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Fase 2: iniziative, preoccupazioni e interventi sul territorio
Tabelle richieste e interventi
(Regioni.it 3831 - 29/04/2020) “Poche ore fa, al termine della conferenza stampa post visita del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alla comunità e alle istituzioni piacentine, nella provincia più colpita dall'epidemia nella nostra regione ho avuto uno scambio di opinioni con una signora al balcone che mi esortava a rendere obbligatorie le mascherine. Le ho dato ragione ed è quello che faremo nei prossimi giorni, dopo che ne avremo distribuite altre quattro milioni gratuitamente ai cittadini dell'Emilia-Romagna attraverso i comuni”, così il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
In Lombardia risorse per 51,3 milioni a favore delle Province lombarde e della Citta' Metropolitana di Milano per investimenti su scuole e strade, stanziando 3 miliardi di euro e, tra questi, 400 milioni destinati a Comuni e Province per opere cantierabili entro il 31 ottobre 2020.
Mentre La Regione Toscana interviene verso le imprese manifatturiere con un intervento da 30 milioni di euro per sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo, e in particolare quelli coerenti con la strategia 4.0.
Nelle Marche il presidente Ceriscioli ha chiesto entro il 2 maggio ai sindaci marchigiani e coordinatori degli Ambiti territoriali sociali, che comunichino al Servizio Politiche Sociali della Regione un “programma di riapertura, con indicazione delle strutture e dei servizi che si intende riavviare e relativa data di avvio, oltre che delle misure di contenimento del contagio che si intendono adottare”, precisa il presidente Luca Ceriscioli.
“E' evidente che la riapertura non può che avvenire in maniera assolutamente graduale, e adottando misure che riescano a ridurre o a governare la diffusione del contagio”, sottolinea l'assessore al Welfare Giulio Gallera
Anche per il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, bisogna rinascere lentamente, conciliando la ripresa delle attività e dei movimenti personali con la sicurezza e con la riduzione dei contagi.
“Io credo che la fase della rinascita - voglio chiamarla così e non burocraticamente fase 2 - dovrà essere necessariamente lenta se non vogliamo bruschi ritorni indietro e nuove ondate di contagi. Dovrà essere una rinascita graduale, sia per le libertà personali, sia per le aperture delle attività economiche. In questo senso, non tutte le regioni sono allo stesso livello di riduzione dei contagi e differenti soluzioni potranno essere adottate". Per Rossi, ad esempio: “il Piemonte questa settimana ha superato l'Emilia-Romagna per numero di contagi, ma ha visto diminuire i nuovi casi del 18%. Più consistente il rallentamento dei casi in Veneto (-33%) e Toscana (-42%) - spiega Rossi - nella regione più colpita, la Lombardia, i nuovi contagi sono diminuiti solo del 3% mentre è in controtendenza la Liguria, dove i casi aumentano del 5%". Quindi secondo Rossi “ci vorrà comunque molta attenzione e prudenza" e "soprattutto dovrà essere tenuto sotto monitoraggio l'andamento dei contagi sul territorio in modo da poter intervenire e spegnere subito ogni ripresa di focolaio; immediatamente adottando azioni di contenimento”.
“Conteranno i test seriologici che in Toscana si stanno facendo a centinaia di migliaia di persone. Conterà la prevenzione e conteranno ancora le quarantene dei positivi e gli isolamenti di chi ha avuto con loro contatti stretti - sottolinea Rossi - conterà infine il senso di responsabilità e di disciplina delle persone, il rispetto della distanza è l'uso delle mascherine”.
In Sardegna si prevede che dal 4 maggio ci sarà il via libera ai primi spostamenti all'interno della provincia di residenza senza più autocertificazione. L'11, se la curva dei contagi non salirà, ci si potrà muovere anche all'interno della Regione.
“La Regione Lazio ha evaso tutte le pratiche di cassa integrazione in deroga che sono state presentate. Abbiamo svolto un grande lavoro, un risultato ottenuto soprattutto grazie all'impegno dei dipendenti che hanno lavorato 7 giorni su 7”, afferma il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti.
“Garantire in tempi brevi il trattamento di cassa integrazione in deroga e' stata da subito una nostra priorita', che abbiamo affrontato con senso di responsabilita' e al servizio dei cittadini del Lazio- spiega Zingaretti- Per accelerare i tempi abbiamo inoltre attivato delle intese con Abi e Poste Italiane per consentire ai lavoratori beneficiari di rivolgersi fin da subito direttamente ai propri istituti bancari e alle Poste per ricevere l'anticipo di Cassa integrazione. In questo modo i soldi arriveranno prima alle famiglie in un momento di grande emergenza economica".
Fase 2, Gallera: al lavoro in sicurezza meglio che stare a casa
( gs / 29.04.20 )
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