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50° Regioni a statuto ordinario: le dichiarazioni dei Presidenti
Il confronto interreggionale è stata "Un'occasione molto importante, abbiamo approfondito temi in tre sessioni di lavoro, mettendo insieme tutte le regioni, le province autonome di Trento e Bolzano". Così il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini rispondendo alla stampa in una pausa dell'evento. "Vogliamo ribadire l'importanza del nostro ruolo istituzionale: il governo italiano, che a mio parere tra le democrazie europee e occidentali è tra quelli che ha gestito meglio la pandemia, senza le Regioni avrebbe fatto molta più fatica, anzi sarebbe stato impossibilitato a gestire in questo modo l'emergenza, che ci ha visto tutti protagonisti - ha detto il presidente dell'Emilia Romagna -. La quasi totalità, il 95 per cento, delle ordinanze e dei decreti dei presidenti di Regioni sono stati conformi a quelli del governo"."Il documento affronta diverse questioni che riguardano la vita materiale delle persone e le risposte che si debbono dare - ha detto ancora Bonaccini -. C'è una grande opportunità per questo Paese che si chiama Recovery Fund - 200 miliardi di euro -, vogliamo essere protagonisti, ma vogliamo un coinvolgimento dei territori a partire dalle Regioni perché mai come in questo caso la velocità non è una variante indipendente dalla bontà dei provvedimenti. Vogliamo rimontare prima possibile questa recessione - ha concluso - e sono sicuro che il governo capirà che siamo decisivi anche in questo caso per programmare e realizzare prima possibile la grande possibilità di questi investimenti".
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha ricordato l'importante ruolo dei territori nella difficile gestione della pandemia, la loro capacità di assumere decisioni, mantenendo un dialogo costruttivo con il Governo centrale e sapendo anche “fare squadra”. Tutto questo, ha ricordato ancora il presidente, è avvenuto attraverso un confronto fermo, sostenuto dal mantenimento delle nostre posizioni, talvolta contro una certa attitudine alla centralizzazione - che si nota anche dal numero di impugnative nei confronti dei nostri provvedimenti - che in periodi di emergenza si fa più acuta. Ma è proprio in questa fase, che i territori hanno ancora più bisogno di spazi di autogoverno. Ne sono un esempio le norme sulla semplificazione ratificate alcuni mesi fa dal nostro territorio, impugnate da Roma ma poi riprese in parte nel successivo decreto sulle semplificazioni. “Dobbiamo quindi continuare ad esercitare il nostro diritto di cercare spazi amministrativi, per dare risposte ai nostri cittadini dentro un corretto solco istituzionale”, ha precisato Fugatti, che ha poi affrontato temi attuali quali il bisogno di manodopera agricola - un problema che al momento è in attesa di una risposta concreta dal Governo centrale - e quello delle risorse per gli investimenti e lo sviluppo, non tanto - almeno per il momento - per il reperimento dei fondi, quanto per la possibilità di mettere gli stessi immediatamente in circolo, così da intervenire opportunamente quando i sostegni al reddito, la cassa integrazione e la sospensione dei licenziamenti avranno terminato la loro efficacia.
"Oggi con l'incontro fra le Regioni italiane e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il cinquantesimo anniversario dalla loro nascita non è una semplice celebrazione. È un anniversario che si compie sul campo, registrando l'enorme lavoro che le Regioni hanno saputo svolgere nella lotta alla pandemia, prima per fronteggiare l'emergenza sanitaria, poi per avviare la riapertura delle attività del Paese studiando e proponendo linee guida comuni condivise dal Governo". Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, alla conclusione della giornata di studio, promossa dalla Conferenza delle Regioni, in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario delle Regioni a statuto ordinario, entrando al Quirinale per l'incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "E ora, in vista della ripresa delle attività sociali ed economiche a settembre, solo la collaborazione fra le Regioni e fra Regioni e Governo - ha proseguito Fontana - potrà consentire di rendere concrete le azioni legate al 'Recovery plan'. La individuazione delle priorità per il Paese e i territori, necessiterà inevitabilmente del braccio operativo delle Regioni per rendere concreti ed efficaci gli interventi". "Le Regioni - ha concluso - ne sono consapevoli e sanno che insieme agli investimenti, è indispensabile un poderoso intervento per semplificare l'azione amministrativa e per sburocratizzare le procedure. In questo dobbiamo avere fiducia nei cittadini e nelle imprese".
“Un incontro non solo celebrativo, perché il documento sottoscritto da tutte le Regioni e i commenti del presidente della Repubblica, tracciano sia i 50 anni di storia del regionalismo in Italia che le prospettive per il futuro. Sono stati sottolineati i punti di forza delle Regioni, ma anche gli elementi da correggere e rafforzare, affinchè nell’ambito dello Stato, collaborando con i Comuni, le Province e il Governo, possano dare tutte insieme un contributo per la crescita del Paese. Un incontro molto bello, con il consueto speciale contributo del presidente della Repubblica”. Queste le parole del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli dopo l’incontro al Quirinale
''Le regioni hanno funzionato e funzionano meglio dello Stato centrale. Riescono a gestire meglio la sanità, le esigenze delle persone, gli aiuti alle imprese, i rapporti con l'Europa. E questo era stato previsto dai padri costituenti tanti anni fa''. Lo ha detto il presidente della Puglia, Michele Emiliano, intervenendo a Roma al Confronto interregionale promosso dalla Conferenza delle Regioni 'Dopo l'emergenza la ripartenza: le proposte delle Regioni e delle Province autonome', nell'ambito delle celebrazioni per i 50 anni delle Regioni italiane. "Naturalmente - ha proseguito Emiliano - noi chiederemo che questo sistema regionale possa essere rafforzato, chiarendo i dubbi sulle competenze che qualche volta rallentano il funzionamento sia dello stato centrale che delle regioni, ma soprattutto di investire di più sulle persone, sui servizi alle persone. Il welfare, la scuola, la sanità seguite più da vicino da parte delle regioni funzionano meglio e si adattano di più alle realtà territoriali che ovviamente sono inevitabilmente diverse''. "I padri costituenti - ha aggiunto Emiliano - sapevano che lo Stato centrale spesso è imperfetto, distante, alle volte non riesce a tradurre bisogni, sogni e sensazioni in attività di governo concreta e quindi concepirono il regionalismo come una sorta di rimedio alla centralizzazione che tanti danni aveva fatto all'Italia, che si era sì unita ma non aveva superato la questione meridionale. Le Regioni mostrano ancora oggi di avere velocità e modernità straordinarie, riescono a dialogare con l'Europa quotidianamente meglio dello Stato centrale, governano sia gli assetti strategici che le questioni locali con maggiore padronanza e soprattutto costituiscono nel momento del bisogno, mi riferisco alla Protezione civile nell'emergenza covid, una spalla fondamentale per il Governo nazionale, perché senza le Regioni, molte delle attività che vengono sviluppate sul territorio sarebbero impossibili. Questi primi 50 anni - ha concluso - sono trascorsi in una sorta di rodaggio, i prossimi vedranno protagoniste le Regioni perché assicurano la connessione sentimentale e pragmatica del popolo italiano col proprio Governo".
"Con i colleghi Presidenti delle Regioni, presente anche il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, abbiamo approvato un documento, consegnato poi al Presidente della Repubblica, in cui gli enti territoriali delineano alcune proposte operative per lo sviluppo futuro del Paese, ma soprattutto per un più snello rapporto fra Stato e Regioni". Lo afferma su Facebook il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "Noi porteremo avanti la nostra istanza di autonomia, che è rispettosa dei padri costituenti, e lo diremo al garante della Costituzione", ha concluso.
Dal canale YouTube di Regioni.it:
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Stefano Bonaccini
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Stefano Bonaccini al termine dell'evento
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Giovanni Toti
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Giovanni Toti al termine dell'evento
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Massimiliano Fedrigra
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Maurizio Fugatti
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Attilio Fontana
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Donatella Tesei
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Renzo Testolin
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Fulvio Bonavitacola
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Michele Emiliano
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Luca Zaia
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Cristina Grieco
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Alberto Cirio
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Vito Bardi
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Donato Toma
50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Gaetano Armao
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( red / 05.08.20 )
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