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Dopo il confronto Governo-Regioni è ripartita la serie A con pubblico limitato a 1000 spettatori
(foto us)
Per tutti gli sport sul tavolo l'ipotesi di lavorare su una percentuale per i diversi tipi di impianto
On line l'aggiornamento della tabella relativa alle ordinanze regionali pubblicata sul sito www.regioni.it
(Regioni.it 3911 - 21/09/2020) Sono state le ordinanaze di Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna ad imprimere un'accelerezione alla possibilità di permettere la presenza del pubblico - sia pure in modo limitato - nelle partite di calcio della serie. Subito dopo, sabato 19 settembre è satto convocato un vertice Governo-Regioni al termine del quale si è deciso di prevedere stadi aperti per tutte le partite di serie A, per un massimo di ingressi di mille persone sugli spalti. L'incontro promosso dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, in presenza dei ministri Roberto Speranza e Vincenzo Spadafora, ha visto la partecipazione di diversi Presidenti di Regione, coordinati dal Presidente dwella conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Nel corso della videoconferenza si è anche deciso di lavorare anche, da qui al 7 ottobre, per dare un contributo condiviso tra Governo e Regioni in vista del prossimo Dpcm, anche in base alle valutazioni di Salute e Cts della curva epidemiologica, per definire una percentuale di ingresso che tenga conto della capienza degli impianti per ogni disciplina sportiva.
Già da oggi si sta lavorando, secondo quanto riportato dale agenzie, anche per applicare le stesse misure negli stadi per le partite di serie B e C. Restano ferme le disposizioni sulla sicurezza come il distanziamento, l'utilizzo delle mascherine e il controllo della temperatura con termoscanner.
"Il mio obiettivo è quello di consentire la partecipazione del pubblico per tutti gli sport e per tutte le categorie, arrivando a definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti: l'impegno che ci siamo presi durante l'incontro è quello di metterci
subito al lavoro su questo. Occorre mantenere cautela, rigore e attenzione per riaprire bene, gradualmente, e non essere costretti a chiudere di nuovo: il quadro epidemiologico a livello europeo non è incoraggiante, noi dobbiamo stare attenti ed evitare precipitose fughe in avanti". Così su Facebook il ministro delle politiche giovanili e dello sport Vincenzo Spadafora dopo la decisione di aprire gli stadi di Serie A a un massimo di 1000 spettatori.
Il 18 settembre "il Comitato Tecnico Scientifico, su mia forte insistenza e dopo aver valutato nei giorni scorsi non ancora applicabile il protocollo della Lega Serie A, ha finalmente aperto uno spiraglio consentendo agli eventi sportivi 'singoli' di avere fino a 1000 spettatori", prosegue Spadafora su Facebook. Ha espresso ancora un no secco alla presenza di migliaia di spettatori agli 'eventi continuativi', tipo i campionati, accettando però la richiesta del Dipartimento per lo sport di aprire un percorso comune in vista del prossimo DPCM, che entrerà in vigore dal 7 ottobre, anche alla luce dell'analisi dei dati successivi all'apertura delle scuole. Nel frattempo i presidenti di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto hanno autonomamente deciso di aprire ai 1000 spettatori anche le partite di Serie A che si terranno sul loro territorio".
Per questo motivo nel pomeriggio del 19 settembre, d'intesa col Ministro Boccia, che ringrazio per il prezioso lavoro di coordinamento, è stata convocata una riunione con i presidenti di Regione. Al fine di non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture, ho chiesto che questa decisione venisse estesa a tutto il territorio nazionale. Ringrazio il Ministro Speranza e i presidenti delle Regioni per aver condiviso questa linea. In vista della ripresa degli altri campionati valuteremo una soluzione equa anche per la serie B, C, e Lega Pro", conclude il ministro.
Il presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Marco Marsilio, al termine della videoconferenza convocata dal Governo per affrontare il tema dell'apertura degli stadi.
"Ho espresso la mia posizione nella videoconferenza appena conclusa con il Governo, ma poiché non mi è stato possibile replicare alla decisione finale e alle conclusioni dei Ministri Boccia, Speranza e Spadafora (per ragioni tecniche), formalizzo a mezzo stampa le ragioni del mio dissenso. Il Governo ha proposto di aprire in via sperimentale solo gli stadi dove si giocano le partite di serie A e con il limite di 1000 spettatori, in via sperimentale fino al 7 ottobre (data di scadenza del vigente DPCM), mentre da oggi il Ministro Spadafora comincerà a confrontarsi con le Regioni per le altre serie e sport professionistici. Ho espresso la mia contrarietà a una scelta che discrimina e penalizza le serie e gli sport minori, che sono proprio quelli che hanno maggior bisogno di avere il pubblico pagante, essendo l'unico sostanziale introito della società".
Anche i Piemonte, come previsto dal Governo, è stato possibile tornare a giocare il Campionato di Serie A di calcio in presenza di pubblico. Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha firmato una ordinanza per prevedere una presenza di massimo 1.000 persone e nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza. In Regione si stava peraltro già lavorando ad una ordinanza per riaprire al pubblico tutti gli eventi sportivi,
anche dilettantistici, grazie al lavoro e alla collaborazione con il Comitato Piemonte della Figc-Lnd e le altre Federazioni sportive piemontesi, come volley e basket. Nella riunione del 19 settembre la Regione ha rimarcato "la necessita' di tutelare anche le altre categorie di campionato e le realta' amatoriali e semi professioniste che rappresentano un tessuto sportivo vitale nelle nostre comunità". Per questo ha proposto di utilizzare dei parametri percentuali tra lo spazio disponibile e il pubblico, sia all'aperto che negli impianti sportivi al chiuso, prevedendo ad esempio un riempimento al 25%.
Proposta che il Governo non ha al momento accolto, alla luce del parere contrario del Cts, ma che si e' impegnato ad affrontare con il Ministro dello Sport" gia' da oggi.
Lapidario il commento del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, affidato ad un tweet: Su "stadi e sport ci adeguiamo, ma per noi la priorità è difendere e tutelare la scuola e l'Università".
Una linea diversa da quella indicata, e poi approvata, dal ministro Spadafora, in merito alla riapertura degli stadi era stata espressa nel corso dell'incontro dal Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Secondo quanto riportato dalle agenzie doi stampa, il presidente della Regione aveva chiesto che il provvedimento non fosse limitato soltanto al calcio di Serie A ma, al contrario, fosse esteso anche agli altri sport, sia dell'ambito professionistico che quello dilettantistico. Ovviamente, una apertura che sarebbe dovuta avvenire nel rispetto delle misure previste contro la diffusione del Covid-19. Analogamente, una richiesta diversa sarebbe stata espressa da Fedriga anche in merito al tetto di spettatori, fissato in mille persone. Questo numero nei vertici dell'amministrazione Fvg verrebbe ritenuto troppo basso considerando grandi impianti - come ad esempio lo stadio di Udine - di ben maggiore capacità, dove potrebbe avere accesso un numero di spettatori più alto di mille, garantendo comunque le consuete misure di sicurezza.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, spiega così i contenuti della nuova ordinanza. "Riapriamo con prudenza ma soprattutto in sicurezza. Chi ama lo sport sente il bisogno di viverlo vicino al campo da gioco e non solo davanti al televisore, per questo - sempre nel rispetto delle misure anti contagio - ho firmato l'ordinanza con cui si riaprono gli impianti sportivi al pubblico in misura non superiore a 1.000 spettatori nelle strutture all'aperto e 700 spettatori in quelle al chiuso".
"Una misura che ci permette di tener basso il rischio contagio, ma allo stesso tempo tornare poco alla volta alla normalità. L'ordinanza specifica alcune misure come la misurazione della temperatura e il divieto di ingresso per coloro che superino i 37,5°; l'acquisto dei biglietti preferibilmente online, il distanziamento fisico delle persone in coda per l'accesso all'impianto, l'assegnazione di posti nominali, numerati e ben distanziati tra loro", aggiunge. "Riprendiamo poco alla volta la nostra vita le nostre passioni, ma sempre con prudenza e sicurezza", conclude Fontana.
Nell'ordinanza dell'Emilia-Romagna c'è spazio oltre che per il calcio anche per la formula 1. Pubblico presente (fino a mille persone) a Parma e a Reggio Emilia per le due partite - dei gialloblù ducali e del Sassuolo - del campionato di serie A di calcio in programma domenica 20 settembre e al Gran Premio di Formula 1 (fino a 13.147 persone) in programma dal 31 ottobre al 1 novembre a Imola. Con un'ordinanza firmata dal presidente Stefano Bonaccini, la Regione Emilia-Romagna ha concesso la deroga al numero massimo di spettatori previsti per gli eventi sportivi di portata nazionale e internazionale.
L'opportunità è fondata su una precedente ordinanza regionale, a condizione che venga presentato dagli organizzatori un apposito piano per la sicurezza che garantisca l'applicazione di determinate misure anti-Covid, dal distanziamento e l'uso obbligatorio della mascherina agli accessi controllati, dalla sanificazione ai controlli fuori dalla struttura. La Regione, dopo una approfondita istruttoria curata
dall'assessorato alle Politiche per la salute - Direzione generale Cura della Persona, Salute e Welfare - ha valutato che le due società di calcio che ospitano le partite e la società Formula Imola S.p.A. abbiano presentato un piano nel quale sono rispettate le indicazioni previste dalle normative, prestando attenzione ai protocolli e garantendone l'applicazione rigorosa in vista dei diversi appuntamenti.Per quanto riguarda il Gran Premio di Formula 1 all'autodromo 'Enzo e Dino Ferrari' di Imola, potranno partecipare in presenza sulle tribune 13.147 spettatori a condizione che il gestore,
società Formula Imola S.p.A., si impegni ad applicare il protocollo presentato e a vigilare sulla sua attuazione, che deve garantire tutte le misure organizzative previste per evitare assembramenti durante l'accesso e il deflusso del pubblico all'impianto, durante la permanenza nel posto assegnato
e in relazione ai punti ristoro e ai servizi igienici. Il gestore dovrà conservare per almeno 14 giorni copia degli elenchi nominativi di coloro che hanno acquistato i biglietti, rendendoli disponibili su richiesta alle strutture sanitarie in caso di necessità di svolgere attività di contact-tracing.
Dal sito www.regioni.it:le Ordinanze Regionali dal 3 giugno 2020
Già da oggi si sta lavorando, secondo quanto riportato dale agenzie, anche per applicare le stesse misure negli stadi per le partite di serie B e C. Restano ferme le disposizioni sulla sicurezza come il distanziamento, l'utilizzo delle mascherine e il controllo della temperatura con termoscanner.
"Il mio obiettivo è quello di consentire la partecipazione del pubblico per tutti gli sport e per tutte le categorie, arrivando a definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti: l'impegno che ci siamo presi durante l'incontro è quello di metterci
subito al lavoro su questo. Occorre mantenere cautela, rigore e attenzione per riaprire bene, gradualmente, e non essere costretti a chiudere di nuovo: il quadro epidemiologico a livello europeo non è incoraggiante, noi dobbiamo stare attenti ed evitare precipitose fughe in avanti". Così su Facebook il ministro delle politiche giovanili e dello sport Vincenzo Spadafora dopo la decisione di aprire gli stadi di Serie A a un massimo di 1000 spettatori.
Il 18 settembre "il Comitato Tecnico Scientifico, su mia forte insistenza e dopo aver valutato nei giorni scorsi non ancora applicabile il protocollo della Lega Serie A, ha finalmente aperto uno spiraglio consentendo agli eventi sportivi 'singoli' di avere fino a 1000 spettatori", prosegue Spadafora su Facebook. Ha espresso ancora un no secco alla presenza di migliaia di spettatori agli 'eventi continuativi', tipo i campionati, accettando però la richiesta del Dipartimento per lo sport di aprire un percorso comune in vista del prossimo DPCM, che entrerà in vigore dal 7 ottobre, anche alla luce dell'analisi dei dati successivi all'apertura delle scuole. Nel frattempo i presidenti di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto hanno autonomamente deciso di aprire ai 1000 spettatori anche le partite di Serie A che si terranno sul loro territorio".
Per questo motivo nel pomeriggio del 19 settembre, d'intesa col Ministro Boccia, che ringrazio per il prezioso lavoro di coordinamento, è stata convocata una riunione con i presidenti di Regione. Al fine di non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture, ho chiesto che questa decisione venisse estesa a tutto il territorio nazionale. Ringrazio il Ministro Speranza e i presidenti delle Regioni per aver condiviso questa linea. In vista della ripresa degli altri campionati valuteremo una soluzione equa anche per la serie B, C, e Lega Pro", conclude il ministro.
Il presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Marco Marsilio, al termine della videoconferenza convocata dal Governo per affrontare il tema dell'apertura degli stadi.
"Ho espresso la mia posizione nella videoconferenza appena conclusa con il Governo, ma poiché non mi è stato possibile replicare alla decisione finale e alle conclusioni dei Ministri Boccia, Speranza e Spadafora (per ragioni tecniche), formalizzo a mezzo stampa le ragioni del mio dissenso. Il Governo ha proposto di aprire in via sperimentale solo gli stadi dove si giocano le partite di serie A e con il limite di 1000 spettatori, in via sperimentale fino al 7 ottobre (data di scadenza del vigente DPCM), mentre da oggi il Ministro Spadafora comincerà a confrontarsi con le Regioni per le altre serie e sport professionistici. Ho espresso la mia contrarietà a una scelta che discrimina e penalizza le serie e gli sport minori, che sono proprio quelli che hanno maggior bisogno di avere il pubblico pagante, essendo l'unico sostanziale introito della società".
Anche i Piemonte, come previsto dal Governo, è stato possibile tornare a giocare il Campionato di Serie A di calcio in presenza di pubblico. Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha firmato una ordinanza per prevedere una presenza di massimo 1.000 persone e nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza. In Regione si stava peraltro già lavorando ad una ordinanza per riaprire al pubblico tutti gli eventi sportivi,
anche dilettantistici, grazie al lavoro e alla collaborazione con il Comitato Piemonte della Figc-Lnd e le altre Federazioni sportive piemontesi, come volley e basket. Nella riunione del 19 settembre la Regione ha rimarcato "la necessita' di tutelare anche le altre categorie di campionato e le realta' amatoriali e semi professioniste che rappresentano un tessuto sportivo vitale nelle nostre comunità". Per questo ha proposto di utilizzare dei parametri percentuali tra lo spazio disponibile e il pubblico, sia all'aperto che negli impianti sportivi al chiuso, prevedendo ad esempio un riempimento al 25%.
Proposta che il Governo non ha al momento accolto, alla luce del parere contrario del Cts, ma che si e' impegnato ad affrontare con il Ministro dello Sport" gia' da oggi.
Lapidario il commento del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, affidato ad un tweet: Su "stadi e sport ci adeguiamo, ma per noi la priorità è difendere e tutelare la scuola e l'Università".
Una linea diversa da quella indicata, e poi approvata, dal ministro Spadafora, in merito alla riapertura degli stadi era stata espressa nel corso dell'incontro dal Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Secondo quanto riportato dalle agenzie doi stampa, il presidente della Regione aveva chiesto che il provvedimento non fosse limitato soltanto al calcio di Serie A ma, al contrario, fosse esteso anche agli altri sport, sia dell'ambito professionistico che quello dilettantistico. Ovviamente, una apertura che sarebbe dovuta avvenire nel rispetto delle misure previste contro la diffusione del Covid-19. Analogamente, una richiesta diversa sarebbe stata espressa da Fedriga anche in merito al tetto di spettatori, fissato in mille persone. Questo numero nei vertici dell'amministrazione Fvg verrebbe ritenuto troppo basso considerando grandi impianti - come ad esempio lo stadio di Udine - di ben maggiore capacità, dove potrebbe avere accesso un numero di spettatori più alto di mille, garantendo comunque le consuete misure di sicurezza.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, spiega così i contenuti della nuova ordinanza. "Riapriamo con prudenza ma soprattutto in sicurezza. Chi ama lo sport sente il bisogno di viverlo vicino al campo da gioco e non solo davanti al televisore, per questo - sempre nel rispetto delle misure anti contagio - ho firmato l'ordinanza con cui si riaprono gli impianti sportivi al pubblico in misura non superiore a 1.000 spettatori nelle strutture all'aperto e 700 spettatori in quelle al chiuso".
"Una misura che ci permette di tener basso il rischio contagio, ma allo stesso tempo tornare poco alla volta alla normalità. L'ordinanza specifica alcune misure come la misurazione della temperatura e il divieto di ingresso per coloro che superino i 37,5°; l'acquisto dei biglietti preferibilmente online, il distanziamento fisico delle persone in coda per l'accesso all'impianto, l'assegnazione di posti nominali, numerati e ben distanziati tra loro", aggiunge. "Riprendiamo poco alla volta la nostra vita le nostre passioni, ma sempre con prudenza e sicurezza", conclude Fontana.
Nell'ordinanza dell'Emilia-Romagna c'è spazio oltre che per il calcio anche per la formula 1. Pubblico presente (fino a mille persone) a Parma e a Reggio Emilia per le due partite - dei gialloblù ducali e del Sassuolo - del campionato di serie A di calcio in programma domenica 20 settembre e al Gran Premio di Formula 1 (fino a 13.147 persone) in programma dal 31 ottobre al 1 novembre a Imola. Con un'ordinanza firmata dal presidente Stefano Bonaccini, la Regione Emilia-Romagna ha concesso la deroga al numero massimo di spettatori previsti per gli eventi sportivi di portata nazionale e internazionale.
L'opportunità è fondata su una precedente ordinanza regionale, a condizione che venga presentato dagli organizzatori un apposito piano per la sicurezza che garantisca l'applicazione di determinate misure anti-Covid, dal distanziamento e l'uso obbligatorio della mascherina agli accessi controllati, dalla sanificazione ai controlli fuori dalla struttura. La Regione, dopo una approfondita istruttoria curata
dall'assessorato alle Politiche per la salute - Direzione generale Cura della Persona, Salute e Welfare - ha valutato che le due società di calcio che ospitano le partite e la società Formula Imola S.p.A. abbiano presentato un piano nel quale sono rispettate le indicazioni previste dalle normative, prestando attenzione ai protocolli e garantendone l'applicazione rigorosa in vista dei diversi appuntamenti.Per quanto riguarda il Gran Premio di Formula 1 all'autodromo 'Enzo e Dino Ferrari' di Imola, potranno partecipare in presenza sulle tribune 13.147 spettatori a condizione che il gestore,
società Formula Imola S.p.A., si impegni ad applicare il protocollo presentato e a vigilare sulla sua attuazione, che deve garantire tutte le misure organizzative previste per evitare assembramenti durante l'accesso e il deflusso del pubblico all'impianto, durante la permanenza nel posto assegnato
e in relazione ai punti ristoro e ai servizi igienici. Il gestore dovrà conservare per almeno 14 giorni copia degli elenchi nominativi di coloro che hanno acquistato i biglietti, rendendoli disponibili su richiesta alle strutture sanitarie in caso di necessità di svolgere attività di contact-tracing.
Dal sito www.regioni.it:le Ordinanze Regionali dal 3 giugno 2020
== ACCORDO GOVERNO-REGIONI: MILLE SPETTATORI PER LE GARE DI SERIE A ==
Calcio: Zingaretti, ci adeguiamo ma priorita' e' tutela scuola
Calcio: Marsilio, sbagliato discriminare sport minori
**CALCIO: SPADAFORA, 'OBIETTIVO E' APRIRE A PUBBLICO DI TUTTI GLI SPORT E CATEGORIE'** =
CALCIO: LOCATELLI, 'SU APERTURA STADI AUSPICABILE PRUDENZA' =
Stadi: Friuli Venezia Giulia è per apertura a tutti sport
[Piemonte] STADI: DAL GOVERNO VIA LIBERA SOLO ALLA SERIE A DI CALCIO
[Lombardia] LNews-STADI, PRESIDENTE REGIONE: RIAPRIAMO CON PRUDENZA, MA SOPRATTUTTO IN SICUREZZA
( red / 21.09.20 )
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