pensata per dare un aiuto concreto a un settore importante come quello sportivo che, al pari di altri, a causa della pandemia si trova a fronteggiare una grave crisi economica. Sono 590 in tutto i soggetti sportivi che hanno ricevuto un finanziamento fino a 5 mila euro grazie a questo bando della Regione Lazio, contenuto all'interno del Piano straordinario ViciniAlloSport, che prima dell'estate ha messo in campo 5,2 milioni di euro per associazioni, impianti, famiglie, bambine e bambini. Il Presidente Nicola Zingaretti dimostra cosi' di dare seguito all'impegno preso durante il lockdown di fare il possibile per impedire la chiusura dell'associazionismo sportivo della nostra regione: essere vicini allo sport e alle persone".
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( red / 28.09.20 )