(Regioni.it 3884 - 17/07/2020) “Se fossi nel Governo, prenderei i fondi del Mes”. Per il presidente della Conferenza delle regioni e della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, i fondi del Meccanismo europeo di stabilità rappresentano una “grandissima opportunità per il sistema sanitario nazionale e anche per le aree del Paese che ritengono di essere più penalizzate di altre”. 

Bonaccini ha inoltre fatto il punto sull’iter della maggiore autonomia su alcune materie per le regioni che lo hanno richiesto: “sull'autonomia abbiamo fatto un percorso votato in assemblea nella mia regione quattro volte. Ho firmato una pre intesa con il Governo Gentiloni, poi abbiamo proseguito con il Governo gialloverde e c'è stata un'ottima interlocuzione con il ministro Boccia. Il tema adesso è come proseguire”.

L’Emilia-Romagna ha “indicato poco più della metà delle materie complessive, abbiamo proseguito su un'idea di autonomia che non deve spaventare nessuno, perché non vogliamo togliere un euro a nessuno. Spero che il Governo mi ascolti".

Bonaccini ha quindi sottolineato il "bisogno di definire i livelli essenziali di prestazione e i cosiddetti fabbisogni standard, in modo che ogni Regione abbia la contezza di quanto deve ricevere ogni anno. Adesso abbiamo una grande occasione come Regioni, che è la programmazione dei fondi europei. Io vengo da una Regione che ha speso tutti i fondi europei e se ne avessi avuti di più avrei potuto dare più soldi ai Comuni. Purtroppo non tutte le Regioni italiane sono state in grado in passato di spendere ed è un guaio se questi soldi poi non li utilizza nessuno. Per noi autonomia significa programmazione, semplificazione burocratica, non più risorse".
E il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, risponde che "sulle autonomie andremo avanti e l'esperienza di questi mesi deve ancora di più convincerci che materie come: Lep, sanità, trasporto, organizzazione della scuola e assistenza vanno separate dal decentramento spinto che può coinvolgere le altre materie. Su questo, il Parlamento deve avere l'ultima parola ma se sui livelli essenziale facciamo un approfondimento è giusto".
Non c’è stato nessun conflitto istituzionale tra Stato e Regioni nella gestione del Covid, precisa Bonaccini: "I dati del governo dicono che il 95% delle ordinanze regionali e sono state tante, erano esattamente conformi ai Dpcm. Se solo il 5% non erano conformi vuol dire che l'eccezione conferma la regola. Ma di questo si è parlato poco perché si va comprensibilmente dietro la polemica e anche noi ci rendiamo protagonisti del teatrino”.

Positivo il giudizio di Bonaccini sulla gestione complessiva della pandemia da parte delle istituzioni. "Credo - ha aggiunto - sia stata una prova in un campo inedito, non avevamo esperienze a cui attingere, coi posti letto in terapia intensiva che scoppiavano e le sirene delle ambulanze che suonavano a tutte le ore. Credo che alla fine tutto sommato, pur con degli errori, la prova sia stata retta bene”. 

 
Autonomie, Boccia: sui Lep ultima parola al Parlamento