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Coronavirus e misure più drastiche
Tabella Ordinanze
(Regioni.it 3796 - 11/03/2020) La regione Lombardia ribadisce che servono misure più drastiche contro l'emergenza coronavirus, spiegando le 'Proposte inviate' al premier Conte con il modello Codogno per tutto il Paese: "Chiudete tutto per 15 giorni", lasciando in funzione solo i servizi essenziali mentre negozi (ad eccezione di quelli di generi alimentari, farmacie e parafarmacie) e attività produttive siano chiuse.
Per il presidente Attilio Fontana si tratta di iniziative “indifferibili”: “sulla base dei dati scientifici in nostro possesso e già comunicati ieri pomeriggio al governo, nel corso della riunione con i ministri Boccia e Speranza e con i presidenti delle Regioni, oltre che all'Istituto Superiore di Sanità”..
Anche per il presidente della regione Calabria Jole Santelli servono “Norme più restrittive uguali per ogni regione d'Italia. Solo così potremo lavorare sulla prevenzione ed evitare un'emergenza che al Sud non potremmo gestire”.
Il presidente della regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, afferma che bisogna “ascoltare la comunità scientifica" ed “ essere pronti a qualsiasi evenienza”, nel contempo è necessario dare “informazioni ai cittadini per non prendere sottogamba quello che sta succedendo”.
Per il presidente Nello Musumeci "La Sicilia sostiene le misure varate dal governo centrale e si unisce alla richiesta di consentire a ogni Regione, in un quadro di condivisione con le istituzioni nazionali, di adottare iniziative ulteriori, purche' non in contrasto”, e aggiunge: “tutti abbiamo il diritto e il dovere di proteggere le nostre popolazioni e dare il giusto tempo alsistema sanitario per prepararsi a una eventuale gestione emergenziale".
Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, rileva che sono migliaia le persone rientrate e "ne abbiamoidentificate 1700, adesso in quarantena domiciliare. Se dovessimo avere, tra queste persone rientrate, una percentuale di contagi, sarebbe un problema".
“Abbiamo fatto oltre 20 mila tamponi, ma pensare di tamponare 5 milioni di veneti o 60 milioni di abitanti oggi è pressoché impossibile", rileva il presidente della regione Veneto, Luca Zaia: "Non perché ci sia disorganizzazione - ha precisato Zaia – ma perché il problema non è di farli ma di analizzarli. Poi voglio ricordare che il tampone negativo oggi sulla stessa persona può essere positivo domani”.
Zaia sostiene che "la Lombardia va ascoltata, perché è in una situazione tragica. La misura dell'isolamento totale è consona. Se continua così si chiuderà tutto per forza, perché avremo tutti il virus".
Per il presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli "stiamo andando versoil raddoppio dei casi. Sarà una settimana di trincea e noi continuiamo a lavorare perché la sanità sia pronta”.
Mentre il Presidente della regione Sardegna, Christian Solinas, annuncia l'approvazione dello staziamento di 60 milioni di euro: “Possiamo intervenire con una dotazione economica efficace per combattere l'emergenza in corso, che è prima di tutto sanitaria ma anche economica, e che incide profondamente sulle imprese e sul lavoro”.
( gs / 11.03.20 )
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