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Coronavirus: contrasto al contagio e interventi sul territorio
Grazie all'impegno delle Regioni diventa capillare la distribuzione delle mascherine
(Regioni.it 3822 - 17/04/2020) La priorità resterà per molte settimane quella del "contrasto al contagio" che per tutti i cittadini comporterà l'uso sistematico della mascherina. E sotto questo profilo sono molteplici le iniziative intraprese dal Governo (in particolare dal ministero degli Affari esteri e dalla Dipartimento della protezione civile) e dalle singole Regioni.
In Veneto è stato diffuso un video-tutorial in cui è lo stesso Presidente, Luca Zaia, ad lllustrare "ome indossare al meglio la mascherina protettiva. Il presidente lo ripete come un mantra da settimane ad ogni inizio della videoconferenza dalla sede della Protezione civile regionale. "Su circa 10 mila medici in 'prima linea' in Veneto - ha sottolineato - solo l'1,3% è risultato positivo. Questo sta a significare che l'uso della mascherina è stato strategico. La mascherina, lo dico a tutti, salva la vita. La mascherina è fondamentale".
ierologici, invece, si differenzia per categorie di popolazione, così come definito dal Comitato tecnico-scientifico regionale.
Comincia da oggi in Campania la distribuzione alle farmacie della regione delle prime 500.000 mascherine acquistate dall'istuzione regionale campana. Campania. Questo primo blocco, come da protocollo con Federfarma e Assofarma, sarà distribuito prioritariamente alle fasce deboli partendo dall'esenzione ticket, alle persone anziane, e a quelle che hanno terminato la quarantena. Dall'inizio della settimana prossima poi, le mascherine saranno distribuite a tutte le 1.800 farmacie della Campania e, progressivamente, ai medici di famiglia, e quindi alle famiglie campane prima di renderne obbligatorio l'uso per tutti, all'esterno delle abitazioni, in vista dell'imminente Fase 2. La Regione, che ne acquisterà tre milioni, ha già avuto la disponibilità da Poste Italiane alla consegna diretta delle mascherine nelle prossime settimane.
Anche in Puglia arrivano 25mila mascherine per i farmacisti pugliesi. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il direttore del dipartimento Promozione della Salute, Vito Montanaro hanno annunciato ai farmacisti pugliesi che sono a disposizione per chi in questi giorni sta lavorando al pubblico nelle farmacie 25mila mascherine chirurgiche. “La Regione – si legge nella lettera inviata ai rappresentanti dei farmacisti dal presidente Emiliano e dal direttore di Dipartimento Montanaro - nel confermare il riconoscimento del ruolo fondamentale che stanno svolgendo le farmacie di comunità in questo particolare momento, rafforzando a pieno il ruolo di presidi territoriali di assistenza in una logica di sanità di prossimità e continuità delle cure, comunica la propria disponibilità ad erogare in favore delle farmacie convenzionate, pubbliche e private, una fornitura di 25.000 mascherine chirurgiche, utili all’espletamento del servizio farmaceutico in convenzione”.
La Regione Basilicata ha ricevuto ieri dalla Protezione civile 62 mila mascherine chirurgiche, 21 mila mascherine ffp2-kn95, mille mascherine ffp3, 10 mila mascherine monovelo, 20 mila guanti monouso, 2 mila e 200 camici protettivi, 200 tute protettive e 21 mila tamponi + reagenti. Nel ringraziare “la Protezione Civile nazionale ed in particolare il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, che nella sua recente visita in Basilicata si era impegnato a sostenere le nostre richieste di dispositivi di protezione e materiali indispensabili per la gestione dell’emergenza”, il presidente della Regione Vito Bardi afferma che “ora sarà possibile incrementare le attività svolte sul territorio dai sanitari, ed in particolare dalle dieci ‘unità speciali’ che stanno lavorando a pieno regime, in provincia di Potenza e in provincia di Matera, per assistere e supportare i cittadini lucani che hanno bisogno di cure. I presidi e i materiali che la Protezione civile ci ha assegnato si uniscono ai materiali che faticosamente abbiamo reperito con le risorse della Regione, ma che naturalmente non sono sufficienti per la gestione di questa inedita e complessa emergenza sanitaria”.
Il Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta, Renzo Testolin ha annunciato che partire da oggi, il piano di distribuzione del materiale DPI sul territorio - che ha già interessato 100 mila persone, alle quali, per il tramite dei Comuni, la Protezione civile ha destinato mascherine TNT - è stato integrato con altre 125 mila mascherine. Il totale dei dispositivi distribuiti è quindi di 225 mila, pari a due per abitante. Saranno i Comuni, ora, a comunicare ai propri cittadini le modalità di consegna delle mascherine. Il Capo della Protezione civile regionale, Pio Porretta, nel corso della conferenza stampa ha precisato che, nell’ultimo mese (da 5 marzo a 5 aprile 2020), inoltre vi ancheè stata una distribzione particolare dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), dando priorità al settore sanitario, alle microcomunità, ai volontari che operano in collaborazione con l’Unità di crisi, alle componenti operative (Corpo forestale, SAV, Polizia di Stato, Esercito…. ), alle farmacie, ai Comuni e alla Casa circondariale di Brissogne. Si è soffermato poi sulle mascherine protettive tessuto non tessuto (TNT) fornite ai Comuni per la distribuzione alla popolazione.A ogni nucleo familiare al cui interno vi è la presenza di un soggetto risultato positivo al COVID-19, stanno per essere distribuite inoltre 10 mascherine chirurgiche.
La Giunta regionale del Piemonte ha predisposto una modifica al bilancio per garantire la copertura economica necessaria all’acquisto delle mascherine da distribuire a tutta la cittadinanza. È stato approvato un provvedimento che poi sarà presentato domani ai Capigruppo del Consiglio regionale, per destinare 6 milioni di euro per il 2020 all’acquisto e distribuzione di dispositivi di protezione per tutta la popolazione piemontese, attraverso una modifica della legge 14 sulla Protezione civile. "Abbiamo pronto l’acquisto di 5 milioni di mascherine lavabili per tutti i piemontesi - spiegano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, insieme all’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi e alla Sanità Luigi Icardi-.Ad aggiudicarsi la gara realizzata attraverso SCR sono state tre aziende del Piemonte. Insieme a Poste italiane e alle associazioni che rappresentano gli enti locali stiamo definendo le modalità migliori per organizzare la distribuzione alle famiglie su tutto il territorio. Ringraziamo tutti i Capigruppo del Consiglio regionale per la sensibilità dimostrata e la generosità di chi ci ha permesso con le proprie donazioni di coprire la spesa. Prima di rendere le mascherine obbligatorie era, infatti, fondamentale poterle garantire a tutti, ancor più in vista della fase di ripartenza".
Si sono svolte alla Fiera di Genova le operazioni di scarico di ulteriori 2 milioni di mascherine chirurgiche e di oltre 100 mila Ffp2 acquistate da Regione Liguria in Cina e arrivate ieri a Fiumicino grazie alla collaborazione dell'agenzia Dogane e monopoli. “La rete logicistica della Liguria dimostra di funzionare – commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – l’arrivo di questo quantitativo ci consente di continuare la distribuzione ai cittadini, a partire da domani, sempre tramite Poste italiane, e a seguire nelle edicole e nelle farmacie, ma anche, dall’altra parte, di mettere in sicurezza il nostro personale sanitario, negli ospedali e nelle Rsa, chi guida le ambulanze e chi ci assiste grazie alle Ffp2. Ringrazio la Protezione civile, la Croce rossa, gli Alpini, il Soccorso alpino: questa straordinaria macchina ha saputo andare oltre a tutte le difficoltà iniziali di approvvigionamento dei Dpi da Roma. Sono molto soddisfatto della capacità di acquisto e di risposta a cittadini e alle imprese dimostrata da Regione Liguria– aggiunge Toti – Le attività produttive hanno già ricevuto 850mila mascherine per poter lavorare in sicurezza, e ancora di più ne avranno bisogno in vista della fase 2”. “Lavoreremo aD un’ordinanza - spiega Toti - in cui daremo delle specifiche che ritengo di buon senso: solo per fare degli esempi, se da un lato l’agricoltura ha continuato a lavorare, è logico che chi ha un orto o un frutteto, e lo coltiva per le esigenze della sua famiglia debba poterlo curare senza lasciar morire le piante, così come è normale che i giardinieri possano lavorare. Oltre a questo, mi sembra logico che le piccole manutenzioni concesse per le fabbriche nel Decreto del Presidente del Consiglio possano essere concesse anche agli stabilimenti balneari e ai chioschi che devono essere approntati, sistemati e manutenuti in vista della stagione estiva, con interventi che spesso vengono fatti in economia e necessitano di tempo per essere eseguiti. Il tutto – precisa Toti - ovviamente con cantieri isolati e senza contatto con altre persone. Si tratta di piccole misure che possono dare un minimo di fiato al tessuto di micro e piccole imprese del nostro territorio. Poi partirà il lavoro con le prefetture, i sindacati e le associazioni degli imprenditori per cominciare a costruire quell’insieme di regole che saranno indispensabili per arrivare alla riapertura del Paese”.
In Friuli Venezia Giulia "Da lunedì saranno operative 33 nuove postazioni di terapia intensiva e subintensiva allestite al tredicesimo piano della Torre medica dell'Ospedale di Cattinara, grazie alla generosità del personale sanitario e tecnico-amministrativo dell'Asugi e delle imprese che hanno contribuito alla realizzazione e all'allestimento della struttura, tra cui illycaffè, che ha contribuito all'acquisto della dotazione tecnologica dei reparti". Lo hanno annunciato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che hanno rimarcato come "gli sforzi della Regione e la generosità dei privati hanno permesso di mettere in campo ulteriori strumenti salvavita per fronteggiare l'emergenza Coronavirus a disposizione dell'Asugi.
La Regione Siciliana ha dato il via ad uno screening,per alcune categorie di cittadini: c'è un target di cittadini dei quattro Comuni 'zona rossa' e un ampio settore di lavoratori fra le categorie per le quali la Regione ha previsto i test sierologici, nell'ambito dello screening epidemiologico sul Coronavirus. L'iniziativa avviata dal governo Musumeci, dopo il parere del Comitato tecnico-scientifico per l'emergenza Covid-19 nell'Isola, è stata disposta per individuare quei soggetti che, potenzialmente, possono rappresentare una fonte di contagio, in previsione del graduale allentamento delle misure contenitive. Come è noto, si tratta di due tipi di test sierologici (qualitativi e quantitativi), che serviranno alla rilevazione di anticorpi IgG e IgM anti-Sars-Cov2, e ovviamente saranno complementari al tampone rinofaringeo, che continuerà ad essere adoperato per i soggetti sintomatici, paucisintomatici, per coloro che sono entrati in contatti con persone positive al virus e per tutti i cittadini individuati dalle circolari del ministero della Salute e dalle ordinanze del presidente della Regione.
Sulla sua pagina Facebook Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, fa il punto sui test: "Non solo i test sierologici, che poi consentiranno di dare la 'patente di immunita'': dal San Matteo di Pavia c'è anche un'altra ricerca - già richiesta e approfondita negli Stati Uniti - che utilizza il plasma di chi ha sconfitto il Covid-19 per aiutare gli ammalati. E' un metodo - spiega Fontana - che sta dando risultati molto incoraggianti e non ha effetti collaterali: stimola la creazione di anticorpi ed e' gia' operativo in alcuni ospedali italiani a partire da quelli della Lombardia. Ne siamo orgogliosi".
In Umbria la Giunta regionale su iniziativa dell’assessore alla Salute, Luca Coletto, ha approvato lo schema di accordo quadro tra Regione, Associazione italiana di ospedalità privata (Aiop) e Associazione religiosa istituti socio sanitari umbria (Aris), per la regolamentazione dei rapporti finalizzati al coinvolgimento degli ospedali privati accreditati nella rete ospedaliera regionale della gestione dell’emergenza Covid-19. “In seguito alla diffusione dell’infezione prodotta dal Covid -19 – ha spiegato l’assessore Coletto – il Ministero della Salute ha aggiornato le linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e il percorso organizzativo dei servizi regionali ospedalieri e territoriali. Con l’emanazione di circolari ministeriali sono stati sospesi i ricoveri in ospedale e ridotte molte attività ad eccezione di quelle considerate non procrastinabili, quali i ricoveri in regime di urgenza (da intendersi in emergenza), i ricoveri elettivi oncologici ed i ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità A. Contestualmente alla sospensione delle ospedalizzazioni – prosegue - ora è stato necessario riprogrammare le attività considerando tutta la rete di offerta ospedaliera sul territorio, pubblica e privata, in modo da individuare delle strutture da dedicare alla gestione dell’emergenza ospedaliera non Covid”. Nell'ambito del piano di potenziamento della rete ospedaliera, a livello nazionale sono state previste per le strutture private diverse tipologie di coinvolgimento, funzionali all’accreditamento di ogni struttura per area chirurgica e area medica, ovvero strutture da utilizzare per il trasferimento e trattamento della casistica chirurgia (a), internistica (b) e riabilitativa (c) di pazienti che necessitano di cure. “Le strutture private metteranno– ha riferito l’assessore Coletto -a disposizione posti letto per pazienti non Covid attualmente degenti presso gli ospedali pubblici, oppure che sono accolti quotidianamente presso i servizi di triage dei Pronto soccorso e che necessitano di prestazioni di tipo urgente o non procrastinabili. Inoltre, garantiranno le prestazioni chirurgiche non procrastinabili con ricovero programmato. I pazienti accolti – conclude Coletto - se inviati dalle strutture pubbliche, dovranno essere sottoposti alla fase preventiva di triage e aver effettuato il tampone”.
L'assessore alla Sanità e l'integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato ha eseguito questa mattina un sopralluogo alla zona di alto bio-contenimento dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. "L'allestimento è quasi completato e presto ci sarà l'apertura di 20 posti letto di terapia intensiva", mentre in Toscana 97 milioni di euro saranno destinati dalla Regione per il trasporto di emergenza urgenza. Si tratta di fondi che andranno alle associazioni di volontariato e ai comitati regionali della Croce rossa italiana in seguito a una recente delibera, approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi che spiega “Si tratta di risorse importanti che abbiamo aumentato di quattro milioni di euro nel 2019, portando il finanziamento da 93 a 97 milioni di euro complessivi, cifra, quest’ultima, che confermiamo anche per il 2020". L’erogazione dei finanziamenti è affidata alle Asl, cui spetta la programmazione delle attività di trasporto di emergenza urgenza e la nomina di un apposito responsabile aziendale, che ha il compito di monitorare trimestralmente il budget assegnato alle associazioni, verificando costantemente l’andamento della spesa.
E' pronto il piano della Regione Sardegna per acquisire alberghi dove alloggiare le persone positive al Covid-19 e asintomatiche e il presidente Christian Solinas precisa: "Lo attiveremo solo se c'è la certezza del pieno utilizzo. Un uso parcellizzato, infatti, determinerebbe una spesa che inciderebbe non poco sulle finanze della Regione". Il governatore mette in evidenza, quindi, la questione della copertura finanziaria. Anche perché, "ciò che la Regione ha fatto finora, l'ha fatto con proprie risorse: lo Stato non ha ancora stanziato nulla, né ci ha rimborsato quello che abbiamo dovuto anticipare per le cure sanitarie, l'assunzione di personale, la fornitura di dispositivi di protezione individuale, l'acquisizione di ventilatori". Insomma, "dobbiamo essere efficaci ed economici nell'assumere le scelte". Riguardo al personale medico, "merita tutto il nostro sostegno e merita un discorso a parte: stiamo ultimando il calcolo di quanti intendono usufruire dell'albergo, per evitare il rischio di contagio nelle proprie case. Ultimata la verifica, prenderemo le strutture necessarie per garantire i posti letto".
In un mese in Emilia-Romagna sono stati già raccolti 40 milioni di euro grazie alle donazioni ricevute attraverso il conto corrente messo a disposizione dalla Regione tramite la Protezione civile e attraverso le Aziende sanitarie delle nove province. Soldi che serviranno ""per potenziare il sistema di terapia intensiva in questa regione"" e affrontare l'emergenza coronavirus. Lo ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, durante il Quarantalks organizzato dalla Bologna Business School. ""Abbiamo aperto un conto corrente - ha spiegato Bonaccini - e abbiamo superato già i 10 milioni in meno di un mese. Tutte"" risorse ""per potenziare il sistema di terapia intensiva in questa regione"". ""Le varie aziende ospedaliere - ha aggiunto - hanno raccolto più di 30 milioni di euro in ogni territorio. C'è una generosità straordinaria. Ho già detto che voglio vedere rendicontato ogni centesimo, perché ogni donazione, anche di chi ha dato solo 20 euro, è importante"". A questa cifra, ha precisato il governatore, vanno aggiunte tutti gli enti e le persone che hanno donato macchinari per gli ospedali.
Gli assessori della regione lombardia Claudia Maria Terzi (Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile), Riccardo De Corato (Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale) e Stefano Bolognini (Politiche sociali, abitative e Disabilità) hanno consegnato 103.780 mascherine ai tassisti di Milano e provincia. La consegna è avvenuta nel magazzino allestito nel polo fieristico di Rho, presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria facenti parte della Conferenza del servizio taxi del bacino aeroportuale dell’area milanese. Nei prossimi giorni, sempre attraverso la Protezione civile, sarà completata la distribuzione di mascherine a tutti i tassisti lombardi nelle varie province, per un totale di 115.680 dispositivi.
( red / 17.04.20 )
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