Sommario
+T
-T
Al Parlamento le linee guida sul Piano nazionale di ripresa
(Regioni.it 3908 - 16/09/2020) Nelle linee guida sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) inviate alle Camere da Conte si fissano dei "criteri stringenti" di ammissibilità alle risorse del Recovery fund per i progetti da finanziare. I progetti innanzitutto devono presentare "piena coerenza" con gli obiettivi strategici e macrosettoriali del Pnrr.
Le missioni indicate del Pnrr italiano rappresentano le seguenti aree tematiche strutturali di intervento: Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per la mobilità; Istruzione, formazione, ricerca e cultura; Equità sociale, di genere e territoriale; Salute.
Vi dovranno essere meno tasse sui ceti medi e sulle famiglie e bisogna puntare al raddoppio della crescita con più lavoro e più investimenti.
Vi dovranno essere meno tasse sui ceti medi e sulle famiglie e bisogna puntare al raddoppio della crescita con più lavoro e più investimenti.
La digitalizzazione del nostro Paese è quindi al primo posto. Il “completamento della rete nazionale di telecomunicazioni in fibra ottica", interventi "per lo sviluppo del 5G" ma anche la realizzazione di datacenter e cloud e l'arrivo dell' "Identità Digitale Unica per cittadini e imprese", devono essere presenti nella missione “digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo”.
Si prevede nell’insieme un "significativo impatto positivo" su crescita del Pil potenziale e dell'occupazione; costi e impatti economici, ambientali e sociali "quantificabili, motivati e ragionevoli"; "esplicitazione dei legami della coerenza con riforme e politiche di supporto"; indicazione della tempistica e modalità di attuazione, con target intermedi e finali; "chiara identificazione" del soggetto attuatore. E se si integrano “progetti esistenti devono rafforzarli credibilmente”.
Con l’utilizzo del Recovey fund l’obiettivo del Governo è di raddoppiare il tasso di crescita dell'Economia italiana portandolo dalla media del +0,8% dell'ultimo decennio ad un livello in linea con la media europea dell'1,6%; aumentare gli investimenti portandoli al 3% del Pil.
Inoltre si intende conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali salendo dall'attuale 63% dell'Italia al 73,2% dell'attuale media Ue; portare la spesa per ricerca e sviluppo al 2,1% rispetto all'attuale 1,3%.
Bisogna anche dare ulteriore impulso alla revisione delle concessioni autostradali "al fine di garantire maggiore trasparenza competitività tra gli operatori e il corretto equilibrio tra l'interesse pubblico e l'interesse imprenditoriale, nonché il costante miglioramento del servizio per gli utenti, dando tempestiva attuazione alle delibere dell'Autorità di regolazione dei Trasporti".
La rete autostradale dovrà essere adeguata alla progressiva diffusione dei veicoli elettrici, tramite la dotazione di colonnine per la ricarica veloce.
Sono quindipreviste Infrastrutture per una graduale de-carbonizzazione nei trasporti, piani di forestazione urbana e anche rimboschimenti per limitare i rischi idrogeologici; investimenti in economia circolare partendo da rifiuti e fonti
rinnovabili; gestione integrata del ciclo delle acque; fiscalità di vantaggio per le imprese sostenibili; sostegno alla transizione ecologica per l'agricoltura, l'industria e la siderurgia.
I prestiti del Recovery Fund e più in generale del programma Next Generation EU, "se non compensati da riduzioni di altre spese o aumenti delle entrate, contribuirannoad accrescere il deficit della PA e l'accumulazione di debito.
Al Pnrr dovrà pertanto affiancarsi una programmazione di bilancio volta a riequilibrare la finanza pubblica nel medio termine dopo la forte espansione del deficit prevista per quest'anno".
"Il governo - viene inoltre indicato- dettaglierà il sentiero di rientro del deficit per anni 2021-2023 nella Nota di aggiornamento del Def".
Lo scenario programmatico includerà la previsione di utilizzo dei prestiti previsti dal programma Next Generation.
I prestiti del Recovery Fund e più in generale del programma Next Generation EU, "se non compensati da riduzioni di altre spese o aumenti delle entrate, contribuirannoad accrescere il deficit della PA e l'accumulazione di debito.
Al Pnrr dovrà pertanto affiancarsi una programmazione di bilancio volta a riequilibrare la finanza pubblica nel medio termine dopo la forte espansione del deficit prevista per quest'anno".
"Il governo - viene inoltre indicato- dettaglierà il sentiero di rientro del deficit per anni 2021-2023 nella Nota di aggiornamento del Def".
Lo scenario programmatico includerà la previsione di utilizzo dei prestiti previsti dal programma Next Generation.
Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha spiegato che “l'obiettivo e' presentare alla Commissione Ue le linee principali del Recovery plan, con anche i cluster progettuali e l'allocazione delle risorse, il 15 ottobre, unitamente al consueto Documento programmatico di bilancio”.
"Poi - ha aggiunto - la presentazione integrale del Pnrr avverra' quando legalmente il programma sara' entrato in vigore. L'obiettivo e' di farci trovare pronti cosi' da inviarlo il primo giorno utile, e' dunque importante la fase del dialogo informale con la Commissione Ue quando presenteremo la prima bozza ad ottobre. La fase tra la presentazione di ottobre e la presentazione 'ufficiale' sara' anche una fase utile di lavoro in dialogo con il Parlamento”.
>>>ANSA/Recovery, pochi grandi progetti. Si cerca ok rapido Conte, se falliamo cacciateci. Riparte cantiere pensioni
Gualtieri, il 15 ottobre linee guida piano Italia a Ue Con la Nadef primi effetti Recovery su programmazione triennale
>>>ANSA/Recovery, pochi grandi progetti. Si cerca ok rapido Conte, se falliamo cacciateci. Riparte cantiere pensioni
Gualtieri, il 15 ottobre linee guida piano Italia a Ue Con la Nadef primi effetti Recovery su programmazione triennale
( gs / 16.09.20 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03