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Emergenza Covid-19: rinviate le elezioni, lo stabilisce un decreto legge
Slittano anche le regionali: critici i Presidenti di Puglia, Liguria, Veneto e Campania
(Regioni.it 3824 - 21/04/2020) "In considerazione della situazione epidemiologica da COVID-19" ed "in via eccezionale" il Governo ha emanato un Decreto-Legge (DL 26/2020 pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale n.103 del 20-04-2020) con cui si rinviano le prossime elezioni. Nello specifico il Consiglio dei Ministri del 20 aprile, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha stabilito che "per quanto riguarda le elezioni suppletive per il Senato e la Camera, il termine per lo svolgimento delle elezioni per i seggi dichiarati vacanti entro il 31 luglio prossimo è fissato in 240 giorni, rispetto ai 90 previsti dalla normativa vigente".
Per quanto riguarda invece le "elezioni per il rinnovo dei consigli comunali e circoscrizionali, limitatamente all’anno 2020, il turno annuale ordinario si terrà in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Lo stesso termine è previsto anche per i comuni e le circoscrizioni i cui organi devono essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza del mandato, se le condizioni che rendono necessarie le elezioni si sono verificate entro il 27 luglio 2020".
Infine nello stesso Decreto "si stabilisce che gli organi elettivi regionali a statuto ordinario il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020 durino in carica cinque anni e tre mesi e che le elezioni si svolgano nei sessanta giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori".
Il testo prevede che le consultazioni elettorali possano essere rinviate di non oltre tre mesi, anche se già indette, in considerazione di sopravvenute specifiche situazioni epidemiologiche da COVID-19.
ll Decreto, entrato in vigore oggi, sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Poco prima che fosse reso noto il tetso del Decreto i presidenti della Regione Puglia, Michele Emiliano, della Regione Campania, Vincenzo De Luca,della Regione Liguria, Giovanni Toti, e della Regione Veneto, Luca Zaia, avevano diffuso una nota congiunta con cui si sottolilneava che il "provvedimento" prevedendo "lo slittamento del voto tra Settembre e Novembre e cancella la finestra di Luglio sulla quale erano state consultate, con esito positivo, molte delle Regioni che andranno al voto".
"Spiace - proseguivano i quattro Presidenti - che il Governo abbia approvato un diverso Decreto senza alcun ulteriore confronto. Ovviamente aspetteremo di leggere il testo per esprimere un compiuto giudizio che vada oltre il metodo. Ribadiamo la necessità di garantire agli elettori l'inalienabile diritto ad esprimersi nel tempo più rapido possibile, compatibilmente con l'andamento della epidemia. Pertanto, ritenendo, per quanto è possibile prevedere oggi, l'estate sia la stagione più sicura dal punto di vista epidemiologico, ribadiamo ulteriormente la necessità di allargare la finestra di voto, come da noi richiesto, al mese di Luglio. In ogni caso è comune intendimento delle nostre Regioni convocare i cittadini al voto nella prima data utile consentita dal provvedimento del Governo".
Il Presidente del Veneto Luca Zaia, commentando a "Quarta Repubblica" su Rete4, il decreto ha sottolineato che il Governo "Aveva un accordo e il parere positivo dei governatori, per andare a votare il prima possibile: la finestra più sicura era quella di luglio. Sappiamo che vi sarà una recrudescenza del virus in autunno. Hanno scelto di andare a votare in autunno. Hanno fatto una bella proroga a tutti. Il cittadino - ha aggiunto - ha diritto di sapere che anziché pagare lo stipendio ad amministratori eletti, lo pagherà ad amministratori prorogati per 6 mesi". E ha concluso: "Faccio un appello al capo dello Stato perché guardi 'dentro' questo provvedimento, peraltro diametralmente opposto a quello che avevano dato a noi governatori da osservare in maniera formale". Poi il Presidente del Veneto torna a sottolineare: "Noi sulle elezioni regionali abbiamo avuto un documento da parte del governo, una bozza del decreto, che abbiamo ricevuto formalmente. Sono andati in consiglio dei ministri e ne è uscita una cosa diversa da quella che ci hanno chiesto di osservare". "Spero che qualcuno abbia il buongusto di informare il Capo dello Stato, lo faremo anche noi - ha aggiunto - che il provvedimento approvato non è stato minimamente condiviso con le regioni, visto che è ancora una competenza nostra convocare le urne".
Di fatto - scrive il Presidente della regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.- "si è deciso di non mandare a votare le Regioni, ben 18milioni di italiani che dovrebbero rinnovare le loro amministrazioni. Avevamo chiesto di spostare a luglio il voto - ricorda Toti - quando verosimilmente il Covid avrà mollato la presa. Lo avevano chiesto sia i Governatori di centrodestra che di centrosinistra. A luglio invece, lo speriamo tutti, gli italiani potranno andare in fabbrica, in negozio, in cantiere, dovranno certamente pagare le tasse e le bollette, ma non potranno votare per scegliere i propri rappresentanti. Contro il parere delle Regioni - sottolinea - il Governo ha spostato le elezioni in autunno, senza neppure consultarci. In autunno quando, magari, il virus tornerà potente e in regioni come la Liguria e il Veneto le allerte meteo sono ormai una triste consuetudine".
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( red / 21.04.20 )
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