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Scuola: Azzolina firma protocollo e ordinanza per la ripresa. Perplessità delle Regioni
(Regioni.it 3898 - 06/08/2020) Il 6 agosto è stato firmato il Protocollo per la ripresa in sicurezza dell'anno scolastico. A siglarlo sono stati il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina e le organizzazioni sindacali della scuola. Dall'help desk per le scuole, alle modalita' di ingresso e uscita, all'igienizzazione degli spazi, il Protocollo offre regole chiare alle istituzioni scolastiche ed e' un punto di riferimento anche per studentesse, studenti e famiglie.
"Abbiamo dato il via libera al Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre. Un accordo importante che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette 'pollaio', una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità". ha scritto su Facebook la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina. "Ringrazio le Organizzazioni sindacali - ha aggiunto - e quanti nel Ministero si sono impegnati per questo risultato molto atteso dalle scuole. Si tratta di regole chiare che danno certezze a dirigenti scolastici, personale, famiglie, alle ragazze e ai ragazzi che si apprestano a tornare nelle aule.Ritengo particolarmente importante l'help desk che sarà attivato a supporto delle scuole: è la dimostrazione che non vogliamo lasciarle sole. Che saremo al loro fianco in ogni momento supportandole in caso di difficoltà, così come abbiamo già fatto durante gli Esami di Stato". "Come Governo - ha concluso - avevamo promesso di trovare le risorse per la ripresa e lo abbiamo fatto: abbiamo 2,9 miliardi e stiamo mettendo anche fondi per consentire agli Enti locali di affittare spazi per le lezioni. Non era un risultato facile, ma lo abbiamo ottenuto".
"Dopo aver ultimato tutti i passaggi istituzionali e con le forze sociali - ha spiegato Azzolina - ho firmato l'Ordinanza che stabilisce i criteri di riparto delle risorse per l'organico aggiuntivo previste dal decreto rilancio. Si tratta di oltre 977 milioni che saranno assegnati per il 50% sulla base del numero degli alunni presenti sul territorio e per il 50% sulla base delle richieste avanzate dagli Uffici Scolastici Regionali che hanno fatto la rilevazione delle esigenze delle scuole. Ringrazio i nostri direttori generali che hanno svolto un lavoro costante e puntuale. Daremo un budget a ogni Ufficio scolastico che lo tradurrà, poi, in organico. Le scuole avranno oltre 50mila unità di personale in più per la ripresa fra docenti e ATA. Priorità massima sarà data alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo di istruzione, con particolare riferimento alla scuola primaria''.
"Abbiamo dato il via libera al Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre. Un accordo importante che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette 'pollaio', una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità". ha scritto su Facebook la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina. "Ringrazio le Organizzazioni sindacali - ha aggiunto - e quanti nel Ministero si sono impegnati per questo risultato molto atteso dalle scuole. Si tratta di regole chiare che danno certezze a dirigenti scolastici, personale, famiglie, alle ragazze e ai ragazzi che si apprestano a tornare nelle aule.Ritengo particolarmente importante l'help desk che sarà attivato a supporto delle scuole: è la dimostrazione che non vogliamo lasciarle sole. Che saremo al loro fianco in ogni momento supportandole in caso di difficoltà, così come abbiamo già fatto durante gli Esami di Stato". "Come Governo - ha concluso - avevamo promesso di trovare le risorse per la ripresa e lo abbiamo fatto: abbiamo 2,9 miliardi e stiamo mettendo anche fondi per consentire agli Enti locali di affittare spazi per le lezioni. Non era un risultato facile, ma lo abbiamo ottenuto".
"Dopo aver ultimato tutti i passaggi istituzionali e con le forze sociali - ha spiegato Azzolina - ho firmato l'Ordinanza che stabilisce i criteri di riparto delle risorse per l'organico aggiuntivo previste dal decreto rilancio. Si tratta di oltre 977 milioni che saranno assegnati per il 50% sulla base del numero degli alunni presenti sul territorio e per il 50% sulla base delle richieste avanzate dagli Uffici Scolastici Regionali che hanno fatto la rilevazione delle esigenze delle scuole. Ringrazio i nostri direttori generali che hanno svolto un lavoro costante e puntuale. Daremo un budget a ogni Ufficio scolastico che lo tradurrà, poi, in organico. Le scuole avranno oltre 50mila unità di personale in più per la ripresa fra docenti e ATA. Priorità massima sarà data alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo di istruzione, con particolare riferimento alla scuola primaria''.
Grazie a questo incremento, ha proseguito Azzolina, ''potremo finalmente cominciare a superare quelle norme, nate in epoca di tagli feroci alla scuola, che hanno portato al sovraffollamento delle classi. Con il decreto rilancio abbiamo infatti previsto la possibilità di derogare al numero di alunni per classe per ridurlo progressivamente. Un cammino che dovremo poi proseguire anche oltre l'emergenza''. Gli stessi criteri previsti dall'Ordinanza di oggi saranno utilizzati per ripartire anche le altre risorse per l'organico che deriveranno dallo scostamento di bilancio che prevede 1,3 miliardi per la scuola. Una parte di queste sarà, infatti, dedicata a un ulteriore incremento di personale. La Ministra ha anche assicurato che nel decreto legge di agosto saranno previste apposite risorse, per gli Enti locali, per l'affitto degli spazi aggiuntivi e il pagamento delle relative utenze.
Sembrerebbe dunque poi probabile l'arrivo di un miliardo tra il 2020 e il 2021 per la ripartenza della scuola in sicurezza e con il giusto numero di insegnanti e amministrativi. Nella bozza del decreto agosto è previsto l'incremento di 400 milioni nel 2020 e 600 milioni nel 2021 del Fondo per l'emergenza epidemiologica da Covid-19 istituito presso il ministero dell'Istruzione, raddoppiando i finanziamenti del decreto rilancio (pari a 377 milioni quest'anno e a 600 milioni il prossimo). Le risorse sono in parte minore destinate ad ampliare gli spazi dedicati all'insegnamento, anche attraverso l'affitto di strutture temporanee e l'alternanza dell'attività didattica "ad attività ludico-ricreative, di approfondimento culturale, artistico, coreutico, musicale e motorio-sportivo". La gran parte sarà invece impegnata all'attivazione di ulteriori posti di personale docente e amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata) a tempo determinato.
Il presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. - ad Omnibus su La7 - ha detto che "Servono piu' risorse per il trasporto scolastico in vista della ripresa della scuola a settembre. Il mese prossimo "vorremmo che tutti gli studenti potessero andare in aula e il trasporto scolastico è decisivo e necessario". In Emilia-Romagna "ci si sta organizzando per fare il meglio possibile, e' evidente che servira' un potenziamento, quindi servono dal Governo piu' risorse per poter garantire i collegamenti". Sulle diverse misure di sicurezza a bordo dei treni, che ha portato a disagi e difficolta' per i viaggiatori, "Boccia ha spiegato molto bene che non impugnerà nessuna ordinanza- ricorda Bonaccini- perche' tutto quello che si sta facendo e' conforme al decreto che il Governo ha assunto qualche settimana fa". Per quanto riguarda l'Alta velocita' il ministro Speranza e il Governo "hanno deciso una decretazione che io posso comprendere, ma ci sarebbe piaciuto essere informati prima che uscisse".
"Appena il commissario Arcuri tirera' le somme sui dispositivi e su tutti quei beni e forniture che serviranno a garantire il distanziamento delle scuole, potremo con certezza gia' dire quando questi prodotti e materiali, i banchi, arriveranno nelle scuole. Ma noi su questo siamo tranquilli: a settembre si riapre e la scuola e' un punto fermo. Non possiamo in alcun modo non garantire la ripartenza delle attivita' scolastiche". Cosi' il ministro per gli Affari regionali e Autonomie, Francesco Boccia, intervistato dalla Dire. "Anzi, sono convinto- aggiunge Boccia- che le scuole ripartiranno anche con maggior forza, intanto perche' gli studenti non vedono l'ora di ritornare a scuola. Le famiglie non vedo l'ora di rivedere i ragazzi a scuola. E poi avremo, oltre a strutture nuove e piu' moderne, strutture adeguate, anche la sperimentazione della didattica a distanza che ora e' diventata un'eccellenza. Molte attivita' didattiche pomeridiane aggiuntive potranno essere fatte con testimonianze, con attivita' di persone che sono anche fuori dalla scuola". "Io sono sicuro che riapriamo- continua il ministro- e dal primo settembre c'e' anche l'apertura organizzativa. Le scuole di fatto non hanno mai quasi mai chiuso, ci sono stati gli esami di Stato e una serie di attivita' amministrative. Il personale Ata ha lavorato a lungo durante anche i momenti piu' drammatici, anche se erano sospese le lezioni. Insomma, le scuole ripartono a settembre con certezza. In queste ore il commissario Arcuri sta completando il suo lavoro su tutto quello che servira' per far ripartire le scuole in sicurezza cosi' come richiesto dalla ministra Azzolina. Pero' devo dire che dalle Regioni e dagli Enti locali stiamo avendo un grande contributo di collaborazione. Ringrazio il presidente Bonaccini a nome di tutti perché il lavoro che si sta facendo e' un lavoro di cesello quotidiano".
La celebrazione dei 50 anni delle Regioni e' stata anche un'occasione per "parlare delle prospettive e per dare una rotta ai prossimi 50" risponde Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, nella videointervista all'agenzia Dire. Da parte sua lavorera' perche' "la legge quadro sul completamento dell'autonomia differenziata veda la luce in Parlamento a settembre, questa e' un'occasione storica che abbiamo". Per il Boccia, "i livelli essenziali delle prestazioni che sono previsti dalla nostra Costituzione su sanita', scuola, tpl e assistenza, devono essere una volta per tutte definiti dal Parlamento. E' da 20 anni che gli italiani lo aspettano, quando saranno definiti sara' evidente a tutto il Paese che alcune aree hanno bisogno di uno sforzo in piu' da parte dello Stato". Quelle aree, continua Boccia, "sono sicuramente le aree di montagna, che rappresentano il 53% della nostra superficie. La vera proposta? Invece di dire finanziamo questo o quello, vincoliamo alcune risorse sui temi che sono gia' stati stabiliti a Bruxelles nel negoziato chiuso dal nostro presidente del Consiglio, dal ministro Amendola, col sostegno di tutto il Paese. Rafforziamo le reti- conclude Boccia- ma facciamolo riducendo le diseguaglianze. Questo deve valere per tutti i comparti previsti dal Recovery Fund". Il ministro ha chiuso ricordando che "negli stati generali a villa Pamphilj il presidente del Consiglio ha detto ai sindaci e ai presidenti delle Regioni che saranno protagonisti, e cosi' sara'".
Ma sul tema scuola non mancano le perplessità da parte delle Regioni. " Resto sempre più perplesso e dubbioso, per non aggiungere altro, sul caos che regna ancora sulla scuola”. Lo ha affermato l’assessore della Pubblica Istruzione della regione Sardegna, Andrea Biancareddu, dopo la videoconferenza on il Ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, insieme a tutti i responsabili dell’istruzione delle altre Regioni. " Purtroppo debbo dire che non c’è certezza di nulla. Dai trasporti al distanziamento sociale, dai docenti al numero delle classi, agli orari. La Ministra non ha detto e dato nessuna informazione utile a dissipare la mia personale perplessità, che è poi quella comune di molti colleghi delle altre Regioni Italiane, su come si potrà aprire in tempo utile la scuola. Non ha neanche affrontato il problema della gestione degli studenti. Ci sarà o meno una riduzione del tempo scolastico effettivo e gli ingressi saranno scaglionati?” Domande alla quale l’Assessore Biancareddu sperava di ricevere risposte certe da parte del rappresentante del Governo ma che ancora, ad oggi, attendono certezze. L’apertura delle scuole a Settembre è ormai dietro l’angolo. “Dovrebbero, ci ha detto la Ministra Azzolina, essere effettuati 50 mila assunzioni in tutta Italia tra personale tecnico-amministrativo e personale docente. Prima dovevano essere 70 mila. A copertura ci dovrebbe essere 1 miliardo. Naturalmente tutti questi soldi non ha detto quando li deve spendere né come saranno selezionati gli insegnanti e ovviamente quando saranno fatti i concorsi. Sul Trasporto poi è un mistero. Non è stato chiarito se anche nel trasporto degli alunni ci sarà il distanziamento. Se esiste a scuola non si capisce come non ci debba essere nel trasporto. Il rischio di contagio è più elevato sui mezzi. Non ha chiarito il criterio di ripartizione di questi 50 mila docenti. Su quale base verranno ripartiti sul territorio nazionale e cosa per me più grave, non ha parlato del numero delle classi in più che ci saranno.” “ Ho espresso dubbi sulle tempistiche - ha proseguito Biancareddu- ed essendo stato Sindaco, non credo che dal 5 agosto a metà settembre si possano investire soldi. Nessuna notizia poi sui nuovi banchi. Ad oggi non sappiamo se la gara è stata aggiudicata e quanti abbiano partecipato alla gara. La costruzione dei banchi richiede del tempo che purtroppo sta per finire. Ho paura che arriveremo a quello che è il peggior modello didattico. Quello a distanza, che come ho sempre detto, viola il principio di uguaglianza. Se a questo aggiungiamo che in diversi Paesi non esiste linea, il diritto allo studio lo stai limitando ad un certo numero di studenti, negandolo ad altre, in violazione della Costituzione. Spero che tutti questi interventi prima o poi vengano fatti e portati a termine, non a settembre. Nella replica il Ministro, non ha fissato date. Ha solo una condivisibile speranza che tutto si realizzi magicamente prima dell’inizio dell’anno scolastico. Io ho detto che lo speravo ma non ci credevo. Arredi, spazi e didattica a distanza. Sono tre problemi che non verranno risolti né nel mese di agosto e probabilmente neppure nel mese di Settembre.”
Anche l’Assessore all’Istruzione e alla Formazione della Regione del Veneto, Elena Donazzan, ha incontrato il Ministro Lucia Azzolina, assieme ai colleghi assessori regionali con delega all’istruzione, per discutere di organici e di riapertura scuole. “Siamo a meno di un mese dalla riapertura delle scuole ed al momento non c’è ancora nulla di certo - spiega l’Assessore regionale -. Non è chiaro il riparto degli organici, per quanto tempo ci sarà la copertura finanziaria per sostenere il numero di docenti necessari per sopperire alle indicazioni dettate dalle linee guida Covid, non è stata ancora data risposta relativamente al materiale di arredo, ovvero in che tempi questi banchi saranno consegnati a chi ne ha bisogno. Nessun passo in avanti per quanto concerne il problema dei trasporti che così come è stato immaginato il piano è semplicemente inattuabile”. “Ho chiesto specificatamente che i docenti siano ripartiti con criteri oggettivi e il Ministro si è limitata a rispondere che dobbiamo fidarci dei dirigenti del Ministero -continua l’Assessore -. Infatti, io mi fido moltissimo del nostro Dirigente dell’USR che dopo un monitoraggio puntuale fatto con i dirigenti degli Istituti del Veneto ha quantificato la reale necessità riassumibile in 3.900 unità aggiuntive di personale docente e 2.800 figure con qualifica di personale ATA. Come mai allora alcuni chiedono 14mila, 17mila docenti in più? Queste richieste arrivano da quelle regioni dalle quali spesso provengono i docenti in esubero, che poi trovano spazio nei nostri istituti”. “Rimane del tutto insoddisfacente la riunione odierna, giunta tardivamente rispetto alle scadenze delle riaperture delle scuole e anche inutile per certi aspetti, perché tutto il lavoro vero lo stanno facendo gli USR e i Tavoli Regionali - conclude l’assessore all’Istruzione -. Il Ministro è fuori tempo massimo sia per le soluzioni che ancora non ha trovato, sia per i rapporti con le Regioni, incontrate due sole volte e dopo essere stata richiamata dal Presidente Bonaccini. La mia preoccupazione cresce con il passare del tempo, perché restano diverse questioni ancora irrisolte: il problema del trasporto scolastico dei ragazzi, l’incombenza dei Dirigenti Scolastici che si trovano a dover organizzare il calendario delle lezioni senza avere il numero esatto dei docenti e delle relative materie, infine la partita delle scuole paritarie, alle quali il Ministero praticamente non c’ha ancora pensato”.
Sembrerebbe dunque poi probabile l'arrivo di un miliardo tra il 2020 e il 2021 per la ripartenza della scuola in sicurezza e con il giusto numero di insegnanti e amministrativi. Nella bozza del decreto agosto è previsto l'incremento di 400 milioni nel 2020 e 600 milioni nel 2021 del Fondo per l'emergenza epidemiologica da Covid-19 istituito presso il ministero dell'Istruzione, raddoppiando i finanziamenti del decreto rilancio (pari a 377 milioni quest'anno e a 600 milioni il prossimo). Le risorse sono in parte minore destinate ad ampliare gli spazi dedicati all'insegnamento, anche attraverso l'affitto di strutture temporanee e l'alternanza dell'attività didattica "ad attività ludico-ricreative, di approfondimento culturale, artistico, coreutico, musicale e motorio-sportivo". La gran parte sarà invece impegnata all'attivazione di ulteriori posti di personale docente e amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata) a tempo determinato.
Il presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. - ad Omnibus su La7 - ha detto che "Servono piu' risorse per il trasporto scolastico in vista della ripresa della scuola a settembre. Il mese prossimo "vorremmo che tutti gli studenti potessero andare in aula e il trasporto scolastico è decisivo e necessario". In Emilia-Romagna "ci si sta organizzando per fare il meglio possibile, e' evidente che servira' un potenziamento, quindi servono dal Governo piu' risorse per poter garantire i collegamenti". Sulle diverse misure di sicurezza a bordo dei treni, che ha portato a disagi e difficolta' per i viaggiatori, "Boccia ha spiegato molto bene che non impugnerà nessuna ordinanza- ricorda Bonaccini- perche' tutto quello che si sta facendo e' conforme al decreto che il Governo ha assunto qualche settimana fa". Per quanto riguarda l'Alta velocita' il ministro Speranza e il Governo "hanno deciso una decretazione che io posso comprendere, ma ci sarebbe piaciuto essere informati prima che uscisse".
"Appena il commissario Arcuri tirera' le somme sui dispositivi e su tutti quei beni e forniture che serviranno a garantire il distanziamento delle scuole, potremo con certezza gia' dire quando questi prodotti e materiali, i banchi, arriveranno nelle scuole. Ma noi su questo siamo tranquilli: a settembre si riapre e la scuola e' un punto fermo. Non possiamo in alcun modo non garantire la ripartenza delle attivita' scolastiche". Cosi' il ministro per gli Affari regionali e Autonomie, Francesco Boccia, intervistato dalla Dire. "Anzi, sono convinto- aggiunge Boccia- che le scuole ripartiranno anche con maggior forza, intanto perche' gli studenti non vedono l'ora di ritornare a scuola. Le famiglie non vedo l'ora di rivedere i ragazzi a scuola. E poi avremo, oltre a strutture nuove e piu' moderne, strutture adeguate, anche la sperimentazione della didattica a distanza che ora e' diventata un'eccellenza. Molte attivita' didattiche pomeridiane aggiuntive potranno essere fatte con testimonianze, con attivita' di persone che sono anche fuori dalla scuola". "Io sono sicuro che riapriamo- continua il ministro- e dal primo settembre c'e' anche l'apertura organizzativa. Le scuole di fatto non hanno mai quasi mai chiuso, ci sono stati gli esami di Stato e una serie di attivita' amministrative. Il personale Ata ha lavorato a lungo durante anche i momenti piu' drammatici, anche se erano sospese le lezioni. Insomma, le scuole ripartono a settembre con certezza. In queste ore il commissario Arcuri sta completando il suo lavoro su tutto quello che servira' per far ripartire le scuole in sicurezza cosi' come richiesto dalla ministra Azzolina. Pero' devo dire che dalle Regioni e dagli Enti locali stiamo avendo un grande contributo di collaborazione. Ringrazio il presidente Bonaccini a nome di tutti perché il lavoro che si sta facendo e' un lavoro di cesello quotidiano".
La celebrazione dei 50 anni delle Regioni e' stata anche un'occasione per "parlare delle prospettive e per dare una rotta ai prossimi 50" risponde Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, nella videointervista all'agenzia Dire. Da parte sua lavorera' perche' "la legge quadro sul completamento dell'autonomia differenziata veda la luce in Parlamento a settembre, questa e' un'occasione storica che abbiamo". Per il Boccia, "i livelli essenziali delle prestazioni che sono previsti dalla nostra Costituzione su sanita', scuola, tpl e assistenza, devono essere una volta per tutte definiti dal Parlamento. E' da 20 anni che gli italiani lo aspettano, quando saranno definiti sara' evidente a tutto il Paese che alcune aree hanno bisogno di uno sforzo in piu' da parte dello Stato". Quelle aree, continua Boccia, "sono sicuramente le aree di montagna, che rappresentano il 53% della nostra superficie. La vera proposta? Invece di dire finanziamo questo o quello, vincoliamo alcune risorse sui temi che sono gia' stati stabiliti a Bruxelles nel negoziato chiuso dal nostro presidente del Consiglio, dal ministro Amendola, col sostegno di tutto il Paese. Rafforziamo le reti- conclude Boccia- ma facciamolo riducendo le diseguaglianze. Questo deve valere per tutti i comparti previsti dal Recovery Fund". Il ministro ha chiuso ricordando che "negli stati generali a villa Pamphilj il presidente del Consiglio ha detto ai sindaci e ai presidenti delle Regioni che saranno protagonisti, e cosi' sara'".
Ma sul tema scuola non mancano le perplessità da parte delle Regioni. " Resto sempre più perplesso e dubbioso, per non aggiungere altro, sul caos che regna ancora sulla scuola”. Lo ha affermato l’assessore della Pubblica Istruzione della regione Sardegna, Andrea Biancareddu, dopo la videoconferenza on il Ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, insieme a tutti i responsabili dell’istruzione delle altre Regioni. " Purtroppo debbo dire che non c’è certezza di nulla. Dai trasporti al distanziamento sociale, dai docenti al numero delle classi, agli orari. La Ministra non ha detto e dato nessuna informazione utile a dissipare la mia personale perplessità, che è poi quella comune di molti colleghi delle altre Regioni Italiane, su come si potrà aprire in tempo utile la scuola. Non ha neanche affrontato il problema della gestione degli studenti. Ci sarà o meno una riduzione del tempo scolastico effettivo e gli ingressi saranno scaglionati?” Domande alla quale l’Assessore Biancareddu sperava di ricevere risposte certe da parte del rappresentante del Governo ma che ancora, ad oggi, attendono certezze. L’apertura delle scuole a Settembre è ormai dietro l’angolo. “Dovrebbero, ci ha detto la Ministra Azzolina, essere effettuati 50 mila assunzioni in tutta Italia tra personale tecnico-amministrativo e personale docente. Prima dovevano essere 70 mila. A copertura ci dovrebbe essere 1 miliardo. Naturalmente tutti questi soldi non ha detto quando li deve spendere né come saranno selezionati gli insegnanti e ovviamente quando saranno fatti i concorsi. Sul Trasporto poi è un mistero. Non è stato chiarito se anche nel trasporto degli alunni ci sarà il distanziamento. Se esiste a scuola non si capisce come non ci debba essere nel trasporto. Il rischio di contagio è più elevato sui mezzi. Non ha chiarito il criterio di ripartizione di questi 50 mila docenti. Su quale base verranno ripartiti sul territorio nazionale e cosa per me più grave, non ha parlato del numero delle classi in più che ci saranno.” “ Ho espresso dubbi sulle tempistiche - ha proseguito Biancareddu- ed essendo stato Sindaco, non credo che dal 5 agosto a metà settembre si possano investire soldi. Nessuna notizia poi sui nuovi banchi. Ad oggi non sappiamo se la gara è stata aggiudicata e quanti abbiano partecipato alla gara. La costruzione dei banchi richiede del tempo che purtroppo sta per finire. Ho paura che arriveremo a quello che è il peggior modello didattico. Quello a distanza, che come ho sempre detto, viola il principio di uguaglianza. Se a questo aggiungiamo che in diversi Paesi non esiste linea, il diritto allo studio lo stai limitando ad un certo numero di studenti, negandolo ad altre, in violazione della Costituzione. Spero che tutti questi interventi prima o poi vengano fatti e portati a termine, non a settembre. Nella replica il Ministro, non ha fissato date. Ha solo una condivisibile speranza che tutto si realizzi magicamente prima dell’inizio dell’anno scolastico. Io ho detto che lo speravo ma non ci credevo. Arredi, spazi e didattica a distanza. Sono tre problemi che non verranno risolti né nel mese di agosto e probabilmente neppure nel mese di Settembre.”
Anche l’Assessore all’Istruzione e alla Formazione della Regione del Veneto, Elena Donazzan, ha incontrato il Ministro Lucia Azzolina, assieme ai colleghi assessori regionali con delega all’istruzione, per discutere di organici e di riapertura scuole. “Siamo a meno di un mese dalla riapertura delle scuole ed al momento non c’è ancora nulla di certo - spiega l’Assessore regionale -. Non è chiaro il riparto degli organici, per quanto tempo ci sarà la copertura finanziaria per sostenere il numero di docenti necessari per sopperire alle indicazioni dettate dalle linee guida Covid, non è stata ancora data risposta relativamente al materiale di arredo, ovvero in che tempi questi banchi saranno consegnati a chi ne ha bisogno. Nessun passo in avanti per quanto concerne il problema dei trasporti che così come è stato immaginato il piano è semplicemente inattuabile”. “Ho chiesto specificatamente che i docenti siano ripartiti con criteri oggettivi e il Ministro si è limitata a rispondere che dobbiamo fidarci dei dirigenti del Ministero -continua l’Assessore -. Infatti, io mi fido moltissimo del nostro Dirigente dell’USR che dopo un monitoraggio puntuale fatto con i dirigenti degli Istituti del Veneto ha quantificato la reale necessità riassumibile in 3.900 unità aggiuntive di personale docente e 2.800 figure con qualifica di personale ATA. Come mai allora alcuni chiedono 14mila, 17mila docenti in più? Queste richieste arrivano da quelle regioni dalle quali spesso provengono i docenti in esubero, che poi trovano spazio nei nostri istituti”. “Rimane del tutto insoddisfacente la riunione odierna, giunta tardivamente rispetto alle scadenze delle riaperture delle scuole e anche inutile per certi aspetti, perché tutto il lavoro vero lo stanno facendo gli USR e i Tavoli Regionali - conclude l’assessore all’Istruzione -. Il Ministro è fuori tempo massimo sia per le soluzioni che ancora non ha trovato, sia per i rapporti con le Regioni, incontrate due sole volte e dopo essere stata richiamata dal Presidente Bonaccini. La mia preoccupazione cresce con il passare del tempo, perché restano diverse questioni ancora irrisolte: il problema del trasporto scolastico dei ragazzi, l’incombenza dei Dirigenti Scolastici che si trovano a dover organizzare il calendario delle lezioni senza avere il numero esatto dei docenti e delle relative materie, infine la partita delle scuole paritarie, alle quali il Ministero praticamente non c’ha ancora pensato”.
Scuola: Azzolina e sindacati firmano Protocollo sicurezza
**SCUOLA: AZZOLINA, 'IN PROTOCOLLO SICUREZZA IMPEGNI CHE GUARDANO A FUTURO'** =
REGIONI. BOCCIA: LEGGE QUADRO SU AUTONOMIE A SETTEMBRE
SCUOLA. BOCCIA: RIAPRIRA' A SETTEMBRE, E' UN PUNTO FERMO
[MIUR] Scuola, Azzolina vede Regioni: firmata Ordinanza per organico aggiuntivo. Oltre 50mila posti in più fra docenti e ATA, priorità a scuola dell’infanzia e primaria - 05.08.2020
++ Scuola:ministero verso iter per tetto massimo a classi ++
++ Dl agosto: bozza; 1 mld per ripartenza scuola in 2020/21 ++
( red / 06.08.20 )
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