+T
-T
Emergenza Covid-19: Consiglio Europeo per definire un'azione comune
(Regioni.it 3826 - 23/04/2020) Il 23 aprile 2020 i leader dell'UE, in videoconferenza, si confrontano sulla risposta dell'UE alla pandemia di Covid-19 (ed è la quarta riunione in videoconferenza di questo tipo).
Nella sua lettera del 21 aprile, il presidente del Consiglio europeao, Charles Michel ha invitato i leader dell'UE a discutere un'azione comune volta a superare la crisi della Covid-19 e ha presentato una tabella di marcia comune per la ripresa, elaborata insieme alla presidente Ursula von der Leyen, incentrata sul mercato unico, sugli sforzi di investimento su vasta scala, sull'azione globale dell'UE e su una migliore governance e resilienza.
Tra i leader dei Paesi membri dell'Ue, anche quelli del Nord, si sta delineando un "consenso" sulla necessità di avere uno strumento ad hoc che consenta di affrontare la crisi che si abbattendo sul Continente per via del blocco delle attività economiche indotto dalla pandemia di Covid-19. A confermarlo è un alto funzionario Ue, in vista del Consiglio Europeo.
I leader dovrebbero dare all'Eurogruppo l'incarico di finalizzare entro inizio giugno il lavoro sul piano Sure, sul piano della Bei per le imprese e sulle linee di credito del Mes, e alla Commissione di elaborare una proposta per creare il Recovery Fund, destinato ad aiutare gli Stati membri ad affrontare la crisi. Non sono previste conclusioni del Consiglio Europeo, ma solo una dichiarazione del presidente Charles Michel.
Il vicepresidente del gruppo del Ppe nel Parlamento Europeo, lo spagnolo Esteban Gonzalez Pons, ha detto chiaramente che la Commissione Europea "dovrebbe chiedere i soldi necessari ai mercati, in maniera che non ci sia bisogno di aumentare il debito nazionale di nessun Paese".
Gli aiuti da Bruxelles arriveranno ma l'Italia li sappia spendere. E' il monito del presidente della Commissione europea, David Sassoli, in una lunga intervista al Corriere della sera. "Quello di oggi - spiega Sassoli - è un Consiglio europeo importante. Si apre la partita decisiva, quella che riguarda la ricostruzione delle economie dopo la pandemia. Per l'emergenza abbiamo un ampio ventaglio di fondi e prestiti che sono già rilevanti. Ma la profondità della crisi impone un vero progetto di ricostruzione, un nuovo Piano Marshall, che a differenza di quello del Dopoguerra dev'essere finanziato dagli stessi europei". "L'idea degli ultimi giorni continua -, che ha allentato molte tensioni, è di procedere con un Recovery Fund legato al Bilancio dell'Unione e in grado di finanziarsi sul mercato, con l'emissione di obbligazioni, cioè di titoli comuni. Questo va nella direzione di un'Europa solidale che condivide il peso della crisi. Questa catastrofe ha colpito tutti in modo simmetrico, non possiamo rischiare di uscirne con Paesi più danneggiati degli altri".
"Il Consiglio - aggiunge - dovrebbe dare mandato alla Commissione di formulare in tempi rapidi una proposta in questo senso. La previsione è di avere a disposizione oltre 1.500 miliardi di euro, una cifra enorme che può essere garantita con l'emissione di bond. A me pare che ora ci siano maggiori convergenze tra Paesi del Nord e quelli più colpiti dalla crisi. Esiste la possibilità concreta di mettere a disposizione sia prestiti che finanziamenti a fondo perduto per quegli Stati membri che soffrono di più".
Alla domanda se ritiene quindi inutile per l'Italia insistere sugli Eurobond, risponde: "A me pare che il principio sia stato acquisito. I bond saranno uno strumento per finanziarie il piano di ricostruzione e come garanzia avranno il bilancio pluriennale dell'Ue. Saranno i bond più attraenti della scena internazionale". Dunque, secondo Sassoli, gli aiuti ci saranno e saranno consistenti ma avverte: "Sarebbe inconcepibile che stanziamenti di questa portata non trovassero una loro collocazione. Quindi in attesa che il Recovery Fund si materializzi, sarebbe bene che i Paesi si attrezzassero per essere capaci di spendere". L'Italia deve "prepararsi pianificando la spesa. Anche con aggiustamenti, rivedendo, correggendo o razionalizzando le procedure, il codice degli appalti, i meccanismi burocratici che spesso impediscono o rallentano l'accesso alle risorse europee. Non è solo un problema dell'Amministrazione pubblica, centrale o regionale, ma anche di quelle private. Il sistema bancario per esempio deve semplificare la propria burocrazia".
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che la Germania è "pronta a maggiori contributi al bilancio Ue nello spirito di solidarietà" perché l'Europa non è Europa se non stiamo dalla stessa parte nei momenti di necessità". La cancelliera ha toccato questi temi parlando al Bundestag prima del vertice europeo cruciale sui fondi Ue per l'emergenza coronavirus. ""Un piano europeo di rilancio economico potrebbe sostenere la ripresa nel corso dei prossimi due anni e lavoreremo su questo"", ha aggiunto.
"Mi aspetto molto dall'incontro oggi in Europa", ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, in
collegamento con Agora' su Rai 3. "Un'Europa come quella di oggi non serve a nessuno ma nessuno pensi di salvarsi senza un'Europa solidale che guardi meno all'austerità e più al bisogno di liquidità per evitare che muoiano le imprese e di un piano gigantesco di investimenti. Mi aspetto questo, altrimenti la vedo grigia per la stessa sussistenza dell'Europa".
"La collaborazione europea esiste, soprattutto tra le Regioni.L'Europa delle Regioni esiste e l'emergenza coronavirus è stata un'occasione per dimostrarlo". Lo ha detto il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che ha scritto una lettera di ringraziamento ai presidenti dei Lander tedeschi ed austriaci che hanno accolto pazienti Covid-19 altoatesini nelle terapie intensive di alcuni loro ospedali. "Ora che questi pazienti sono tornati - ha aggiunto Kompatscher - è il momento di ringraziare i presidenti di Sassonia, Baviera, Vorarlberg e Tirolo che ci hanno dato una mano in una situazione di piena emergenza, quando i posti letto nelle nostre terapie intensive iniziavano a scarseggiare ed eravamo già quasi al limite".
Infine la Commissione europea intende mobilitare oltre 2.000 miliardi attraverso iniziative mirate ma incardinate al bilancio Ue 2021-2027 partendo da una dotazione di circa 1.000 miliardi. si tratta di un pacchetto di proposte messe a punto dalla Commissione europea, comprensivo di un Recovery Fund da 300 miliardi.
Un pacchetto che si aggiunge ai tre strumenti (Mes, Bei, Sure) per un totale di oltre 500 miliardi, operativi forse prima di giugno. "Andare oltre gli egoismi", è l'invito del presidente del parlamento Ue Sassoli. "L'Eurozona rischia un crollo del Pil del 15%, i leader Ue agiscano", avverte la numero 1 della Bce Lagarde. Merkel sottolinea: "Dovremo essere pronti a dare contributi più alti".
= Ue: Bonaccini, nessuno si salva senza Europa solidale
Coronavirus: Kompatscher, la collaborazione europea esiste
==Coronavirus: Sassoli, Italia sappia spendere aiuti Ue 'In attesa fondi, Roma pianifichi la spesa, rivedere procedure'
CORONAVIRUS: DOMANI SUMMIT UE, CONSENSO SU NECESSITA' STRUMENTO ANTICRISI
Coronavirus, Merkel: pronti a maggiori contributi a bilancio Ue ""In spirito solidarietà"" europea
##Oggi Consiglio europeo su ""Recovery Fund"" da 1.000-1.500 mld
[Consiglio europeo - Consiglio dell'Unione europea] Videoconferenza dei membri del Consiglio europeo, 23 aprile 2020
[Commissione europea] Cronistoria dell'azione dell'UE - in costante aggiornamento -
( red / 23.04.20 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03