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Emergenza Covid-19: Regioni a statuto speciale e Province autonome a confronto col Governo
(Regioni.it 3823 - 20/04/2020) Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha riferito di un incontro in video conferenza, avvenuto il 17 aprile fra il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia e i presidenti delle Regioni a Satuto speciale e delle Provincie autonome. “Abbiamo chiesto al ministro, d’intesa con la Provincia autonoma di Bolzano – ha detto Fugatti – la sospensione per due anni degli accordi finanziari previsti dall'Accordo di Milano del 2009 e dal Patto di Garanzia del 2014, attraverso i quali il Trentino partecipa al risanamento dei conti pubblici nazionali, con un contributo, ogni anno, di circa 430 milioni. In questa situazione – ha aggiunto Fugatti – di fronte alla previsione di una netta contrazione del bilancio provinciale, pari a circa 390 milioni, non possiamo più continuare a garantire questo impegno, dovendo sostenere, con le tasse dei trentini, tutte le competenze che sono a nostro carico. Abbiamo inoltre chiesto al ministro la possibilità di fare maggior debito, in deroga alle norme nazionali. Il ministro ha preso atto delle richieste, dicendo che ci farà sapere entro 15 giorni. Siamo fiduciosi, anche perché da queste risposte dipenderà la nostra capacità di intervento a sostegno delle attività economiche in Trentino".
Notizia conferma dal Presidente altoatesino Arno Kompatscher che ha chiesto, durante la videoconferenza al viceministro all'Economia Laura Castelli, la sospensione del contributo della Provincia autonoma al risanamento del disavanzo statale. Si tratta di un contributo annuo di 476 milioni di euro. Kompatscher ha giustificato questa richiesta con il mancato gettito fiscale causa emergenza coronavirus. "Per garantire servizi essenziali, prevedere bond regionali", ha aggiunto. "Come Provincia autonoma dobbiamo comunque finanziare i servizi essenziali a nostro carico, come la sanità, la scuola e le strade", ha spiegato il presidente. Un'altra richiesta riguarda la possibilità di 'bond regionali' per finanziare i programmi di rilancio e i trasferimenti ai Comuni. "Il governo - ha informato Kompatscher - si è riservato a valutare la nostra richieste". Per la prossima settimana è prevista un'altra videoconferenza. "La ripartenza deve passare attraverso la competitività, puntando sulla sostenibilità e innovazione", ha concluso.
Posizione analogazia del Presidente Massimiliano Fedriga. "A causa dell'impatto devastante che l'emergenza Coronavirus sta avendo sul Friuli Venezia Giulia, anche dal punto di vista economico, abbiamo formulato ufficialmente al Governo la nostra richiesta di non versare allo Stato le risorse previste per il biennio 2020-2021 nell'ambito della partecipazione della nostra Regione al risanamento della finanza pubblica. Si tratta del primo passo di un percorso molto più articolato che abbiamo iniziato a fare insieme all'Esecutivo nazionale - ha precisato Fedriga -. Dopo l'approvazione del Documento di economia e finanza (Def), che rappresenta il principale strumento di programmazione della politica economica e di bilancio del nostro Paese, inizieremo infatti a ragionare con il Governo in modo più organico sulle quote previste per gli anni a venire". "La previsione di misure di riequilibrio dei bilanci dei comuni del nostro territorio, facendoli transitare su quello della Regione, è stata un'altra istanza avanzata all'Esecutivo nazionale". "Quella odierna è stata anche l'occasione per chiedere a Roma la possibilità di poter ampliare le regole sul debito. Al momento infatti le leggi permettono alla Regione di indebitarsi solo se utilizza il denaro per investire sul patrimonio pubblico, ma non per erogare contributi a cittadini o imprese né per spese di natura corrente. Il tutto - spiega il governatore - a dispetto del fatto che il Friuli Venezia Giulia vanti un rating nettamente migliore a quello medio delle altre Regioni". "Ecco perché - conclude Fedriga - un'apertura in tal senso risulterebbe fondamentale per la salute del nostro bilancio e per poter conseguentemente dare risposte immediate alle attività produttive e alle famiglie".
Posizione analogazia del Presidente Massimiliano Fedriga. "A causa dell'impatto devastante che l'emergenza Coronavirus sta avendo sul Friuli Venezia Giulia, anche dal punto di vista economico, abbiamo formulato ufficialmente al Governo la nostra richiesta di non versare allo Stato le risorse previste per il biennio 2020-2021 nell'ambito della partecipazione della nostra Regione al risanamento della finanza pubblica. Si tratta del primo passo di un percorso molto più articolato che abbiamo iniziato a fare insieme all'Esecutivo nazionale - ha precisato Fedriga -. Dopo l'approvazione del Documento di economia e finanza (Def), che rappresenta il principale strumento di programmazione della politica economica e di bilancio del nostro Paese, inizieremo infatti a ragionare con il Governo in modo più organico sulle quote previste per gli anni a venire". "La previsione di misure di riequilibrio dei bilanci dei comuni del nostro territorio, facendoli transitare su quello della Regione, è stata un'altra istanza avanzata all'Esecutivo nazionale". "Quella odierna è stata anche l'occasione per chiedere a Roma la possibilità di poter ampliare le regole sul debito. Al momento infatti le leggi permettono alla Regione di indebitarsi solo se utilizza il denaro per investire sul patrimonio pubblico, ma non per erogare contributi a cittadini o imprese né per spese di natura corrente. Il tutto - spiega il governatore - a dispetto del fatto che il Friuli Venezia Giulia vanti un rating nettamente migliore a quello medio delle altre Regioni". "Ecco perché - conclude Fedriga - un'apertura in tal senso risulterebbe fondamentale per la salute del nostro bilancio e per poter conseguentemente dare risposte immediate alle attività produttive e alle famiglie".
[Trento] Il presidente Fugatti: “Chiesta al Governo la sospensione per due anni degli accordi finanziari con lo Stato"
( red / 20.04.20 )
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