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Regioni.it

n. 3891 - martedì 28 luglio 2020

Sommario
- Recovery fund: la sfida della partecipazione per il rilancio del Paese
- 50 anni Regioni: Emiliano, importante ruolo Conferenza Regioni
- Pandemia: misure più mirate di prevenzione e contrasto
- Sicilia: Armao, "Recovery fund" e "Mes", ultime occasioni per superare il divario nord-sud
- Boccia: da Stato-Regioni 14,5 milioni alle isole minori
- I report delle Conferenze Unificata, del coordinamento della Finanza Pubblica e Stato-Regioni del 27 luglio

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Recovery fund: la sfida della partecipazione per il rilancio del Paese

Manovra per la ripartenza in Emilia-Romagna

(Regioni.it 3891 - 28/07/2020) La maggioranza e il governo si apprestano a "blindarsi" al  Senato per il voto sullo scostamento di bilancio previsto per  mercoledi'.  Oggi in serata gli 'sherpa' economici della maggioranza dovrebbraero  incontrarsi per definire il quadro dei 25 miliardi sul tavolo, ovvero  come verranno spesi e quali margini d'azione avrà il Parlamento. C'è comunque un  dialogo in corso fra governo e opposizione per far sì che anche dal centrodestra  arrivi il semaforo verde.
Sul tavolo anche la richiesta di un sostegno alle Regioni  (avanzata dai Presidenti) per almeno tre miliardi e mezzo. Sempre domani, oltre alle comunicazioni del premier a palazzo  Madama sulla proroga dello stato di emergenza, è previsto un Consiglio dei ministri in  mattinata e una riunione del Comitato Interministeriale per gli affari economici. L'incontro, prima riunione sul tema, per  definire l'iter della gestione dei fondi Ue per il Recovery Fund, si terrà alle 20. Invitati tutti i ministri. Prevista la presenza - preannunciano le agenzie di stampa - anche  del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro,  del sottosegretario agli Affari Ue Laura Agea, di Antonio Decaro per  l'Anci, Michele De Pascale per l'Upi, Marco Bussone per l'Uncem e  Stefano Bonaccini per la Conferenza delle Regioni.
Giuseppe Conte punta su un'ampia convergenza e ha  invitato tutti i ministri, oltre alle Regioni, all'Anci e alle  province.
Il Consiglio dei Ministri dovrebbe definire il perimetro  dell'organismo che servirà a gestire i fondi dell'Unione europea.
Intanto si apprende che "il 70% dei fondi" del Recovery Fund "sarà disponibile tra il 2021 e il 2022". Lo dice il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, nel corso dell'audizione nelle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato sul Piano nazionale di riforma 2020 e sulla Relazione al Parlamento sullo scostamento di bilancio. Il restante 30%, aggiunge, "sara' arrivera' per l'anno 2023".
Stiamo parlando "di progetti da 209 miliardi per  cambiare l'economia del Paese. E' un lavoro da finire entro settembre  e il coordinamento è decisivo, cosi' come la guida del premier  Conte". Lo dice il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola,  che tornando sull'accordo raggiunto sul Recovery fund. In questa fase, spiega,  "coordiniamo il lavoro con tutti i ministeri, ascoltando le Regioni,  le Province, i Comuni e aprendo un dialogo in Parlamento". Ricorda  inoltre che questi fondi sono una "risorsa per il Paese, non per il  Governo", con l'auspicio che "mobilitino idee e protagonismo". Il  Governo decidera' "le forme migliori" per utilizzarli, ma "dobbiamo  essere tutti coinvolti, anche al Sud, perche' sono un patrimonio per  rendere la nostra economia piu' verde e piu' digitale, per cambiare  la pubblica amministrazione e curare il patrimonio pubblico".
In Emilia-Romagna "Abbiamo stanziato risorse per le comunità più colpite dall'emergenza sanitaria, per dare la possibilità di programmare da subito la ripartenza, assieme alla necessità di tenere agganciate le aree montane e interne alle traiettorie di ripresa e sviluppo, per evitare ulteriori fratture nel sistema sociale ed economico regionale". Così in una nota il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano. "Più in generale - aggiungono - si tratta di una manovra straordinaria, per dimensione e obiettivi, che nonostante le pesanti conseguenze della gestione della pandemia sui conti pubblici, contribuisce al nostro obiettivo principale, quello di garantire la tenuta sociale ed economica dell'intera comunità emiliano-romagnola. Con risorse certe vogliamo sostenere una ripartenza basata su sostenibilità, innovazione digitale, nuove modalità di lavoro e capacità di investimento degli enti locali. Puntiamo a dare solide basi alla ripresa, recuperando ogni posto di lavoro, creandone di nuovi e realizzando un patto della ricostruzione che condivideremo con i territori". I 52,5 milioni di euro di minori entrate accertate finora a causa della crisi, precisa la Regione, sono stati coperti con trasferimenti statali per 42,5 milioni e con 10 milioni di fondi regionali. "Grazie ai risparmi che provengono da un buon rendiconto (17 milioni di euro), grazie allo sblocco di avanzo vincolato (22 milioni di euro) e al reimpiego di risorse sempre vincolate degli anni scorsi, sono stati possibili i nuovi interventi programmati".
Alla Camera la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina durante una informativa urgente sulla scuola, ha detto che "l'Italia ha oggi a disposizione uno strumento, quale il Recovery Fund, che consente di guardare al futuro del Paese con visione e speranza. Abbiamo l'occasione storica di farlo, rimettendo al centro la scuola". Si tratta, ha aggiunto, "di un'opportunità irripetibile che dovremo saper sfruttare, con la collaborazione di tutti. Dovremo investire nell'edilizia scolastica, per un Piano pluriennale destinato ad ammodernare gli edifici scolastici già esistenti e a costruirne di nuovi, per la creazione di ambienti innovativi di apprendimento". 
Intanto però sul tema scuola le Regioni pretendono risposte "Con la commissione istruzione  della Conferenza delle Regioni, stileremo un documento composto da un  elenco di temi sui quali il ministero non ha ancora dato risposte  primi fra tutti quelli dell'organico e dei trasporti". L'assessore  alla Scuola dell'Emilia-Romagna, Paola Salomoni, lo ha annunciato nell'odierna seduta  della commissione Cultura durante l'informativa dedicata agli  aggiornamenti sulla ripresa delle attività scolastiche a settembre. "Sulla questione riguardante l'organico - ha specificato l'assessore - stiamo giocando due partite. La prima riguarda il mantenimento delle  autonomie scolastiche. Abbiamo, in Emilia-Romagna, due situazioni in  bilico: una a Rimini, l'altra a Parma. Come conferenza delle Regioni  avevamo chiesto che il calcolo, su cui si basa il ministero per il  mantenimento del dirigente scolastico e del suo supporto  amministrativo, fosse sospeso per quest'anno, vista la particolare  situazione. L'altra partita è sull'organico d'emergenza. Ci risulta  che siano stati fatti tre monitoraggi in base alle richieste delle  scuole. Un ultimo dovrebbe essere fatto entro il 31 luglio, ma non è  stato comunicato in via formale. In base a questo il ministero fornirà l'organico aggiuntivo. Noi avevamo chiesto trasparenza e celerità". Per quanto riguarda invece il trasporto la situazione, ha spiegato  l'assessore, vede "il permanere di alcune criticità, anche se ci si  sta lavorando, su quello urbano e su quello extraurbano. In  quest'ultimo riguardano soprattutto i maggiori oneri. Ma le difficoltà maggiori riguardano il trasporto scolastico.
Se sul fronte scuola le risposte tardano ad arrivare, giungono invece dall'esecutivo segnali importnati per le Regioni nel settore dell'export, dopo il vertice di ieri con il ministro Luigi Di Maio. "Da ministro degli Esteri credo che il nostro  obiettivo in questo momento sia anche quello di trasformare ogni  nostra ambasciata nel mondo nella "casa delle imprese". Ci stiamo  gia' lavorando, perche' l'Italia e le nostre aziende devono crescere  ed esportare le nostre eccellenze ovunque". "Si tratta del Made in Italy" osserva il ministro, "del nostro  passato, del nostro presente e di quello che sara' il nostro futuro.  La nostra tradizione e il nostro orgoglio. Il patto per l'export agevolera' tutto questo. Abbiamo gia' stanziato circa 1.4 miliardi di  euro, ma dovra' essere finanziato ancora di piu' nella prossima legge  di bilancio". Al riguardo, Di Maio ricorda: "Proprio ieri infatti con il  presidente Stefano Bonaccini e i membri della Conferenza delle  Regioni in video conferenza ci siamo confrontati sulle politiche da  intraprendere per sviluppare l'internazionalizzazione delle nostre  aziende che danno lavoro sul territorio. A loro ho detto che mi faro'  portavoce delle richieste fatte e faro' il massimo per riuscire a  supportare al meglio le istanze dei nostri cittadini. E' il momento  di accelerare per rilanciare l'Italia".
"Nella legge di bilancio c'è da finanziare tutti gli strumenti del patto sull'export che condividiamo con le imprese". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un'intervista durante la presentazione del rapporto Ice, parlando del patto per l'export sottoscritto con le associazioni di categoria nei mesi scorsi, e che prevede un base di finanziamento di un miliardo e 300 milioni di euro. "Quei soldi sono solo l'inizio", ha puntualizzato Di Maio. Il titolare della Farnesina ha spiegato che, sul fronte della promozione del Made in Italy all'estero, "ora siamo concentrati sulle fiere, in un momento in cui il sistema in Europa ed ha bisogno di aiuto". A settembre partirà la campagna di comunicazione del patto per l'export, che tra le altre cose dovrà seguire gli eventi nelle sedi diplomatiche e il sistema fieristico, ha aggiunto. Poi ci sono le missioni di sistema e gli incontri bilaterali tra paesi. Inoltre, dal 31 agosto fino alla fine di settembre ci saranno una serie di road show nelle regioni per spiegare i contenuti e gli strumenti del patto. 
Il Ministro per gli affari regionali Franceso Boccia che ieri ha presieduto in videoconferenza da Bari, la Conferenza Stato-Regioni ha sottolineato il "risultato storico per l'Italia. Dei 750 miliardi 209 vengono in Italia. Aspettiamo di fare un confronto interno. Mi batterò per questo ma non solo io. La campagna ha tutto il nostro sostegno", ha detto rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se parte dei 209 miliardi del Recovery fund saranno investiti per l'Alta velocità ferroviaria sulla dorsale adriatica. "Le regioni del Sud, che non hanno l'Alta velocità, sono unite e hanno il dovere di garantire ai propri cittadini gli stessi diritti delle altre regioni".
Il fatto che Il Consiglio Europeo ha confermato gli stanziamenti previsti sia dal Quadro Finanziario Pluriennale (1.074 miliardi di euro per il periodo di programmazione 2021-27), sia dallo strumento Next Generation EU (750 miliardi di euro, 209 dei quali già destinati all'Italia)è  "Una notizia - afferma l'assessore alle Politiche comunitarie Manuela Bora - che la Regione Marche apprende con entusiasmo, forte della sua capacità di spesa, riconosciuta ed apprezzata dalla stessa Commissione Europea. Una capacità documentata da atti e decisioni ufficiali: la premialità è stata infatti raggiunta su tutti gli Assi del POR FESR, con Decisione Ue di agosto 2019 che attesta come la Regione Marche sia una delle 7 Regioni a raggiungere questo obiettivo e seconda Regione (dopo l'Emilia- Romagna) in termini di superamento degli obiettivi di certificazione (+60% rispetto al target di spesa di dicembre 2019)". Ed èvimportante chiarire che la Regione Marche non è scivolata negli ultimi anni tra le regioni meno sviluppate d'Italia, come erroneamente comunicato da parte di alcune fonti, ma è stata inserita tra le regioni 'in transizione' per l'andamento del Pil nel periodo 2015-2017, rapportato alla media nazionale. Il periodo di riferimento individuato è stato inevitabilmente influenzato dagli effetti del sisma sulle attività economiche regionali. Le regioni 'in transizione' nel prossimo periodo di programmazione 2021-27 saranno infatti le Marche, l'Umbria e l'Abruzzo, cioè quelle colpite dal sisma". "Spostando  invece il periodo di analisi all'annualità 2018 - seguita Bora -, si rileva che il nostro Pil è stato quello con il tasso di crescita più alto tra tutte le regioni italiane con un +3% sull'anno precedente (ultima rilevazione Istat), a dimostrazione che le politiche di sostegno alle attività economiche intraprese vanno nella giusta direzione. E' importante quindi proseguire il lavoro intrapreso con lo stesso impegno e voglia di fare, perché entro il 2020 vanno stabilite le priorità e le linee strategiche di intervento dei 2 strumenti citati: la nuova programmazione comunitaria 2021-27 e il nuovo strumento Next Generation EU che, tra l'altro, prevede una quota parte di risorse (React-EU di circa 47 miliardi di euro) che verranno messe a disposizione sulla corrente programmazione 2014-20". "Queste ultime risorse - conclude Bora - contrariamente a quanto scritto, dovranno essere sì impegnate entro il 2023, ma vanno spese entro il 2026, e non poteva essere altrimenti vista la tempistica della loro messa a disposizione. Si tratta di una sfida impegnativa e strategica che non può lasciare spazio all'improvvisazione o essere affrontata senza le necessarie competenze. Mai come ora, in questo settore, c'è bisogno di continuità, e dell'esperienza di chi negli anni ha ottenuto la fiducia della Commissione europea, con una gestione corretta ed efficace, che è stata in grado di trasformare le risorse e i progetti in concrete occasioni di rilancio del sistema economico, continuando a puntare su innovazione sostenibilità e sostegno al credito". 


 
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( red / 28.07.20 )
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