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Emergenza Covid-19: un piano europeo per far ripartire il turismo
L'allarme di Federturismo e Coldiretti. Entotusrimo: l'idea di un protocollo internazionale
L'Italia è ovviamente fortemente interessata visto che il settore per il nostro Paese vale il 13% del Pil. "Il D-day del turismo europeo", lo ha chiamato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, è atteso per il 15 giugno, quando dovrebbero cadere le barriere e i cosiddetti 'sconsigli' ai viaggiatori da parte dei singoli Paesi. La Germania, da cui ogni anno proviene la maggior parte dei turisti che visitano l'Italia, è già pronta a farlo per 31 Paesi (i 27 dell'Unione più Gran Bretagna, Islanda, Svizzera e Norvegia). Secondo un documento che sarà discusso dal gabinetto Merkel, l'allerta verrà sostituita con semplici "avvisi" sugli eventuali rischi, Paese per Paese.
Confturismo ha chiesto "al Ministro Di Maio di convocare urgentemente un tavolo di confronto con le categorie degli operatori del turismo per individuare azioni e misure da adottare con immediatezza per reagire al fiorire di accordi bilaterali tra singoli Stati dell'Unione europea che rischiano di trasformare la riapertura dopo il lockdown in un'occasione per depistare verso altre destinazioni flussi turistici internazionali che potrebbero essere in parte destinati all'Italia": ha detto il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patane', le notizie di questi giorni su accordi tra Paesi europei per la gestione dei flussi turistici. E spiega: "Non possiamo sottovalutare la pericolosita' di iniziative come, ad esempio, quella dell'Austria, che da un lato stringe alleanze con la Germania, la Repubblica Ceca e la Repubblica Slovacca e dall'altro chiude i confini con l'Italia, ma anche le ammissioni fatte dal ministro croato Gari Cappelli, che appoggia la linea degli accordi tra Paesi con indicatori epidemiologici simili tra loro".
"Siamo consapevoli che il settore del turismo richiede ulteriori interventi" sono state le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio, e siamo tutti d’accordo dichiara la Presidente designata di Federturismo Confindustria, Marina Lalli Bertolino, ma "vorremmo però conoscere anche le misure in cui si concretizzerà questo intervento. Il tempo sta scadendo e la sofferenza delle imprese del turismo sta diventando insopportabile".
La cura che serve al Paese non può consistere in provvedimenti tampone e in misure che non servono alle aziende: il bonus vacanza così come è stato concepito non è un aiuto ma un aggravio. È inammissibile chiedere agli operatori, in un momento in cui hanno un grande bisogno di liquidità, di anticipare l'80% al cliente. Sul fronte fiscale abbiamo ottenuto l'abolizione della prima rata dell'Imu ma non per tutte le imprese turistiche, chiediamo quindi un‘estensione e lo stralcio per l’intero 2020 così come l’abolizione della Tari.”
“Le misure di sostegno al turismo previste dal Decreto più che di rilancio appaiono emergenziali - rimarca Mauro Rosatti Direttore Generale #Albarella Spa (SRL). Appaiono esigue e complesse complicando burocraticamente le cose per i consumatori e non facilitando la possibilità di andare in vacanza. Ad esempio la “tax credit vacanze” è una misura che riguarda solo una fascia di reddito molto ristretta e che risulta inapplicabile per come è stata concepita per la sua complessità burocratica”. La via da seguire per sostenere impresa e lavoro non è la proroga dei pagamenti ma lo stralcio delle tasse.
“Le locazioni rappresentano per tutto il settore il costo fisso più importante e critico. Avere benefici fiscali concreti ed accessibili su tale voce di spesa - afferma Stefano Gardini Presidente Atri Associazione Travel Retail Italia - è condizione essenziale per una ripartenza solida e capillare, salvaguardando sia i posti di lavoro che gli investimenti per la ripresa in ottica prospettica”.
La criticità degli affitti è stata ribadita anche da Luigi de Montis Presidente #Federcatering che lamenta: “Il nostro settore pare sia escluso dalle agevolazioni previste per diverse tipologie di inquilini: per questo auspichiamo di poter beneficiare anche noi del credito d’imposta del 60% già riconosciuto alle imprese del settore turismo per il periodo di lockdown, oltre alla revisione dei canoni futuri in rapporto agli effettivi volumi di attività sino al ritorno ai livelli pre-crisi e all’allungamento delle sub-concessioni. L’altra delusione riguarda gli ammortizzatori sociali. A differenza delle imprese del turismo, non potremo usufruire di ulteriori 9 settimane di cassa integrazione continuative ma avremo a disposizione solo 5 settimane nell’immediato ed ulteriori 4, eventualmente, dopo il 1° settembre.”
“Per il settore termale la proroga del Fondo di integrazione salariale deve avvenire con le stesse modalità che l’articolo 68 del decreto stabilisce per il turismo, senza soluzione di continuità fino al 31 ottobre 2020. Si rischia, altrimenti, una pericolosa scopertura nei mesi di luglio e agosto che metterebbe in discussione migliaia di posti di lavoro. In ogni caso, è necessario che le risorse per gli ammortizzatori siano ulteriormente integrate per il sostegno di quanti non riusciranno ad aprire in questa stagione ed a salvaguardia del patrimonio di professionalità esistenti in ogni azienda” - dichiara Massimo Caputi, Presidente Federterme.
Il DecretoRilancio sembra deludere le aspettative del turismo organizzato e non prevede misure atte a garantire la sopravvivenza di queste imprese che, su un arco di sei mesi, hanno di fatto generato zero ricavi. Il comparto conta 13.000 imprese tra agenzie di viaggi, tour operator e organizzatori di eventi, occupa 80.000 addetti e genera un valore di 20 miliardi, a cui si aggiungono 650.000 posti di lavoro e 85 miliardi di volumi creati dall’indotto. “Il grido d’allarme era stato lanciato da tempo, con numeri chiari e proposte concrete, analisi e previsioni realistiche, che sono state puntualmente trasmesse a tutti gli interlocutori politici. E’ necessario - ribadisce il Presidente di Astoi Confindustria Viaggi Nardo Filippetti - introdurre alcune modifiche sostanziali al decreto, che possiamo riassumere in quattro punti: incremento del Fondo per il turismo organizzato; prolungamento della cassa integrazione in deroga fine a fine anno; fruizione del tax credit vacanze anche per l’ acquisto di pacchetti turistici; eliminazione del limite di 5 milioni di euro relativo al credito di imposta per gli affitti anche per tour operator, agenzie e organizzatori di eventi.”
Il Presidente di AIDIT - Federturismo Domenico Pellegrino aggiunge che “Nel decreto non c’è nessuna considerazione realmente specifica per le Agenziedi Viaggio".
Anche il "settore imprenditoriale dedicato al turismo internazionale sembra che non sia stato, per il momento, considerato. Cedere su questo fronte significa - afferma Stefano Rizzi, Country manager Italia di Global Blue - rischiare di perdere un posizionamento per l’Italia tra le mete preferite dai viaggiatori stranieri".
Anche per gli Alberghi urge un cambio di passo per tenere il tempo dell'economia e dei mercati. “Il Decreto Rilancio è arrivato tardi e le misure, potenzialmente utili nelle prime fasi della crisi, oggi appaiono appannate e insufficienti" sottolinea , Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Alberghi Confindustria”
Un altro aspetto di tutta evidenza è che la mobilità nei prossimi tempi non sarà più come prima. “Negli ultimi 5 anni - sostiene Armando Brunini, Amministratore Delegato di #SEA Aeroporti di Milano - gli aeroporti hanno avuto un ruolo chiave nel favorire la forte crescita dei flussi di traffico aereo grazie ad investimenti nelle infrastrutture e a relazioni commerciali con una pluralità di compagnie aeree. Puntare tutte le risorse su un solo operatore, Alitalia, lasciando senza supporto gli aeroporti che continuano a garantire i servizi essenziali a ricavi circa azzerati ci sembra poco lungimirante". “Le misure del Governo debbono essere comprensibili ed utilizzabili immediatamente, serve poi - evidenzia il Presidente di Federtrasporto Alberto Brandani - un ampio ristoro delle ingenti perdite che le aziende dei trasporti stanno subendo e un colossale piano di investimenti pubblici nei trasporti e nelle infrastrutture per far ripartire il Paese”.
“Il Governo, doverosamente, con il DL “Rilancio” ha previsto la dotazione iniziale, in quanto tale ancora insufficiente, di un Fondo straordinario che si faccia carico del sostanziale azzeramento dei ricavi da traffico delle aziende del trasporto pubblico locale che hanno garantito nella fase del lockdown un contributo fondamentale in termini di servizi indispensabili - riporta il Presidente di ANAV Giuseppe Vinella. Sono invece completamente assenti misure specifiche per i settori commerciali del trasporto di passeggeri con autobus (linee commerciali e statali, trasporto turistico con autobus) che sono fermi da ormai tre mesi e per i quali si intravede un reale rischio di fallimento, in attesa che i flussi turistici e di mobilità possano effettivamente riprendersi.”
“Dopo 2 mesi di blocco della navigazione da diporto, il crollo del mercato nazionale e l’allontanamento dei clienti stranieri, dichiara il Presidente di Assomarinas Roberto Perocchio, anche ai porti turistici, approdi turistici e punti d’ormeggio va riconosciuta la riduzione dei canoni demaniali e dell’Imu per il 2020, insieme alla applicazione della legge 145/2018 ed alla risoluzione del decennale contenzioso sui canoni demaniali retroattivi” . Sulla stessa linea il Presidente di Assobalneari Italia Federturismo Confindustria Fabrizio Licordari secondo il quale “Enunciazione, estensione e concessioni sono assolutamente insoddisfacenti così come sono inesistenti le misure a sostegno delle imprese balneari. I canoni demaniali e l’Imu sono da eliminare e l’Iva abbattuta dal 22% al 10 % così come è per tutte le altre imprese turistiche”. Il Presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi chiede “un sostegno straordinario per il Salone Nautico Internazionale di Genova, come primario strumento di accesso ai clienti esteri per il 90% delle aziende produttrici italiane, che detengono il 50% della produzione mondiale. Il Salone che si svolgerà dall’1 al 6 ottobre, compie 60 anni.
“In quasi tre mesi, il Governo, nonostante continue nostre sollecitazioni - evidenzia il Presidente di Assointrattenimento - Federturismo Luciano Zanchi - è rimasto immobile, cieco di fronte all’agonia delle aziende dell’intrattenimento, sordo alle richieste e proposte avanzate, non adottando alcuna strategia e nessun adeguato provvedimento per la tutela del settore Pubblico Spettacolo. Oltre alle nostre aziende sono in pericolo anche 5 milioni di giovani che ogni week end frequentano le discoteche e che per socializzare cercheranno situazioni alternative e non controllate”. tutto ciò mentre “C’è ancora molto da fare per il nostro settore - afferma il Presidente di ANESV Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli, Massimo Piccaluga. Le nostre aziende hanno perso milioni di euro ma non è stata prevista alcuna forma di sostegno né dai fondi sul turismo né da quelli per lo spettacolo. I nostri 25.000 lavoratori stagionali sono rimasti fuori dai bonus per i dipendenti di imprese turistiche e restano privi di alcuna tutela da parte del Governo”. Ma anche ANEF esprime forte preoccupazione per l’Articolo del DPCM che prevede la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici. “Gli operatori funiviari, in vista della imminente stagione estiva - ribadisce la Presidente di ANEF Valeria Ghezzi - auspicano il superamento dell’ ordinanza di chiusura al pubblico e chiedono che sia fissata una data certa per la riapertura come per tutti gli altri settori".
Per il Presidente di Assistai Angelo Macola “Ad oggi il comparto del turismo all’aperto non ha ricevuto risposte alle proprie precise, urgentissime istanze: non ci sono interlocutori ministeriali delegati.
“Nel Decreto Rilancio sarebbe necessaria - sottolinea il Presidente di Csain Nazionale Luigi Fortuna - la concessione di un contributo a fondo perduto relativo ai costi fissi sostenuti dalle asd ed ssd nei mesi da marzo a giugno e la concessione di un credito d’imposta a favore degli Enti di promozione sportiva, federazioni , discipline associate, calcolato sul costo del premio assicurativo pagato nel 2019 alla compagnia per la copertura degli infortuni dei tesserati da utilizzare per l’acquisto di beni o servizi utili per l’applicazione dei protocolli covid-19 da rispettare per l’organizzazione di attività sportive anche a sostegno delle asd ed ssd ad esse affiliate.”
Filippo Capellupo, Presidente Nazionale Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, sostiene che “Mancano in questo provvedimento misure a sostegno del turismo giovanile, scolastico e sociale. Si tratta di un settore già molto colpito negli ultimi anni, che merita la giusta attenzione. Anche in questo senso è opportuno che il Governo valuti positivamente l'opportunità di intervenire a sostegno e per il rilancio dello storico movimento degli ostelli italiani, nato 75 anni fa con l'obiettivo di agevolare la promozione della cultura italiana, dei siti paesaggistici, culturali e dei siti riconosciuti patrimonio UNESCO, anche attraverso la rete della International Youth Hostel Federation"-
Nel frattempo si attende la decisione sul via libera allo sconfinamento tra regioni è attesa per programmare le vacanze da 7 milioni di italiani che scelgono il mese di giugno per mettersi in viaggio. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento alla decisione del Governo in merito alla possibilità di sconfinamento tra regioni a partire dal 3 giugno destinata ad avere un rilevante impatto economico ed occupazionale sul turismo duramente colpito dall’emergenza coronavirus. Se la presenza straniera in Italia rappresenta comunque una pesante incognita, la speranza – sottolinea la Coldiretti – viene infatti riposta sul 40% di italiani che preferiva viaggi all’estero e che quest’anno potrebbe decidere di rimanere nel Belpaese secondo l’Enit. Una vera boccata di ossigeno importante per il turismo nazionale dopo che – sottolinea la Coldiretti – durante gli ultimi tre mesi ammontano a 81 milioni le presenze turistiche perse per effetto del lockdown che ha azzerato i flussi dei viaggiatori a partire da marzo che segna tradizionalmente il rilancio stagionale con il susseguirsi di occasioni di vacanza tra le festività di Pasqua, Festa della Liberazione, 1 maggio e Pentecoste, rilevante soprattutto per gli arrivi dall’estero. L’impatto economico fra marzo, aprile e maggio è stato drammatico con l’azzeramento della spesa turistica nel trimestre con una perdita stimata dalla Coldiretti in quasi 20 miliardi di euro per l’alloggio, la ristorazione, il trasporto e lo shopping. A pagare il conto più salato è l’alimentare con il cibo che – sottolinea la Coldiretti – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa 1/3 della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.
La ripartenza turistica della ristorazione si ripercuote a valanga sul sistema produttivo industriale ed agricolo, Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
Il cibo – continua la Coldiretti – è diventato il vero valore aggiunto della vacanza Made in Italy con l’Italia che è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e il primato della sicurezza alimentare mondiale.
E c'è chi propone più soste tra i vigneti e degustazioni en plein air, stop agli ingressi in cantina e nei luoghi di produzione del vino ma tutto il tempo per godere dei panorami. "Almeno per un periodo, la visita fra botti e tini sarà pressoché impossibile" sottolinea da Montalcino Donatella Cinelli Colombini, ideatrice della giornata Cantine aperte e del Movimento del Turismo del vino. "Ô dovere dei titolari - ricorda l'imprenditrice toscana - salvaguardare la salute di visitatori e dipendenti, quindi le aree per il turismo e la produzione enologica dovranno essere rigorosamente separate. Gli ambienti sotterranei o raffreddati con impianti a ricircolo d'aria, devono essere riservati solo al sonno del vino". Inoltre, osserva l'imprenditrice toscana, "i wine lover si dovranno abituare a prenotare la visita nelle aziende di produzione ma, probabilmente, ne troveranno molte di più aperte nel week end e all'ora di pranzo. E con più attività, dalle degustazioni ai trekking in vigna, all'aperto per godere di una sorta di 'terapia del paesaggio".
Sulla stessa linea l'attuale presidente del Movimento del turismo del Vino (Mtv), Nicola D'Auria: "crediamo che il turismo in cantina sarà la forma più sicura e responsabile di turismo - ha detto D'Auria-, grazie agli ampi spazi - al chiuso e all'aria aperta - di cui dispongono le aziende vinicole". Da qui l'impegno per un Protocollo Internazionale "Tranquillamente Enoturismo", presentato da Mtv insieme all'esperta del settore Roberta Garibaldi, con l'obiettivo di fare da guida alle cantine e agli attori dell'enoturismo per l'adeguamento delle strutture e dei servizi di accoglienza dando la priorità alla cura e alla salvaguardia della vita delle persone.
>>>ANSA/ Piano Ue per far ripartire il turismo il 15 giugno
FASE 2: ARRIVA PROTOCOLLO INTERNAZIONALE 'TRANQUILLAMENTE ENOTURISMO' =
[Coldiretti] Fase 2, pronti a sconfinare 7 mln in vacanza a giugno - 27.05.2020
[Coldiretti] Istat, crollo ristorazione costa 1,5 mld in cibo e bevande - 27.05.2020
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( red / 27.05.20 )
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