(Regioni.it 3834 - 05/05/2020) "Esclusa la possibilità di voto in estate che noi ora, alla luce della riapertura dell’intero Paese, vogliamo sia ripresa in considerazione".
Le regioni in scadenza elettorale chiedono di andare al voto in questa finesta estiva che si è aperta con la fase 2 tenendo conto, secondo alcuni studi, che c’è la possibilità  di un ritorno della pandemia coronavirus in autunno.
Lo sostiene il presidente della regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, in audizione presso la Commissione Affari costituzionali:  “si e' aperta ieri la Fase 2 e si e' affievolita la fase di lockdown, i cittadini nel mese di giugno, luglio e agosto saranno chiamati ad andare a lavorare e il fatto che i cittadini debbano rinunciare a una finestra di diritto di voto ci sembra incongruente. Riteniamo vi sia la possibilita' di svolgere ordinatamente nei mesi di giugno, luglio o agosto la finestra elettorale ove le condizioni lo consentano”.
Si tratta del decreto che ha prorogato la scadenza di sei legislature regionali e del voto per il rinnovo dei relativi consigli .
Toti spiega che nel momento in cui il governo ha deciso di intervenire di materia elettorale ha ascoltato le 6 regioni interessate, e nel testo su cui le regioni si sono espresse formalmente hanno dato una possibile data nelle prime due settimane di luglio, oltre a una serie di opportune revisioni al dettato normativo, "questo testo è stato inviato al Governo e il consiglio dei ministri ha deciso di deliberare in una forma diversa di fatto cancellando l'estate dalle finestre elettorale”.
Quindi per Toti “lo stato di emergenza sanitaria non è incompatibile con il diritto costituzionale dei cittadini di esprimere il voto elettorale in estate – dichiara Toti – Entro giugno è prevista la riapertura dell’intero Paese, per questo, come regioni che vanno al voto, chiediamo al Governo di aprire la finestra elettorale nei mesi di luglio e agosto. Nel particolare la preferenza dei governatori sarebbe nella seconda o nella terza settimana di luglio. Questa è un’opportunità, che se il quadro epidemiologico lo consentirà – prosegue Toti – permetterà ai cittadini di esprimere il loro voto e di evitare un imprudente rinvio delle elezioni in autunno che, a seconda della situazione emergenziale, potrebbe condurre a un ulteriore prolungamento della legislatura in corso".
Se il Parlamento deciderà di inserire meccanismi di semplificazione, anche a discapito  dello sbarramento che normalmente si ha nell'accesso alla  competizione elettorale, credo che “dalle Regioni non potrebbe che arrivare un parere favorevole. Comprendiamo che il meccanismo  elettorale debba e possa adeguarsi alle circostanze del momento”.
Per quanto riguarda le elezioni regionali interviene anche il presidente della regione Veneto, Luca Zaia: "la posizione delle sei Regioni che vanno al voto e' trasversale, nel senso che la pensiamo allo stesso modo sia io che Toti, sia De Luca che Emiliano. Pensiamo che il voto a luglio non sia una concessione ma un'opportunita', visto che ci si attende un ritorno di fiamma del contagio. Dal Governo arrivano segnali incoraggianti in questo senso. Si parla del 12 luglio, penso che sia una data affrontabile".
Per Toti "è necessario ripristinare un dialogo tra istituzioni sulle scelte relative a materie di competenza regionale come le elezioni anche in questo momento di emergenza sanitaria, per garantire ai cittadini un diritto costituzionale”.
Infine i comuni intervengono attraverso l’Anci, chiedendo di accorpare in un'unica consultazione elettorale le varie elezioni, comunali, regionali e il referendum costituzionale.