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Coronavirus: aggiornamenti su contagio e servizi sanitari
Tabella potenziamento servizi sanitari
(Regioni.it 3815 - 07/04/2020) “I Servizi Sanitari Nazionali costituiscono capisaldi essenziali delle comunità. La qualità della vita e gli stessi diritti fondamentali della persona sono strettamente legati alle capacità e all’universalità del servizio alla salute. Ma le strutture da sole non basterebbero senza l’umanità e la responsabilità di chi vi opera: per questo il ringraziamento di oggi deve tradursi in un sostegno lungimirante e duraturo da parte delle nostre comunità”. E' quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Giornata mondiale della Salute.
Il Capo dello Stato sottolinea che bisogna esprimere gratitudine e riconoscenza nei confronti di medici, infermieri e di tutti gli operatori che in questi momenti di emergenza coronavirus si trovano in prima linea. Un lavoro fatto allo stremo delle forze per un servizio che alcuni hanno pagato con la vita.
Il Presidente della Repubblica sollecita poi un impegno globale per la salute, mettendo da parte egoismi nazionali e privilegi. Perché si sta affrontando una pericolosa pandemia per un virus temibile, soprattutto per la popolazione più anziana e le persone deboli.
Il commissario della Protezione civile Domenico Arcuri interviene sull’approviggionamento delle mascherine “alle strutture sanitarie che combattono, non ci occupiamo di distribuire mascherine ai cittadini. Se alcune regioni ritengono legittimamente di doverle fornire, se ne occuperanno loro, fino a una nuova organizzazione che non è ancora arrivata. Se vuole la mia opinione, credo che per molto tempo molti di noi se non tutti ci dovremo abituare adutilizzare questo strumento di protezione”.
"Per ora ci occupiamo di rifornire del numero massimo possibile di mascherine le strutture sanitarie – ribadisce Arcuri - impegnate nella lotta al virus". E comunque attenti ai miraggi, sono già morte più di 16mila persone e altre moriranno: "non c'è alcun liberi tutti per tornare alle vecchie abitudini', spiega chiedendo di non cancellare mai dalla mente il numero delle vittime. Poi l'invito a combattere ogni forma di speculazione nei prezzi delle mascherine che, riflette, per molto tempo ci si dovrà abituare ad indossare. Intanto, da maggio, arriva dall'Industria della Difesa la produzione made in Italy delle mascherine più protettive. Guerini: 'sei milioni di pezzi in un mese'.
L’Agenzia Industrie Difesa (Aid), l’Agenzia in house della Difesa posta sotto la vigilanza del Ministero della Difesa, ha stipulato un accordo quadro della durata di quattro anni rinnovabili con BLS S.r.l., azienda italiana specializzata da oltre cinquant’anni al 100% nella produzione di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con l’obiettivo di potenziare la produzione di mascherine protettive delle vie respiratorie di tipo FFP2 e FFP3.
Il progetto consente di avviare, in tempi brevi, nuove linee di produzione di mascherine certificate attraverso la riconversione dello Stabilimento militare "Spolette" di Torre Annunziata in Campania, un’unità produttiva dell'Aid.
Per il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, “prima ne usciamo prima ripartiamo, ma per farlo dobbiamo essere inflessibili col rigore del contenimento". “Da noi è iniziato tutto con una decina di giorni di ritardo rispetto a Lombardia e Veneto, quindi è normale che abbiamo qualche tempo di ritardo - spiega Cirio -Questo ci impone l'assoluto rigore. Noi siamo stati rigorosi sin da subito, abbiamo chiuso da subito le scuole, dopo Carnevale, anche quando si poteva tenerle aperte, perché abbiamo voluto mantenere il contenimento massimo e abbiamo tuttora ordinanze molto più restrittive rispetto ad altre regioni d'Italia”.
Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, evidenzia come "l'epidemia di coronavirus ha colpito la Liguria con particolare virulenza, siamo la quarta Regione più colpita dopo Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, anche perché confinanti con il principale focolaio d'infezione del nostro Paese". "In base alle analisi degli scienziati - dice Toti - è assai probabile che il virus sia entrato in Liguria prima del focolaio di Codogno", prima del 'cluster di Alassio'", dove in un albergo è stato riscontrato il primo caso di coronavirus in una donna in soggiorno che proveniva da Castiglione d'Adda. "La sanità ligure ha agito prontamente per reagire a una pandemia che il mondo moderno non ha mai conosciuto, paragonata solo alla spagnola del 1918-1920 con tutte le differenze del caso in termini di spostamenti mondiali e di risposta clinica medica".
Il presidente della regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, rileva che "tiamo attivando un piano straordinario di controlli per le festività di Pasqua. L'obiettivo è contenere l'arrivo di villeggianti nelle seconde case della Valle d'Aosta. E' in corso un'interlocuzione con le forze dell'ordine per organizzare e coordinare i presidi sul territorio per tutte le 24 ore".
Per il Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, "l'obbligo della mascherina mi sembra difficile perche' le mascherine non ci sono pero' se il gruppo tecnico da' delle indicazioni praticabili per i cittadini sicuramente ci muoveremo di conseguenza". Ceriscioli afferma inoltre che "un Covid Hospital servira' anche per affrontare il dopo- spiega Ceriscioli-. Come ha indicato il ministro Speranza occorre ragionare su quello che servira' piu' avanti mantenendo un ospedale dedicato che abbia tutto quello che serve per affrontare le varie fasi della malattia e alleggerire sempre di piu' e prima possibile tutti gli altri ospedali perche' le altre patologie non sono scomparse. Sono ancora tutte attive ed anzi ci sono un sacco di interventi rinviati da recuperare. Investire su una struttura che possa servire nell'emergenza e nel post emergenza aiutera' tutti i marchigiani per i loro problemi di salute".
In Emilia-Romagna in arrivo medici e infermieri dall'estero per rinforzare la schiera di personale impegnato a fronteggiare l'emergenza Coronavirus. La Regione ha aperto un bando per reclutare operatori sanitari da destinare subito e temporaneamente alle strutture ospedaliere di tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini. La manifestazione di interesse è rivolta a medici chirurghi e infermieri iscritti all'albo del Paese di provenienza (da qualsiasi parte del mondo), interessati ad esercitare sul territorio regionale la professione conseguita all'estero e regolata da specifiche direttive dell'Unione Europea.
Infine un'indagine di Fondazione Gimbe sulle risosre a disposizione della sanita' italiana, rileva che malgrado le risorse recuperate negli ultimi anni, il trend e' rimasto discendente, tanto che, stando al report della Fondazione Gimbe del settembre 2019, il finanziamento pubblico e' stato decurtato di oltre 37 miliardi in dieci anni, di cui circa 25 miliardi nel 2010-2015 per tagli conseguenti a varie manovre finanziarie ed oltre 12 miliardi nel 2015-2019, quando alla sanita' sono state destinate meno risorse di quelle programmate per esigenze di finanza pubblica. In termini assoluti il finanziamento pubblico in 10 anni e' aumentato di 8,8 miliardi, crescendo pero' in media dello 0,9% annuo, tasso inferiore a quello dell'inflazione media annua. Un taglio che si traduce inevitabilmente in un calo nel livello di assistenza: viene stimata una perdita di oltre 70.000 posti letto negli ultimi 10 anni, con 359 reparti chiusi, oltre ai numerosi piccoli ospedali riconvertiti o abbandonati. Non a caso i dati OCSE nel rapporto sulla salute in Italia nel 2019 dimostrano che il nostro Paese si attesta sotto la media, sia per la spesa sanitaria totale, sia per quella pubblica, precedendo solo i paesi dell'Europa orientale oltre a Spagna, Portogallo e Grecia.
Il commissario della Protezione civile Domenico Arcuri interviene sull’approviggionamento delle mascherine “alle strutture sanitarie che combattono, non ci occupiamo di distribuire mascherine ai cittadini. Se alcune regioni ritengono legittimamente di doverle fornire, se ne occuperanno loro, fino a una nuova organizzazione che non è ancora arrivata. Se vuole la mia opinione, credo che per molto tempo molti di noi se non tutti ci dovremo abituare adutilizzare questo strumento di protezione”.
"Per ora ci occupiamo di rifornire del numero massimo possibile di mascherine le strutture sanitarie – ribadisce Arcuri - impegnate nella lotta al virus". E comunque attenti ai miraggi, sono già morte più di 16mila persone e altre moriranno: "non c'è alcun liberi tutti per tornare alle vecchie abitudini', spiega chiedendo di non cancellare mai dalla mente il numero delle vittime. Poi l'invito a combattere ogni forma di speculazione nei prezzi delle mascherine che, riflette, per molto tempo ci si dovrà abituare ad indossare. Intanto, da maggio, arriva dall'Industria della Difesa la produzione made in Italy delle mascherine più protettive. Guerini: 'sei milioni di pezzi in un mese'.
L’Agenzia Industrie Difesa (Aid), l’Agenzia in house della Difesa posta sotto la vigilanza del Ministero della Difesa, ha stipulato un accordo quadro della durata di quattro anni rinnovabili con BLS S.r.l., azienda italiana specializzata da oltre cinquant’anni al 100% nella produzione di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con l’obiettivo di potenziare la produzione di mascherine protettive delle vie respiratorie di tipo FFP2 e FFP3.
Il progetto consente di avviare, in tempi brevi, nuove linee di produzione di mascherine certificate attraverso la riconversione dello Stabilimento militare "Spolette" di Torre Annunziata in Campania, un’unità produttiva dell'Aid.
Per il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, “prima ne usciamo prima ripartiamo, ma per farlo dobbiamo essere inflessibili col rigore del contenimento". “Da noi è iniziato tutto con una decina di giorni di ritardo rispetto a Lombardia e Veneto, quindi è normale che abbiamo qualche tempo di ritardo - spiega Cirio -Questo ci impone l'assoluto rigore. Noi siamo stati rigorosi sin da subito, abbiamo chiuso da subito le scuole, dopo Carnevale, anche quando si poteva tenerle aperte, perché abbiamo voluto mantenere il contenimento massimo e abbiamo tuttora ordinanze molto più restrittive rispetto ad altre regioni d'Italia”.
Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, evidenzia come "l'epidemia di coronavirus ha colpito la Liguria con particolare virulenza, siamo la quarta Regione più colpita dopo Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, anche perché confinanti con il principale focolaio d'infezione del nostro Paese". "In base alle analisi degli scienziati - dice Toti - è assai probabile che il virus sia entrato in Liguria prima del focolaio di Codogno", prima del 'cluster di Alassio'", dove in un albergo è stato riscontrato il primo caso di coronavirus in una donna in soggiorno che proveniva da Castiglione d'Adda. "La sanità ligure ha agito prontamente per reagire a una pandemia che il mondo moderno non ha mai conosciuto, paragonata solo alla spagnola del 1918-1920 con tutte le differenze del caso in termini di spostamenti mondiali e di risposta clinica medica".
Il presidente della regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, rileva che "tiamo attivando un piano straordinario di controlli per le festività di Pasqua. L'obiettivo è contenere l'arrivo di villeggianti nelle seconde case della Valle d'Aosta. E' in corso un'interlocuzione con le forze dell'ordine per organizzare e coordinare i presidi sul territorio per tutte le 24 ore".
Per il Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, "l'obbligo della mascherina mi sembra difficile perche' le mascherine non ci sono pero' se il gruppo tecnico da' delle indicazioni praticabili per i cittadini sicuramente ci muoveremo di conseguenza". Ceriscioli afferma inoltre che "un Covid Hospital servira' anche per affrontare il dopo- spiega Ceriscioli-. Come ha indicato il ministro Speranza occorre ragionare su quello che servira' piu' avanti mantenendo un ospedale dedicato che abbia tutto quello che serve per affrontare le varie fasi della malattia e alleggerire sempre di piu' e prima possibile tutti gli altri ospedali perche' le altre patologie non sono scomparse. Sono ancora tutte attive ed anzi ci sono un sacco di interventi rinviati da recuperare. Investire su una struttura che possa servire nell'emergenza e nel post emergenza aiutera' tutti i marchigiani per i loro problemi di salute".
In Emilia-Romagna in arrivo medici e infermieri dall'estero per rinforzare la schiera di personale impegnato a fronteggiare l'emergenza Coronavirus. La Regione ha aperto un bando per reclutare operatori sanitari da destinare subito e temporaneamente alle strutture ospedaliere di tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini. La manifestazione di interesse è rivolta a medici chirurghi e infermieri iscritti all'albo del Paese di provenienza (da qualsiasi parte del mondo), interessati ad esercitare sul territorio regionale la professione conseguita all'estero e regolata da specifiche direttive dell'Unione Europea.
Infine un'indagine di Fondazione Gimbe sulle risosre a disposizione della sanita' italiana, rileva che malgrado le risorse recuperate negli ultimi anni, il trend e' rimasto discendente, tanto che, stando al report della Fondazione Gimbe del settembre 2019, il finanziamento pubblico e' stato decurtato di oltre 37 miliardi in dieci anni, di cui circa 25 miliardi nel 2010-2015 per tagli conseguenti a varie manovre finanziarie ed oltre 12 miliardi nel 2015-2019, quando alla sanita' sono state destinate meno risorse di quelle programmate per esigenze di finanza pubblica. In termini assoluti il finanziamento pubblico in 10 anni e' aumentato di 8,8 miliardi, crescendo pero' in media dello 0,9% annuo, tasso inferiore a quello dell'inflazione media annua. Un taglio che si traduce inevitabilmente in un calo nel livello di assistenza: viene stimata una perdita di oltre 70.000 posti letto negli ultimi 10 anni, con 359 reparti chiusi, oltre ai numerosi piccoli ospedali riconvertiti o abbandonati. Non a caso i dati OCSE nel rapporto sulla salute in Italia nel 2019 dimostrano che il nostro Paese si attesta sotto la media, sia per la spesa sanitaria totale, sia per quella pubblica, precedendo solo i paesi dell'Europa orientale oltre a Spagna, Portogallo e Grecia.
--CORONAVIRUS. ARCURI: DISPONIBILITA' AGGIUNTIVA PER 650 MLN DI MASCHERINE
Dichiarazione del Presidente Mattarella nel 70° anniversario della Giornata mondiale della Salute
Coronavirus: Guerini, da maggio produrremo 6 mln mascherine mese =
SCHEDA = Coronavirus: lo studio, in 10 anni -37 mld a sanita' =
( red / 07.04.20 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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