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Regioni.it

n. 3886 - martedì 21 luglio 2020

Sommario3
- Accordo Governo-Regioni su minori entrate
- Soddisfazione Governo su accordo minori entrate Regioni
- Fondi Ue per rilancio Europa
- Minori entrate: documento Regioni di proposta di accordo
- Anticipo saldi estivi
- Irap: accordo su recupero minori entrate

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Accordo Governo-Regioni su minori entrate

(Regioni.it 3886 - 21/07/2020) “C’è l’accordo con il Governo per recuperare le risorse che sono venute meno nei bilanci regionali a causa della pandemia e della conseguente crisi economica”, afferma Donato Toma, che ha presieduto oggi la Conferenza delle Regioni. Si tratta dell’Accordo – ratificato in Conferenza Stato-Regioni, anch’essa svoltasi in modalità videoconferenza- per “assicurare le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni regionali per l’anno 2020 in relazione alle competenze istituzionali in conseguenza della perdita di entrate connesse all’emergenza Covid-19”.
“Sono risorse indispensabili – spiega Toma – per garantire servizi essenziali ai cittadini, dalla sanità all’istruzione, dal trasporto pubblico locale all’assistenza.
Il rischio era di far saltare i bilanci regionali e quindi i servizi resi. E’ un rischio che non possiamo correre in momento così delicato per il nostro Paese.
L’accordo coinvolge sia le Regioni a statuto ordinario che le Regioni a statuto speciale e le Province autonome. E’ pertanto previsto il riparto del fondo nella proporzione di 1/3 per le Regioni a statuto ordinario e 2/3 per le Autonomie speciali.
Viene così ripartita la quota già assegnata dal decreto legge 34 di 1,5miliardi per il 2020, assegnando 0,5 miliardi alle Regioni a statuto ordinario per la compensazione delle minori entrate e il restante miliardo alle Autonomie speciali.
Il Governo ha nel contempo preso atto che si tratta di uno stanziamento del tutto insufficiente rispetto alla effettiva perdita delle entrate regionali, stimate il 1,7 miliardi solo per le regioni ordinarie nel 2020.
Si dovrà quindi continuare a definire nel corso del 2020 e del 2021 l’entità effettiva delle mancate entrate.
Nell’accordo pertanto è stabilito, per continuare a garantire gli equilibri di bilancio, di prevedere l’inserimento in un prossimo provvedimento utile dell’integrazione di 1,2 miliardi di compensazione di minori entrate per le Regioni a statuto ordinario e di 1,6 miliardi per le Autonomie speciali.
Sono anche da considerare le minori entrate tributarie, circa un miliardo, derivanti dalla lotta per l’evasione fiscale. Pertanto Governo e Regioni concordano che i rapporti finanziari siano definiti sulla base degli effettivi andamenti dei gettiti.
Infine preoccupano i meccanismi di finanza pubblica che bloccano gli investimenti regionali. E’ paradossale infatti che, dopo aver dato un contributo fondamentale alla ripartenza, le Regioni non possano anche farsi carico del rilancio economico del nostro Paese, non potendo fare investimenti perché costrette al rispetto dell’equilibrio di bilancio. Quindi le Regioni non possono finanziare spesa corrente per non indebitarsi e sono l’unico comparto pubblico che deve rispettare sia gli equilibri di bilancio che contribuire a precisi obiettivi finanziari già prefissati”.

Regioni a Statuto Ordinario

Riparto della quota delle RSO del fondo di compensazione per le minori entrate previsto all’articolo del DL 34/2020

Abruzzo

15.812.894,74

Basilicata

12.492.894,74

Calabria

22.302.894,74

Campania

52.699.210,53

Emilia-Romagna

42.532.894,74

Lazio

58.516.578,95

Liguria

15.503.947,37

Lombardia

87.412.631,58

Marche

17.411.842,11

Molise

4.786.052,63

Piemonte

41.136.052,63

Puglia

40.763.421,05

Toscana

39.086.578,95

Umbria

9.810.263,16

Veneto

39.731.842,11

Totale

500.000.000,00

 

Regioni a Statuto Ordinario

Riparto dell’integrazione del fondo delle Regioni a Statuto Ordinario

Abruzzo

- 37.950.947

Basilicata

- 29.982.947

Calabria

- 53.526.947

Campania

- 126.478.105

Emilia-Romagna

- 102.078.947

Lazio

- 140.439.789

Liguria

- 37.209.474

Lombardia

- 209.790.316

Marche

- 41.788.421

Molise

- 11.486.526

Piemonte

- 98.726.526

Puglia

- 97.832.211

Toscana

- 93.807.789

Umbria

- 23.544.632

Veneto

- 59.356.421

Totale

- 1.200.000.000

 

Regioni a Statuto Speciale

Importo (in mln di euro)

Valle d’Aosta

32.31

Provincia di Trento

136.54

Provincia di Bolzano

142.31

Friuli Venezia Giulia

206.92

Sicilia

300.00

Sardegna

181.92

Totale

1.000

 

Regioni a Statuto Speciale

Importo (in mln di euro)

Valle d’Aosta

51.69

Provincia di Trento

218.46

Provincia di Bolzano

227.69

Friuli Venezia Giulia

331.08

Sicilia

480.00

Sardegna

291.08

Totale

1.600

  
Accordo Governo-Regioni su minori entrate

 





( gs / 21.07.20 )

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Soddisfazione Governo su accordo minori entrate Regioni

(Regioni.it 3886 - 21/07/2020) Approvato nel corso della Conferenza Stato-Regioni del 20 luglio l'accordo che prevede l’erogazione alle Regioni di 4.3 miliardi per l'anno 2020 per le le minori entrate provocate dal Covid-19, sottolinea il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. Il decreto Rilancio, ricorda Boccia, "ha previsto un fondo presso il Mef con una dotazione per il 2020 pari a 1,5 miliardi di euro: 500 milioni di euro saranno ripartiti tra le Regioni a Statuto ordinario, 1 miliardo tra le Regioni a Statuto Speciale e le Province Autonome di Trento e Bolzano”.
Il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani, parla di “grande soddisfazione per l'intesa raggiunta dal governo con le regioni, a cui verranno trasferiti ulteriori 2,8 miliardi a compensazione delle minori entrate
“Ci eravamo impegnati a garantire alle regioni le risorse per le loro funzioni istituzionali, con l'accordo sottoscritto abbiamo concretizzato questo obiettivo – spiega Misiani - Il negoziato è stato complesso ma lo spirito di leale collaborazione istituzionale con cui è stato condotto il confronto in sede tecnica e politica ci ha permesso di superare tutte le criticità raggiungendo un positivo punto di incontro, che permetterà alle amministrazioni regionali di colmare le minori entrate legate alla crisi economica garantendo ai cittadini e alle imprese i servizi essenziali di competenza regionale”. Le risorse che il governo trasferirà alle regioni e alle province autonome, prosegue Misiani, ""sono molto consistenti, perché allo stanziamento di 1,5 miliardi previsto dal Dl Rilancio si aggiungeranno con il prossimo scostamento di bilancio altri 2,8 miliardi, che porteranno il contributo straordinario ad un totale di 4,3 miliardi”. Alle regioni a statuto ordinario “andranno 1,7 miliardi (di cui 500 milioni già stanziati dal Dl Rilancio e 1,2 miliardi aggiuntivi disposti dall'intesa) e alle regioni a statuto speciale e alle province autonome 2,6 miliardi (di cui 1 miliardo previsti dal Dl Rilancio e ulteriori 1,6 miliardi previsti dall'accordo)”.
“Ora - rileva Misiani - spetterà al governo dare attuazione all'accordo”.
 con lo scostamento di bilancio che chiederemo nei
“Eccellente – aggiunge Boccia - il lavoro del viceministro Misiani e del ministro Gualtieri che ci hanno consentito il rispetto dei tempi anche per la chiusura dei prossimi assestamenti di bilancio sui territori”.

Via libera del Governo al ristoro minori entrate per Covid

>ANSA-FOCUS/Altri 20 mld anti-Covid, poi piano per fondi Ue


CORONAVIRUS: BOCCIA "GOVERNO DI PAROLA CON REGIONI,ORA TOCCA A COMUNI" ROMA


Misiani: a Regioni ulteriori 2,8 miliardi per minori entrate

 



( gs / 21.07.20 )

+T -T
Fondi Ue per rilancio Europa

(Regioni.it 3886 - 21/07/2020) L’Unione europea ha raggiunto l’accordo sui fondi da destinare al rilancio economico dopo la pandemia, sul Recovery Fund ed il Bilancio Ue 2021-2027. Il Recovery Fund ha una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi. Il bilancio è stato fissato a 1.074 miliardi.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, spiega che con "209 miliardi abbiamo anche migliorato l'intervento a nostro favore, se consideriamo la proposta originaria della Commissione Ue e se consideriamo la proposta originaria della Commissione Ue e della presidente von der Leyen”, aggiungendo che "la costruzione di una task force" diventa ora la "priorità che andremo a definire in questi giorni, perché dovrà partire al più presto".
“Il governo italiano è forte –afferma Conte - la verità è che l'approvazione di questo piano rafforza l'azione del governo italiano”, precisando che l'accordo non prevede un "diritto di veto o di intromissione sull'attuazione del piano di Rilancio nazionale", bensì "un sistema di verifiche in relazione all'avanzamento dei progetti, all'implementazione degli stessi".
Soddisfatti anche gli altri leader europei per l'accordo sul Recovery Fund. "L'abbiamo fatto. Ci siamo riusciti. L'Europa è solida, è unita. E' stato difficile", dichiara il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "L'Europa ha ora la possibilità di uscire più forte dalla crisi", rileva il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. E’ un "buon segnale" all'Europa, sottolinea la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, mentre il presidente francese, Emmanuel Macron, evidenzia le "conclusioni storiche" di un "vertice difficile" con "visioni diverse dell'Europa". 
Per il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano “l'Italia puo' ripartire, varare finalmente un piano nazionale per rilanciare l'economia, ridare fiducia dopo il buio del lockdown. La Puglia proporra' un piano di investimenti strategico per i prossimi cinque anni per rilanciare l'economia, le infrastrutture  ed il mercato del lavoro”.
Il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, evidenzia la “svolta storica per l'Europa anche se raggiunta con molte trattative meschine e troppi egoismi da parte dei cosiddetti frugali che con il diritto di veto hanno condizionato il risultato”. 
Il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, rileva che “l'Italia adesso ha le condizioni per potersi salvare. È tempo che con grande rapidita' si elaborino i piani di investimento e di utilizzo dei fondi europei”.
Il presidente altoatesino Arno Kompatscher evidenzia che “dal Recovery Fund ci aspettiamo alcune centinaia di milioni di euro per l'Alto Adige”, che prevede progetti per lo sviluppo sostenibile, “vogliamo attivarci da subito con progetti, da inserire nel Recovery Plan per ricevere fondi in modo diretto dall'Ue, per far ripartire la nostra economia e salvaguardare i nostri posti di lavoro”.

Infine per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l'Europa esce rafforzata dall'accordo raggiunto a Bruxelles e ora per l'Italia ci sono le condizioni per predisporre in tempi rapidi un piano di interventi per superare la crisi Covid.  "Occorrono davvero occhi nuovi per affrontare la situazione che abbiamo davanti". Per Mattarella  "la pandemia sta dimostrando a tutti che, nel mondo, siamo legati da una sorte comune, e che abbiamo dei pericoli comuni. Questa considerazione dovrebbe attribuire un sapore di futilità, che risulta tuttora difficile superare e abbandonare, ai motivi di contrasto che invece affannano il mondo".



++ Conte, all'Italia il 28% del Recovery, fondi aumentati ++


 
RECOVERY FUND, ACCORDO DA 750 MLD: 390 SARANNO SOVVENZIONI /FOTO


EMILIANO: DA CONTE OTTIMO LAVORO, ITALIA PUÒ RIPARTIRE "ORA RIMBOCCARSI LE MANICHE E PREDISPORRE PIANO INVESTIMENTI"


ROSSI: RECOVERY SVOLTA STORICA, PD DIA BATTAGLIA PER IL MES 'ITALIA OTTIENE SOLIDARIETÀ EUROPEA, DA INGRATI NON RICONOSCERLO'

Ue: Fedriga, speriamo che esultanze non nascondano fregature


Kompatscher, dal recovery fund centinaia di milioni Per far ripartire la nostra economia e garantire posti di lavoro

 
= Mattarella a Conte, Ue piu' forte, da Italia piano interventi

UE: CONTE, 'TASK FORCE PER RECOVERY DEVE PARTIRE AL PIU' PRESTO'


+++ ANSA: LE NOTIZIE DEL GIORNO ORE 7.00 +++





( gs / 21.07.20 )

Documento della Conferenza Regioni del 25 giugno

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Minori entrate: documento Regioni di proposta di accordo

Documento approvato nella Conferenza Regioni del 25 giugno propedeutico all'Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 20 luglio

(Regioni.it 3886 - 21/07/2020) Sulle minori entrate la Conferenza delle Regioni del 25 giugno, che si è svolta in modalità videoconferenza, ha rapprovato un documento propedeutico all'Accordo che è avvenuto in sede diConferenza Stato-Regioni il 20 luglio. E' la proposta di accordo che è stata sottoposta all'attenzione del Governo.
Di seguito il documento approvato.

Proposta di accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra governo e regioni a statuto ordinario per assicurare le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni regionali per l’anno 2020 in conseguenza della perdita di entrate connesse all’emergenza pandemica da covid-19
VISTI:
− l’articolo 119 della Costituzione che prevede che i Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento, con la contestuale definizione di piani di ammortamento e a condizione che per il complesso degli enti di ciascuna Regione sia rispettato l’equilibrio di bilancio e che pertanto gli enti territoriali non possono finanziare spesa corrente con debito;
− la legge 24 dicembre 2012, n. 243, in particolare gli articoli 9 e 10 riguardanti rispettivamente l’obbligo del rispetto dell’equilibrio dei bilanci e i limiti del ricorso all'indebitamento da parte da parte degli enti territoriali consentito esclusivamente per finanziare spese di investimento con le modalità e nei limiti previsti dalla legge dello Stato, non potendo fare deficit;
CONSIDERATO il concorso alla finanza pubblica delle Regioni a statuto ordinario per il settore non sanitario di cui all'articolo 46, comma 6, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, e di cui all'articolo l, comma 680, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, tenuto conto degli effetti della sentenza della Corte costituzionale n. 103 del 2018 e della legge 145/2018 per cui le Regioni a statuto ordinario contribuiscono agli obiettivi di finanza pubblica per circa 13,8 mld e sono tenute a addirittura a conseguire un avanzo (oltre al pareggio) pari a 837,8 milioni per l’anno 2020;
PRESO ATTO degli effetti dell’emergenza COVID-19 che hanno determinato una perdita di gettito relativa alle entrate regionali, che in assenza di adeguate misure di compensazione determineranno alternativamente o congiuntamente la scelta di: a) ridurre la spesa corrente, compresi i livelli essenziali delle prestazioni anziché potenziare le proprie risposte contro la situazione emergenziale; b) attivare la leva fiscale, avviando misure restrittive di politica fiscale al contrario dello Stato (che così come ha indicato nel DEF 2020 intende utilizzare le risorse derivanti dal maggior indebitamento per realizzare interventi di potenziamento anche per le amministrazioni pubbliche “che sono chiamate a dare una efficace risposta alla situazione emergenziale” e che durante il graduale rientro del rapporto debito /PIL “misure restrittive di politica fiscale sarebbero controproducenti”); c) violare le norme per sugli equilibri dei bilanci e /o non rispettare gli obiettivi di finanza pubblica definiti;
CONSIDERATO che le Regioni devono approvare la legge di assestamento come previsto dal D.lgs 118/2011 entro il 31 luglio e che pertanto le stesse dovranno procedere alla riduzione della spesa iscritta a bilancio ben prima della conversione in legge del decreto legge 34/2020;
CONSIDERATA la stima delle minori entrate quantificata dalle Regioni a statuto ordinario in 2,010 miliardi di euro e la richiesta preventiva all’emanazione del decreto legge 34/2020 della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di costituire due fondi separati per le RSO e per RSS, stante la loro peculiarità giuridica e che l’eventuale stanziamento per tale finalità fosse suddiviso in maniera tale da rispettare la proporzione rispettivamente di 1/3 e 2/3;
VISTO l’articolo 111 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 che prevede, al fine di concorrere ad assicurare alle Regioni e alle Province autonome le risorse necessarie per l’espletamento delle sole funzioni in materia di sanità, assistenza e istruzione per l’anno 2020, in conseguenza della possibile perdita di entrate connesse all’emergenza COVID-19, un unico fondo per le Regioni a statuto ordinario e per le Autonomie speciali con una dotazione unica di 1,5 miliardi di euro per il 2020 e l’istituzione di un tavolo tecnico per esaminare le conseguenze connesse all’emergenza COVID-19, con riferimento alla possibile perdita di gettito relativa alle entrate regionali, non compensata da meccanismi automatici, destinate a finanziare le spese essenziali connesse alle sole funzioni in materia di sanità, assistenza e istruzione;
PRESO ATTO che il fondo previsto all’articolo 111 del decreto-legge 34/2020 ha uno stanziamento insufficiente rispetto alla stima della perdita di entrate delle Regioni a statuto ordinario oltreché essere unico per le stesse e per le Autonomie speciali;
CONSIDERATA la necessità di prevedere una copertura delle entrate regionali al fine di garantirne gli equilibri di bilancio oltreché della generalità delle spese regionali (ad esempio: il TPL; disavanzi in sanità);
CONSIDERATO che il Tavolo tecnico istituito ai sensi dell’art.111 “al fine di monitorare gli effetti dell’emergenza COVID-19 con riferimento alla tenuta delle entrate delle Regioni e delle Province autonome rispetto ai fabbisogni di spesa,” ha sulla base delle prime stime, preso atto che le minori entrate delle Regioni e Province autonome sono stimate intorno ai 3,250 miliardi a fronte di uno stanziamento del decreto-legge 34/2020 di 1,5 miliardi di euro e che sono stati presi in considerazione gli effetti delle mancate entrate su altri ambiti di fabbisogni di spesa indispensabili e legate all’emergenza oltre a quelli strettamente elencati nella norma, in coerenza con le decisioni prese sull’analogo tavolo MEF – Enti locali;
RITENUTO che il Tavolo tecnico istituito ai sensi dell’art.111 del decreto-legge 34/2020 debba proseguire i lavori nel corso dell’esercizio 2020 per monitorare gli eventuali ulteriori scostamenti fra le stime delle minori entrate e i gettiti effettivi di entrata e per aggiornare le stime anche sulla base della nota di aggiornamento al DEF 2020 al fine di assicurare gli equilibri dei bilanci delle Regioni;
GOVERNO E REGIONI A STATUTO ORDINARIO CONCORDANO:
1) di procedere al riparto del fondo di cui all’articolo 111 del decreto-legge 34/2020 nella proporzione 1/3 per le Regioni a statuto ordinario e 2/3 per le Autonomie speciali;
2) di ripartire la quota assegnata alle Regioni a statuto ordinario già disponibile in base all’art.111 del decreto-legge 34/2020 a legislazione secondo la seguente tabella entro il 30 giugno



3) di stimare la perdita di entrate per le Regioni a Statuto ordinario considerando tutte le entrate regionali secondo la seguente tabella:
4) di prevedere l’integrazione del fondo per le Regioni a statuto ordinario di 1,510 miliardi di euro per la copertura delle entrate regionali al fine di garantire gli equilibri di bilancio così da non prevedere misure restrittive della spesa in senso prociclico, nel primo provvedimento legislativo utile, con il seguente riparto:



5) di garantire gli importi relativi a Fondi perequativi e a compensazioni di minori entrate relative a legislazioni pregresse secondo i riparti già definiti, in particolare:
− ex Fondo perequativo legge 549/1995 – d.lgs 56/2000 (art. 56 del decreto-legge 124/2019) per € 2.508.947.616;
− contributo di cui all'articolo 8, comma 13, duodecies del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito in legge dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, a compensazione degli effetti sulle manovre regionali derivanti dalle agevolazioni IRAP di cui alla legge 190/2014, a decorrere dall'anno 2018 per € 384.683.000;
− compensazione trasferimenti soppressi d.lgs 56/2000 (compartecipazione IVA non sanità) € 423.591.286,00.
6) di abrogare il comma 3 dell’articolo 111 del decreto-legge 34/2020 in attuazione del principio della leale collaborazione dei rapporti fra le amministrazioni e stante tutti gli strumenti tecnici già a disposizione del MEF, dei controlli previsti dagli organi costituzionali oltre che a quelli previsti dal dlgs.118/2011.

Link all'atto della Conferenza Stato-Regioni del 20 luglio: Accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra Governo e Regioni a Statuto ordinario per assicurare le risorse necessarie per l'espletamento delle funzioni regionali per l'anno 2020 in conseguenza della perdita di entrate connessa all'emergenza pandemica da Covid-19

( red / 21.07.20 )

+T -T
Anticipo saldi estivi

(Regioni.it 3886 - 21/07/2020) La regione Friuli Venezia Giulia spiega che la Conferenza delle Regioni del 20 luglio ha esaminato e approvato, tra l'altro, il punto all'ordine del giorno che proponeva la possibilità - a seconda delle esigenze regionali - di anticipare i saldi estivi a luglio. Saldi che erano già previsti a partire dal primo agosto: "la Conferenza delle Regioni, con il voto favorevole del governatore del Friuli Venezia Giulia, ha accolto l'indirizzo che permette di anticipare, sulla base delle esigenze del tessuto economico, la data di avvio dei saldi rispetto al primo agosto 2020".
Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, annuncia: "abbiamo deciso di anticipare a questa mattina l’inizio dei saldi. Abbiamo ritenuto indispensabile partire prima possibile per dare respiro al mondo del commercio. Siamo Convinti che questo potrà consentire una ripresa dei consumi in un momento particolarmente difficile anche per questo comparto”.



 
[Friuli Venezia Giulia] Commercio: da Conferenza Regioni ok a inizio anticipato saldi

[Campania] DE LUCA: "DA OGGI VIA AI SALDI IN ANTICIPO PER DARE RESPIRO AL COMMERCIO"


( red / 21.07.20 )

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Irap: accordo su recupero minori entrate

(Regioni.it 3886 - 21/07/2020) La Conferenza delle Regioni ha dato l’Intesa, nel corso della Conferenza Stato-Regioni del 20 luglio che si è svolta in videoconferenza, anche sul decreto di riparto del Fondo finalizzato a ristorare alle Regioni e alle Province autonome le minori entrate derivanti dal mancato versamento dell'IRAP.
E’ stato così istituito un apposito fondo per il recupero delle minori entrate che non erano destinate originariamente a finanziare il fondo sanitario nazionale.
Si è concordato che al riparto del fondo provvederà un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze. Il fondo è costituito da una quota destinata alle minori entrate delle Regioni a statuto ordinario e per la restante quota alle minori entrate delle Regioni a statuto speciale.
Il Friuli Venezia Giulia spiega che sono previste per la regione ulteriori 79 milioni di euro dal fondo per mancato gettito Irap.
Il presidente Massimiliano Fedriga ha quindi espresso soddisfazione per la positiva riuscita del confronto tra Stato e Regioni e Province autonome in tema di assegnazione di risorse finanziarie alle Amministrazioni regionali per le minori entrate dovute alla pandemia.
"Questo accordo - spiega la regione Friuli Venezia Giulia - permette quindi di arginare lo stato di difficoltà per la Regione dovuto sia alle maggiori uscite finanziarie derivanti dai rilevanti oneri per il contrasto al coronavirus, che hanno consentito di contenere la diffusione della pandemia, sia dalla riduzione delle entrate causata dalla contrazione delle attività produttive.
Come è stato precisato dall'assessore alle Finanze, ulteriori 79 milioni di euro saranno destinati al Friuli Venezia Giulia attraverso il fondo nazionale per ristorare le Regioni dal mancato gettito derivante dall'esenzione del pagamento del saldo dell'Irap.
Lo Stato ha inoltre assunto l'impegno di siglare un ulteriore Accordo in materia di finanza e risorse pubbliche per l'anno 2021 entro novembre 2020."
Il presidente altoatesino Arno Kompatscher evidenzia che “il risultato approvato ieri dalla Conferenza Stato-Regioni è stato raggiunto in pieno. Lo Stato si impegna al ristoro integrale delle somme perse sia per l'anno in corso che per il 2021", ha detto Kompatscher. Un acconto di 370 milioni di euro è previsto da qui a pochi mesi, il saldo arriverà nel 2021. "Questi non sono soldi in aggiunta - ha chiarito Kompatscher -, ma ci permettono di garantire l'attività ordinaria che altrimenti sarebbe stata compromessa”.



( gs / 21.07.20 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
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Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
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