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Cura Italia al vaglio del Parlamento e delle Regioni
Tabella richieste
(Regioni.it 3802 - 19/03/2020) Il “Cura Italia”, il decreto in vigore dal 17 marzo è ora al vaglio del Parlamento e il Governo ne predispone l'attuazione. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rende noto che si lavora ad un decreto per sbloccare investimenti pubblici per decine di miliardi e a un intervento a tutela delle aziende strategiche italiane.
Tra le misure previste e allo studio ci sono anche le nuove agevolazioni per le partite Iva e l’inserimento nelle misure anche di colf e badanti. Ma le imprese chiedono più tempo per tasse e pagamenti.
Scatta il congedo per i figli a casa, è anche retroattivo: fino a 15 giorni per mamme o papà. E’ previsto un tetto di 1,2 miliardi. Poi c’è il blocco ai mutui per le partite iva e sono congelati i prestiti alle piccole imprese.
Secondo il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, i 25 miliardi previsti nella manovra del Governo sono 'pannicelli caldi', aiutano ma non risolvono.
"Con il Governo ho sempre cercato di collaborare e collaborato”, afferma Fontana, “purtroppo ho la sensazione che chi non vive direttamente questa situazione faccia fatica a rendersi conto della realtà”. Secondo me faticano a rendersi conto".
Per il presidente della regione Umbria, Donatella Tesei, serve un miliardo per far ripartire la regione: "Il decreto del Governo è lacunoso e insufficiente".
Per il futuro servono “azioni straordinarie da parte di tutti”. Ci sono sei-sette regioni in esercizio provvisorio – spiega Tesei – “e il Governo ha dato ulteriore tempo”. Ma se non acceleriamo le procedure - rileva Tesei – “e sblocchiamo le opere l'Umbria non potrà ripartire. Non l'ho chiesto io, ma richiesta di tutti i governatori, con il presidente Bonaccini. Abbiamo chiesto lo sblocco degli avanzi vincolati e non solo dell'avanzo primario. Oggi c'è solo questo”.
"Sul Cura Italia – afferma il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, e presidente della regione Emilia-Romagna - e' il primo passo, non basta. Bene come primo passo, serve adesso l'Europa che si sta cominciando a muovere, cosi' come ha funzionato fino ad oggi non serve ma senza Europa l'Italia non ce la farebbe ne' oggi ne' domani. C'e' bisogno per l'Italia e l'Emilia di fare di più”.
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( gs / 19.03.20 )
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