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Coronavirus: misure e provvedimenti sanitari
(Regioni.it 3791 - 04/03/2020) “Stiamo lavorando con il ministero della Salute e il Governo per misure condivise, con Veneto e Lombardia”, spiega Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, per contenere al massimo il contagio”.
Alla luce dell'emergenza coronavirus, nei territori più colpiti, "si sta facendo un lavoro straordinario per quanto complicato sia" perché si è di fronte "a una sfida inedita in cui non si conosce la natura del virus e che tipo di propagazione possa avere".
Un lavoro compiuto "d'intesa con i colleghi e amici Fontana e Zaia", presidenti di Lombardia e Veneto "con cui ci sentiamo decine di volte al giorno e con il Governo italiano".
Si mira anche a potenziare il sistema sanitario, con un aumento del 50% dei posti nelle terapie intensive. L'Istituto Superiore di Sanità valuta intanto di allargare la zona rossa.
Prevista la rimodulazione locale delle attività ospedaliere, ridistribuendo il personale sanitario per l'assistenza, con un percorso formativo 'rapido', qualificante per il supporto respiratorio per infermieri e medici.
Per garantire inoltre il trasporto dei pazienti critici, è previsto che dovranno essere costituiti pool di anestesisti-rianimatori provenienti non solo dalla Regione interessata, ma anche da altre Regioni meno interessate.
Il ministero della Difesa ha reso disponibile - in caso di necessita' e su richiesta delle Autorita' competenti sull'emergenza coronavirus - un totale di circa 2.200 stanze e circa 6.600 posti letto, distribuiti su tutto il territorio nazionale, a favore dei cittadini che debbano eventualmente sottoporsi al periodo di sorveglianza.
“Che sia chiaro a tutti i cittadini – afferma il presidente della regione Veneto, Luca Zaia - le misure adottate non sono un'invenzione della politica ma sono dettate dall'Istituto Superiore della Sanita' e dall'Oms e da tutti i piu' grandi esperti di virus ed epidemia”.
“Finiamola con questa storia di dire sempre che e' colpa di qualcuno - rileva Zaia non e' colpa di nessuno. E' un problema sanitario e il mondo scientifico ci dice di fare cosi'. Peraltro non sto difendendo un mio provvedimento ma quanto stabilito dal Governo. Lo dico per un fatto di lealtà e responsabilità”.
Il ministero della Difesa ha reso disponibile - in caso di necessita' e su richiesta delle Autorita' competenti sull'emergenza coronavirus - un totale di circa 2.200 stanze e circa 6.600 posti letto, distribuiti su tutto il territorio nazionale, a favore dei cittadini che debbano eventualmente sottoporsi al periodo di sorveglianza.
“Che sia chiaro a tutti i cittadini – afferma il presidente della regione Veneto, Luca Zaia - le misure adottate non sono un'invenzione della politica ma sono dettate dall'Istituto Superiore della Sanita' e dall'Oms e da tutti i piu' grandi esperti di virus ed epidemia”.
“Finiamola con questa storia di dire sempre che e' colpa di qualcuno - rileva Zaia non e' colpa di nessuno. E' un problema sanitario e il mondo scientifico ci dice di fare cosi'. Peraltro non sto difendendo un mio provvedimento ma quanto stabilito dal Governo. Lo dico per un fatto di lealtà e responsabilità”.
++ Coronavirus:via piano terapie intensive e infettive ++
NEWS SANITa'. Coronavirus, Difesa: A disposizione 6.600 posti letto per quarantena
CORONAVIRUS. D'AMATO: ALTRI 150 POSTI LETTO A SPALLANZANI
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( gs / 04.03.20 )
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