Sommario
Documento della Conferenza delle Regioni del 27 luglio
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Programma Nazionale Riforma 2020 (PNR): osservazioni per il parere
Testo trasmesso durante la Commissione per il Coordinamento della finanza pubblica
(Regioni.it 3893 - 30/07/2020) La Legge 196 del 2009 (articolo 10, comma 5) dispone che la terza sezione del DEF (Docomento di economia e e finanza) sia il Programma Nazionale di Riforma (PNR).
Il testo del PNR (approvato dal Consiglio dei Ministri il 6 luglio scorso) è stato esaminato per il previsto parere delle Regioni e degli enti locali dalla Conferenza per il coordianmento della finanza pubblica che si è riunita il 27 luglio. Il Programma Nazionale di Riforma delinea le politiche che il Governo intende adottare nel triennio 2021-2023 per la crescita, l’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione sociale e la coesione territoriale, tenendo conto del nuovo scenario determinato dalla pandemia COVID-19. La modernizzazione del Paese, la transizione ecologica, l’inclusione sociale e territoriale e la parità di genere sono i quattro obiettivi individuati dal Governo.
Nella seduta del 29 luglio l'Aula del Senato ha approvato, con 170 voti favorevoli, 4 contrari e 133 astensioni, la proposta di risoluzione n. 100 della maggioranza al Doc. LVII-bis, n. 2 (Relazione al Parlamento ex art. 6 legge n. 243/2012) e, con 169 voti favorevoli, 137 contrari e nessuna astensione, la proposta di risoluzione n. 1 della maggioranza al Doc. LVII, n. 3, III Sezione (Programma nazionale di riforma 2020), la cui discussione congiunta è stata avviata nella mattinata con le relazioni della senatrice Conzatti e del senatore Presutto. La Commissione Bilancio, martedì 28 luglio, li ha esaminati, conferendo, distintamente, mandato ai relatori a riferirne favorevolmente all'Assemblea.Si sono anche tenute alcune Audizioni preliminari per l'esame dl testo in sede di Uffici di Presidenza congiunti delle Commissioni Bilancio di Senato e Camera: lunedì 27 sono intervenuti i rappresentanti di Istat, CNEL e Corte dei conti (video); martedì 28 luglio è stata la volta di Banca d'Italia, dell'Ufficio parlamentare di bilancio e del Ministro dell'economia (video). On line sul sito del Senato: la Documentazione su Doc.LVII n. 3, III Sezione (Servizio del bilancio) e la Documentazione su Doc. LVII-bis n. 2 (Servizio del bilancio ) .
Il Proghramma nazionale di Riforma ripora in appendice il documento (approvato dall Conferenza delle Regioni il 7 maggio) "Le Regioni e la Programmazione integrata per la crescita e lo sviluppo sostenibile dell’Italia e dell’Europa", predisposto con il contributo di tutte le Regioni e le Province autonome. Il 18 giugno la Conferenza della Regioni ha poi approvato il "contributo delle Regioni" al PNR (vedi "Regioni.it" n.3875).
Le Regioni - nel corso della Conferenza per il coordinamento della finanza pubblica - hanno espresso un parere favorevole sul PNR, ma hanno anche formulato ulteriori considerazioni contenute in un documento che è stato trasmesso al Governo. Nel corso della riunione la Conferenza delle Regioni ha anche fortemente raccomandato all'Esecutivo la necessità di costruire un partenariato strutturato e rafforzato con le Regioni per la predisposizione del PNR 2021 e di tener conto del contributo analitico di tutte le Regioni e le Province autonome, approvato dalla Conferenza il 18 giugno scorso.
Si riporta di seguito il testo del documento della Conferenza delle Regioni del 27 luglio e il link all'atto della Conferenza per il coordinamento della Finanza Pubblica.
Parere, ai sensi dell'articolo 7, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e successive modificazioni, sul programma nazionale di riforma (PNR) e sugli allegati al documento di economia e finanza 2020 (DEF)
Punto 1) Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica
PREMESSA
Il testo del PNR (approvato dal Consiglio dei Ministri il 6 luglio scorso) è stato esaminato per il previsto parere delle Regioni e degli enti locali dalla Conferenza per il coordianmento della finanza pubblica che si è riunita il 27 luglio. Il Programma Nazionale di Riforma delinea le politiche che il Governo intende adottare nel triennio 2021-2023 per la crescita, l’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione sociale e la coesione territoriale, tenendo conto del nuovo scenario determinato dalla pandemia COVID-19. La modernizzazione del Paese, la transizione ecologica, l’inclusione sociale e territoriale e la parità di genere sono i quattro obiettivi individuati dal Governo.
Nella seduta del 29 luglio l'Aula del Senato ha approvato, con 170 voti favorevoli, 4 contrari e 133 astensioni, la proposta di risoluzione n. 100 della maggioranza al Doc. LVII-bis, n. 2 (Relazione al Parlamento ex art. 6 legge n. 243/2012) e, con 169 voti favorevoli, 137 contrari e nessuna astensione, la proposta di risoluzione n. 1 della maggioranza al Doc. LVII, n. 3, III Sezione (Programma nazionale di riforma 2020), la cui discussione congiunta è stata avviata nella mattinata con le relazioni della senatrice Conzatti e del senatore Presutto. La Commissione Bilancio, martedì 28 luglio, li ha esaminati, conferendo, distintamente, mandato ai relatori a riferirne favorevolmente all'Assemblea.Si sono anche tenute alcune Audizioni preliminari per l'esame dl testo in sede di Uffici di Presidenza congiunti delle Commissioni Bilancio di Senato e Camera: lunedì 27 sono intervenuti i rappresentanti di Istat, CNEL e Corte dei conti (video); martedì 28 luglio è stata la volta di Banca d'Italia, dell'Ufficio parlamentare di bilancio e del Ministro dell'economia (video). On line sul sito del Senato: la Documentazione su Doc.LVII n. 3, III Sezione (Servizio del bilancio) e la Documentazione su Doc. LVII-bis n. 2 (Servizio del bilancio ) .
Il Proghramma nazionale di Riforma ripora in appendice il documento (approvato dall Conferenza delle Regioni il 7 maggio) "Le Regioni e la Programmazione integrata per la crescita e lo sviluppo sostenibile dell’Italia e dell’Europa", predisposto con il contributo di tutte le Regioni e le Province autonome. Il 18 giugno la Conferenza della Regioni ha poi approvato il "contributo delle Regioni" al PNR (vedi "Regioni.it" n.3875).
Le Regioni - nel corso della Conferenza per il coordinamento della finanza pubblica - hanno espresso un parere favorevole sul PNR, ma hanno anche formulato ulteriori considerazioni contenute in un documento che è stato trasmesso al Governo. Nel corso della riunione la Conferenza delle Regioni ha anche fortemente raccomandato all'Esecutivo la necessità di costruire un partenariato strutturato e rafforzato con le Regioni per la predisposizione del PNR 2021 e di tener conto del contributo analitico di tutte le Regioni e le Province autonome, approvato dalla Conferenza il 18 giugno scorso.
Si riporta di seguito il testo del documento della Conferenza delle Regioni del 27 luglio e il link all'atto della Conferenza per il coordinamento della Finanza Pubblica.
Parere, ai sensi dell'articolo 7, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e successive modificazioni, sul programma nazionale di riforma (PNR) e sugli allegati al documento di economia e finanza 2020 (DEF)
Punto 1) Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica
PREMESSA
Lo schema del Programma Nazionale di riforma (PNR), che costituisce la sezione III del Documento di economia e finanza (DEF), viene solitamente presentato contestualmente al Programma di stabilità (sezione I del DEF) e al documento recante l'analisi e le tendenze della finanza pubblica (sezione II del DEF). Il Programma di stabilità e il PNR s’inquadrano al centro del processo di coordinamento ex ante delle politiche economiche degli Stati membri dell’UE – il Semestre europeo. Quest'anno per effetto della crisi sanitaria ed economica conseguente alla pandemia da Covid-19, il PNR viene presentato successivamente all'approvazione delle risoluzioni sulle sezioni I e II del DEF 2020. Il Governo motiva tale scelta con la necessità di: concentrarsi prioritariamente sulle misure di sostegno alle famiglie e alle imprese e sulle conseguenti necessità finanziarie; avere una visione più ampia sull'evoluzione dell'epidemia in Italia e sulla successiva "fase due" di graduale riapertura dell'economia; attendere l'esito dei lavori dell'UE in merito alla risposta alla pandemia, da cui dipenderanno alcuni dei programmi del Governo; rapportare i programmi del Governo e le iniziative di riforma non solo alle Raccomandazioni specifiche approvate nel 2019 ma anche alla proposta della Commissione europea per le Raccomandazioni 2020. Il PNR contiene gli elementi e le informazioni previsti dai regolamenti dell'Unione europea e dalle specifiche linee guida, e in particolare, come dettato dalla legge di contabilità e finanza pubblica (articolo 10, comma 5): a) lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell'eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti; b) gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività; c) le priorità del Paese, con le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nel Programma di stabilità; d) i prevedibili effetti delle riforme proposte in termini di crescita dell'economia, di rafforzamento della competitività del sistema economico e di aumento dell'occupazione.
CONSIDERAZIONI
Gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Riforma 2020 quest’anno assumono particolare valenza e si incociano con le priorità del Recovery Fund, infatti il Governo indica il documento come il primo passo verso la definizione operativa del Recovery Plan dell'Italia: in esso si tracciano le linee essenziali del programma di riforma che verrà definito nei prossimi mesi per avvalersi al più presto delle risorse che saranno messe a disposizione dall'Unione europea nell'ambito dello strumento Next Generation EU (NGEU) del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. In base all'accordo raggiunto dal Consiglio europeo, una parte delle risorse del NGEU sarà destinata al rilancio dell’economia dell’UE mediante l’incentivazione degli investimenti privati per rafforzare la resilienza dei settori strategici, in particolare quelli connessi alla transizione verde e digitale, e delle catene del valore fondamentali nel mercato interno. Questo particolare obiettivo si affianca ai finanziamenti pluriennali stanziati con la legge di bilancio 2020 per aumentare il livello degli investimenti pubblici di almeno un punto percentuale di PIL rispetto al 2019, in particolare nei seguenti ambiti:
− infrastrutture di comunicazione;
− telecomunicazioni, in attuazione del Piano Banda Ultralarga;
− infrastrutture e servizi di trasporto;
− infrastrutture per l’energia e l’acqua;
− riciclo e attenuazione dei rischi idrogeologici e sismici;
− protezione dell’ambiente e riforestazione;
− investimenti per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e dell’istruzione.
Le Regioni si pongono come soggetto catalizzatore per realizzare sul territorio gli investimenti nell’ambito delle priorità condivise fra i livelli istituzionali. In questo contesto hanno già presentato in occasione degli ultimi provvedimenti legislativi alcuni emendamenti finalizzati allo scopo di incrementare gli investimenti nell’ambito:
− Pianificazione degli investimenti per il completamento del comparto infrastrutturale dei Servizi Idrici Integrati ai fini del risparmio idrico (risanamento reti di distribuzione, riuso delle acque reflue) e della tutela ambientale (collettamento acque reflue, depurazione)
− Rifinanziamento e razionalizzazione dei fondi in materia di politiche per la casa e abitative nonché il superamento delle barriere architettoniche
− Perequazione infrastrutturale
− Rete infrastrutture scolastiche
− Rete ospedaliera e infrastrutture la salute
− Digitalizzazione/Banda Ultra Larga
− Contribuire alla crescita del Paese anche attraverso l’accelerazione e il potenziamento delle opere infrastrutturali connesse alla realizzazione dei “Giochi Olimpici e Paraolimpici 2026 MilanoCortina” e delle «Finali ATP Torino 2021 – 2025»
Le Regioni e le Province autonome ritengono che per utilizzare al meglio queste risorse diventa ancor più impellente una riforma delle competenze fra Stato e Regioni, la modernizzazione delle istituzioni e delle modalità di collaborazione fra le stesse soprattutto nell’ottica di incrementare gli investimenti per la crescita dei territori. Il rilancio e l’accelerazione degli investimenti comincia dal territorio e il ruolo programmatorio delle Regioni ha già, sortito negli anni passati una crescita degli investimenti strategici, riscontrabile nei dati degli investimenti diretti (+13,47% tra 2017 – 2019) e indiretti (+ 12,16% tra il 2017 e il 2019): questo obiettivo è stato raggiunto pur non venendo meno il rispetto dell’obiettivo di finanza pubblica negli scorsi anni e per quest’anno è previsto per le RSO un avanzo (oltre al pareggio) pari a 837,8 milioni. Inoltre, è salvaguardato l’obbligo indicato negli obiettivi per la spesa relativa a nuovi investimenti per circa 5,742 mld nel periodo 2017 – 2023. Le Regioni sono impegnate anche in un ambizioso piano di investimenti in edilizia sanitaria per mettere in sicurezza e modernizzare le strutture sanitarie per fronteggiare il futuro e sostenere la “tutela della Salute”, attraverso il Programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico, -articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67- incrementato a 30 mld dalle ultime leggi di bilancio. Per un sistematico sviluppo infrastrutturale del sistema Paese, si ritiene non più rinviabile un rilancio delle opere pubbliche, accelerando la programmabilità degli investimenti e la crescita dei territori attraverso una gestione diversa rispetto a quella attuale, in cui il modello di sviluppo vede protagonista la sinergia istituzionale tra Stato, Regioni ed Enti territoriali, sempre nell’ottica di una leale collaborazione tra i diversi livelli di governo nonché secondo il metodo cooperativo, una definizione delle priorità del Paese nei vari settori in cui gli enti regionali agiscono direttamente nel proprio territorio, anche definendo gli specifici ambiti di azione e delle correlate linee di intervento delle politiche di investimento.
Le Regioni e le Province autonome confermano la disponibilità a sostenere la crescita in tutte le materie di propria competenza: dalle attività produttive alla tutela della ambiente, dal trasporto pubblico locale alla tutela del territorio, dalla sanità alle politiche sociali, nonché attraverso il ruolo di hub programmatorio degli investimenti nell’ ambito delle priorità definite a livello nazionale per lo sviluppo sostenibile dei territori in stretta sinergia con gli enti locali.
Roma, 27 luglio 2020
Le Regioni e le Province autonome ritengono che per utilizzare al meglio queste risorse diventa ancor più impellente una riforma delle competenze fra Stato e Regioni, la modernizzazione delle istituzioni e delle modalità di collaborazione fra le stesse soprattutto nell’ottica di incrementare gli investimenti per la crescita dei territori. Il rilancio e l’accelerazione degli investimenti comincia dal territorio e il ruolo programmatorio delle Regioni ha già, sortito negli anni passati una crescita degli investimenti strategici, riscontrabile nei dati degli investimenti diretti (+13,47% tra 2017 – 2019) e indiretti (+ 12,16% tra il 2017 e il 2019): questo obiettivo è stato raggiunto pur non venendo meno il rispetto dell’obiettivo di finanza pubblica negli scorsi anni e per quest’anno è previsto per le RSO un avanzo (oltre al pareggio) pari a 837,8 milioni. Inoltre, è salvaguardato l’obbligo indicato negli obiettivi per la spesa relativa a nuovi investimenti per circa 5,742 mld nel periodo 2017 – 2023. Le Regioni sono impegnate anche in un ambizioso piano di investimenti in edilizia sanitaria per mettere in sicurezza e modernizzare le strutture sanitarie per fronteggiare il futuro e sostenere la “tutela della Salute”, attraverso il Programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico, -articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67- incrementato a 30 mld dalle ultime leggi di bilancio. Per un sistematico sviluppo infrastrutturale del sistema Paese, si ritiene non più rinviabile un rilancio delle opere pubbliche, accelerando la programmabilità degli investimenti e la crescita dei territori attraverso una gestione diversa rispetto a quella attuale, in cui il modello di sviluppo vede protagonista la sinergia istituzionale tra Stato, Regioni ed Enti territoriali, sempre nell’ottica di una leale collaborazione tra i diversi livelli di governo nonché secondo il metodo cooperativo, una definizione delle priorità del Paese nei vari settori in cui gli enti regionali agiscono direttamente nel proprio territorio, anche definendo gli specifici ambiti di azione e delle correlate linee di intervento delle politiche di investimento.
Le Regioni e le Province autonome confermano la disponibilità a sostenere la crescita in tutte le materie di propria competenza: dalle attività produttive alla tutela della ambiente, dal trasporto pubblico locale alla tutela del territorio, dalla sanità alle politiche sociali, nonché attraverso il ruolo di hub programmatorio degli investimenti nell’ ambito delle priorità definite a livello nazionale per lo sviluppo sostenibile dei territori in stretta sinergia con gli enti locali.
Roma, 27 luglio 2020
Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 27 luglio: Parere, ai sensi dell'articolo 7, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e successive modificazioni, sul programma nazionale di riforma (PNR) e sugli allegati al documento di economia e finanza 2020 (DEF)
Link all'atto della Conferenza permanente di Finanza Pubblica del 27 luglio: Parere, ai sensi dell'articolo 7, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e successive modificazioni, sul Programma Nazionale di Riforma (PNR) e sugli a11egati al Documento di economia e finanza 2020 (DEF).
Precedente documentazione della Conferenza delle Regioni:
7 maggio 2020: LE REGIONI E LA PROGRAMMAZIONE INTEGRATA PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
18 giugno 2020:Contributo delle Regioni e delle Province autonome al Programma Nazionale di Riforma 2020 (PNR 2020)
( red / 30.07.20 )
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