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Sanità: il dibattito sull'uso delle risorse del Mes coinvolge le Regioni
(Regioni.it 3838 - 11/05/2020) Comunque la si pensi, è indubbio che il Mes ha messo a disposizione un ingente pacchetto di risorse che possono risultare particolarmente utili per per la sanità pubblica, dopo il terremoto del virus Covid-19.
Il presidene della Liguria e Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, sottolinea che "Sulla Sanità il Mes servirebbe a tutta Italia, non solo alla Liguria. Sono anni che comprimiamo il fondo sanitario nazionale, che tagliamo sulla rete ospedaliera e sulla salute dei cittadini. Per cui dico sì, utilizziamo i soldi dell’Europa ma a patto che il governo faccia un piano serio che semplifichi le procedure e accorci i tempi per farceli spendere da qui a qualche mese. Si segua il modello Morandi o oppure è meglio non prendere nemmeno un euro a debito".
Il presidene della Liguria e Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, sottolinea che "Sulla Sanità il Mes servirebbe a tutta Italia, non solo alla Liguria. Sono anni che comprimiamo il fondo sanitario nazionale, che tagliamo sulla rete ospedaliera e sulla salute dei cittadini. Per cui dico sì, utilizziamo i soldi dell’Europa ma a patto che il governo faccia un piano serio che semplifichi le procedure e accorci i tempi per farceli spendere da qui a qualche mese. Si segua il modello Morandi o oppure è meglio non prendere nemmeno un euro a debito".
Non trova particolarmente appassionante il dibattitto "Mes sì, Mes no", ma il Presidente Piemonte, Alberto Cirio, dice di non essere "pregiudizialmente contrario, ma ho molte perplessità, lo strumento è anche datato. Non spetta a me decidere ma al governo nazionale e al Parlamento. Detto questo, se dovessero arrivare questi fondi, si metta in quarantena la burocrazia e ci consentano di spenderli. Altrimenti sarà come stipulare un mutuo per la casa, non acquistarla più e pagare ugualmente le rate".
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ricorda che "In ogni Regione i cittadini pagano allo Stato le tasse e ricevono dallo Stato il denaro per la spesa sanitaria. Non è quindi un problema delle Regioni decidere come si finanzia lo Stato. Tuttavia parlare di un Mes “solo sanitario” o “a costo zero” non ha senso. Il guadagno in termini di interessi rispetto ai normali Btp è irrisorio. Alto invece quello di sottoporre il Paese a nuovi tagli e nuove imposte". Insomma, sottolinea Fontana, "Bisogna vedere quali sono le condizioni: se non ci sono condizioni, e ribadisco questo se, nessuno si può lamentare se vengono date delle risorse. Ma bisogna essere cauti, non voglio dare un giudizio, voglio vedere prima se non ci sono le condizioni".
Il Presidente del Veneto Luca Zaia - secondo quanto riportato dalla Repubblica del 9 maggio - lascia trapelare dall’entourage di essere "contrario a utilizzare qualsiasi cifra che arrivi dall’Ue che preveda delle condizionalità. Il Mes le prevede e quindi non è strumento idoneo". E a chi gli ha prospettatocl'ipotesi di utilizzare il Mes per l'ospedale di Padova, Zaia ha risposto: "E' una partita del Governo. Con i presupposti che ci sono, no. Ci sembra di capire che abbia condizionalità e vincoli. Ho visto che faranno una discussione in Parlamento, quindi ne capiremo ancora di piu'. Non dobbiamo decidere noi. Non sono decisioni delle Regioni", ha concluso.
Categorico Massimiliano Fedriga (presidente del Friuli Venezia Giulia): "Il Mes senza condizioni è una presa in giro. Un cavallo di troia per far cedere sovranità al Paese". "Non parlerei di trappola: oggettivamente però mi sembra che certezze non ce ne siano. Anzi". "Prima - spiega Fedriga all'Agi - dicevano che non c'erano vincoli, poi che ci voleva una norma per una vigilanza maggiore sui bilanci dei paese chiedono l'attivazione del Mes, adesso invece sembra di nuovo che non ci siano più vincoli. Ecco io ho paura - conclude - che all'interno di questa poca chiarezza si possa nascondere una fregatura".
Certo il dilemma sui 37 miliardi del Mes è forte. "Siccome al mio paese si dice piuttosto che niente, meglio piuttosto, io sono per prenderlo il Mes, ma chiedo al governo e al Parlamento di accettare il Mes accanto ad una legge che ci consenta di spenderlo", aggiunge il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Se il governo deciderà di prendere il Mes - ha aggiunto - deve condizionarlo alla capacita' di spesa nei prossimi 12-24 mesi, anche a costo di prendersi qualche rischio".
C'è chi vorrebbe un approccio pragmatico. "Chi proponeva la sanita' privata si sta rendendo conto che senza una sanità pubblica universalistica i rischi per una comunita' di fronte ai drammi sono troppo elevati". È questa la lezione dell'epidemia di coronavirus per Stefano Bonaccini. Il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni ha partecipato il 9 maggio ad un dibattito organizzato dal Movimento federalista europeo nel giorno dell'anniversario della dichiarazione Schuman. "Una Europa cosi' serve a poco, ma d'altra parte chi può cavarsela senza l'Europa?", si chiede Bonaccini, che pero' sottolinea positivamente il si' al Mes. "È accaduta una pandemia che nessuno di noi pensava di vivere, mai avrei mai pensato di dover chiudere le scuole il 22 febbraio per il timore che il virus, come poi purtroppo e' successo, arrivasse a propagarsi in questo modo". Di fronte a questo "mi viene da dire che se ci sono risorse senza condizionalita' le prenderei ieri, non domani, che si chiamino Mes oppure no. Vedo un dibattito troppo ideologico, più per rubarsi tre voti a vicenda alle prossime elezioni che per guardare al bene dei paesi". Insomma, scandisce Bonaccini, "se alla sanita' pubblica italiana arrivano 30 e tot miliardi, dovremmo ringraziare che l'Europa metta a disposizione finalmente senza condizioni uno strumento del genere". Ma questa, avverte il Presidente dell'emilia-Romagna, "e' l'ultima chiamata per una Europa dei popoli, solidale".
Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, ha spesso sottolineato che quelli del Mes "sono soldi che nessuno ci regala, sono prestiti", ma la "battaglia va fatta sul fatto che non ci chiedano interessi su questi fondi, e che il rimborso sia dilazionato nel lungo termine. Altre cose mi sembrano cervellotiche o imbarazzanti dal punto di vista della non plausibilità". Anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che aveva già affermato che "Nel dibattito sugli Eurobond e sul MES serve pragmatismo". sosiene che "L'emissione di bond europei potrebbe avvenire anche con garanzie del bilancio Ue e della Banca europea di investimenti. Ma quello che puo' davvero sostenere la crescita e' un piano di investimenti coordinato a livello europeo, il cosiddetto Recovery plan, annunciato durante l'ultimo Consiglio europeo".
"Occorre una svolta che consenta di proteggere cittadini, imprese e territori, a partire dalle Isole", ha spiegato Gaetano Armao, vicepresidente della Regione Siciliana, componente del Comitato europeo delle Regioni e presidente dell'intergruppo isole, intervenendo al forum delle Regioni e delle citta' organizzato dal Comitato presieduto dal Governatore della Macedonia centrale, Apostolos Tzitzikostas. "Se la Commissione Europea, il Parlamento, la Bce, la Bei - prosegue - hanno elaborato una serie di iniziative per contrastare gli effetti della pandemia, e' tuttavia ancora troppo poco. La corretta sospensione del Patto di stabilita' e dei rigorismi di bilancio devono condurre alla loro definitiva revisione, vanno completate l'unione fiscale e quella bancaria, va attuato lo "Strumento di bilancio per la convergenza e la competitivita'" e lanciati i "bond europei per la ripresa" (European Recovery bond)".
"L'Europa - sintetizza l'altoatesino Arno Kompatscher - deve essere solidale nei fatti e non solo nelle parole".
Per Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, è "Una grande opportunita' per l'Italia: 37 miliardi di euro per ospedali, assunzione di medici infermieri, personale, investimenti per nuovi farmaci e cure. Costruiamo un grande piano con le Regioni per la rinascita italiana e per migliorare la vita delle persone".
Il Ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, parla di un "Mes senza condizioni, una linea per la sanità che è altra cosa rispetto a quella per il salvataggio degli Stati che noi stessi, come Pd, avevamo criticato duramente. Qui parliamo di un Mes senza condizionalità, allo 0,1% di tasso d'interesse: è difficile spiegare ad ogni Regione perché deve rinunciare chi a 3, chi a 4, chi a 5 miliardi di euro. Perché di questo si parla: si va da Regioni che possono ottenere 5 - 5,5 miliardi di euro a Regioni che possono ottenerne 1-1,5. Con interessi che paga lo Stato, non le Regioni... e noi diciamo di no?". "Io sono d'accordo con Conte - prosegue Boccia - la questione è nelle mani del Parlamento, io da deputato libero oltre che da ministro voterò a favore, il mio è buonsenso".
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ricorda che "In ogni Regione i cittadini pagano allo Stato le tasse e ricevono dallo Stato il denaro per la spesa sanitaria. Non è quindi un problema delle Regioni decidere come si finanzia lo Stato. Tuttavia parlare di un Mes “solo sanitario” o “a costo zero” non ha senso. Il guadagno in termini di interessi rispetto ai normali Btp è irrisorio. Alto invece quello di sottoporre il Paese a nuovi tagli e nuove imposte". Insomma, sottolinea Fontana, "Bisogna vedere quali sono le condizioni: se non ci sono condizioni, e ribadisco questo se, nessuno si può lamentare se vengono date delle risorse. Ma bisogna essere cauti, non voglio dare un giudizio, voglio vedere prima se non ci sono le condizioni".
Il Presidente del Veneto Luca Zaia - secondo quanto riportato dalla Repubblica del 9 maggio - lascia trapelare dall’entourage di essere "contrario a utilizzare qualsiasi cifra che arrivi dall’Ue che preveda delle condizionalità. Il Mes le prevede e quindi non è strumento idoneo". E a chi gli ha prospettatocl'ipotesi di utilizzare il Mes per l'ospedale di Padova, Zaia ha risposto: "E' una partita del Governo. Con i presupposti che ci sono, no. Ci sembra di capire che abbia condizionalità e vincoli. Ho visto che faranno una discussione in Parlamento, quindi ne capiremo ancora di piu'. Non dobbiamo decidere noi. Non sono decisioni delle Regioni", ha concluso.
Categorico Massimiliano Fedriga (presidente del Friuli Venezia Giulia): "Il Mes senza condizioni è una presa in giro. Un cavallo di troia per far cedere sovranità al Paese". "Non parlerei di trappola: oggettivamente però mi sembra che certezze non ce ne siano. Anzi". "Prima - spiega Fedriga all'Agi - dicevano che non c'erano vincoli, poi che ci voleva una norma per una vigilanza maggiore sui bilanci dei paese chiedono l'attivazione del Mes, adesso invece sembra di nuovo che non ci siano più vincoli. Ecco io ho paura - conclude - che all'interno di questa poca chiarezza si possa nascondere una fregatura".
Certo il dilemma sui 37 miliardi del Mes è forte. "Siccome al mio paese si dice piuttosto che niente, meglio piuttosto, io sono per prenderlo il Mes, ma chiedo al governo e al Parlamento di accettare il Mes accanto ad una legge che ci consenta di spenderlo", aggiunge il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Se il governo deciderà di prendere il Mes - ha aggiunto - deve condizionarlo alla capacita' di spesa nei prossimi 12-24 mesi, anche a costo di prendersi qualche rischio".
C'è chi vorrebbe un approccio pragmatico. "Chi proponeva la sanita' privata si sta rendendo conto che senza una sanità pubblica universalistica i rischi per una comunita' di fronte ai drammi sono troppo elevati". È questa la lezione dell'epidemia di coronavirus per Stefano Bonaccini. Il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni ha partecipato il 9 maggio ad un dibattito organizzato dal Movimento federalista europeo nel giorno dell'anniversario della dichiarazione Schuman. "Una Europa cosi' serve a poco, ma d'altra parte chi può cavarsela senza l'Europa?", si chiede Bonaccini, che pero' sottolinea positivamente il si' al Mes. "È accaduta una pandemia che nessuno di noi pensava di vivere, mai avrei mai pensato di dover chiudere le scuole il 22 febbraio per il timore che il virus, come poi purtroppo e' successo, arrivasse a propagarsi in questo modo". Di fronte a questo "mi viene da dire che se ci sono risorse senza condizionalita' le prenderei ieri, non domani, che si chiamino Mes oppure no. Vedo un dibattito troppo ideologico, più per rubarsi tre voti a vicenda alle prossime elezioni che per guardare al bene dei paesi". Insomma, scandisce Bonaccini, "se alla sanita' pubblica italiana arrivano 30 e tot miliardi, dovremmo ringraziare che l'Europa metta a disposizione finalmente senza condizioni uno strumento del genere". Ma questa, avverte il Presidente dell'emilia-Romagna, "e' l'ultima chiamata per una Europa dei popoli, solidale".
Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, ha spesso sottolineato che quelli del Mes "sono soldi che nessuno ci regala, sono prestiti", ma la "battaglia va fatta sul fatto che non ci chiedano interessi su questi fondi, e che il rimborso sia dilazionato nel lungo termine. Altre cose mi sembrano cervellotiche o imbarazzanti dal punto di vista della non plausibilità". Anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che aveva già affermato che "Nel dibattito sugli Eurobond e sul MES serve pragmatismo". sosiene che "L'emissione di bond europei potrebbe avvenire anche con garanzie del bilancio Ue e della Banca europea di investimenti. Ma quello che puo' davvero sostenere la crescita e' un piano di investimenti coordinato a livello europeo, il cosiddetto Recovery plan, annunciato durante l'ultimo Consiglio europeo".
"Occorre una svolta che consenta di proteggere cittadini, imprese e territori, a partire dalle Isole", ha spiegato Gaetano Armao, vicepresidente della Regione Siciliana, componente del Comitato europeo delle Regioni e presidente dell'intergruppo isole, intervenendo al forum delle Regioni e delle citta' organizzato dal Comitato presieduto dal Governatore della Macedonia centrale, Apostolos Tzitzikostas. "Se la Commissione Europea, il Parlamento, la Bce, la Bei - prosegue - hanno elaborato una serie di iniziative per contrastare gli effetti della pandemia, e' tuttavia ancora troppo poco. La corretta sospensione del Patto di stabilita' e dei rigorismi di bilancio devono condurre alla loro definitiva revisione, vanno completate l'unione fiscale e quella bancaria, va attuato lo "Strumento di bilancio per la convergenza e la competitivita'" e lanciati i "bond europei per la ripresa" (European Recovery bond)".
"L'Europa - sintetizza l'altoatesino Arno Kompatscher - deve essere solidale nei fatti e non solo nelle parole".
Per Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, è "Una grande opportunita' per l'Italia: 37 miliardi di euro per ospedali, assunzione di medici infermieri, personale, investimenti per nuovi farmaci e cure. Costruiamo un grande piano con le Regioni per la rinascita italiana e per migliorare la vita delle persone".
Il Ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, parla di un "Mes senza condizioni, una linea per la sanità che è altra cosa rispetto a quella per il salvataggio degli Stati che noi stessi, come Pd, avevamo criticato duramente. Qui parliamo di un Mes senza condizionalità, allo 0,1% di tasso d'interesse: è difficile spiegare ad ogni Regione perché deve rinunciare chi a 3, chi a 4, chi a 5 miliardi di euro. Perché di questo si parla: si va da Regioni che possono ottenere 5 - 5,5 miliardi di euro a Regioni che possono ottenerne 1-1,5. Con interessi che paga lo Stato, non le Regioni... e noi diciamo di no?". "Io sono d'accordo con Conte - prosegue Boccia - la questione è nelle mani del Parlamento, io da deputato libero oltre che da ministro voterò a favore, il mio è buonsenso".
Coronavirus - Fase 2: Tabella relativa ai potenziamenti sanitari nelle Regioni - aggiornata all' 11.05.2020
( red / 11.05.20 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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